Popolo di Dio pellegr<strong>in</strong>ante quaggiù, e <strong>la</strong> <strong>Chiesa</strong> ricol<strong>ma</strong> dei benicelesti; essa è il germe e <strong>la</strong> primizia del Regno di Dio, per mezzodel quale cont<strong>in</strong>uano, nel<strong>la</strong> tra<strong>ma</strong> del<strong>la</strong> storia u<strong>ma</strong>na, l’opera e idolori del<strong>la</strong> Redenzione, e che aspira al suo compimento perfettoal di là del tempo, nel<strong>la</strong> gloria (Cfr. Lumen Gentium, 8 e 5). Nelcorso del tempo, il <strong>Signore</strong> Gesù for<strong>ma</strong> <strong>la</strong> sua <strong>Chiesa</strong> mediante iSacramenti, che e<strong>ma</strong>nano dal<strong>la</strong> sua pienezza (Cfr. Lumen Gentium,7,11). È con essi che <strong>la</strong> <strong>Chiesa</strong> rende i propri membri partecipi delMistero del<strong>la</strong> Morte e del<strong>la</strong> Resurrezione di Cristo, nel<strong>la</strong> graziadello Spirito Santo, che le dona vita e azione (Cfr. Sacrosanc<strong>tu</strong>mConcilium, 5,6; Lumen Gentium, 7,12,50). Essa è dunque santa, purcomprendendo nel suo seno dei peccatori, giacché essa non possiedealtra vita se non quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> grazia: appunto vivendo del<strong>la</strong> suavita, i suoi membri si santificano, come, sottraendosi al<strong>la</strong> sua vita,cadono nei peccati e nei disord<strong>in</strong>i, che impediscono l’irradiazionedel<strong>la</strong> sua santità. Perciò <strong>la</strong> <strong>Chiesa</strong> soffre e fa penitenza per talipeccati, da cui peraltro ha il potere di guarire i suoi figli con ilSangue di Cristo ed il dono dello Spirito Santo.Erede delle promesse div<strong>in</strong>e e figlia di Abramo secondo lo spirito,per mezzo di quell’Israele di cui custodisce con amore le Scrit<strong>tu</strong>ree venera i Patriarchi e i Profeti; fondata sugli Apostoli e trasmettitrice,di secolo <strong>in</strong> secolo, del<strong>la</strong> loro paro<strong>la</strong> sempre viva e dei loropoteri di Pastori nel Successore di Pietro e nei Vescovi <strong>in</strong> comunionecon lui; costantemente assistita dallo Spirito Santo, <strong>la</strong> <strong>Chiesa</strong>ha <strong>la</strong> missione di custodire, <strong>in</strong>segnare, spiegare e diffondere <strong>la</strong>verità, che Dio ha <strong>ma</strong>nifestato <strong>in</strong> una <strong>ma</strong>niera ancora ve<strong>la</strong>ta permezzo dei Profeti e pienamente per mezzo del <strong>Signore</strong> Gesù. Noicrediamo <strong>tu</strong>tto ciò che è contenuto nel<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio, scritta otra<strong>ma</strong>ndata, e che <strong>la</strong> <strong>Chiesa</strong> propone a credere come div<strong>in</strong>amenterive<strong>la</strong>ta sia con un giudizio solenne, sia con il <strong>ma</strong>gistero ord<strong>in</strong>arioe universale (Cfr. Dz-Sch. 3011). Noi crediamo nell’<strong>in</strong>fallibilità, dicui fruisce il Successore di Pietro, quando <strong>in</strong>segna ex cathedracome Pastore e Dottore di <strong>tu</strong>tti i <strong>fede</strong>li (Cfr. Dz.-Sch. 3074), e di— 61 —
cui è dotato altresì il Collegio dei vescovi, quando esercita con luiil <strong>ma</strong>gistero supremo (Cfr. Lumen Gentium, 25).Noi crediamo che <strong>la</strong> <strong>Chiesa</strong>, che Gesù ha fondato e per <strong>la</strong> qualeha pregato, è <strong>in</strong>defettibilmente una nel<strong>la</strong> <strong>fede</strong>, nel culto e nel v<strong>in</strong>colodel<strong>la</strong> comunione gerarchica. Nel seno di questa <strong>Chiesa</strong>, sia <strong>la</strong>ricca varietà dei riti li<strong>tu</strong>rgici, sia <strong>la</strong> legitti<strong>ma</strong> diversità dei patrimoniteologici e spiri<strong>tu</strong>ali e delle discipl<strong>in</strong>e partico<strong>la</strong>ri lungi dal nuocereal<strong>la</strong> sua unità, <strong>la</strong> mettono <strong>in</strong> <strong>ma</strong>ggiore evidenza (Cfr. LumenGentium, 23; cfr. Orientalium Ecclesiarum, 2,3,5,6).Riconoscendo poi, al di fuori dell’organismo del<strong>la</strong> <strong>Chiesa</strong> di Cristo,l’esistenza di numerosi elementi di verità e di santificazioneche le appartengono <strong>in</strong> proprio e tendono all’unità cattolica (Cfr.Lumen Gentium, 8), e credendo al<strong>la</strong> azione dello Spirito Santo chenel cuore dei discepoli di Cristo suscita l’amore per tale unità(Cfr. Lumen Gentium, 15), Noi nutriamo speranza che i cristiani,i quali non sono ancora nel<strong>la</strong> piena comunione con l’unica <strong>Chiesa</strong>,si riuniranno un giorno <strong>in</strong> un solo gregge con un solo Pastore.Noi crediamo che <strong>la</strong> <strong>Chiesa</strong> è necessaria al<strong>la</strong> salvezza, perché Cristo,che è il solo Mediatore e <strong>la</strong> so<strong>la</strong> via di salvezza, si rende presenteper noi nel suo Corpo, che è <strong>la</strong> <strong>Chiesa</strong> (Cfr. Lumen Gentium, 14).Ma il disegno div<strong>in</strong>o del<strong>la</strong> salvezza abbraccia <strong>tu</strong>tti gli uom<strong>in</strong>i: ecoloro che, senza propria colpa, ignorano il Vangelo di Cristo e <strong>la</strong>sua <strong>Chiesa</strong>, <strong>ma</strong> cercano s<strong>in</strong>ceramente Dio e sotto l’<strong>in</strong>flusso del<strong>la</strong>sua grazia si sforzano di compiere <strong>la</strong> sua volontà riconosciuta neidettami del<strong>la</strong> loro coscienza, anch’essi, <strong>in</strong> un numero che Dio soloconosce, possono conseguire <strong>la</strong> salvezza (Cfr. Lumen Gentium, 16).Noi crediamo che <strong>la</strong> Messa, celebrata dal Sacerdote che rappresenta<strong>la</strong> persona di Cristo <strong>in</strong> virtù del potere ricevuto nel sacramentodell’Ord<strong>in</strong>e, e da lui offerta nel nome di Cristo e dei membri delsuo Corpo mistico, è il Sacrificio del Calvario reso sacramentalmentepresente sui nostri altari. Noi crediamo che, come il pane e— 62 —
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