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Ritardi e problemi della scuola italiana.pdf

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Avremo più avanti l'opportunità di valutare più aspetti di questo paradosso. Quipossiamo limitarci a individuare un ostacolo, probabilmente il più grosso, certamenteil più visibile, all'ingresso reale e fattivo dell'autonomia nella <strong>scuola</strong> <strong>italiana</strong>: si tratta<strong>della</strong> scarsità di informazioni e di motivazioni - in tutte le componenti, a partire daquella che esprime le competenze educative e culturali più elevate, e cioè gliinsegnanti - che impedisce di pensare la <strong>scuola</strong> in un quadro di significazioni e dioperatività diverso da quello che è.Questo ostacolo rappresenta anche un secondo aspetto del paradosso. Attualmentel'autonomia è presente in tutte le carte con cui è governata la <strong>scuola</strong>: oltre che nellalegislazione citata ricorre, ma a puro titolo di menzione obbligata e fuggente, anchenella L. 53/03 e in tutti i provvedimenti legislativi che vengono via via emanati inattuazione di essa. Ma non vive che a sprazzi all'interno <strong>della</strong> <strong>scuola</strong> reale 4 . L'unicacostante di riferimento per ricordarne a viva voce nelle scuole la sopravvivenza nelsolo ambito legislativo, è appunto il fatto che in tutte le aule è ben vivo e funzionantel'ostacolo che ne ha sbarrato il cammino, e che è destinato a produrre ulteriori effettidi obsolescenza del sistema. E che, per scrupolo di esattezza rispetto ai dati di realtà,è preferibile definire, più che come ostacolo all'autonomia - la cui attuazione non èattualmente né proposta né caldeggiata con cognizione di causa da nessuno, né alivello di ufficialità né a livello di scrupolo pedagogico - con un'espressione piùtecnica. Del tipo, resistenza alla deburocratizzazione.[Per quanto riguarda l’atteggiamento del Governo in carica dopo le elezionipolitiche dell’aprile 2006 , e più precisamente del Ministero dell’istruzione(nuova denominazione, dopo il M.P.I. e il M.I.U.R.), rispetto al problemadell’applicazione <strong>della</strong> normativa sull’autonomia, occorre segnalare lanovità dei riferimenti a detta normativa in alcuni provvedimenti già definitivi(D.M. 47/06 sul ripristino e sull’aumento <strong>della</strong> quota di curricolo prevista dalD.P.R. 275/99; Legge di riforma dell’esame di Stato, del dicembre 2006), esoprattutto nella Finanziaria 2007. Si rimanda l’esame di tali riferimenti almodulo sulle riforme degli ordinamenti).LA DEBUROCRATIZZAZIONE PER ORA IMPOSSIBILEPer la <strong>scuola</strong>, considerata in tutte le sue componenti, e per il suo indotto, ladeburocratizzazione non corrisponde a nessuna istanza tanto diffusa da animare ilmilione abbondante di operatori e le decine di milioni di studenti e genitori.L'insofferenza per il regime burocratico ovviamente c'è: l'irreggimentazione di unamassa così imponente in una rete di norme e di regolamenti pervasiva come quellasulla <strong>scuola</strong> dell'autonomia <strong>della</strong> Luiss) che l'autonomia è un'esigenza avanzata mané riconosciuta né valorizzata.4 Lo stesso Osservatorio sulla <strong>scuola</strong> dell'autonomia <strong>della</strong> Luiss, dopo le prime tre indagini annualisui processi di applicazione dell'autonomia a partire dall'entrata in vigore del regolamento (indaginicon questionari di anno in anno diversi per esplorare in successione i riscontri a tutti gli aspettidell'autonomia, ma su un campione costante di mille scuole su diecimila funzionanti), constata lascarsità di variazioni nei risultati ottenuti, ha deciso di proseguire la propria attività di studiosull'autonomia delle scuole con altri strumenti.

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