Musica
BERSANI ANNO 2014 L’AMORE LUCIO DALLA IL CINEMA ella storia di En e Xanax ormai sappiamo tutto. Samuele Bersani l’ha raccontata in maniera così appassionata che sembra quasi di esserci stati in quel giorno di inizio marzo di un anno fa, sotto casa di Lucio Dalla, quando il cantante e la sua attuale fidanzata, Desirée, si sono incontrati per la prima volta e si sono guardati mentre la filodiffusione trasmetteva Cara. È passato poco tempo e sono diventati En e Xanax, i protagonisti, accomunati dall’ansia, di uno dei singoli di maggiore successo del cantante romagnolo, che ha fatto da traino per il disco Nuvola numero nove, la traduzione letterale dell’americano cloud nine, ovvero “settimo cielo”. Che poi è esattamente come si sente Bersani, che adesso è in tour nei teatri italiani, e come si sentiva quando ha scritto il disco, il primo interamente formato da inediti dopo quattro anni. E non fa segreto del fatto che sia stato proprio l’amore a ispirarlo. Hai realizzato Nuvola numero nove in quattro mesi, per te è un record, di solito ci metti molto di più. «È stata una vera e propria esplosione creativa che invece di essere diluita è arrivata tutta in un unico momento. Era anche un po’ che non facevo un disco di soli inediti, quindi in realtà il tappo alla creatività è stato lì per un bel po’. Poi sono ripartito, c’è stata una scintilla, un’idea. Il mio lavoro è fatto anche di emozioni che stanno al di fuori dello studio di registrazione. Era un momento felice e l’ho trasformato in un disco. L’ho realizzato con una facilità maggiore rispetto agli altri forse un po’ più cervellotici». Il cantante romagnolo si sta esibendo nei teatri con il tour di Nuvola numero nove, il suo ultimo album. Canzoni scritte filtrando la realtà contemporanea, con analisi lucide e puntuali. E la consapevolezza, oggi, di vedere le cose in modo diverso. Grazie all’amore di Cristiana Zappoli Infatti è un disco molto diverso dagli altri, che rispecchia tantissimo il momento di felicità che stai vivendo sul piano personale. «Decisamente, secondo me corrisponde a un vero cambiamento. Dal punto di vista musicale è molto diverso dagli altri. La verità è che quando un artista non è in studio a fare canzoni gli sembra di non lavorare, in realtà si lavora lo stesso perché il tempo che passa da un disco all’altro è un tempo di cambiamento che si rifletterà inevitabilmente nella musica». Il disco è stato un successo di critica e pubblico soprattutto perché è stato trascinato da un singolo molto forte come En e Xanax ? «Questo può essere uno dei motivi: una bella canzone e, finalmente, un video giusto. Probabilmente ha contribuito anche l’attesa. Il fatto che un artista non ci sia sempre secondo me è un valore aggiunto. Altre motivazioni non le saprei trovare, anche perché un disco è una questione molto personale, molto privata, difficile capire perché piace o perché non piace. En e Xanax, per esempio, penso che possa piacere solo alle persone innamorate, senza questa condizione credo potresti interpretarlo addirittura con cinismo, forse potrebbe quasi darti fastidio». Tu sei prima di tutto uno scrittore di canzoni e, solo dopo, un interprete. Come vivi il palcoscenico? «Il palcoscenico per me è l’altro lato della medaglia, perché il lato più intimo del mio lavoro, ovvero quello della scrittura, lo vivo con più serenità. Mi piace molto cantare dal vivo le mie canzoni ma non sempre mi sento Samuele Bersani 43 anni. Il debutto artistico risale al 1991 con l’esordio "piano e voce" all’interno del tour “Cambio” di Lucio Dalla. L’anno successivo pubblica il suo primo disco ITA EVENTI 45