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Numero 23/24 - Snop

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MALFORMAZIONI<br />

CONGENITE<br />

E LAVORO<br />

In questo periodo sulle pagine dei<br />

giornali si è molto e giustamente parlato,<br />

in occasione di fatti di dolorosa<br />

cronaca (la storia di Valentina, la bimba<br />

nata priva di corteccia cerebrale...),<br />

di bioetica, di opportunità di trapianti,<br />

di tempo di vita e di tempo di morte.<br />

Molto più in ombra la questione<br />

dell'aumento delle malformazioni e dei<br />

difetti congeniti e delle cause di tali<br />

eventi. Per chi si occupa - come noi<br />

- di tossicologia, di rischio, di esposizione<br />

occupazionale ed ambientale,<br />

questi fatti non possono non farci riflettere.<br />

Quando con tanta sicurezza vengono<br />

fissati dei valori limiti viene tenuto<br />

conto del rischio genotossico?<br />

Tumori e malformazioni sono da<br />

sempre stati considerati degli indicatori<br />

di genotossicità..<br />

Ecco che la perfida SNOP, dopo<br />

aver lanciato e raccolto la sfida della<br />

ricerca dei "tumori perduti" si sta per<br />

buttare in un'altra agone: quella della<br />

ricerca delle malformazioni?<br />

E perché no?<br />

Quanti colleghi di sanità pubblica<br />

stanno ragionando sui loro dati locali?<br />

(che pure esistono, data la obbligatorietà<br />

della registrazione delle malformazioni<br />

congenite...).<br />

Le esperienze, come vedremo, ci sono.<br />

Questa riflessione è stata sollecitata<br />

dall'arrivo - in redazione SNOP --<br />

degli interessantissimi Atti del Seminario<br />

di studio sui difetti congeniti della<br />

Società Italiana di Pediatria, tenutosi a<br />

S. Miniato (Pisa) nel novembre 1990.<br />

Trai relatori, alcuni nomi familiari<br />

(Seniori Costantini, Taddeo, Scarpelli,<br />

Vineis...) ennesimo segno di un gemellaggio<br />

tra professionalità e specialità<br />

diverse: pediatri, epidemiologi, medici<br />

del lavoro, ricercatori del CISPO e del<br />

CNR.<br />

Oltre dieci anni di Registri delle Malformazioni<br />

Congenite (quelli Regionali<br />

sono sembrati i più utili) hanno permesso<br />

di raccogliere, organizzare e valutare<br />

dati epidemiologici in vari tipi di<br />

studio: di sorveglianza, di epidemiologia,<br />

di genetica o di clinica.<br />

In Italia la frequenza delle anomalie<br />

congenite alla nascita è di circa 2 per<br />

cento. La conoscenza della "frequenza<br />

di base" dell'evento malformativo consente<br />

di identificare eventuali variazioni<br />

sia quantitative che qualitative (alcuni<br />

difetti relativamente frequenti<br />

quali la sindrome di Down o la spina<br />

bifida sono "attesi" ad esempio in un<br />

certo numero ogni anno).<br />

Queste notizie possono porre delle<br />

strategie per la prevenzione: si pensi<br />

alla rosolia o al diabete materno insulino-dipendente<br />

come condizioni di<br />

aumento del rischio di anomalie congenite.<br />

Per quanto riguarda la teratogenesi<br />

chimica ':.. l'induzione di malformazioni<br />

è ritenuta essere la risposta più precoce<br />

e più comune ad insulti intrauterini.<br />

Eventi che agiscano nelle prime<br />

settimane della vita intrauterina danno<br />

origine ad aborti precoci, molti dei<br />

quali associati a gravi malformazioni;<br />

nei primi mesi di gestazione avviene<br />

l'induzione di malformazioni identificabili<br />

alla nascita, mentre nei mesi successivi<br />

gli insulti intrauterini danno origine<br />

a proliferazione cellulare, che esita<br />

in amartomi, tumori benigni o maligni",<br />

dall'intervento di Paolo Vineis del<br />

Servizio di epidemiologia dei Tumori<br />

dell'Università di Torino.<br />

Le difficoltà di stimare gli aborti<br />

"spontanei" cioè le morti precoci dell'embrione<br />

rendono quasi impossibile<br />

stimare la reale frequenza (incidenza)<br />

delle malformazioni. Di fatto le indagini<br />

epidemiologiche si limitano alla stima<br />

della prevalenza alla nascita (che<br />

appunto varia dal 2 al 6%).<br />

Molto interessante la relazione sui<br />

teratogeni nell'ambiente di lavoro. La<br />

rassegna bibliografica riporta ad esempio<br />

i casi delle patologie neurologiche<br />

in nati da donne esposte a metilmercurio<br />

(Giappone) così come solventi,<br />

metalli o pesticidi sono stati imputati<br />

di questo effetto teratogeno.<br />

Significativa l'esperienza dell'USL 17<br />

del Valdarno Inferiore, la nostra sede<br />

di riferimento del gruppo SNOP concia.<br />

Nel servizio di prevenzione esiste da<br />

tempo un archivio tossicologico dei<br />

composti chimici (solventi, coloranti,<br />

pigmenti, sostanze concianti) usati nei<br />

comparti tipici della concia, della pelletteria<br />

e della calzatura (anche tenendo<br />

conto dei settori ausiliari come il<br />

PVC dei tacchi...), settori produttivi dove<br />

sono occupate circa 3.000 donne<br />

nel settore della finitura della concia e<br />

di circa 3.000 nel settore della calzatura<br />

e dove esisteva una raccolta regionale<br />

e territoriale della casistica delle<br />

malformazioni congenite.<br />

L'osservazione e l'analisi dei casi ha<br />

confermato quanto già emerso da altre<br />

ricerche epidemiologiche condotte<br />

in Inghilterra e nel Canada nelle zone<br />

della lavorazione del cuoio e delle calzature,<br />

cioè un'associazione significativa<br />

di rischio tra alcuni tipi di difetti<br />

congeniti (es. cardiopatie) e condizioni<br />

di gestanti lavoratrici nel comparto.<br />

Occorre, ovviamente, tenere conto<br />

della genesi multifattoriale delle malformazioni<br />

(come peraltro dei tumori),<br />

valorizzando l'importanza del fattore<br />

genetico, della familiarità, dell'abitudine<br />

al fumo non solo della madre, ma<br />

anche del padre (vedi ad esempio la<br />

comparsa di spermatozoi patologici indotti<br />

dall'attività mutagena da idrocarburi<br />

policiclici aromatici contenuti nel<br />

fumo di sigaretta), o da inquinanti ubiquitari<br />

quali il piombo, ma anche di<br />

cofattori quali ad esempio lo stress,<br />

sia fisico che psichico.<br />

Alcune recenti osservazioni USA<br />

sulle labio-palato schisi " epidemiche"<br />

dopo un uragano piuttosto che le ricerche<br />

sperimentali sull'aumento dell<br />

' incidenza di malformazioni congenite<br />

tra topoline esposte alla stessa<br />

quantità di teratogeno chimico (il colorante<br />

tripan blu) ma esposte anche ad<br />

alti livelli di rumore per 6 ore al giorno,<br />

sembrano porre l'accento anche<br />

sui fattori di stress come possibile<br />

concausa di difetti congeniti.<br />

Un campo quindi molto interessante<br />

e per molti di noi forse nuovo, ma<br />

che rende più ricco di contenuti scientifici<br />

quel lavoro di tutela della salute<br />

della donna lavoratrice in gravidanza<br />

che non può essere vissuta solo come<br />

un passaggio di (in)competenze e di<br />

polverosi carteggi tra noi e l'Ispettorato<br />

del Lavoro, ma come occasione di<br />

ricerca e di informazione, in una parola<br />

di prevenzione.<br />

Anche in altre situazioni territoriali<br />

ci sono le condizioni di base della più<br />

attenta USL 17 della Toscana: informazioni<br />

(anche di tipo storico) sul rischio<br />

per lavorazioni e comparti (partendo<br />

ad esempio da quelli con un'alta incidenza<br />

di occupazione femminile) e<br />

dall'altra parte l'interesse che nel mondo<br />

degli altri specialisti (pediatri, epidemiologi...)<br />

è presente nei confronti del<br />

drammatico fenomeno delle malformazioni<br />

da molti anni censite e studiate<br />

e più in generale nei confronti dei<br />

grandi temi scientifici legati alla contaminazione<br />

dell'ambiente.<br />

Laura Bodini

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