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Stranieri barbari migranti Storia

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veneziani come il medico dottor Mosè Giuseppe Levi.<br />

Tra gli amici, il pittore Friedrich Nerly, che viveva a palazzo Pisani,<br />

in campo Santo Stefano: Nerly aveva sposato Agata, figlia adottiva del<br />

marchese Maruzzi, anche lei pittrice, e si era specializzato in notturni<br />

veneziani molto richiesti dai forestieri. Bertuch insomma non frequentava<br />

solo le famiglie come lui appartenenti alla comunità evangelica,<br />

ma aveva anche buone relazioni in città: tra l’altro i vicini godevano<br />

dell’uso del pozzo privato all’interno del suo palazzo.<br />

Unico ostacolo i limiti alla libertà di culto, non le preclusioni dovute<br />

alla nazionalità. La comunità evangelica doveva sottostare a una<br />

serie di divieti: divieto di aprire scuole per bambini, di predicare in<br />

italiano, di aprire il portone della chiesa che dà su Campo S.S. Apostoli<br />

(doveva usare la porta di lato). C’era anche un divieto di contrarre<br />

matrimonio tra cattolici e protestanti, ma in questo caso fu trovata<br />

una scappatoia e così la figlia maggiore di Bertuch sposò Valentino<br />

Fassetta, medico primario all’Ospedale civile.<br />

L’appartenenza di Venezia al regno Lombardo Veneto fece sì che in<br />

città si stabilissero funzionari pubblici, militari, lavoranti di opifici statali<br />

come la Manifattura Tabacchi provenienti da altre regioni dell’impero.<br />

Ne nacquero matrimoni. Situazioni che favorirono gli incontri<br />

furono inoltre la mobilità di pittori e di artisti nei territori austriaci e<br />

le opportunità di lavoro offerte da una città turistica.<br />

Non ci sono studi specifici, si conoscono solo i casi dei personaggi<br />

più in vista. Alvise Francesco Mocenigo sposò la contessina Clementina<br />

Spaur figlia del governatore austriaco (prima a Venezia e poi a<br />

Milano) – un matrimonio che avrebbe dovuto sancire una alleanza<br />

tra il vecchio patriziato e l’impero. La veneziana Carolina Lassovich,<br />

sorella di un insegnante nel Collegio militare Sant’Anna, sposò il capitano<br />

d’Infanteria Karl von Hammer-Purgstall, figlio di Joseph, famoso<br />

orientalista austriaco a cui si deve la traduzione delle Mille e una notte.<br />

Il pittore Giovanni Schiavoni sposò in Moldavia l’austriaca Elena<br />

Beutl; anche lo scultore Marco Casagrande, chiamato dall’arcivescovo<br />

Pyrker a lavorare a Eger in Ungheria, vi trovò moglie. Questi i nomi<br />

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