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ANACARDIO

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Le tecniche colturali.<br />

La pianta.<br />

L’anacardio è una delle poche specie che viene coltivata a partire<br />

dal seme anche se la propagazione può essere fatta per innesto,<br />

per margotta o per propaggine. Il seme dell’anacardio<br />

germina poco e lentamente pertanto è necessario piantare più<br />

semi nella stessa sede di impianto e sfoltire successivamente. Il<br />

seme deve essere piantato in situ dato che le giovani piante non<br />

sono facilmente trapiantabili. La distanza fra una pianta e l’altra all’inizio<br />

è di 10x10 metri, successivamente viene portata a 20x20<br />

metri dopo circa 10 anni, con una densità massima di 250 piante<br />

per ettaro. Nei tre anni necessari per cominciare la produzione,<br />

alle giovani piante vengono tagliati i rami bassi e i polloni.<br />

L’anacardio è una pianta sempreverde che può raggiungere un’altezza<br />

di 10-12 metri e sviluppare una chioma di circa 25 metri di<br />

diametro.<br />

L’anacardio fornisce due tipi di frutti: uno fresco, la mela d’anacardio<br />

(chiamata in Brasile “mela di acagiù”) e uno secco, la mandorla<br />

o nocciola d’anacardio (chiamata in Brasile “noce di acagiù<br />

“). È il frutto secco ad essere esportato dai paesi di produzione e<br />

consumato dopo essere stato tostato o fritto.<br />

Ogni pianta può produrre fino a 48 Kg all’anno di noci di anacardio.<br />

N/14

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