04.07.2016 Views

Originale Italiano | numero 7 – luglio 2016

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Nei capitoli precedenti, si è iniziato<br />

Miti<br />

ad analizzare quante imprecisioni ruotino<br />

intorno all’argomento e come queste siano<br />

difficili da estirpare dalle consuetudini popolari.<br />

e leggende<br />

di Luca Misasi<br />

sulla birra<br />

Da quando finalmente è<br />

stata disciplinata legalmente<br />

anche in Italia la<br />

produzione della birra<br />

fatta in casa, si è iniziato a<br />

capire come al di fuori del<br />

grigiore dei prodotti industriali,<br />

esisteva un mondo<br />

meraviglioso e colorato<br />

ma soprattutto divertentissimo!<br />

Il merito spetta tutto<br />

al glorioso Decreto<br />

Legislativo n. 504 del<br />

26/10/1995 che sancisce<br />

la fine dell’oscurantismo<br />

culturale, quasi da inquisizione<br />

medievale!<br />

Una sorta di “pillola<br />

rossa” di Morfeus, nel<br />

noto film Matrix, che<br />

finalmente ci ridesta alla<br />

verità.<br />

Magari adesso, i soliti<br />

complottisti hanno una<br />

nuova argomentazione,<br />

dopo Torri Gemelle e<br />

scie chimiche, ora possono<br />

ipotizzare che questo<br />

ritardo sia dovuto a oscure<br />

lobby di vinificatori<br />

incappucciati antibirra<br />

oppure che il mix di malto<br />

e luppolo sia il veleno<br />

più temuto dai rettiliani!<br />

Chissà, comunque abbiamo<br />

finalmente capito che<br />

sin’ora, ci hanno raccontato<br />

solo tante frottole e<br />

tante imprecisioni sull’argomento<br />

ma nessuno vi<br />

ha mai raccontato…<br />

Capitolo 4/6<br />

Nei capitoli precedenti,<br />

abbiamo iniziato ad analizzare<br />

le imprecisioni che<br />

ruotano intorno all’argomento<br />

birra sottolineando<br />

quanto siano difficili<br />

da estirpare dalle consuetudini<br />

popolari.<br />

Un altro mito prettamente<br />

italiano da sfatare è<br />

quello di identificare le<br />

birre attraverso il colore.<br />

Quante volte abbiamo<br />

sentito frasi del tipo “mi<br />

piacciono solo le bionde e<br />

solo ghiacciate!”, oppure<br />

“le bionde sono leggere<br />

mentre le rosse sono<br />

forti”! Oppure ancora “le<br />

nere non sono buone, in<br />

quanto troppo amare o<br />

corpose”! Ebbene, tutte<br />

imprecisioni, luoghi comuni<br />

o meglio ancora…<br />

miti e leggende!<br />

Innanzitutto, la terminologia<br />

più corretta in<br />

fase di approccio visivo,<br />

è senza dubbio definirle<br />

“CHIARE, AMBRATE<br />

e SCURE”. Dimentichiamo<br />

quindi aggettivi<br />

del tipo “bionde, rosse e<br />

nere”, ma partiamo dal<br />

presupposto che il colore,<br />

in sé per sé, non identifica<br />

la birra in maniera<br />

univoca ed esaustiva…<br />

cosa che invece è demandata<br />

esclusivamente allo<br />

STILE.<br />

Con l’avvento delle birre<br />

di qualità, l’utente medio<br />

inizia a comprendere<br />

che “non esiste la birra,<br />

ma esistono le birre!”<br />

(Cit. Kuaska). Dobbiamo<br />

imparare a conoscerle e<br />

richiederle in relazione<br />

proprio alle loro peculiarità<br />

tipiche, che caratterizzano<br />

il prodotto al di<br />

là del colore.<br />

Mi spiego. Prendiamo<br />

per esempio due CHIA-<br />

RE, una prodotta in<br />

America e l’altra nella<br />

Repubblica Ceca. Ancor<br />

prima di approcciarsi alla<br />

bevuta, bisogna essere<br />

consapevoli di avere di<br />

fronte due prodotti palesemente<br />

diversi, accomunati<br />

solo dal colore. Nella<br />

prima, sicuramente, mi<br />

arriverà un fruttato agrumato<br />

e resinoso in bocca<br />

8#OI

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