<strong>di</strong>sabilità) sia <strong>per</strong> acquisire ed <strong>in</strong>crementare abilità comunicativo-relazionali <strong>di</strong> rilievo <strong>per</strong>dare spessore umano alla propria vita e <strong>per</strong> costruire uno stile <strong>di</strong> vita ispirato dai valoridella <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> ogni <strong>per</strong>sona umana (riconoscimento e gestione delle emozioni; lo stilecollaborativo e la gestione dei conflitti; esercitazioni sull’ascolto attivo). LA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ PER LA CRESCITAPERSONALE E IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PROGETTOSa<strong>per</strong>e <strong>per</strong>ché, verso dove, con chi, con quali strumenti, <strong>in</strong> che modo verificare i risultati,come fare a migliorare i risultati attesi sono passi <strong>di</strong> un processo (si potrebbe <strong>di</strong>re anche unhabitus mentale) che rende possibile il <strong>progetto</strong> nei suoi <strong>di</strong>versi aspetti (crescita dei<strong>volontari</strong> e promozione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> utilità sociale).Lo “spazio” che ogni <strong>volontari</strong>o prenderà all’<strong>in</strong>terno del <strong>progetto</strong> avverrà con lacollaborazione dell’olp, del coor<strong>di</strong>natore del <strong>progetto</strong> e <strong>di</strong> tutte le altre risorse del <strong>progetto</strong>,a seguito della s<strong>in</strong>tesi tra il bilancio <strong>di</strong> competenze <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale <strong>di</strong> ogni <strong>volontari</strong>o (suquesto strumento si <strong>di</strong>rà più avanti parlando delle attività <strong>di</strong> accoglienza dei <strong>volontari</strong>), ilbilancio <strong>di</strong> competenze del gruppo <strong>di</strong> <strong>progetto</strong> (molto spesso più della somma delle s<strong>in</strong>goleabilità e competenze) e il complesso <strong>di</strong> obiettivi e attività del <strong>progetto</strong>.Sulla base <strong>di</strong> tutto ciò e a seguito dell’<strong>in</strong>serimento nelle attività previste dal <strong>progetto</strong>, verràstilata una <strong>scheda</strong> <strong>di</strong> programmazione (sia nell’ambito della crescita <strong>per</strong>sonale e sociale del<strong>volontari</strong>o che nell’ambito delle attività da attuare <strong>per</strong> il raggiungimento degli obiettiviprogettuali) che a varia cadenza (mensilmente e/o trimestralmente), verrà aggiornataanche grazie al contributo dei <strong>di</strong>versi strumenti <strong>di</strong> monitoraggio <strong>per</strong>sonale e gruppale cheverranno messi <strong>in</strong> atto. L’INSERIMENTO GRADUALE DEI VOLONTARIIl contatto con <strong>per</strong>sone con <strong>di</strong>sabilità <strong>in</strong>tellettiva e relazionale è sempre, almeno all’<strong>in</strong>izio,un’es<strong>per</strong>ienza molto delicata che necessita <strong>di</strong> un attento affiancamento da parte dell’Olp edel resto delle risorse de<strong>di</strong>cate al <strong>progetto</strong>.Sono tante le <strong>di</strong> ansie, paure, sentimenti <strong>di</strong> <strong>in</strong>adeguatezza che affiorano <strong>in</strong> questi momentima che se ben canalizzati possono <strong>di</strong>ventare un elemento <strong>di</strong> crescita e <strong>di</strong> ulterioremotivazione.A tutto ciò deve aggiungersi la “conquista” da parte dei <strong>volontari</strong> dei ritmi <strong>di</strong> lavoro, delleregole organizzative, della conoscenza delle strutture, del <strong>per</strong>sonale <strong>di</strong>pendente.Per questo l’avvio dei progetti co<strong>in</strong>cide con una fase <strong>di</strong> “learn<strong>in</strong>g on the job”, della durata <strong>di</strong>circa 30 giorni, sotto la costante su<strong>per</strong>visione degli Olp a cui è richiesto il massimodell’impegno come “maestri” nei confronti dei loro appren<strong>di</strong>sti. IL RAPPORTO QUOTIDIANO CON LE PERSONE ASSISTITE INRIABILITAZIONELa crescita <strong>per</strong>sonale dei <strong>volontari</strong> e il miglioramento della qualità della vita delle <strong>per</strong>soneassistite avviene attraverso un’attività “semplice”, trasversale, che accompagna tutte le<strong>di</strong>verse e s<strong>in</strong>gole azioni: la presenza nei <strong>di</strong>versi reparti e il rapporto quoti<strong>di</strong>ano e cont<strong>in</strong>uato<strong>di</strong> conoscenza, <strong>di</strong> amicizia, <strong>di</strong> ascolto, <strong>di</strong> comunicazione anche solo gestuale, <strong>di</strong>con<strong>di</strong>visione delle piccole cose della vita quoti<strong>di</strong>ana, <strong>di</strong> presenza paziente e accorta neimomenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà o <strong>di</strong> crisi, <strong>di</strong> <strong>in</strong>coraggiamento, <strong>di</strong> sorriso, <strong>di</strong> considerazione e rispettodelle <strong>per</strong>sone assistite come “<strong>per</strong>sone” e non come soggetti malati, <strong>di</strong> collaborazione <strong>in</strong>alcuni momenti importanti della giornata ( pasti, spostamenti, tempo libero).E’ questo che fa crescere ed è utile. Senza una relazione significativa fatta <strong>di</strong> “cose semplici”il resto sarebbe vuoto e vano. E’ questa l’attività più “significativa” dell’<strong>in</strong>tero <strong>progetto</strong>, il“core” che dona l’orizzonte a tutto il <strong>progetto</strong>. Per realizzare ciò i <strong>volontari</strong> si renderannopresenti nei <strong>di</strong>versi reparti <strong>per</strong> lo sviluppo <strong>di</strong> questa relazionalità e <strong>per</strong> l’attuazione <strong>di</strong> altreattività legate allo sviluppo dei protocolli riabilitativi. IL RAPPORTO QUOTIDIANO CON LE FAMIGLIE IN DIAGNOSTICAIl rapporto con le famiglie è un elemento che viene particolarmente privilegiato nelrapporto <strong>di</strong>agnostico-terapeutico <strong>per</strong>ché con questa tipologia <strong>di</strong> “malattie” occorreco<strong>in</strong>volgere, “curare”, accompagnare tutta la famiglia.
Accanto a questo è importante “sa<strong>per</strong>si prendere cura” delle emozioni e dei vissuti dellefamiglie, soprattutto <strong>di</strong> chi arriva <strong>per</strong> la prima volta all’IRCCS magari dopo aver<strong>per</strong>egr<strong>in</strong>ato <strong>per</strong> anni <strong>per</strong> l’Italia e <strong>per</strong> il mondo alla ricerca <strong>di</strong> una soluzione.Lo stare all’<strong>in</strong>terno dei reparti, come un piccolo angelo custode, <strong>di</strong>venta allora l’occasione<strong>per</strong> mettere <strong>in</strong>sieme vissuti, emozioni e <strong>per</strong> potersi confrontarsi nell’ottica del mutuo aiuto.Questa presenza è qu<strong>in</strong><strong>di</strong> un modo semplice <strong>di</strong> stare accanto, <strong>di</strong> ascoltare, fare compagnia,organizzare attività <strong>per</strong> il tempo libero, offrire momenti <strong>per</strong> la riflessione comuneLe attività che verranno promosse saranno: visite quoti<strong>di</strong>ane presso i reparti <strong>per</strong> l’ascolto dei bisogni e delle aspettative dellefamiglie e delle <strong>per</strong>sone assistite; collaborazione <strong>per</strong> la richiesta <strong>di</strong> certificati o <strong>per</strong> il <strong>di</strong>sbrigo <strong>di</strong> pratiche all’<strong>in</strong>ternodella struttura assistenza presso il reparto <strong>per</strong> coloro che hanno <strong>di</strong>fficoltà a muoversi <strong>in</strong> manieraautonoma <strong>per</strong> raggiungere gli stu<strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci o i locali mensa l’assistenza presso il reparto <strong>di</strong> degenza del Dipartimento <strong>di</strong> Chirurgia con laproposizione <strong>di</strong> attività lu<strong>di</strong>co-ricreative che tengano conto della con<strong>di</strong>zione cl<strong>in</strong>icadella <strong>per</strong>sona assistita. la programmazione <strong>di</strong> <strong>in</strong>contri a tema su tematiche sociali; l’organizzazione <strong>di</strong> momenti <strong>di</strong> gioco e <strong>di</strong> socializzazione <strong>per</strong> coloro che sonoimpe<strong>di</strong>ti nell’andare <strong>in</strong> ludoteca.La presenza dei <strong>volontari</strong> si concretizzerà tutti giorni, dal Lunedì al Venerdì, generalmentedalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.00; occasionalmente (<strong>per</strong> esempio <strong>per</strong>accompagnamenti presso gli stu<strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci) al bisogno <strong>di</strong>etro <strong>in</strong>tesa tra l’Olp e il <strong>per</strong>sonale <strong>di</strong>reparto LA LUDOTECALa ludoteca si presenta come uno spazio a<strong>per</strong>to dove le <strong>per</strong>sone potranno trascorrere ilproprio tempo libero <strong>in</strong> attività semi strutturate, sotto la costante su<strong>per</strong>visione <strong>di</strong> o<strong>per</strong>atori.Verranno, <strong>in</strong>oltre, promosse attività a tema (filmati, attività <strong>di</strong> manipolazione ed espressive)<strong>in</strong> giornate prestabilite, con il co<strong>in</strong>volgimento dei figli dei <strong>di</strong>pendenti dell’IRCCS <strong>per</strong> attività<strong>di</strong> <strong>in</strong>tegrazione sociale.Le attività che si svolgeranno saranno attività espressive (canto, mimo, recitazione, clowneria, <strong>di</strong>segno, ballo) attività <strong>di</strong> manipolazione (argilla, carta, materiali <strong>di</strong> riciclo, cera pongo) giochi strutturati o liberi attività multime<strong>di</strong>ali (realizzazione <strong>di</strong> foto, piccoli filmati) visione <strong>di</strong> film o documentari ascolto <strong>di</strong> musica organizzazione <strong>di</strong> feste (Immacolata, Natale, Epifania, Carnevale, Quaresima,Estate)Si prevede l’a<strong>per</strong>tura delle ludoteca, quoti<strong>di</strong>anamente (compresi sabato e domenica) dalle09.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30. IL PUNTO ACCOGLIENZACome già richiamato la fase <strong>di</strong> accoglienza rappresenta un momento importante e che donail senso del “sentirsi a casa” alle <strong>per</strong>sone assistite e alle loro famiglie con la riduzione <strong>di</strong> quelsentimento <strong>di</strong> ansia che tanti provano all’<strong>in</strong>gresso <strong>di</strong> una struttura sanitaria.Il punto accoglienza è <strong>in</strong>nanzitutto un modo <strong>di</strong> pensare ai servizi sanitari, è un segnoconcreto <strong>per</strong> <strong>di</strong>re che ogni <strong>per</strong>sona rimane sempre al centro dei processi <strong>di</strong> assistenza, cura eriabilitazione, che il rapporto con la <strong>per</strong>sona viene prima <strong>di</strong> ogni procedura e protocollo.Il punto accoglienza è anche uno spazio concreto dove Accogliere con un sorriso e con “benvenuti” le <strong>per</strong>sone Si danno <strong>in</strong>formazioni <strong>per</strong> poter espletare le procedure <strong>di</strong> accettazione e ogni altro