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Rivista di Diritto ed Economia dello Sport - Rdes.it

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Il calcio tra contesto locale <strong>ed</strong> opportun<strong>it</strong>à globali. Il caso del Barcellona FC 31Coerentemente, le relazioni con il proprio contesto <strong>di</strong> riferimento possonorappresentare un’importante risorsa intangibile anche per le organizzazioni sportive,che le possono sviluppare come leva strategica per competere efficacemente.Partecipazione, reti associative, fiducia, con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> valori comuni sonosicuramente elementi che appartengono al mondo del calcio e che favoriscono prassi<strong>di</strong> integrazione sociale. Con riferimento al calcio, dunque, è possibile aspettarsiche anche quando un club opera in un contesto fortemente compet<strong>it</strong>ivo e globalizzato,lo sviluppo <strong>di</strong> un forte legame con il proprio contesto terr<strong>it</strong>oriale, sociale <strong>ed</strong>economico possa <strong>di</strong>ventare una vera e propria fonte <strong>di</strong> vantaggio compet<strong>it</strong>ivo nelcorso del tempo. Occorre, però, fare attenzione al rischio che le <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong>integrazione sociale restino troppo lim<strong>it</strong>ate all’interno dei confini geografici <strong>di</strong>riferimento, lim<strong>it</strong>andone il potenziale sviluppo verso altre regioni o paesi. I legamisviluppati, infatti, non sempre rappresentano forme <strong>di</strong> relazione che aprono(bridging), alimentando forme <strong>di</strong> integrazione esterne; talvolta, <strong>di</strong>ventano un veroe proprio elemento <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffidenza e <strong>di</strong> chiusura (bon<strong>di</strong>ng). 151.2 Il localismo come leva compet<strong>it</strong>ivaIl tema del rapporto <strong>di</strong>alettico tra locale e globale è molto attuale nel <strong>di</strong>batt<strong>it</strong>oeconomico, pol<strong>it</strong>ico e sociale. Senza voler addentrarsi troppo nella <strong>di</strong>scussione dei<strong>di</strong>fferenti approcci alla globalizzazione, 16 ai fini <strong>di</strong> questi articolo pare sufficientericordare che il termine global, originariamente usato da McLuhan 17 con riferimentoallo sviluppo dei me<strong>di</strong>a nel contesto del “villaggio globale”, è stato utilizzato per laprima volta in amb<strong>it</strong>o manageriale da Lev<strong>it</strong>t, 18 il quale evidenziando l’importanza<strong>di</strong> saper elaborare una strategia globale, affermava che «[…]le aziende devonoimparare ad operare come se il mondo fosse un unico mercato, ignorando le<strong>di</strong>fferenze nazionali e regionali[…]». 19 In aggiunta, Lev<strong>it</strong>t sosteneva che le aziendeche non sarebbero riusc<strong>it</strong>e ad adattarsi alla nuova realtà globale avrebbero persola sfida nei confronti <strong>di</strong> quelle che invece si sarebbero adattate. 20 Tale affermazionepuò sembrare oggi un pò troppo ra<strong>di</strong>cale, tanto più che nel corso degli anni si sonosviluppati <strong>di</strong>versi filoni <strong>di</strong> ricerca che hanno riba<strong>di</strong>to l’importanza <strong>di</strong> caratterizzarela strategia aziendale persegu<strong>it</strong>a in termini localistici. 21____________________15R. PUTNAM, Bowling Alone: The Collapse and the Revival of American Commun<strong>it</strong>y, Simon andSchuster, New York, 2000.16Per una review approfon<strong>di</strong>ta si v<strong>ed</strong>a ad esempio M. FEATHERSTONE, Genealogies of the Global,in Theory, Culture & Society, SAGE, London, 2006, vol. 23, 387–419.17M. MCLUHAN, The Gutenberg Galaxy: The Making of Typographic Man, Univers<strong>it</strong>y of TorontoPress, Toronto, 1962.18T. LEVITT, The globalization of markets, in Harvard Business Review, Maggio–Giugno, 1983,92–102.19T. LEVITT, The globalization of markets, c<strong>it</strong>., p. 92.20T. LEVITT, The globalization of markets, c<strong>it</strong>.21Per una review si v<strong>ed</strong>a ad esempio G. SVENSSON, “Glocalization of business activ<strong>it</strong>ies: a “glocalstrategy” approach, in Manag. Decision, vol. 31, 2001, 6–18.

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