Disegno di legge A.S. n. 1373 - Esternalizzazioni

Dossier n. 100
nonché alle Regioni e agli enti locali, sono chiamati a stipulare accordi per
destinare una quota del patrimonio immobiliare del demanio -costituita da aree
ed edifici non più utilizzabili per scopi militari- a fini di edilizia abitativa.
Il piano nazionale di edilizia abitativa indicato dal decreto legge n. 112/2008 è
subentrato ad un precedente programma straordinario di edilizia residenziale pubblica
delineato dall'articolo 21 del decreto-legge n. 159 del 2007 23 . Le nuove disposizioni
hanno per oggetto la costruzione di nuove abitazioni e la realizzazione di misure di
recupero del patrimonio abitativo esistente. Le abitazioni di edilizia residenziale in
offerta, destinate prioritariamente a prima casa, devono rispettare criteri di efficienza
energetica e di riduzione delle emissioni inquinanti. I beneficiari del provvedimento
sono nuclei familiari a basso reddito, giovani coppie pure a basso reddito, anziani in
condizioni sociali o economiche svantaggiate, studenti fuori sede, soggetti sottoposti a
procedure esecutive di rilascio, altri soggetti in possesso dei requisiti di cui all’articolo 1
della legge 8 febbraio 2007, n. 9 24 (tra questi ultimi, i nuclei familiari comprendenti
malati terminali e portatori di handicap), immigrati regolari a basso reddito, residenti da
almeno dieci anni nel territorio nazionale ovvero da almeno cinque anni nella medesima
regione. E' previsto il coinvolgimento di capitali pubblici e privati.
Al momento (febbraio 2009) sul "Piano Casa" è in corso una trattativa tra Governo e
Conferenza unificata Stato-Regioni.
Si ricorda infine che la tematica dell'alienazione del patrimonio della Difesa è
stata affrontata anche in apertura della XVI legislatura dalle competenti
Commissioni permanenti di Camera e Senato, con particolare riguardo alla
specifica questione degli alloggi di servizio.
Il 9 luglio 2008 il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, esponendo alle
Commissioni Riunite Difesa di Camera e Senato le linee programmatiche del suo
dicastero, espresse l'auspicio che le operazioni generassero un ritorno di risorse nelle
pieghe del bilancio ad esso destinato. Quanto al problema alloggiativo, il Ministro,
affermando che a suo avviso le abitazioni andrebbero alienate agli occupanti, a
condizione che questi ultimi ne abbiano titolo, prospettò l'eventualità di ricorrere ad
interventi di privati.
Il 17 luglio 2008 seguente la Commissione Difesa della Camera procedette
all'audizione del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Vincenzo Camporini, il quale
quantificò nell'ordine di 1,5 miliardi di euro il valore dei beni ceduti dalla Difesa
all'Agenzia del Demanio, lamentando che formalmente le Forze armate non fossero
state adeguatamente contraccambiate. Il Capo di Stato Maggiore Difesa fece presenti
una serie di difficoltà burocratiche e politiche non imputabili alle Forze Armate e,
sollecitato a parlare di alloggi di servizio, si soffermò sulla questione delle numerose
occupazioni sine titulo in atto, ad opera di persone non aventi più i requisiti per abitarvi
le quali, però, non possono essere sfrattate. L'audito inoltre, manifestò interesse per un
suggerimento, espresso da un membro della Commissione, nel senso di rendere
interforze gli alloggi, che attualmente non lo sono.
23 Recante Interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale.
24 Recante Interventi per la riduzione del disagio abitativo per particolari categorie sociali.
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