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L'Agrotecnico Oggi gennaio 05 - Collegio Nazionale degli Agrotecnici

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« ADR:nuova frontieraprofessionale per gli<strong>Agrotecnici</strong> »A TTUALITÀL’INTRODUZIONE DI NUOVE PROCEDURE NELL’AMBITOEXTRAGIUDIZIALE, QUALI L’ADR (RISOLUZIONE ALTERNATIVADELLE DISPUTE) AMPLIA ULTERIORMENTE LO SCENARIOPROFESSIONALE DELL’AGROTECNICOIl problema giustizia è diventato il“Problema” del nostro sistema paese.I Tribunali sommersi dalle cause civili ela durata ultradecennale dei procedimenti,hanno indotto ad una seriariflessione sugli strumenti di giustiziaalternativa. In questo scenario si collocaanche la prospettiva della riformadel diritto societario.Questa situazione ha portato nel corso<strong>degli</strong> ultimi anni ad una evoluzione normativatesa a ridurre le liti ed il conseguentericorso alla giustizia ordinaria.Fiscalmente attraverso i concordati, icondoni ed altro. Sul fronte della giustizia,con l’introduzione di normedirette quali il patteggiamento, l’istituzionedei Giudici di Pace, ed il potenziamento<strong>degli</strong> strumenti extragiudizialiquali l’arbitrato, la mediazione e la conciliazione.In qualsiasi caso l’elementocaratterizzante è stato quello di affidarea terzi il giudizio e le decisioni sulle dispute.Attualmente sono due i percorsi diaccesso alla giustizia:- accesso alla giustizia ordinaria cheevoca e conduce al processo;- accesso alla giustizia alternativa.La giustizia alternativa costituisce unpercorso alternativo alla giustizia ordinaria,rappresenta una scelta che peraltronon preclude il ricorso, in un secondomomento, allo strumento ordinario.In taluni casi, così come nelle controversiedi lavoro od in quelle a carattereagricolo, va espletato obbligatoriamenteil tentativo di conciliazione, presso icompetenti Ispettorati provinciali,prima di ricorrere alle vie legali.Molte volte, e parlo per esperienza vissutanelle aule di Tribunale in qualità digiudice tecnico, apparenti ed insormontabiliprese di posizione sono tesea sostenere principi che non si fondanosu questioni concrete.È quindi evidente che la giustizia alternativacontribuisce al decongestionamentodella giustizia ordinaria, con unalleggerimento dei carichi procedurali,ed il vantaggio di evitare momenti dirottura tra le parti, anzi essa tende apreservare la qualità dei rapporti nonavendo, ad eccezione dell’arbitrato,parti soccombenti.Le principali procedure extragiudizialidi risoluzione alternativa delle disputesono essenzialmente tre: la conciliazione,la mediazione e l’arbitrato.La conciliazione non è necessariamentela ricerca di una composizione dellalite a metà strada fra le ragioni dei duecontendenti, nel senso che la risoluzionedella controversia può avvenireanche con una parte che aderisce allaproposta dell’altra.La conciliazione, nella sua più nobileaccezione, implica il concetto del donoe del perdono.È in uso l’aneddoto del padre che sentendole due figlie litigare per un’aranciaapplica la soluzione che ritiene piùequa; senza consultare le figlie taglia ametà l’arancia e ne porge una parte adognuna. A quel punto una sorella prendela buccia, la butta e mangia gli spicchidi arancia, l’altra trattiene le bucciaper farne dei canditi e getta l’internodel frutto. È evidente che la ricercadelle motivazioni del litigio e la disponibilitàall’ascolto delle personali esigenzeavrebbe determinato una soluzionevantaggiosa per entrambe le parti.Pertanto la conciliazione è anche ascolto,ricerca delle singole motivazioni edelle richieste magari inespresse.È un percorso alternativo al processoche non fa riferimento alle leggi, bensìad accordi quadro, protocolli di intesa,regolamenti, carte dei servizi, si fondaquindi su intese di natura privata osociale. È evidente che tale percorsova professionalmente accompagnato,introducendolo nei contratti, negli statutisocietari come elemento di risoluzionedelle eventuali liti.La mediazione, a sua volta, chiama incausa un soggetto terzo che grazie aduna comprovata esperienza maturatanella materia oggetto del contendere,offre utili strumenti nella composizionedella lite.L’arbitrato si fonda invece sull’affidamentodi un mandato ad un soggettoterzo che indica la risoluzione della lite.In sostanza, il soggetto terzo, od un collegiodi terzi, determinano una decisioneche vede riconosciute le istanze dell’unosull’altro, lasciando pertanto disattesele ragioni di una delle controparti.La conciliazione, la mediazione el’arbitrato costituiscono le procedureextragiudiziali ovvero di giustizia informale;contribuiscono a costruire rapportieconomici e sociali equi e correttie perseguono forme di giustizia “coesistenziale”,veicolando in un certo senso4 Gennaio 20<strong>05</strong>

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