50<strong>Campo</strong> de’ fioriAmarcordLisa ‘a carbonaraA Civita Castellana, esattamente nel primotratto di Via Falisca, in un magazzino apiano terra, Elisa Morzelli, detta Lisa ‘acarbonara, esercitava il mestiere di rivenditadi carbone.Quando il metano ancora non esisteva, ilcarbone era l’elemento principe per riscaldarele fredde giornate d’inverno e Lisariforniva di carbone la maggior parte dellapopolazione di Civita Castellana.<strong>La</strong> gente si recava da lei con un secchioche, una volta riempito di carbone, servivaad alimentare gli scaldini che infilava nelletto, prima di andare a coricarsi, o chelasciava, fumanti, in mezzo alla stanza,nella speranza di trovare un po’ di teporeuna volta rientrati a casa dopo il lavoro ele fatiche del giorno.Anche nelle aule scolastiche, dove non erapresente la stufa a legna, lo scaldino, chela mattina il bidello aveva provveduto ariempire di carbone, serviva a riscaldare gliscolari che, durante l’ora di ricreazione, siunivano in cerchio intorno ad esso, con lemanine tese in avanti a cercare calore.Oggi quel mestiere, ormai scomparso, halasciato il posto ad altre professioni benpiù moderne ed efficienti, ma negli anzianiè ancora vivo il ricordo di Lisa ‘a carbonara,una brava e dolce signora, che,insieme al marito Tito Mascarucci, potèmantenere dignitosamente la sua famigliavendendo carbone.a sxElisa Morzelliin bassoElisa Morzellie il maritoTito MascarucciCivita CastellanaNATI26/02/2007 <strong>La</strong>ngella Anna06/03/2007 <strong>La</strong>tini Francesco06/03/2007 Pierantonelli Franco07/03/2007 Merlini Lorenzo10/03/2007 Cucu Maria <strong>La</strong>rissa12/03/2007 Di Donato Flavia13/03/2007 Cristian Eduard Gabriel21/03/2007 Costantini SusannaCorchiano12/01/2007 Mocanu Vanessa Georgiana28/01/2007 Ciarroni Michel31/01/2007 Alessi Melissa28/02/2007 Panunzi Benedetta20/03/2007 Fiorentini StefanoMATRIMONICivita CastellanaCorchiano03/03/2007Angelelli GianlucaMancini Barbara25/03/2007Natili MassimilianoMarchetti PatriziaBigarelli CarlaAngelozzi ManoloDECEDUTICivita Castellana21/02/2007 Blaja Emil23/02/2007 Carnicelli Caterina23/02/2007 Silvestri Costantino27/02/2007 Menichelli Trento02/03/2007 Tocchi Marisa02/03/2007 Becchetti Valdemaro09/03/2007 Camillucci Michele10/03/2007 Baglioni Giovanna10/03/2007 Posocco Angela Bianca13/03/2007 Dobboloni Anacleto14/03/2007 Angeletti Armanda17/03/2007 Marcantoni Ermanno18/03/2007 Moretti Angela24/03/2007 Gioli Franco25/03/2007 Fantera CostanzoCorchiano05/01/2007 Ernoni Francesco11/02/2007 Cermentini Luigi
<strong>Campo</strong> de’ fiori 51Renato Guttuso e Civita Castellanadi Enea CisbaniRenato GUTTUSO, Maestro indiscussodella Pittura Italiana del ‘900, nasce aBagheria, vicino Palermo, nel 1912.Nel 1932 si trasferisce a Roma, dove nelgiro di pochi anni si afferma come pittoredi indubbie doti artistiche ed intellettuali.Nel 1934 partecipa a Milano a due mostrecollettive che danno vita al gruppo artistico“Corrente”, una netta e chiara anticipazionedella Pittura Realista Italiana deldopoguerra.Nel 1939 si trasferisce a Civita Castellanaalternando l’attività di docente di disegnopresso il locale Istituto d’Arte, allora denominato“Regia Scuola Professionale per laCeramica”, e quella di pittore presso laCeramica Marcantoni, fucina e laboratoriodi grandi artisti italiani del ‘900.Nel decennio 1930-1940, Civita Castellanaè un centro culturale ed economico di primariaimportanza per la presenza dinumerose industrie ceramiche e di unascuola d’arte diretta dal 1931 al 1934 dalProf. Guido Innocenti, e dal 1934 al 1940dai Professori Virgilio Carotti e RenzoDazzi, che chiameranno ad insegnare levarie materie artistiche, pittori che poiassurgeranno a fama nazionale e mondialecome lo stesso Guttuso e LuigiMontanarini, per citare gli esponenti piùimportanti.Grazie alla presenza di questi artisti, neglianni Trenta l’Istituto d’Arte vive una grandestagione artistica: il numero degli iscrittiè in continua crescita, gli spazi dellascuola vengono migliorati ed ampliati e lapartecipazione ad esposizioni esterne ècostante e progressiva, voltecomunque a far conoscere lascuola nell’ambito regionalee nazionale.Nel 1938 partecipa alla“Sesta Triennale di ArtiDecorative a Milano” riscuotendoun grande successo dipubblico e critica.Il Preside Renzo Dazzi chiama,nel 1939, il giovaneRenato Guttuso ad insegnaredisegno presso la scuola,per un periodo seppurbreve, ma importante per lascuola stessa e la vita culturaledi Civita Castellana.Della permanenza civitonicadi Guttuso, in particolare delperiodo trascorso alla“Marcantoni”, non rimanepiù nulla: la chiusura dellamanifattura nel 1961, le successivespoliazioni, le distruzionie i continui saccheggi,come pure la perdita dell’archiviostorico, hanno privatola storia e l’arte locale di unpatrimonio artistico di grandevalore ed importanza.Nel 1939, poco prima della definitiva partenzaper Roma, Guttuso realizza una“Crocifissione”, composta da quattrofigure a grandezza naturale, realizzate inlastra metallica dipinta, che la rarissimafoto mostra nella loro collocazione in occasionedella Festività Pasquali il giorno delVenerdì Santo.È una composizione di grande effetto scenico:i soldati romani posti in basso chemuti e inconsapevoli osservano la scena,dominata dalla figura di Gesù Crocifisso ela posa drammatica dei due carcerati, inparticolare la figura contorta e straziatadel prigione di destra.L’opera civitonica è una netta anticipazionedel dipinto “<strong>La</strong> Crocifissione” cheGuttuso realizza nel 1941 a Roma e cheprovocherà feroci polemiche, ma ancheentusiastici consensi.Renato Guttuso non ritornerà più a CivitaCastellana.Dopo la guerra, diventerà il più grande pittoreitaliano e l’esponente indiscusso dellapittura realista che, dopo la fase classicistadel “Novecento Italiano”, cercherà, in unapittura oggettiva, drammatica e dominatadall’acceso colore, le basi di una nuovaricerca artistica.Per Civita Castellana Renato Guttuso è lapunta di diamante di una grande e irripetibilestagione della ceramica locale, atorto disattesa e dimenticata e cheandrebbe, invece, compiutamente analizzatae discussa.