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Numero 23/24 - Snop

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Collegate con i momenti formativi<br />

sono da segnalare 108 esperienze di ricerca<br />

o di collaborazione che hanno<br />

visto, nel triennio, 20 dei 21 servizi impegnati<br />

in un lavoro con università (68<br />

casi), con centri pubblici, con laboratori.<br />

Immaginiamo dunque i nostri 302<br />

operatori nelle loro sedi, arrivati a questo<br />

lavoro per vie diverse, portatori di<br />

professionalità, di esperienze, di attese;<br />

immaginiamoli nella situazione da loro<br />

stessi descritta, con tutte le incertezze<br />

e le difficoltà che incontra chiunque<br />

debba mettere in piedi qualcosa di<br />

nuovo. Problemi e conflitti non mancano<br />

(la rivista offre, a rileggerla, tanti<br />

materiali interessanti: per citare solo<br />

l'ultimo numero, si vedano le lettere di<br />

Giovanna Galli sugli impiegati e quella<br />

di Alberto Righi sugli assistenti sanitari,<br />

senza dimenticare quelle precedenti e<br />

gli scritti di Giallolimonel); il lavoro però<br />

viene programmato, la direzione si<br />

consolida e si sviluppa ragionando di<br />

democrazia e di partecipazione, ecc.<br />

Hanno a che fare con un ambiente<br />

complesso che esprime interessi legittimi<br />

e contraddittori e si manifesta in<br />

una domanda variegata: la nostra rilevazione<br />

mostra il crescere dell'interazione<br />

con numerosi soggetti su problemi<br />

che richiedono l'integrazione con<br />

altri servizi o attività di prevenzione. I<br />

Comuni che si rivolgono per consulenza<br />

ai servizi a seguito di una domanda<br />

dei cittadini relativa agli effetti di strutture<br />

produttive; le segnalazioni di rischi<br />

o di disturbi da parte di rappresentanze<br />

sindacali di azienda; le domande<br />

di intervento da parte dei sindacati<br />

o dei lavoratori; la richiesta di<br />

informazioni da parte dei tecnici delle<br />

imprese che debbono programmare<br />

nuovi insediamenti produttivi, adeguare<br />

gli impianti dal punto di vista della<br />

sicurezza o attuare delle bonifiche; la<br />

domanda di accertamenti sanitari preventivi<br />

e periodici; le domande di consulenza<br />

e di informazioni da parte dei<br />

medici di azienda; la richiesta di controlli<br />

da parte di cittadini per fenomeni<br />

di inquinamento; la domanda di informazione<br />

da parte di commercialisti e<br />

di consulenti aziendali; la richiesta di<br />

interventi di educazione alla salute<br />

nelle scuole; tutta questa domanda è<br />

stata ben documentata dalla maggior<br />

parte dei servizi, formando l'immagine<br />

di una rete di comunicazione che da<br />

un Iato legittima i servizi stessi come<br />

punto di riferimento, dall'altro crea numerosi<br />

problemi di programmazione,<br />

di gestione di informazioni, di compatibilità<br />

(per tempo, organizzazione e risorse),<br />

di rapporti con altre organizzazioni,<br />

di invenzione di modalità di risposta.<br />

Questa domanda diffusa può<br />

essere considerata come un indicatore<br />

di impatto sull'ambiente, pur interferendo<br />

in maniera rilevante sul processo<br />

di lavoro. Questi esempi di domanda<br />

esprimono gradi di cogenza diversa,<br />

cogenza che diviene fortissima in alcune<br />

circostanze, come quelle di gravi<br />

infortuni, di richieste di intervento da<br />

parte della magistratura, di interventi<br />

che discendano da attività ispettive in<br />

alcuni camparti come l'edilizia. Di<br />

fronte a questa complessità dell'ambiente,<br />

la risposta dei servizi sembra<br />

essere orientata secondo tre direttrici:<br />

potenziare l'utilizzo delle informazioni<br />

in modo sistematico; rendere compatibili<br />

gli interventi programmati e quelli<br />

non programmati; sviluppare la preparazione<br />

e la formazione degli operatori.<br />

Di quest'ultimo aspetto si è già detto.<br />

Per quanto riguarda invece i sistemi<br />

informativi, ci preme innanzitutto sottolineare<br />

che la loro molteplicità (che<br />

sta trovando in questi ultimi tempi delle<br />

linee comuni su scala regionale ed<br />

oltre), racconta delle decisioni successive<br />

di creare strumenti informativi<br />

mano a mano che nuove esigenze si<br />

presentavano. Racconta anche, forse,<br />

del controllo che certe figure professionali<br />

riuscivano a conquistarsi con la<br />

costruzione e l'uso di strumenti informativi,<br />

con i conseguenti ed inevitabili<br />

effetti organizzativi. Alla fine del 1989,<br />

come mostra la Tabella 5, erano attivi<br />

un gran numero di strumenti di registrazione<br />

ed archiviazione di informazioni.<br />

Si noti come le prime tre aree,<br />

quella degli infortuni, quella dei nuovi<br />

insediamenti e delle verifiche e quella<br />

della vigilanza/ispezione, rappresentino<br />

quasi la metà di tutti gli strumenti attivati.<br />

Per quanto riguarda la terminologia,<br />

essa contiene qualche ambiguità: tuttavia,<br />

il registro rimanda ad una dimensione<br />

più semplice, più immediata,<br />

secondo l'evolversi cronologico delle<br />

situazioni o delle procedure, mentre<br />

['archivio rimanda ad un disegno più<br />

complesso. Il protocollo della posta in<br />

arrivo e partenza da un Iato e l'archivio<br />

delle aziende con le informazioni<br />

complesse che vi confluiscono in un<br />

aggiornamento continuo possono costituire<br />

l'esempio di riferimento.<br />

Nel tempo, si osserva un'accelerazione<br />

nella strutturazione di questi<br />

strumenti; infatti, mentre solo il 12%<br />

era attivato prima del 1980 (e quest'area<br />

è da ricondursi alle esperienze sviluppate<br />

su scala locale dai Consorzi<br />

socio-sanitari o da esperienze simili), il<br />

14% è stato attivato fra il 1980 e il<br />

1983, il 26% fra il 1983 e il 1987, e ben<br />

il 38% dopo il 1987. Un'immagine analoga<br />

emerge guardando il processo di<br />

informatizzazione. Su un totale di 88<br />

strumenti di registrazione e/o di archiviazione<br />

informatizzati, 25 lo sono stati<br />

nel 1990, 19 nel 1989, 15 ne[ 1988, 7<br />

Tab. n. 5 - Registri ed archivi dichiarati attivi dai servizi (20 su 21),<br />

classificati per area. Valori assoluti. 1989<br />

Area/Denominazione<br />

Sistemi classificati come<br />

Registri<br />

Archivi<br />

Totale<br />

infortuni/Malattie professionali <strong>23</strong> 25 48<br />

NIP/Attività Amministrative/Verifiche 31 16 47<br />

Vigilanza/Ispezione/PG 27 15 42<br />

Attività sanitarie 14 20 34<br />

Attività ambientali 13 15 28<br />

Aziende 27 27<br />

ASPP 6 9 15<br />

Attività 6 6 12<br />

Prestazioni 6 6<br />

Domanda 4 4<br />

Leggi 4 4<br />

Minori 3 3<br />

Pubblicazioni 3 3<br />

Educazione alla salute 2 2<br />

Totale 128 147 275<br />

Altri 21 21<br />

Totale 296

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