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SociologiaDalla riscoperta dei maestri alla ricerca empirica, le sociologiedel <strong>Mulino</strong>Nel radicamento della sociologia nella cultura italiana <strong>il</strong> <strong>Mulino</strong>ha avuto un ruolo di r<strong>il</strong>ievo ed è naturale che essa continuia tenere un posto priv<strong>il</strong>egiato nei programmieditoriali, anche con una specificaattenzione alla proposta di maestri o opereche costituiscono capisaldi nello sv<strong>il</strong>uppo storicodella disciplina. È <strong>il</strong> caso del volume concui apriamo questa pagina.Interazionismo simbolico («Collezione ditesti e di studi», pp. 280, € 27) di Herbert Blumerè un testo fondativo per una delle prospettiveche hanno maggiormente influenzatola sociologia, la psicologia sociale e le altrescienze sociali contemporanee. Nel volumesono enucleate le premesse dell’approcciointerazionista, che ha ispirato anche autoricome Goffman: gli esseri umani agiscono sullabase dei significati che attribuiscono alle cose;tali significati, elaborati e modificati attraversoun processo interpretativo, emergono dall’interazionefra individui. Questi non sono dunqueattori passivi guidati da forze esterne, bensìartefici della propria condotta. L’importanza primariariconosciuta al significato soggettivo e alprocesso, abbinata a una metodologia prevalentementequalitativa che si sforza di comprendere<strong>il</strong> «mondo dell’altro» come questi lovede, ha portato l’interazionismo simbolico aconquistare uno spazio di indiscusso r<strong>il</strong>ievonella teoria e nella ricerca sociale.All’incrocio fra sociologia e psicologia si situala ricerca curata da Laura Bonica e Mario CardanoPunti di svolta. Analisi del mutamentobiografico («Il <strong>Mulino</strong>/ricerca», pp. 404, € 30), dedicataalle transizioni biografiche che scandiscono le nostre vite.Herbert BlumerInterazionismosimbolico<strong>il</strong> <strong>Mulino</strong> Collezione di Testi e di StudiA parlare in prima persona sono i protagonisti, sollecitati a raccontarsiattraverso interviste narrative. È di storie, dunque, chesi occupa <strong>il</strong> libro, storie di uomini e donne alleprese con mutamenti di segno diverso chehanno segnato la loro esistenza, ai quali sisforzano di attribuire un senso: <strong>il</strong> passaggioall’età adulta, la caduta e l’emersione dallapovertà, la conversione religiosa, la transizionedalla salute al disagio psichico.Ceto medio. Perché e come occuparsene(«Studi e ricerche», pp. 384, € 29), a cura diArnaldo Bagnasco, è un’importante ricerca delConsiglio italiano per le Scienze Sociali.«Malessere del ceto medio»: l’espressione,diventata di uso corrente nella discussionepubblica, riassume la situazione attuale di unaparte importante della nostra società. Se inpassato l’immagine che trasmetteva era quelladi un corpo assestato e compatto, oggi <strong>il</strong>ceto medio sembra confrontarsi sempre piùcon una condizione di disagio. Una crisi che,dopo <strong>il</strong> tramonto della vecchia dicotomia borghesia-classeoperaia, è diventata cruciale perle dinamiche della stratificazione e del cambiamentosociale. Lungi dall’essere un insiemeinforme e passivo, <strong>il</strong> ceto medio può frapporrepesanti ostacoli, oppure offrire risorseimportanti, alla costruzione di una societàcapace di sv<strong>il</strong>uppo ed equità. È qui che sigioca la possib<strong>il</strong>ità di una democrazia sana,ed è qui che possono maturare minacciosederive reazionarie, come già altre volte in passato.In questo volume, che ha <strong>il</strong> merito diinaugurare un f<strong>il</strong>one di ricerca, <strong>il</strong> ceto in questione e le sue trasformazionisono considerati in relazione a diversi aspetti: atti-Contro l’ald<strong>il</strong>à. Per una nuova cultura laica («Saggi»,pp. 128, € 11) è <strong>il</strong> titolo del saggio con cui un sociologoeminente come Franco Crespi prendeposizione contro le pretese di possederee imporre verità assolute vuoi di caratterereligioso, come le verità predicate dafondamentalismi e integralismi semprepiù vigorosi, vuoi di carattere mondano,di cui sono esempi le utopie delle societàcomuniste o i m<strong>il</strong>le anni di felicità annunciatidal nazismo, e oggi l’esaltazione diidentità etniche o nazionali o della logicadi mercato. Dopo le infinite sofferenzeinflitte, nel corso della storia umana, dallediverse forme di «assolutismo», ci si chiede se non siavenuto <strong>il</strong> momento di dirigere lo sguardo verso la terrache ci sta sotto i piedi, assumendo piùum<strong>il</strong>mente, ma anche più responsab<strong>il</strong>mente,l’insuperab<strong>il</strong>e vulnerab<strong>il</strong>ità e precarietàdell’esistenza umana. Attraversol’analisi del rapporto di reciproco riconoscimento,dell’incompletezza che ognidefinizione di identità immancab<strong>il</strong>mentesconta, della necessità di una giustadistribuzione delle risorse materiali e culturali,nasce <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o di una laicità nontrionfalistica, attenta alla frag<strong>il</strong>ità umana eai limiti del conoscere.15

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