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Settembre - Ilmese.it

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colornoprovinciacultura stanziati 350.000 mila euro. Dal comune altri 250.000. nel 2009 al via i lavoriAranciaia: presto aperta a tuttiCon il sostegno della Fondazione Cariparma saranno ultimati gli interventi di restauroil mese settembre 2008In alto il sindaco di Colorno Stefano Gelati, sopra l’edificio dell’AranciaiaIl 30 luglio scorso è stata firmata la deliberacon la quale il Comune di Colorno riceveràdalla Fondazione Cassa di Risparmioil finanziamento, da tempo auspicato, perrestaurare il tetto dell’Aranciaia e renderlafinalmente agibile. Il sindaco Stefano Gelatiparla del raggiungimento di questo obiettivocome di “una forte prova di credibil<strong>it</strong>àda parte dell’amministrazione, così comedella capac<strong>it</strong>à di quest’ultima di otteneresovvenzioni esterne”.L’edificio dell’Aranciaia fu costru<strong>it</strong>o trail 1710 e il 1712 per volontà del ducaFrancesco Farnese che commissionò ilprogetto all’arch<strong>it</strong>etto ducale FerdinandoGalli Bibiena. La sua funzione fu quella diricovero per gli agrumi durante il periodoinvernale, visto il gran numero di piante e diessenze rare che negli altri periodi dell’annotrovavano spazio nel Giardino della Reggia.A questa funzione era destinato il pianoterreno mentre quello superiore dovevaservire come fienile e depos<strong>it</strong>o di foraggioe granaglie. L’Aranciaia fu acquistata dalComune di Colorno nel 1960 e alcuni diquesti spazi hanno nel tempo perso la lorofunzione originaria, tant’è che fino al 1974al piano terra ci furono magazzini e officine,mentre il primo piano fu gradualmenteabbandonato. Si tratta di un edificio a serracoperta che ha pochi esempi in Italia eattualmente, in virtù di una convenzione,è gest<strong>it</strong>o dalla Pro Loco, la quale nel corsodegli ultimi anni ha provveduto a ristrutturarel’accesso nord, il salone al primopiano e parte del salone al piano terra; aquesti lavori è segu<strong>it</strong>o il restauro, da partedell’amministrazione comunale, anche deifronti nord ed est e delle coperture.Per il restauro scientifico del tetto laFondazione Cassa di Risparmio stanzierà350.000 euro dei 600.000 che sarannonecessari, “i restanti 250.000 euro –puntualizza Gelati – saranno a carico delComune”. Questo intervento è l’elementoindispensabile per definire la distribuzionedello spazio interno, diviso fra museo etnograficoe sala civica: la scelta di adibireil complesso a nuovo conten<strong>it</strong>ore culturaleè connessa al ruolo strategico che rivestel’immobile nei confronti delle relazioni urbanedi riferimento e s’inserisce in un piùampio programma di riv<strong>it</strong>alizzazione, perrecuperare all’uso pubblico il sistema dellepertinenze ducali farnesiane e borboniche.“Questo restauro – commenta Gelati – eraun obiettivo di legislatura e siamo cosìriusc<strong>it</strong>i a predisporre un progetto credibile,tecnicamente idoneo. L’Aranciaia rappresentail gioiello del nostro patrimonio, nelsenso che è l’unico monumento della ColornoDucale ad appartenere al Comune”.Parole queste che trovano conferma anchein quelle di Carlo Gabbi, Presidente dellaFondazione Cariparma, che conferma lasoddisfazione della Fondazione “di essereriusc<strong>it</strong>a, tante sono le richieste di contributopervenute dal terr<strong>it</strong>orio, a inserire ilrecupero dell’Aranciaia fra i propri interventidel 2008. Si tratta di un restauroche riconsegnerà a Colorno e a tutti noi un‘pezzo’ di storia arch<strong>it</strong>ettonica”. Nel 2009avverrà l’appalto di tutti i lavori.l’edificio attenzione rivolta al terr<strong>it</strong>orio, al po, alle tradizioniDue piani, due musei, una sala civicadi Federica PalliniL’ingresso all’Aranciaia avviene attraverso unandrone dal quale si accede al grande vano a pianoterra; qui le navate laterali osp<strong>it</strong>eranno allestimentimuseali permanenti con sezioni sull’uso delleacque, sulle bonifiche e sull’ambiente del fiumePo, a cui si aggiunge una sezione sulla storia dellacomunicazione (stampa, radio, cinema e televisione).La navata centrale sarà invece destinata a salacivica, la quale avrà una capienza di 200 posti asedere e sarà concep<strong>it</strong>a come spazio polivalenteutilizzabile anche per rassegne cinematograficheo rappresentazioni di teatro popolare, per eventi eincontri; inoltre potrà essere una sede adeguata perle associazioni presenti a Colorno.Al primo piano è collocato il Museo etnografico che si snoda secondo un percorso espos<strong>it</strong>ivoche intende raccontare la storia della società e dell’economia contadina tra XIX e XX secolo.Nello specifico il locale sarà dedicato alle tradizioni del terr<strong>it</strong>orio, al sistema Po e all’illustrazionedelle conquiste e dei manufatti prodotti dall’ingegno popolare: l’allestimento, permanente,raccoglierà documenti, macchine e attrezzi per la lavorazione e per la comprensionedell’intera filiera produttiva.57

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