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IL CASTAGNO<br />
DEI CENTO CAVALLI<br />
di Antonio Agosta<br />
“U<br />
n prodigio<br />
della natura,<br />
una miracolosa<br />
sopravvivenza<br />
di un profondissimo<br />
tempo”. Dopo la<br />
rilevazione del 1780, il<br />
castagno situato nel territorio<br />
di Sant’Alfio, in provincia<br />
di Catania, e ubicato<br />
nel Parco dell’Etna è<br />
l’albero più antico e più<br />
grande d’Europa, con una<br />
età compresa tra i 3000 e<br />
4000 anni.<br />
Sia la sua altezza che la<br />
sua circonferenza misu-<br />
rano circa 22 metri. Nel<br />
1982 l’albero è stato inserito<br />
nel patrimonio italiano<br />
dei monumenti verdi,<br />
per l’eccezionale valore<br />
storico e monumentale<br />
e per la leggenda legata<br />
al suo soprannome, raccontata<br />
e cantata da tanti<br />
viaggiatori che l’hanno<br />
considerato meta turistica<br />
sul territorio siciliano<br />
orientale. Nella narrazione<br />
tradizionale si rievoca<br />
la disavventura di una Regina<br />
che, con i suoi cento<br />
cavalieri, fu sorpresa da<br />
un forte temporale durante<br />
una battuta di caccia<br />
e trovò riparo sotto i<br />
grandi rami del castagno<br />
con tutto il numeroso<br />
seguito per l’intera notte.<br />
Le origini e il nome della<br />
Regina non si conoscono,<br />
perché non si riesce<br />
a collocare l’avvenimento<br />
storicamente: secondo<br />
alcuni studiosi, potrebbe<br />
trattarsi di Giovanna<br />
d’Aragona, secondo altri<br />
dell’imperatrice Isabella<br />
d’Inghilterra, terza moglie<br />
di Federico II. Riguardo<br />
alla leggenda si è fatto anche<br />
il nome di Giovanna<br />
I d’Angiò, del cui soggiorno<br />
in Sicilia, tuttavia, non<br />
si hanno testimonianze<br />
storiche.<br />
“La sua mole è tanto superiore<br />
a quella degli altri<br />
alberi, che mai si può<br />
esprimere la sensazione<br />
<strong>prova</strong>ta nel descriverlo”.<br />
Con queste parole<br />
si espresse il pittore Jean<br />
Houel che, rimasto colpito<br />
dal fascino del castagno<br />
dei Cento Cavalli, lo<br />
ritrasse in un quadro che<br />
lo rappresenta con una<br />
casetta sotto le sue fronde.<br />
Il quadro a tutt’oggi<br />
è conservato a San<br />
Pietroburgo, all’interno<br />
dell’Hermitage.<br />
Gli abitanti di Sant’Alfio,<br />
per sancire il profondo<br />
legame della cittadinanza<br />
col Castagno dei Cento<br />
Cavalli, lo raffigurarono<br />
nello stemma civico.<br />
A circa quattrocento metri<br />
dal Castagno, vicino la<br />
zona di Mascali, si trova<br />
il Castagno Nave, così<br />
chiamato perché ricorda<br />
lo scafo di una nave, conosciuto<br />
anche con il nome<br />
di Castagno S. Agata<br />
o Arrusbigghiasonnu, ovvero<br />
risveglia sonno per<br />
il cinguettio degli uccelli<br />
sulle fronde basse dell’albero.<br />
Il Castagno ha quasi<br />
duemila anni, è alto 23<br />
metri ed ha un fusto di 20<br />
metri di circonferenza; è<br />
il secondo in Europa per<br />
dimensione e antichità.<br />
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Orizzonte Magazine • 31