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La pace - Campo de'fiori

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<strong>Campo</strong> de’ fiori 19L’affidamento congiuntodei figli dopo laseparazione coniugalea cura diNada LoffrediPsicoterapeuta,Esperta inSessuologiaClinicaL ’evento separazione edivorzio è stato oggettodi diversi dibattiti chehanno sempre mirato astabilire se e quali dannipsicologici possono derivareda questi eventi suifigli. Ma è proprio nell’otticadi considerare laseparazione come unevento molto frequenteche vorrei porre l’attenzionedel lettore sul conflittoche caratterizza laseparazione e sulla mancanzadi punti di riferimento adeguati peresaminare gli eventuali danni nello sviluppodel bambino dopo la separazione, visto chedurante questo processo, effettivamente,anche i genitori vanno incontro a una sofferenzaseria sul piano psicologico e sonomeno competenti nel lavoro volto al benesseredei figli.Sembra che lo stile genitoriale presente nellefamiglie divise influisce sullo sviluppo delbambino e che la modalità dell’affidamentocongiunto sia uno strumento adatto a favorirela “cogenitorialità”Per “cogenitorialità” si intende la capacità daparte degli ex-coniugi di mantenere la corresponsabilitàgenitoriale, nonostante la finedella coniugalità: numerose ricerche effettuatesoprattutto negli Stati Uniti dimostranoche la collaborazione genitoriale favorisce l’adattamentodel bambino dopo il divorzio.Viene inoltre puntualizzata l’importanza dellacogenitorialità come fattore che permette ilmantenimento della figura paterna non soltantointesa in termini di figura di attaccamentoal bambino ma come facente parte diuna complessa rete di attaccamento checomprende la madre, il padre, il bambino e lerispettive rappresentazioni.Più specificatamente sembra esserci unacorrelazione significativa fra la modalità dirisoluzione delle dispute matrimoniali adottatedai coniugi e l’esteriorizzazione di comportamentidevianti da parte dei propri figli circatre anni dopo. Il bambino sembra risponderecon una esteriorizzazione di comportamentiantisociali quando la coppia ha una modalitàdi interazione ostile, mentre è pervaso daansia sociale nel caso in cui il marito assumeuna modalità emotivamente distante e rabbiosanel risolvere il dissidio.Il conflitto può portare alla formazione dialleanze disfunzionali genitore-bambino chepossono provocare alcuni quadri psicopatologiciimportanti a carico dei figli.Il conflitto coniugale spesso confonde i diversilivelli generazionali e il livello coniugale conquello genitoriale con conseguenze sui figli intermini di strumentalizzazione degli stessi. Ifigli possono addirittura arrivare a farsi caricoemotivamente dei problemi dei genitoricon costi psicologici notevoli oppure esserechiamati a scegliere l’uno o l’altro dei genitoriutilizzando la stessa logica attributiva tipicadella separazione e andando incontro aintensi “conflitti di lealtà”. Alcuni autorihanno dimostrato come le manifestazioni diostilità fra i coniugi siano fattori predittivi siadella dissoluzione matrimoniale sia delle successivemanifestazioni di aggressività daparte dei bambini. Non è, dunque, il divorziodi per sé ad essere associato a un più elevatolivello di disagio psichico a carico deibambini, quanto il conflitto preesistente.<strong>La</strong> legislazione attuale, basandosi sui risultatidelle ricerche psicologiche in questo ambito,prevede l’affidamento congiunto.L’affidamento congiunto si pone l’obiettivo difavorire la continuità della responsabilità deibisogni fisici, emotivi ed economici dei proprifigli. Gli ingredienti chiave per un buon esitodell’affidamento congiunto sono:1) il rispetto per l’altro genitore; 2) mantenimentodi una comunicazione costruttivariguardo il bambino; 3) sviluppo di un modoper dividere le responsabilità nei confrontidel figlio.Questi compiti includono naturalmente ilprendersi cura del proprio figlio ogni giorno,così come il seguire una logica negli spostamentidel bambino fra una casa e l’altra. Solouna piccola percentuale di coppie riesce adavere una amichevole e perfetta “relazionecoparentale” (amici perfetti), in realtà metàdei divorziati riescono a diventare dei “colleghicollaboranti”. Queste coppie hanno frequenticomunicazioni orientate al bambino eCENTRO DI CONSULENZANeuropsichiatrica, Psicologica, Logopedica,PsicopedagogicaVia Tasso 6/A - Civita Castellana (VT)T. 0761.517522Cell. 335.6984281-284www.centroceral.cominfo@centroceral.comsono capaci di frequentarsi per alcune occasioniparticolari senza però pianificare delleattività comuni. Continuano ad avere aree diconflitto ma riescono a compartimentalizzarlenella loro relazione e riescono a diminuirela componente di rabbia.Le ricerche recenti dimostrano come i genitoriche riescono a distinguere i loro bisogni daquelli dei propri figli e che riescono a mantenereil bambino fuori dal conflitto favorisconoun adattamento migliore del bambino stessoalla situazione di divorzio. E’ necessariodistinguere la cooperazione fra genitori da unlegame non risolto fra i due caratterizzato danon accettazione del divorzio e incapacità acollaborare.Sembra che la custodia associata favoriscaun migliore adattamento del bambino dopo ildivorzio; ma questa modalità di affidamentoporta i genitori a dover affrontare diversi ruolinello stesso momento e la difficoltà diventaancora più evidente in caso di famiglie ricostituite:in questo momento sembra apparireancora più importante il mantenimento dellacoalizione fra genitori biologici per favorire unbuon rapporto fra il genitore acquisito e ilbambino nel rispetto di un più complessosistema familiare.Egli identifica alcuni criteri da valutare necessariamentequando i genitori decidono diadottare un tipo di custodia congiunta:- I genitori devono essere in grado di assumersila responsabilità del bambino, devonoavere un uguale grado di coinvolgimento eamore nei suoi confronti Quando esiste unadifferenza significativa fra i genitori in questaarea devono essere prese in considerazionealtre modalità di affidamento.- I genitori devono dimostrare la capacità dicollaborare e di comunicare relativamente aiproblemi del proprio figlio.- L’alternanza fra le diverse residenze deigenitori non deve essere ostacolante la scuola.Accanto all’affido congiunto, però, risultanecessaria un’opera di mediazione familiaredentro cui noi psicoterapeuti possiamo aiutarei genitori a separare in qualche modo laloro interazione genitoriale da quella coniugale,a sviluppare la capacità di discutere, adadottare delle tecniche di problem-solving,delle strategie di negoziazione “vincitore-vincitore”e far mettere loro nei panni del propriofigli.

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