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Collegate con i momenti formativi<br />
sono da segnalare 108 esperienze di ricerca<br />
o di collaborazione che hanno<br />
visto, nel triennio, 20 dei 21 servizi impegnati<br />
in un lavoro con università (68<br />
casi), con centri pubblici, con laboratori.<br />
Immaginiamo dunque i nostri 302<br />
operatori nelle loro sedi, arrivati a questo<br />
lavoro per vie diverse, portatori di<br />
professionalità, di esperienze, di attese;<br />
immaginiamoli nella situazione da loro<br />
stessi descritta, con tutte le incertezze<br />
e le difficoltà che incontra chiunque<br />
debba mettere in piedi qualcosa di<br />
nuovo. Problemi e conflitti non mancano<br />
(la rivista offre, a rileggerla, tanti<br />
materiali interessanti: per citare solo<br />
l'ultimo numero, si vedano le lettere di<br />
Giovanna Galli sugli impiegati e quella<br />
di Alberto Righi sugli assistenti sanitari,<br />
senza dimenticare quelle precedenti e<br />
gli scritti di Giallolimonel); il lavoro però<br />
viene programmato, la direzione si<br />
consolida e si sviluppa ragionando di<br />
democrazia e di partecipazione, ecc.<br />
Hanno a che fare con un ambiente<br />
complesso che esprime interessi legittimi<br />
e contraddittori e si manifesta in<br />
una domanda variegata: la nostra rilevazione<br />
mostra il crescere dell'interazione<br />
con numerosi soggetti su problemi<br />
che richiedono l'integrazione con<br />
altri servizi o attività di prevenzione. I<br />
Comuni che si rivolgono per consulenza<br />
ai servizi a seguito di una domanda<br />
dei cittadini relativa agli effetti di strutture<br />
produttive; le segnalazioni di rischi<br />
o di disturbi da parte di rappresentanze<br />
sindacali di azienda; le domande<br />
di intervento da parte dei sindacati<br />
o dei lavoratori; la richiesta di<br />
informazioni da parte dei tecnici delle<br />
imprese che debbono programmare<br />
nuovi insediamenti produttivi, adeguare<br />
gli impianti dal punto di vista della<br />
sicurezza o attuare delle bonifiche; la<br />
domanda di accertamenti sanitari preventivi<br />
e periodici; le domande di consulenza<br />
e di informazioni da parte dei<br />
medici di azienda; la richiesta di controlli<br />
da parte di cittadini per fenomeni<br />
di inquinamento; la domanda di informazione<br />
da parte di commercialisti e<br />
di consulenti aziendali; la richiesta di<br />
interventi di educazione alla salute<br />
nelle scuole; tutta questa domanda è<br />
stata ben documentata dalla maggior<br />
parte dei servizi, formando l'immagine<br />
di una rete di comunicazione che da<br />
un Iato legittima i servizi stessi come<br />
punto di riferimento, dall'altro crea numerosi<br />
problemi di programmazione,<br />
di gestione di informazioni, di compatibilità<br />
(per tempo, organizzazione e risorse),<br />
di rapporti con altre organizzazioni,<br />
di invenzione di modalità di risposta.<br />
Questa domanda diffusa può<br />
essere considerata come un indicatore<br />
di impatto sull'ambiente, pur interferendo<br />
in maniera rilevante sul processo<br />
di lavoro. Questi esempi di domanda<br />
esprimono gradi di cogenza diversa,<br />
cogenza che diviene fortissima in alcune<br />
circostanze, come quelle di gravi<br />
infortuni, di richieste di intervento da<br />
parte della magistratura, di interventi<br />
che discendano da attività ispettive in<br />
alcuni camparti come l'edilizia. Di<br />
fronte a questa complessità dell'ambiente,<br />
la risposta dei servizi sembra<br />
essere orientata secondo tre direttrici:<br />
potenziare l'utilizzo delle informazioni<br />
in modo sistematico; rendere compatibili<br />
gli interventi programmati e quelli<br />
non programmati; sviluppare la preparazione<br />
e la formazione degli operatori.<br />
Di quest'ultimo aspetto si è già detto.<br />
Per quanto riguarda invece i sistemi<br />
informativi, ci preme innanzitutto sottolineare<br />
che la loro molteplicità (che<br />
sta trovando in questi ultimi tempi delle<br />
linee comuni su scala regionale ed<br />
oltre), racconta delle decisioni successive<br />
di creare strumenti informativi<br />
mano a mano che nuove esigenze si<br />
presentavano. Racconta anche, forse,<br />
del controllo che certe figure professionali<br />
riuscivano a conquistarsi con la<br />
costruzione e l'uso di strumenti informativi,<br />
con i conseguenti ed inevitabili<br />
effetti organizzativi. Alla fine del 1989,<br />
come mostra la Tabella 5, erano attivi<br />
un gran numero di strumenti di registrazione<br />
ed archiviazione di informazioni.<br />
Si noti come le prime tre aree,<br />
quella degli infortuni, quella dei nuovi<br />
insediamenti e delle verifiche e quella<br />
della vigilanza/ispezione, rappresentino<br />
quasi la metà di tutti gli strumenti attivati.<br />
Per quanto riguarda la terminologia,<br />
essa contiene qualche ambiguità: tuttavia,<br />
il registro rimanda ad una dimensione<br />
più semplice, più immediata,<br />
secondo l'evolversi cronologico delle<br />
situazioni o delle procedure, mentre<br />
['archivio rimanda ad un disegno più<br />
complesso. Il protocollo della posta in<br />
arrivo e partenza da un Iato e l'archivio<br />
delle aziende con le informazioni<br />
complesse che vi confluiscono in un<br />
aggiornamento continuo possono costituire<br />
l'esempio di riferimento.<br />
Nel tempo, si osserva un'accelerazione<br />
nella strutturazione di questi<br />
strumenti; infatti, mentre solo il 12%<br />
era attivato prima del 1980 (e quest'area<br />
è da ricondursi alle esperienze sviluppate<br />
su scala locale dai Consorzi<br />
socio-sanitari o da esperienze simili), il<br />
14% è stato attivato fra il 1980 e il<br />
1983, il 26% fra il 1983 e il 1987, e ben<br />
il 38% dopo il 1987. Un'immagine analoga<br />
emerge guardando il processo di<br />
informatizzazione. Su un totale di 88<br />
strumenti di registrazione e/o di archiviazione<br />
informatizzati, 25 lo sono stati<br />
nel 1990, 19 nel 1989, 15 ne[ 1988, 7<br />
Tab. n. 5 - Registri ed archivi dichiarati attivi dai servizi (20 su 21),<br />
classificati per area. Valori assoluti. 1989<br />
Area/Denominazione<br />
Sistemi classificati come<br />
Registri<br />
Archivi<br />
Totale<br />
infortuni/Malattie professionali <strong>23</strong> 25 48<br />
NIP/Attività Amministrative/Verifiche 31 16 47<br />
Vigilanza/Ispezione/PG 27 15 42<br />
Attività sanitarie 14 20 34<br />
Attività ambientali 13 15 28<br />
Aziende 27 27<br />
ASPP 6 9 15<br />
Attività 6 6 12<br />
Prestazioni 6 6<br />
Domanda 4 4<br />
Leggi 4 4<br />
Minori 3 3<br />
Pubblicazioni 3 3<br />
Educazione alla salute 2 2<br />
Totale 128 147 275<br />
Altri 21 21<br />
Totale 296