11.05.2015 Views

Numero 23/24 - Snop

Numero 23/24 - Snop

Numero 23/24 - Snop

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

NOTIZIARIO<br />

LAVORATRICI MADRI<br />

E RADIAZIONI<br />

IONIZZANTI<br />

Due recenti delibere della Giunta<br />

Regionale dell'Umbria, approvate dal<br />

Commissario di governo con un provvedimento<br />

caratterizzato da un articolato<br />

e approfondito commento, stabiliscono:<br />

a) la cessazione dell'attività dell'Ispettorato<br />

del lavoro in materia di prevenzione<br />

nei luoghi di lavoro, con particolare<br />

riferimento alla L. 1204/71 e al DPR<br />

185/64;<br />

b) il trasferimento dei beni immobili,<br />

delle apparecchiature e degli arredi<br />

delle sezioni mediche ed antiinfortunistiche<br />

alla Regione;<br />

c) il comando dei funzionari degli<br />

ispettorati dei lavoro presso il S.S.R.<br />

Va innanzitutto ricordato che la stesura<br />

e l'approvazione delle delibere regionali<br />

è frutto sia della sensibilità particolare<br />

dell'Assessorato regionale alla<br />

sanità, sia di un'azione decisa che in<br />

questi ultimi anni gli operatori dei servizi<br />

delle ULSS hanno attuato. La sezione<br />

umbra della SNOP, per parte sua,<br />

ha assunto la piena difesa di questi<br />

operatori, sottoposti ad iniziative di carattere<br />

intimidatorio, anche pesanti, da<br />

parte dell'Ispettorato del lavoro.<br />

Ritengo che la riflessione su ciò che<br />

è successo debba essere estesa aldilà<br />

dei ristretti ambiti giuridico-amministrativi<br />

delle questioni specifiche.<br />

La formalizzazione del principio che<br />

all'Ispettorato del lavoro non residuano<br />

più quelle competenze che hanno<br />

rappresentato il suo cavallo di battaglia<br />

(in realtà cavallo di Troia, come si<br />

vedrà più avanti), fornisce uno strumento<br />

per togliere di mezzo un ostacolo<br />

concreto alla piena attivazione su<br />

tutto il territorio nazionale dei servizi<br />

delle ULSS.<br />

Tale ostacolo era ed è certamente<br />

trascurabile nelle regioni dove i servizi<br />

sono forti e ben radicati, ma ben più<br />

importante si è rivelato nelle realtà in<br />

cui il potenziamento della rete dei servizi<br />

è in via di attuazione; ciò è dovuto<br />

al fatto che la normativa che regolamenta<br />

il trasferimento delle competenze<br />

alle ULSS in materia di prevenzione<br />

ha insito il meccanismo che ha<br />

permesso agli Ispettorati del lavoro di<br />

ritardare al massimo il trasferimento<br />

delle proprie competenze.<br />

La legge 33/80, infatti, procrastina il<br />

termine per il trasferimento dei compiti<br />

degli ispettorati del lavoro alle ULSS,<br />

stabilito dalla L. 833/78 al 1/1/1980, differendolo<br />

sino al verificarsi di due<br />

eventi: l'istituzione dell'ISPESL e la costituzione<br />

dei servizi delle ULSS. Ma in<br />

molte realtà i servizi delle ULSS hanno<br />

stentato e stentano a decollare in<br />

quanto i tecnici degli ispettorati del lavoro<br />

non hanno chiesto il trasferimento,<br />

sottraendo così del personale che<br />

nella fase di avvio avrebbe dovuto o<br />

dovrebbe essere il nucleo costitutivo<br />

dei servizi: insomma, una delle cause<br />

del ritardo dell'attivazione dei servizi<br />

ne è diventata effetto, in un perverso<br />

meccanismo di feed back positivo.<br />

L'esempio di quanto è avvenuto in<br />

Umbria è al riguardo illuminante: un<br />

solo funzionario transitò alle ULSS e<br />

tuttora 12 tecnici (6 laureati e 6 non<br />

laureati) dell'Ispettorato del lavoro<br />

svolgono attività di prevenzione, mentre<br />

in una ULSS non esiste ancora il<br />

servizio.<br />

Ma forse i motivi di preoccupazione<br />

maggiori sono legati al fatto che, dopo<br />

avere in maniera pesante svolto la sua<br />

opera di intralcio, ora il Ministero del<br />

lavoro mette in campo iniziative tendenti<br />

a sovrapporsi in maniera assai<br />

ampia a quelle dei servizi delle ULSS<br />

ed a comunque condizionarle pesantemente:<br />

ricordiamo le recenti vicende<br />

legate all'approvazione del D.L. 277/91<br />

ed i due D.M., del 15/5/1991 G.U. del<br />

4/6/91, riguardanti la ristrutturazione<br />

degli Ispettorati centrali, regionali e<br />

provinciali del lavoro con cui si attribuiscono<br />

ad essi nuove ed ampie<br />

competenze in materia di prevenzione<br />

(rilevazione ed analisi del fenomeno infortunistico,<br />

disciplina in ambito provinciale<br />

della produzione ai fini della<br />

sicurezza del lavoro, collaudi e verifiche,<br />

inchieste infortuni, interventi di<br />

polizia giudiziaria in materia di igiene<br />

del lavoro, studi e ricerche di metodiche<br />

analitiche e di campionamento,<br />

agenti fisici dannosi, VOT e nuove tecnologie,<br />

ergonomia, malattie da fitofarmaci<br />

e cancerogeni, etc.U.<br />

Si ritiene che il piano del Ministero<br />

dei lavoro si sia ormai ampiamente dispiegato:<br />

ritardare ed intralciare in<br />

ogni modo l'attività dei servizi delle<br />

ULSS, far rimanere tenacemente attaccati<br />

alle famose competenze residue<br />

(Rx, FF.SS., lavoratrici madri, denunce<br />

di malattie professionali) gli ispettorati<br />

dei lavoro per giustificarne in qualche<br />

modo la sopravvivenza, portare al momento<br />

opportuno (è pendente la riforma<br />

della riforma sanitaria) l'attacco decisivo<br />

ai servizi di prevenzione nel loro<br />

complesso. E questo piano va contrastato,<br />

attribuendo innanzitutto con<br />

chiarezza al Ministero del lavoro le<br />

gravi responsabilità politiche che gli<br />

competono in queste vicende; in secondo<br />

luogo, va messo nelle condizioni<br />

di non nuocere ulteriormente, impedendogli<br />

di portare avanti i suoi progetti,<br />

di assorbire, in maniera non trascurabile,<br />

risorse che invece dovrebbero<br />

essere destinate al SSN e di creare<br />

grosse aree di sovrapposizione con<br />

l'attività delle ULSS e degli altri organi<br />

del SSN.<br />

Armando Mattioli<br />

Segretario regionale<br />

SNOP Umbria<br />

ANCHE GLI IMPRENDITORI<br />

LEGGONO SNOP<br />

La Rivista del Colore, nel numero di<br />

aprile dei bimestrale dedicato ai problemi<br />

della verniciatura del legno, ha<br />

riportato, tra le cronache giudiziarie,<br />

un ampio stralcio dell'articolo pubblicato<br />

sul n. 2 del bollettino SNOP relativo<br />

all'utilizzo di amianto nella produzione<br />

di vernici per il legno riscontralo<br />

dagli operatori del Servizio di Prevenzione<br />

Igiene e Sicurezza nei Luoghi di<br />

Lavoro dell'USL n. 16 di Pontedera nel<br />

corso di un sopralluogo presso una ditta<br />

produttrice di vernici ed ai conseguente<br />

sequestro, disposto dalla Procura<br />

di Pisa, dell'amianto immagazzinato<br />

e delle vernici che lo contenevano,<br />

compreso quelle già commercializzate.<br />

La rivista richiama l'attenzione dei<br />

propri lettori sui problemi di igiene del<br />

lavoro, in particolare sui rischi di esposizione<br />

ad amianto nel corso di operazioni<br />

di carteggiatura, dopo l'applicazione<br />

di tali vernici sui manufatti ed invita<br />

gli utilizzatori ad una "maggiore<br />

attenzione nei confronti dei produttori<br />

di vernici, con la richiesta di schede di<br />

sicurezza" al momento della fornitura<br />

del prodotto.<br />

Vorremmo in breve sottolineare come<br />

l'informazione, se correttamente<br />

assunta a strumento e riferimento di<br />

una comune crescita e circolazione<br />

delle esperienze e delle idee, possa in<br />

concreto fruttare da subito prevenzione.<br />

Maida Perco<br />

Nadi Serretti<br />

SP/SL L USL 16<br />

Pontedera (PI)

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!