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Anno 15 - N. 28 - Dicembre 2011 - Comune di Aldeno

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Societàblematica, stanziando fon<strong>di</strong> e interessandole varie realtà locali.Dopo il passaggio attraverso gran<strong>di</strong>centri <strong>di</strong> accoglienza, gli enti locali,con ripartizione territoriale inbase alla popolazione residente,hanno ciascuno preso a tutela unaparte degli eso<strong>di</strong> in fuga dalle guerredel Nord Africa. Come provenientida territori in cui erano perseguitatie in cui il loro rischio <strong>di</strong>morte era altissimo, queste personesono considerate richiedentiprotezione internazionale da partedell’Italia.La Provincia Autonoma <strong>di</strong>Trento ha messo in atto un pianopeculiare, e ciò in virtù dell’ampiomargine <strong>di</strong>screzionale garantitodalle <strong>di</strong>rettive guida concertate alivello nazionale. La parola chiaveper comprendere il piano trentinoè “Emergenza accoglienza”. E’dunque un intento molteplice quellomesso in atto dalle autorità, miranteda una parte a concorreread affrontare l’emergenza che interessal’Italia tutta, dall’altra agarantire un processo <strong>di</strong> accoglienzadegno <strong>di</strong> questo nome.Sono garantiti infatti tutti i servizisanitari, un sussi<strong>di</strong>o giornaliero,la possibilità <strong>di</strong> muoversi all’internodel territorio, l’assistenzada parte <strong>di</strong> personale specializzato,l’accompagnamento e la tutelada parte <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> realtà operantisotto il cappello Centro Informativosull’Immigrazione (Cinformi),un livello <strong>di</strong> scolarizzazioneminimo e un prolungato stu<strong>di</strong>odella lingua. Ma a parte tutto è sicuramenteil sistema degli alloggiamentiquello in cui la politica delTrentino si <strong>di</strong>mostra particolarmenteattenta e vicina alle <strong>di</strong>namiched’immigrazione. Accoglienza significaanche e soprattutto il tentativo<strong>di</strong> calare queste persone all’internodel tessuto sociale, inserirlenelle comunità <strong>di</strong> accoglienza, permettendoglie permettendoci unaprofonda conoscenza reciproca.Dopo una breve permanenzanel campo della Protezione Civilesito a Marco, infatti, i richiedentiasilo sono stati <strong>di</strong>stribuiti sull’interoterritorio del Trentino, e ciòprincipalmente per evitare <strong>di</strong> crearezone-ghetto e combattere inpartenza un eventuale processo <strong>di</strong>marginalizzazione. Oltre alle moltecase Itea utilizzate per far frontealla crisi umanitaria, alcuni comunidel Trentino hanno manifestatola volontà <strong>di</strong> contribuire maggiormentemettendo a <strong>di</strong>sposizioneulteriori alloggi. Il comune <strong>di</strong>Garniga Terme è tra questi. Oggisono sei persone che risiedono sulsuo territorio.Come molti dei loro compagni,questi ragazzi provengonodall’Africa sub-sahariana. Si trovavanoin Libia al momento delloscoppio della guerra civile perquestioni <strong>di</strong>fferenti. Alcuni già esulidal paese natale per ragioni politicoreligiose, altri scappati percercar fortuna nel ricco paese <strong>di</strong>Gheddafi. Tutti insieme hanno assistitoalle rivolte <strong>di</strong> piazza scoppiatein Cirenaica e poi estesesiin tutta la Libia. Tutti insieme hannovisto crescere <strong>di</strong> giorno ingiorno il pericolo <strong>di</strong> perdere la vitae hanno infine deciso <strong>di</strong> scappareda quel paese <strong>di</strong>sastrato. Oggisono sei sorridenti ragazzi curiosidel territorio che li contorna, riconoscentialla comunità che liaccoglie e desiderosi <strong>di</strong> una conoscenzareciproca più profonda.A questo scopo il Cinformi, incollaborazione con i comuni <strong>di</strong>Garniga Terme, Cimone e <strong>Aldeno</strong>,sta promuovendo una serie <strong>di</strong>iniziative per avvicinare la realtàlocale. Uno su tutti, la partita <strong>di</strong>calcio tra volontari e richiedentiasilo organizzata nella splen<strong>di</strong>dacornice <strong>di</strong> Garniga, culminata conil rinfresco organizzato in unastruttura messa gentilmente a <strong>di</strong>sposizionedel Sindaco AndreaFriz. Mi permetto <strong>di</strong> ringraziareSofia per la sua splen<strong>di</strong>da <strong>di</strong>sponibilitàsenza la quale sarebbe statotutto molto più <strong>di</strong>fficile. Ma leproposte in cantiere sono moltealtre, lo <strong>di</strong>mostra il recente incontrotra operatori e volontari Cinformicon personalità locali e realtàamministrative, <strong>di</strong>battito proficuoe importante dal quale prenderannosicuramente avvio molteiniziative.Invito tutti quelli che voglionocollaborare a mettersi in contattocon gli operatori o con chi è giàimpegnato nel processo <strong>di</strong> accoglienza.La possibilità che abbiamodavanti non è da dar per scontato:non capita tutti i giorni <strong>di</strong> poterpartecipare al confronto con realtàa noi tanto <strong>di</strong>verse, e da taleconfronto non può che essere generatoun arricchimento personalecivico e spirituale.18L’ARIONE

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