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Italia, ancora sei in tempo per salvarti - Museo del Piave

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Luglio 2010 • culturaLA RUBRICA DELL’ ARTE a cura di Mara CampanerGli spazi alternativi <strong>del</strong>l’arteInvece di presentare la miaclassica mostra d’arte, questavolta vorrei proporre aimiei lettori un dibattito <strong>in</strong>erentegli spazi alternativi dove poteresporre <strong>per</strong> scultori, pittori, fotografi,designer ed <strong>in</strong>stallatori.Cosa <strong>in</strong>tendo <strong>per</strong> spazi alternativi?Locali, bar, osterie, ristoranti,negozi, gallerie non ufficiali.Spesso sia l’artista conosciuto,sia l’artista emergente, è conv<strong>in</strong>todi non potersi amma<strong>in</strong>are adesporre <strong>in</strong> luoghi così semplici,partendo prevenuto che le o<strong>per</strong>esi possano rov<strong>in</strong>are, o che le<strong>per</strong>sone siano <strong>in</strong>teressate solo amangiare piuttosto che pensareche le o<strong>per</strong>e facciano solo bellele pareti <strong>del</strong> proprietario <strong>del</strong> locale.Tutte queste sfortune potrebberocapitare, non lo escludo,ma penso che tutti, anche imeno partecipativi al mondo artistico,merit<strong>in</strong>o di vedere <strong>del</strong>leo<strong>per</strong>e d’arte, e possano usufruire<strong>del</strong>l’arte con<strong>tempo</strong>ranea, chepassa molte volte <strong>in</strong> sord<strong>in</strong>a.Alcuni cittad<strong>in</strong>i, non appassionatipensano che oggi non ci sia piùnessuno <strong>in</strong> grado di creare arte eche non ci sia una prosecuzione,<strong>in</strong>vece io credo che debbanoscoprire e vedere e allora <strong>per</strong>chénon costr<strong>in</strong>gerli all’osservazionediretta?Con questi presupposti mi sto facendoportavoce di portare l’artetra tutti, anche tra i meno <strong>in</strong>teressati,i pigri che non voglionoandare a visitare i luoghi pubblici,i dis<strong>in</strong>teressati che subirannoun’ondata artistica.Credo che anche un semplice locale,possa dare lustro ad un artista,<strong>per</strong>ché a modo di confrontarsicon una realtà diversa, conun pubblico diverso, e un buonbicchiere di v<strong>in</strong>o con uno stuzzich<strong>in</strong>opossa far gustare l’artesotto una nuova ottica.E’ molto <strong>in</strong>teressante trasformarequesti ambienti <strong>in</strong> galleriealternative, dove quasi nessunosi aspetta di trovare la pittura, lascultura e la fotografia.Come curatore, e sicuramentesono pronta a prendermi tuttele critiche possibili dai es<strong>per</strong>ti omeno, il luogo alternativo non lodisdegnerei affatto. Il suo valoredovrebbe essere pari alla galleriae spazio pubblico, <strong>in</strong>vece moltetestate giornalistiche locali o nazional<strong>in</strong>on lo vogliono prendere<strong>in</strong> considerazione e i galleristisottovalutano le <strong>per</strong>sonali che visi svolgono all’<strong>in</strong>terno. Come sipossono cambiare questi preconcetti<strong>in</strong> un’<strong>Italia</strong> <strong>ancora</strong> radicataL<strong>in</strong>ea diretta con l’artistaFRANCO CORROCHERda CONEGLIANOIllustrissimo maestro, ha senso al giorno d’oggi, fare l’artista?Thomas Furlan - Sacile (PN)Credo che il lavoro siafondamentale <strong>per</strong> ognisocietà e ogni cultura.Essere artista riguarda <strong>in</strong>nanzituttola sfera <strong>del</strong>le proprieambizioni. Spesso si sente diredai bamb<strong>in</strong>i: “Da grande faròil pompiere... l’autista .. l’<strong>in</strong>gegnereecc....”. Che cosa ambiscela <strong>per</strong>sona? Quali sono isuoi scopi, le mete che si prefigge?Perchè studia, lavora?Cosa vuole ottenere dalla vita?Ognuno ha i propri obiettivi daraggiungere. Ovvio. E’ cosi chesi diventa dottori, <strong>in</strong>gegneri,mamme, o<strong>per</strong>ai e via via, tantiquanti sono i lavori di una società.A volte questi sogni, <strong>per</strong>paure, fallimenti, oppure <strong>per</strong> il“troppo impegno”, la “tropparesponsabilità” o le esigenzefamiliari, cadono, svaniscono.Risultato: che ci rassegniamo afare qualunque mestiere.Tanta volte ho sentito dire:“Avrei voluto dip<strong>in</strong>gere ma imiei genitori non volevano. Midicevano: “DI ARTE NON SIVIVE!”.Qualsiasi lavoro, socialmenteutile, dovrebbe essere riconosciutocome onorevole, gratificante,“importante”. A volte ilprodotto f<strong>in</strong>ito può “sfuggire”;<strong>per</strong> esempio colui che eseguei piani di lavoro di un’aziendapuò non vedere le cuc<strong>in</strong>e cheusciranno dalla sua fabbricae che vengono caricate poi suicamion e portate alle nostrecase.Magari sta <strong>per</strong>dendo di vistail fatto che lavora assieme adun team che crea cuc<strong>in</strong>e e cheuna parte di quelle creazioni èanche sua, sebbene lui sia conv<strong>in</strong>to<strong>del</strong> contrario.Se fare l’Artista è un’ambizione,il non farlo sarebbe degradante.Nelle civiltà auree l’Artistaera tenuto e mantenuto<strong>in</strong> considerazione. Oggi, <strong>per</strong>cattiva cultura, ignoranza o solamente<strong>per</strong>chè si dà più valorealle cose materiali, gli artistivengono sottovalutati.Un peccato visto che l’ Arte sollevalo Spirito.Essa riesce ad estraniarci daiconflitti quotidiani.Per questo trovo importanteribadire il fatto che debbanoesserci artisti che o<strong>per</strong>ano <strong>in</strong>questo settore, specialmente algiorno d’oggi. Va da sè che,come ogni lavoro, l’arte necessitadi dedizione, responsabilità,studio e con essa si PUO’vivere ammesso che si cre<strong>in</strong>oOPERE D’ARTE...Ogni giovane artista dovrebbepoter fare il proprio <strong>per</strong>corso oapprendistato cosi come accade<strong>in</strong> qualsiasi altro lavoro <strong>per</strong>poi arrivare al successo sia <strong>in</strong>term<strong>in</strong>i di comunicazione che <strong>in</strong>term<strong>in</strong>i di vendite. Basta averepiù conoscenza, promuoversi elavorare, lavorare, lavorare!Quand’ ero ospite, <strong>in</strong> America,con una mia <strong>per</strong>sonale pressoChi desidera può <strong>in</strong>viare i propri quesiti alla redazioneall’<strong>in</strong>dirizzo e-mail: redazione.ilpiave@libero.ital classico, che non vuole svecchiare?A tutti gli spettatori ed osservatoriconsiglio di aprire bene gliocchi quando si recano <strong>in</strong> unnegozio, bar e ristorante <strong>per</strong>chél’arte <strong>in</strong>izierà ad <strong>in</strong>vadere, pacificamente,il nostro territorio.Dopo ciò voglio r<strong>in</strong>graziare ilocali che hanno già contribuito<strong>per</strong> questa idea: L’Osteria AllaSorte di Conegliano, lo spazioGarage Eventi di Conegliano, ilB&B Due Fiumi di Sacile e HotelVilla Condulmer di MoglianoVeneto. Prossimamente <strong>in</strong>autunno aderirà il locale HotelAvogaria, locanda e restaurantdi Venezia, la Libreria QuartiereLat<strong>in</strong>o di Conegliano.Naturalmente se altri locali eartisti vogliono aderire a questa<strong>in</strong>iziativa io lascio qui di seguitoil mio <strong>in</strong>dirizzo macamp@email.it.Mara Campanerla Christian Brother Universitydi Menphis, ho notato spessol’impegno di alcuni studentiche frequentavano l’Accademia<strong>del</strong>le Belle Arti. Veramentenotevole! Un atteggiamentoche nelle nostre accademie...ce lo sogniamo! Credo che nondovrebbe esserci un: “Vado all’Accademiadi Belle Arti <strong>per</strong>chèmi sento libero”, <strong>per</strong>ché“Posso fare ciò che voglio”,<strong>per</strong>chè “ E’ divertente”, <strong>per</strong>chè“Non mi devo impegnare emagari faccio anche festa”. Sidovrebbe fare questo Mestierecon Gran senso di responsabilitàe rispetto.In questo universo, <strong>per</strong> sopravvivere,bisogna lavorare. Lanostra vita è nelle nostre mani.Essere Artista non è un Hobby.L’Artista con i suoi messaggi,con le sue creazioni, contribuiscea creare una società miglioree solo <strong>per</strong> questo dovrebbeesserne fiero. Egli ha un ruolodi punta e bisognerebbe riconoscerglieneil merito. Spessosi guarda all’immediato, mabasterebbe pensare a grandiartisti come Picasso, Missoni...<strong>per</strong> capire che, agli <strong>in</strong>izi, qualcunodi loro “faceva la fame”ed ora siamo qui ad ammirarli<strong>per</strong> il successo che hanno ottenuto.In conclusione, se fare ‘Artistaè una professione grandiosa, ilsuccesso, poi, dipende da noi.Franco CorrocherLA CORRISPONDENZA DEL DR. ROSPONIPrima di entrare <strong>in</strong> cattedracome bi<strong>del</strong>lo,ho fatto il gommista(=”gommaro”,”coerton”, ecc.)a ore, un lavoro davvero “onto”(=sporco). Meglio dunque nettar“merda” a scuola, scusate lalicenza e la volgarità, ma è concettoche rende! – anche se ti favomitare se è poi quella grossae grassa d’un “prof.”!Ma quanto mangianomale e bevono peggioquesti miei “prof.”?Di “prof.” ricchi neconosco poch<strong>in</strong>i, tuttaviaci sono, e sono<strong>per</strong>lopiù coloro chesono <strong>in</strong> combutta conalcuni certi presidi<strong>per</strong> lo più senza eticané morale, ma solofreddi burocrati. Certidi questi sono addiritturaservili ancheverso certi ottuagenari“r<strong>in</strong>coglioniti”, tuttavia<strong>ancora</strong> <strong>in</strong> “carica”come faccendieri <strong>in</strong>nome d’una nuovascuola! (Ma si può maioccupare una cattedradi preside, o di dirigente senzaaver mai su<strong>per</strong>ato alcun liceo?,si domandavano, e giustamente,nell’italica Magna Greciaall’epoca <strong>del</strong>la I Repubblica).Nella “squola”, come dicevo,c’è anche e qu<strong>in</strong>di <strong>del</strong>la “merda”morale! Certi “mafiosetti” sonosempre <strong>in</strong> gita, e mai <strong>in</strong> aula, esi portano <strong>in</strong> aereo – <strong>in</strong> combutta,come già sappiamo, con certidirigenti senza scrupoli – anchela bi<strong>del</strong>la amante! Sicché bloccato<strong>in</strong> aeroporto dai cani <strong>del</strong>ladogana, il “mafiosetto” “prof.”maschio esibisce il passaporto<strong>del</strong>la donna-bi<strong>del</strong>lo, e la donnaSospesa nel ventoSi, una lettera <strong>per</strong> me,dove c’è scrittaforse la tuamal<strong>in</strong>coniadi quella sera,quando venni forse<strong>per</strong> dirti amore,ma senza pretese, così,scherzoso, come mai ero stato.Adesso leggendola tua lettera, mi accorgodi non essere più me stesso:il vento sfiora la mia mente,che <strong>in</strong> silenzio rivede te.La mia voglia di vivereora si <strong>per</strong>de nell’aria,come un pensiero <strong>in</strong>dissolubileora non può più s<strong>per</strong>aree senza parlareti amo <strong>ancora</strong>,ora la mia storiaè la tua storia,che rimane sospesa nel ventosenza più parole.Licio Gelli“Trombotti”il passaporto <strong>del</strong>l’uomo “prof.”,sbadatamente. Come sarà potutosuccedere, direte voi?Sempre a voi la facile e ovviaconclusione da sordida camerad’albergo! Con tutta la “merda”che ho scopato, ho qu<strong>in</strong>di deciso<strong>ancora</strong> una volta di cambiaremestiere, buttandomi <strong>in</strong> politicaalle ultime regionali. Ho spesoall’uopo tutta l’eredità <strong>del</strong>lanonna <strong>in</strong> matite col mio nome,<strong>in</strong> salviette “dis<strong>in</strong>fettanti” colmio nome e ho <strong>per</strong>s<strong>in</strong>o pagato3 spiedi di pollo <strong>in</strong> una solasera. Ma i presunti miei votantisi lamentarono, giacché, a lorogiudizio c’era <strong>del</strong> gasolio ditroppo come condimento! Hoanche rico<strong>per</strong>to una vallata <strong>in</strong>tieradi manifesti, ben molto piùgrandi di quelli da circo, dovecampeggiava un volto sorridenteed onesto: il mio! Ho sorrisobenevolmente su detti manifesti<strong>per</strong> almeno 10 chilometridi muri e mura! Ho poi regalato<strong>in</strong> nome <strong>del</strong>l’8 marzo quasiun migliaio di mimose, ma col“senno di poi” alle donne sbagliate!Insomma ho speso a destrae a manca quasi 20 mila €!,credendoli un <strong>in</strong>vestimento <strong>per</strong>quegli 11 mila € lordi al mese,che sono poi l’onorario <strong>del</strong>consigliere regionale. Insomma<strong>in</strong> 2 mesi e ½ avrei <strong>in</strong>cassatoquanto un anno da“bi<strong>del</strong>lo-scop<strong>in</strong>o”,sì, <strong>per</strong>ché <strong>in</strong> “squola”ci sono pure edanche bi<strong>del</strong>li-port<strong>in</strong>aia vita, e “bi<strong>del</strong>li-segretario”,sel’età è giusta!-<strong>del</strong>lavice-preside, al 2°divorzio! Morale:alle elezioni mi“trombarono” brutalmente,donde ilnomignolo <strong>in</strong>fertomidal “viaggiatorescolastico conamante appresso”di “Trombotti”! Afreddo, ma con labotta dolente deidebiti con tipografiee trattorie, il popoloche ho <strong>in</strong>contrato – ma non i“prof.” né i colleghi bi<strong>del</strong>li! s’è“magnato” tutto il mio “spéo” es’è “fottuto” tutte le mie matitee le mie salviett<strong>in</strong>e profumate.In una parola, mi ha ributtatonei cessi <strong>del</strong>la scuola da dovevolevo evadere. Già, mi hanno“fottuto” e sono “fottuto”!Un colpo basso dall’urna,raccolto all’osteria <strong>per</strong>Voi, ma solo <strong>per</strong> Voidal “Trombotti” di turno,e trascrittodal vostrodr. Felix F. Rosponi.L’ANGOLO DELLA POESIADalla raccolta“La s<strong>in</strong>fonia <strong>del</strong> <strong>tempo</strong>”ContemplazioneVivere alla grandedi doni immensie tirare avantila carrettacon poche briciole.E vederegli uni e gli altrida un velo trasparenteed <strong>in</strong>sormontabile<strong>per</strong> vivere dentroe fuorigli eventi.Eugenio MorelliEsplosione d’AmoreTi ricordi,mia dolce fanciullaquella sera d’estate?Era notte,di un buio che trasformala vita <strong>in</strong> magiaUna sc<strong>in</strong>tilla,un fulm<strong>in</strong>eun tuffo al cuoreE da subitoè stataun’esplosione d’amoreAlexFoie secheFoie seche,de platano, de piopo,de salgher,de pisoler, de carp<strong>in</strong>o,de vide, de morer,foie de roro anca.Foie zalemissiae dal ventonobili e poarete,come semenze de sucacoi lamponi,come l’ùa sp<strong>in</strong>acoi fasioi.El vento e l’fredono conosse paroni,come l’<strong>tempo</strong>cossì, che fa canui;ma i albari xe sempre beianca co poche foie <strong>in</strong> pontache le pi bassele se juta a trarse zò.Foie che screcola <strong>in</strong> tera,che parla,come el tapeo dei ani.Foie de rosache profuma un libro vecio.Ma, par sentirle,bisogna cam<strong>in</strong>ar.Adriano Gionco

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