PAPAYA

Origini e cenni botanici.
L’origine della Carica papaya è da ricondursi all’America, nonostante
alcuni studiosi la localizzino come una pianta originaria
dell’Asia e dell’Africa. È molto probabile che la pianta sia nativa
delle pianure dell’America Centro-Orientale, quelle che si estendono
dal Messico a Panama. I semi poi si sono diffusi nei Caraibi
e nel sud est asiatico (in particolare nelle Filippine) durante
l’esplorazione spagnola del XVI secolo, da dove si sono estesi
rapidamente all’India, al Pacifico e all’Africa.
Un’ulteriore conferma della tesi secondo cui la diffusione è avvenuta
prima nei Caraibi e poi in Asia si trova nel nome del frutto:
anche in India la papaya è chiamata con il suo nome americano,
quello derivante dal linguaggio caraibico, per il quale il frutto era
noto con il nome “ababai”. Agli inizi dell’800 questa specie fu
introdotta nelle isole Hawaii dall’esploratore spagnolo Don Francisco
Marin: in questo territorio divenne una coltivazione molto
produttiva fino a diventare, a metà del ‘900, uno dei principali
prodotti esportati.
Fino a poco tempo fa si riconducevano alla famiglia delle Caricaceae
31 specie appartenenti ai 3 generi Carica, Jacaratia e
Jarill (nativi dell’America tropicale) e al genere Cylicomporpha
(nativo dell’Africa tropicale). Una recente revisione tassonomica
ha però stabilito che alcune specie precedentemente assegnate
al genere Carica fossero classificate nel genere Vasconcella.
Di conseguenza, la classificazione della famiglia è stata modificata
per contenere il genere dell’Africa Cylicomorpha e cinque
generi dell’America centro-sud (Carica, Jacaratia, Jarilla, Horovitzia
e Vasconcella), mantenendo Carica papaya l’unica specie
all’interno del genere Carica.
N/15