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Anno 15 - N. 28 - Dicembre 2011 - Comune di Aldeno

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AgricolturaMele in partenza per i paesi arabi.tuto agrario <strong>di</strong> San Michele.«Ci ho sempre creduto al biologico,proprio per la mia formamentale. Ad esempio la botrite(muffa) della vite si può risolveresul piano agronomico. Invece perquanto riguarda il ragno rosso troviamodegli antagonisti che controllanol’insorgenza del problema.Sono 20 anni che non uso degliacarici<strong>di</strong>».Quin<strong>di</strong> nella campagna <strong>di</strong> Mauriziosi usano zolfo, rame e polisolfuricon funzione <strong>di</strong>radante-antioi<strong>di</strong>oed antiticchiolatura. «I dosaggisono però molto bassi perettaro, ad esempio per il ramesono <strong>di</strong> 6 kg per ettaro l’anno, unquinto rispetto a quanto consentitonell’agricoltura tra<strong>di</strong>zionale». Siaspetta quin<strong>di</strong> una soglia <strong>di</strong> dannoprima <strong>di</strong> intervenire con un trattamento.Va bene ma il prodotto bio nonsi vede molto in giro...«Le mele bio vanno soprattuttonelle mense, hanno un prezzocirca del 30% superiore, si vendonosoprattutto nei mercati delNordeuropa. Peccato, dovremmopuntare <strong>di</strong> più sul bio anche in Italia».Maurizio ha fatto anche la sceltalungimirante <strong>di</strong> mettere sottoretela sua produzione tra autostradae A<strong>di</strong>ge, salvaguardando la suaproduzione in un <strong>2011</strong> decisamentecaratterizzato dalla gran<strong>di</strong>neestiva. «La rete costa tra i <strong>15</strong> ed i18mila euro all’ettaro». Investimentocomunque azzeccato, dalmomento che comunque coltivandobio c’è un minor costo per itrattamenti e la resa me<strong>di</strong>a al kg è<strong>di</strong> «0,45 euro rispetto agli 0,30 delconvenzionale».E le coloratissime Pink Ladysono ancora <strong>di</strong> più un investimento,«perchè sono le ultime a maturare,ci mettono 200 giorni dallafioritura, un anno me le hanno pagatead<strong>di</strong>rittura 0,80 euro al kg.Ho chiesto <strong>di</strong> poterne piantare altre,ma non mi è stata data l’autorizzazione».Un mercato europeo regolatodalle quote, avversate in alcunicasi, ma positive in altri perchèconsentono <strong>di</strong> garantire una certasoglia <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to.Forti dà un’ultima prova <strong>di</strong> convinzionenei confronti del biologico:«ogni anno c’è qualche sostanzache non può essere più usatanel convenzionale, perchè si scopronoeffetti negativi per l’uomo».Ed il biologico comincia aprendere piede anche nella cabina<strong>di</strong> regia dell’agricoltura trentina.A metà novembre la Giuntaprovinciale ha http://trentinowine.files.wordpress.com/<strong>2011</strong>/11/agricoltura_biologica.jpgapprovato il progetto “Conoscerel’agricoltura biologica: azioniinformative ed esperienze in campo”.La quota spettante al Trentino,a seguito della presentazionedel progetto pre<strong>di</strong>sposto dall’Ufficioper le produzioni biologiche,assomma a 63.684 Euro. «Il biologicoè una strada che vogliamoassolutamente perseguire valorizzandonela filiera – commenta l’assessoreMellarini – perchè raccoglieuna sempre crescente domandada parte del consumatore eperchè bene rappresenta la valenzaed il valore del nostro stessocontesto ambientale e colturale.Inten<strong>di</strong>amo dare <strong>di</strong>rettive preciseper lo sviluppo del biologico anchealla Fondazione Mach, affinchèintensifichi le proprie azioni inquesto settore al quale si stannotra l’altro rivolgendo nuovi e giovaniagricoltori. Il progetto approvatooggi è un passo in questa <strong>di</strong>rezione».14L’ARIONE

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