00_quinto numero

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fiumi, quindi viene prelevata in molti punti e convogliata nelle nostre abitazioni tramite
l’acquedotto. Oppure, l’acqua è estratta dalle falde acquifere sotterranee, con lo scavo di
pozzi, come nel caso di Milano.
L’acqua prelevata viene convogliata in tubature che corrono nel sottosuolo, allo scopo di distribuire
la risorsa idrica nelle nostre abitazioni, negli stabilimenti e nei luoghi pubblici.
L’acquedotto è in genere comunale o consortile, ovvero di proprietà di un insieme di Comuni;
qualche anno fa, in Italia venne indetto un referendum nazionale sulla privatizzazione delle
reti idriche, il cui risultato diede la vittoria ai sostenitori dell’acqua come bene pubblico.
Periodicamente l’ente responsabile della rete dell’acquedotto esegue controlli sulla qualità
dell’acqua: a Milano, ad esempio, ne vengono effettuati circa 1800 l’anno, perciò con una
media di circa cinque controlli al giorno, molto di più rispetto all’acqua contenuta nelle bottiglie
di plastica.
La nostra indagine: uso e spreco dell’acqua
In Italia si spreca una quantità enorme di metri cubi d’acqua ogni anno, soprattutto per un
uso poco attento, per le falle negli acquedotti, ma anche per lo spreco alimentare: ogni volta
che buttiamo del cibo, dissipiamo in proporzione anche l’acqua che è servita a produrlo.
I dati dello spreco dell’acqua in Italia (2015)
Fonte: WWF e FAO
Il nostro lavoro di ricerca si è concluso perciò con un’indagine sui comportamenti dei ragazzi
in merito all’utilizzo dell’acqua.
Abbiamo intervistato molti studenti della nostra scuola, proponendo un questionario volto a
testare l’atteggiamento tenuto mediamente dagli alunni e l’interesse provato di fronte al problema
del consumo dell’acqua. Al questionario hanno partecipato 208 persone, più del 50%
degli studenti di tutta la scuola. Ecco le domande e le risposte.
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