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<strong>ITAeventi</strong><br />
n.<strong>21</strong><br />
Foto Fabrizio Cestari<br />
Le novità di<br />
design viste al<br />
Salone del Mobile<br />
Fabrizio Moro<br />
PACE LIVE<br />
TOUR 2017<br />
A maggio 3 anteprime<br />
tra Milano e Roma<br />
INTERVISTE<br />
MARCO MASINI ◗<br />
BARBARA FORIA ◗<br />
ENRICO OETIKER ◗<br />
CINEMA<br />
Francesco Montanari<br />
protagonista del film<br />
Sole cuore amore
Sommario<br />
in questo numero<br />
8 19 27 30<br />
8 Notes<br />
35<br />
52 58 62<br />
36<br />
8.Il nuovo museo di Roma<br />
10. Cibo e tradizione<br />
12.L’arte di narrare<br />
14.Vinitaly 2017: il vino protagonista a Verona<br />
16.Camicia mania<br />
19 Salone del Mobile.Milano<br />
27 Arte<br />
27.Tributo a Keith Haring/Milano<br />
28.Tutte le forme contemporanee dell’amore/Milano<br />
30.L’arte di narrare/Roma<br />
32.Appuntamenti<br />
35 Musica<br />
35.L’amore al centro<br />
36.Canto e suono cercando la pace<br />
40.Non si può tornare indietro… per ora<br />
44.Non vedo l’ora di salire sul palco<br />
46. Appuntamenti<br />
51 Classica<br />
51. La storia di Alfredo e Violetta/Venezia<br />
52. Sua maestà il pianoforte<br />
54. Appuntamenti<br />
40
Sommario<br />
72 80<br />
<strong>ITAeventi</strong><br />
Iscritta con l’autorizzazione del Tribunale<br />
di Milano al numero 335 del 25/10/2013<br />
n.<strong>21</strong> aprile/maggio 2017<br />
Direttore Responsabile<br />
Maurizio Costanzo<br />
Caporedattore<br />
Cristiana Zappoli<br />
57 Teatro<br />
84 88<br />
57.Gli uomini e la crisi di mezza età<br />
58. Salviamoci con la poesia<br />
62. Che bello ridere dell’amore<br />
66. Appuntamenti<br />
71 Cinema<br />
71.Storia di tolleranza e amicizia<br />
72. Una storia di eroi “normali”<br />
76. Pittura, giardini e artisti<br />
78. Get out / La ragazza dei miei sogni<br />
79. Gold la grande truffa<br />
Ritratto di famiglia con tempesta<br />
80 Volti nuovi<br />
80.Recitare non mi basta<br />
Art Director<br />
Laura Lebro<br />
Redazione<br />
Alessandra Cinque, Margot Rossi,<br />
Giovanni Salerno, Mercedes Vescio<br />
Editore<br />
MediaAdv srl<br />
Via A. Panizzi, 6 - 20146 Milano<br />
Tel. +39 02 43986531<br />
info@mediaadv.it<br />
www.mediaadv.it - www.itaeventi.it<br />
Pubblicità<br />
MediaAdv srl (concessionaria)<br />
Via A. Panizzi, 6 - 20146 Milano<br />
Tel. +39 02 43986531<br />
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www.mediaadv.it - www.itaeventi.it<br />
Stampa<br />
Mediaprint Srl<br />
Via Brenta, 7<br />
37047 San Giovanni Lupatoto (Vr)<br />
finito di stampare in aprile 2017<br />
84 Food<br />
84.A Milano il festival degli chef<br />
86 Viaggiare<br />
86.Cinque borghi affacciati sul mare<br />
92 Angolo dei consigli<br />
92. Alla ricerca del benessere perduto<br />
94 Leggere<br />
94.Meglio fingersi qualcun altro<br />
96.In libreria<br />
Via Antonio Panizzi, 6 - 20146 Milano<br />
Tel. 02.43986531 - 02.45506260<br />
www.mediaadv.it<br />
KOrE<br />
E D I Z I O N I<br />
Via F. Argelati, 19 - 40138 Bologna<br />
Tel. 051.343060 - www.koreedizioni.it
Notes<br />
IL NUOVO MUSEO DI ROMA<br />
Palazzo Braschi, nel cuore della capitale, ospita da fine marzo il nuovo allestimento del<br />
museo che cambia totalmente faccia, mettendo il visitatore al centro del percorso espositivo<br />
1 2<br />
1. Cortile interno di Palazzo<br />
Braschi; 2. Piano II - Sala 1<br />
“Benvenuti a Roma”; 3. Palazzo<br />
Braschi, Scalone; 4. Pietro<br />
Tenerani, Psiche svenuta, 1822;<br />
5. Autore ignoto, Berlina Chigi,<br />
1775-1776<br />
4<br />
©Mimmo Frassineti<br />
3<br />
5<br />
©Mimmo Frassineti<br />
N<br />
on un semplice restyling,<br />
ma un vero e proprio<br />
cambiamento a livello<br />
concettuale. Il Museo di Roma,<br />
ora dislocato al secondo e al terzo<br />
piano del settecentesco Palazzo<br />
Braschi in piazza Navona, ha riaperto<br />
a fine marzo e mette al centro<br />
della narrazione il visitatore invece<br />
che l’oggetto esposto. A cominciare<br />
dalla prima sala, un crocevia<br />
dei percorsi di visita che, organizzati<br />
secondo un criterio tematico<br />
e non più cronologico,<br />
consentono al pubblico di immedesimarsi<br />
nel racconto, trovando<br />
costantemente riferimenti all'attualità<br />
e suggestioni visive di immediata<br />
comprensione. Il progetto<br />
vincitore del nuovo allestimento<br />
nasce dall’idea che Palazzo<br />
Braschi possa ‘rispecchiare’ e ‘riflettere’<br />
(o ‘far riflettere’) la storia<br />
di Roma tra il XVII e il XX secolo<br />
permettendo una lettura trasversale<br />
di fenomeni sociali e culturali<br />
avvenuti nella Capitale. Si<br />
tratta di un intervento di valorizzazione<br />
avviato fin dallo scorso<br />
anno grazie al nuovo impianto illuminotecnico<br />
dello scalone monumentale<br />
e al riallestimento dell’atrio<br />
con la settecentesca carrozza<br />
Chigi, in collezione al Museo di<br />
Roma. Nel corso della visita il pubblico<br />
ha la possibilità di scegliere<br />
secondo un criterio generale di tipo<br />
tematico tra un percorso “pubblico”<br />
e uno più intimo e “privato”,<br />
corrispondenti all’originaria<br />
destinazione d’uso degli appartamenti<br />
nobiliari abitati dalla famiglia<br />
Braschi nell’800. Per far conoscere<br />
al visitatore anche le opere<br />
non visibili per limiti espositivi<br />
o consistenza dei materiali di<br />
realizzazione, sono stati allestiti<br />
quattro tavoli multimediali, in<br />
modalità touch screen, all'interno<br />
del percorso espositivo: si tratta di<br />
supporti che arricchiscono l’esperienza<br />
di visita e offrono riferimenti<br />
e suggestioni sull’attualità dei luoghi<br />
e dei fenomeni sociali, qualunque<br />
sia il punto di partenza nel<br />
percorso. All’interno delle singole<br />
sale è proposta una selezione di<br />
opere - tra le più rappresentative<br />
di ciascun tema - provvista di supporti<br />
didattici per la fruizione di<br />
ipo e non vedenti: a questo pubblico<br />
è dedicato un itinerario tematico<br />
per la fruizione tattile di<br />
opere tridimensionali.
Notes<br />
CIBO E TRADIZIONE<br />
In Alto Adige un programma di eventi per conoscere e degustare le erbe selvatiche<br />
tra escursioni, workshop e corsi di cucina. Dal 26 aprile al 14 maggio intorno a Lana<br />
Dopo la fioritura dei meli,<br />
sono le erbe selvatiche le<br />
protagoniste della primavera<br />
nella zona di Lana, il più<br />
grande paese frutticolo dell’Alto<br />
Adige, sul versante meridionale<br />
della conca di Merano.<br />
Un ricco programma di eventi, in<br />
calendario dal 26 aprile al 14 maggio,<br />
darà l’opportunità a turisti e<br />
buongustai di imparare a utilizzare<br />
in cucina proprio le erbe selvatiche.<br />
Durante le quattro settimane<br />
saranno nove i ristoranti delle<br />
località di Foiana, S.Vigilio, Pavicolo,<br />
Prissiano e Sirmiano che<br />
proporranno una cucina dai sapori<br />
tradizionali e regionali, combinati<br />
con creatività e soprattutto a base<br />
di erbe selvatiche. L’evento, giunto<br />
quest'anno alla 10 a edizione,<br />
sarà inaugurato mercoledì 26<br />
aprile da una serata Gourmet nel<br />
ristorante Oberwirt a Lana con<br />
finger food e menu di cinque portate.<br />
Inoltre, esposizione di piantine<br />
fresche di erbe selvatiche da<br />
toccare, odorare e assaporare.<br />
Tra gli eventi ecco alcune iniziative<br />
in programma: La Guida alle<br />
erbe selvatiche tutti i mercoledì di<br />
maggio a Foiana, una mattinata<br />
nella natura con una guida esperta<br />
per scoprire l'utilizzo di questi<br />
preziosi elementi in cucina: durante<br />
l'escursione attorno alla<br />
collina Klosterbühel, la guida<br />
fornirà informazioni utili sulle<br />
erbe spontanee. Escursione guidata<br />
anche a Prissiano, al maso<br />
Großkemathof, venerdì 5 e lunedì<br />
8 maggio. Il 9 e l’11 maggio presso<br />
la Scuola professionale di economia<br />
domestica Frankenberg,<br />
corso di cucina come viaggio<br />
esplorativo nel mondo delle erbe<br />
selvatiche. Tutti i venerdì di maggio,<br />
dal 5 al 26, presso l'Hotel<br />
Tieffenbrunn di Lana, la conferenza-evento<br />
In forma a Primavera,<br />
durante la quale un’esperta<br />
illustrerà i benefici delle erbe selvatiche<br />
con la preparazione di verdi<br />
smoothies.<br />
Ulteriori informazioni<br />
riguardanti le settimane delle<br />
erbe selvatiche e il programma<br />
completo degli eventi si trovano<br />
sui siti www.wildkraeuter.bz.it/it<br />
e www.lana.info<br />
10 ITA EVENTI
Notes<br />
L’ARTE CHE INGANNA<br />
Street art 3D e archeologia: un sodalizio molto particolare grazie al quale,<br />
a Modena, potranno rivivere i luoghi sepolti dell’antica città romana di Mutina<br />
K<br />
urt Wenner, Leon Keer,<br />
Julian Beever, Eduardo<br />
Relero e Vito Mercurio<br />
sono street artist conosciuti in<br />
tutto il mondo e si ritroveranno a<br />
maggio per l’evento Varchi nel tempo:<br />
in cinque diversi luoghi di Modena<br />
sfonderanno illusoriamente<br />
la pavimentazione della città attraverso<br />
la tecnica artistica dell’anamorfismo,<br />
per “svelare” i siti<br />
più significativi della città romana<br />
di Mutina, celata nel sottosuolo del<br />
centro storico. L’evento si svolge<br />
nell’ambito del programma di<br />
Mutina Splendidissima, dedicato<br />
alle celebrazioni dei 2200 anni dalla<br />
sua fondazione. La cosiddetta<br />
street art 3D ha scelto la strada dell’anamorfismo<br />
per “ingannare”<br />
chi guarda le opere da una determinata<br />
posizione creando sprofondamenti<br />
illusionistici nel terreno.<br />
La tecnica risale al Rinascimento<br />
ed è stato Kurt Wenner,<br />
uno degli artisti in mostra, ad applicare<br />
per primo tecniche del<br />
‘500, note ad artisti quali Leonardo<br />
da Vinci, a un’arte che utilizza la<br />
strada come una tela.<br />
I Musei Civici di<br />
Modena hanno<br />
scelto di coniugare questa realtà<br />
con la realtà della città romana sepolta<br />
dando vita a un evento unico<br />
nel suo genere, in cui la street<br />
art 3D fa rivivere i luoghi sepolti<br />
della città romana mettendo in comunicazione<br />
la città contemporanea<br />
con quella antica: le terme,<br />
le mura, l’anfiteatro, le domus, il<br />
capitolium di Mutina saranno visibili<br />
attraverso squarci aperti illusionisticamente<br />
nelle strade di<br />
Modena, che corrispondono anche<br />
ai luoghi più importanti della città<br />
moderna, come ad esempio<br />
Piazza Grande, Palazzo Ducale,<br />
Palazzo della Prefettura,<br />
Chiesa di Santa Maria<br />
delle Asse. L’itinerario della<br />
street art sarà veicolato attraverso<br />
una pianta della città<br />
con l’indicazione dei “varchi<br />
nel tempo” presenti sulle strade e<br />
sulle piazze del centro storico.<br />
VARCHI NEL TEMPO<br />
Street art 3D e Archeologia a Modena<br />
Dal 12 al 14 maggio 2017<br />
12 ITA EVENTI
Notes<br />
VINITALY 2017: IL VINO<br />
PROTAGONISTA A VERONA<br />
Una selezione di quello che abbiamo assaggiato in occasione della cinquantunesima<br />
edizione della più importante fiera italiana dedicata al cosiddetto “nettare degli dei”.<br />
Bianco o rosso, secco o dolce, proveniente da nord o da sud, ce n’è per tutti i gusti<br />
<br />
Le Bessole,<br />
Accordini Igino<br />
(Veneto). Amarone<br />
della Valpolicella<br />
dalla grande<br />
personalità e carattere<br />
che si esprimono in<br />
profumi speziati (frutta<br />
sotto spirito e liquirizia<br />
su tutti) e in una<br />
colorazione intensa<br />
che ricorda il granato.<br />
Un vino perfetto per<br />
accompagnare carni<br />
grigliate e secondi<br />
strutturati, regala<br />
delle sorprese anche<br />
abbinato all’aragosta<br />
e ai formaggi.<br />
Pinot Nero,<br />
Conte d’Attimis-<br />
Maniago (Friuli Venezia<br />
Giulia). Colore rosso<br />
rubino intenso, all’olfatto<br />
spiccano profumi speziati<br />
(cannella e pepe nero),<br />
caffè, confettura di<br />
piccoli frutti di bosco.<br />
Al palato offre persistenti<br />
sensazioni di spezie<br />
e ribes rosso. Vino<br />
corposo, pieno ed<br />
equilibrato che si<br />
abbina splendidamente<br />
ai risotti e alle paste<br />
a base di pesce.<br />
L’azienda fa parte della<br />
Rete Pinot Nero FVG.<br />
Camboi 2014,<br />
Castello di Meleto<br />
(Toscana). Ottenuto<br />
da Malvasia Nera<br />
del Chianti vinificata<br />
in purezza. Di colore<br />
rosso rubino molto<br />
carico e intenso<br />
con riflessi violacei,<br />
al sorso il buon<br />
grado alcolico<br />
e la consistenza<br />
si accompagnano<br />
a una struttura in<br />
perfetto equilibrio tra<br />
acidità e morbidezza,<br />
con tannini maturi,<br />
ben integrati<br />
e vellutati.<br />
Efeso,<br />
Librandi (Calabria).<br />
Un bianco frutto di<br />
anni di sperimentazione<br />
sui vitigni autoctoni.<br />
Il Mantonico, che dà<br />
origine a Efeso, risultava<br />
scomparso delle vigne<br />
del cirotano a causa<br />
della sua bassa resa.<br />
Si presenta con una<br />
buona acidità che<br />
si presta a vinificazioni<br />
tardive e appunto<br />
all’invecchiamento.<br />
Ha anche una vena<br />
leggermente aromatica<br />
che si percepisce anche<br />
nella versione secca.<br />
14 ITA EVENTI
Collio,<br />
Castello di Spessa<br />
(Friuli Venezia<br />
Giulia). Pinot Nero<br />
di colore rosso rubino<br />
tenue, si esprime<br />
con profumi eleganti<br />
e freschi che<br />
ricordano note di<br />
piccoli frutti di bosco,<br />
in particolare di<br />
lampone. Si abbina<br />
particolarmente<br />
a carni di vitello,<br />
pollame, anatra<br />
e a piatti di pesce<br />
saporiti. L’azienda<br />
fa parte della Rete<br />
Pinot Nero FVG.<br />
Sessantanni,<br />
San Marzano (Puglia).<br />
Primitivo di Manduria<br />
Dop 2013 dal colore<br />
rosso rubino molto<br />
carico ed elegante,<br />
profumo ampio e<br />
complesso, fruttato,<br />
con sentori di prugne,<br />
confettura di ciliegia<br />
e note di tabacco,<br />
leggermente speziato.<br />
Vino di grande corpo,<br />
morbido e ricco<br />
di tannini nobili,<br />
adatto a carni rosse,<br />
selvaggina, primi piatti<br />
robusti. È un vino<br />
da meditazione.<br />
Romagna<br />
Sangiovese<br />
Superiore 2015 ,<br />
Tenuta Colombarda<br />
(Emilia Romagna).<br />
Sangiovese in purezza<br />
che rappresenta se<br />
stesso con profumi di<br />
viole, amarene, ciliegie<br />
e rose. Finale di foglie<br />
di tè verde. Il palato è<br />
di piacevole freschezza<br />
e sensazione tannica<br />
misurata molto tipica<br />
del vitigno. Affinato in<br />
acciaio. Da abbinare<br />
a piatti di carne, salumi,<br />
uova, paste e formaggi<br />
di media stagionatura.<br />
Asolo Prosecco<br />
Superiore DOCG,<br />
Montelvini (Veneto). La<br />
denominazione dell’Asolo<br />
è l’unica che può vantare<br />
nel disciplinare la<br />
versione Extra Brut. Si<br />
presenta giallo paglierino<br />
tenue con riflessi verdi,<br />
il perlage appare fine<br />
con un’ottima costanza<br />
e persistenza. Molto<br />
complesso per quantità<br />
e qualità di sensazioni<br />
olfattive, risalta il Nashi,<br />
frutto con caratteristiche<br />
tra la mela Golden e la<br />
pera, sino a una delicata<br />
nota minerale.<br />
ITA EVENTI 15
Notes<br />
CAMICIA MANIA<br />
A fiori, a righe, con un fiocco o asimmetriche:<br />
questa estate camicie e bluse non possono<br />
mancare. E a volte si trasformano anche in abito<br />
LE SARTE<br />
PETTEGOLE<br />
Abito a camicia<br />
in cotone rigato<br />
nei toni del<br />
rosso e azzurro,<br />
gonna ampia<br />
299 €<br />
EDEN PARK<br />
Vestito chemisier a fiori in cotone<br />
155€<br />
H&M<br />
Camicia in seta con fiocco<br />
29,99 €<br />
KRISTINA TI<br />
Blusa in seta<br />
e mix di tessuti<br />
a stampa oceano<br />
e maniche<br />
pipistrello<br />
445 €<br />
MANGANO<br />
Camicia in chambry<br />
149 €<br />
16 ITA EVENTI
MARYLING<br />
Abito lungo<br />
in cotone<br />
beige rosato<br />
€ 600<br />
OVS<br />
Blusa con inserti di pizzo<br />
29,99 €<br />
COS<br />
Blusa asimmetrica<br />
monospalla<br />
verde militare<br />
69 €<br />
SFIZIO<br />
Abito camicia con<br />
inserto in pizzo<br />
183 €<br />
PIERRE<br />
MANTOUX<br />
Casacca manica<br />
corta, in fresco<br />
jersey di viscosa<br />
stampa Folk Birds<br />
con balza di<br />
pizzo macramé<br />
lungo la manica<br />
159 €<br />
ITA EVENTI 17
Design<br />
SALONE DEL MOBILE.MILANO<br />
Bertelè, Credenza Decò, in legno<br />
laccato nero con decori in avorina che<br />
evocano i luminosi bagliori del sole
SALONE DEL MOBILE.MILANO<br />
343.602 presenze in 6 giorni provenienti<br />
da 165 paesi: numeri importanti per<br />
l’edizione 2017 del Salone del Mobile di<br />
Milano che ha chiuso i battenti il 9 aprile scorso.<br />
Numeri che confermano un trend positivo<br />
che si è percepito fin dal primo giorno nei<br />
padiglioni del Salone del Mobile e delle<br />
biennali Euroluce e Workplace3.0, con un incremento<br />
del 10% rispetto all’edizione 2015<br />
con le medesime biennali di questa edizione<br />
dedicate a luce e ufficio. «Un momento unico<br />
in cui cultura e sistema industriale diventano<br />
punto di riferimento internazionale e modello<br />
virtuoso di una Italia che funziona»,<br />
Claudio Luti, presidente del Salone del Mobile.Milano<br />
ha commentato così la chiusura<br />
della manifestazione. «È stata una settimana<br />
eccitante, piena di positività e di entusiasmo<br />
da parte delle imprese che si sono presentate<br />
nel migliore dei modi, degli architetti e dei designer<br />
che hanno portato il proprio pensiero<br />
creativo, e dei tantissimi visitatori che sono arrivati<br />
a Milano per incontrare l’innovazione<br />
al Salone e per vivere il fermento della città».<br />
Oltre 2.000 espositori di cui il 34% esteri, suddivisi<br />
tra Salone Internazionale del Mobile, Salone<br />
Internazionale del Complemento d’Arredo,<br />
Euroluce, Workplace3.0 e SaloneSatellite.<br />
Un’edizione che ha rafforzato sempre di<br />
più l’intensa sinergia con la città di Milano.<br />
«A Milano – ha proseguito il presidente<br />
Claudio Luti – sono arrivati tantissimi ospi-<br />
20 ITA EVENTI
ti che non necessariamente sono legati al design ma<br />
sono venuti qui per vivere l’emozione di questo Salone<br />
e della città stessa. Una Milano che si è fatta<br />
ancora più bella e accogliente grazie alla collaborazione<br />
di tutte le istituzioni che vi lavorano. Solo<br />
a Milano esiste il Salone del Mobile con le sue imprese<br />
industriali connesse con il sistema creativo ed<br />
editoriale in stretto collegamento con la città». Complice<br />
del successo della fiera anche il Fuorisalone:<br />
una miriade di eventi che durante tutta la settimana<br />
del Salone hanno animato le vie di Milano. Mostre,<br />
incontri, installazioni (e chi più ne ha più ne<br />
metta) organizzati ad hoc per questo evento.<br />
Un significativo riconoscimento all’importanza del<br />
Salone e del settore è arrivato anche dalla presenza<br />
di altre autorità governative e istituzionali tra cui<br />
il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Presenze<br />
importanti che testimoniano quanto il Salone<br />
rappresenti uno dei motori dell’economia italiana,<br />
un modello per raccontare l’eccellenza del design<br />
nel mondo, grazie alla straordinaria cultura di<br />
impresa e alla sua filiera.<br />
Come ogni anno anche quest’anno le più importanti<br />
aziende italiane e straniere hanno presentato,<br />
in collaborazione con i designer migliori, le ultimissime<br />
tendenze in fatto di mobili e complementi<br />
di arredo. Kartell, Lago, Natuzzi, DePadova,<br />
Cattelan Italia, Moroso, Knoll, Magis sono solo<br />
alcune delle aziende più importanti che erano presenti<br />
in fiera: in questo speciale abbiamo inserito<br />
una selezione delle tantissime novità esposte nei<br />
padiglioni del Salone milanese.<br />
ITA EVENTI <strong>21</strong>
Design<br />
1<br />
2<br />
3<br />
1. Cattelan Italia, Roll, un tavolo che dà forma al concetto di adattabilità,<br />
grazie alle innumerevoli configurazioni della sua base: 3, 4 o 5<br />
gambe cilindriche di diversi diametri e disponibili nelle finiture nero<br />
goffrato o titanio goffrato. Il piano può essere in cristallo, ceramica<br />
o legno ed è disponibile in molte forme e misure.<br />
2. Moroso, Modernista, la poltrona, progettata da Nipa Doshi e<br />
Jonathan Levien, si ispira agli abiti da uomo di produzione sartoriale:<br />
capi cuciti meravigliosamente, con un gusto ricercato per i materiali<br />
e per i dettagli.<br />
3. De Castelli, Volte, libreria disegnata da Costance Guisset che<br />
gioca con il metallo per evidenziarne le potenzialità espressive. Un<br />
totem, una scultura. Può essere guardata da qualsiasi lato e non<br />
ha necessità di essere appoggiata al muro.<br />
4. BLine, Overpass, divanetto imbottito dai tratti decisamente sartoriali.<br />
La particolare soluzione “button down” permette di aprire e chiudere<br />
l'originale collare dello schienale accentuando il comfort elevato della<br />
seduta, garantito anche dai morbidi braccioli.<br />
5. Sitland, Joy, una collezione di sedute-pouf rivestita con pregiate<br />
texture dall’aria irriverente e gioiosa e che gioca sui binomi diversamente<br />
colorati dei tessuti.<br />
4<br />
5<br />
22 ITA EVENTI
7<br />
6<br />
6. Flou, Amal, letto matrimoniale ingentilito<br />
dal dettaglio dei profili metallici che<br />
trattengono il rivestimento ai lati della<br />
testata, esaltandone l’imbottitura e la morbidezza.<br />
Gli stessi sono realizzati in tre<br />
finiture - oro lucido, brunito opaco,<br />
nickel nero lucido - facilmente abbinabili<br />
a ogni tipo di rivestimento.<br />
7. Kartell, Lantern, Fabio Novembre firma<br />
un’originale lampada a led portatile, una<br />
“lanterna ricaricabile” trasparente, stampata<br />
a iniezione, che si ricarica appoggiandosi<br />
a una base conduttrice.<br />
8. Tecno, Clavis, il tavolo con l’intelligenza<br />
io.T: sensori integrati nei piani di lavoro<br />
attivano funzioni al servizio dell’utente<br />
e inviano informazioni in tempo reale, permettendo<br />
l’ottimizzazione delle risorse.<br />
8<br />
9. Tonelli design, Shoji, progettato<br />
dallo studio Hosoe come guardaroba<br />
da ingresso o camera, è dotato di struttura<br />
in vetro, anta scorrevole a specchio, panca<br />
e cassetti scorrevoli in legno noce. La base<br />
si declina nella pratica versione con ruote<br />
o con piedi fissa.<br />
10. Valentini, Cloè, poltrona ispirata<br />
alla moda e al design degli anni Cinquanta.<br />
Linee vintage, lavorazione artigianale<br />
e dettagli innovativi si uniscono<br />
al massimo comfort.<br />
9<br />
10<br />
ITA EVENTI 23
Design<br />
1<br />
2<br />
3<br />
1. Ritzwell, Beatrix, disegnata da<br />
Shinsaku Miyamoto è una poltrona<br />
dallo schienale alto pensata per il<br />
massimo relax; destinata a diventare<br />
la protagonista di un salotto.<br />
2. Knoll, Womb Settee Relax, disegnato<br />
da Eero Saarinen, è un divanetto<br />
da due posti con imbottitura in piuma.<br />
3. BLine, Merano, lounge chair leggera<br />
ed elegante adatta per interni ed<br />
esterni, sia in spazi pubblici che privati,<br />
design Raffaella Mangiarotti e Ilkka<br />
Suppanen.<br />
4. Arketipo, Manta, una particolare<br />
chaise longue caratterizzata da forme<br />
accattivanti, sinuose e ondeggianti<br />
che ricordano la manta. Può assumere<br />
posizioni di seduta differenti per favorire<br />
al meglio ogni momento di relax.<br />
5. Moroso, Josephine, divano progettato<br />
da Gordon Guillaumier, pensato<br />
per il contract ma facilmente declinabile<br />
anche in una versione domestica.<br />
4<br />
5<br />
24 ITA EVENTI
6<br />
7<br />
6. Bross, Beleos, la struttura del tavolo<br />
si compone di una “trave” metallica,<br />
realizzata a partire da due profili disposti<br />
parallelamente e uniti da distanziali cilindrici,<br />
e dalle gambe, in massello, rastremate<br />
e inclinate per un effetto di grande<br />
ricercatezza.<br />
7. Arper, Arcos, una sedia che reinterpreta<br />
con discrezione il fascino geometrico<br />
dello stile Art Déco, riducendolo<br />
all’essenziale.<br />
8. Kartell, Sir Gio, tavolo di Philippe<br />
Starck che va a completare la famiglia<br />
Aunts&Uncles. Con base in policarbonato<br />
trasparente e piani di diverse dimensioni<br />
e colori.<br />
9. Billiani, Puccio, questa famiglia<br />
di sedute e tavoli è ispirata agli sgabelli<br />
per la mungitura.<br />
10. Formitalia, Rachele, una sofisticata<br />
poltroncina imbottita completamente<br />
rivestita in tessuto, disponibile<br />
in molteplici varianti di colore.<br />
8<br />
9<br />
10<br />
ITA EVENTI 25
INDIANA • TOULOUSE-LAUTREC • BOLDINI • HARING • FOANDARE PER MOSTRE NEI MUSEI PIÙ IMPORTANTI D’ITALIA<br />
Arte<br />
IN MOSTRA UNO DEI PIÙ IMPORTANTI ARTISTI DEL 900<br />
TRIBUTO A KEITH HARING<br />
110 opere del geniale artista americano, molte di<br />
grandi dimensioni, alcune inedite o mai esposte<br />
in Italia, provenienti da collezioni pubbliche e private<br />
americane, europee, asiatiche. La rassegna,<br />
per la prima volta, rende il senso profondo e la<br />
complessità della sua ricerca, mettendo in luce il<br />
suo rapporto con la storia dell’arte. All’interno del<br />
percorso espositivo i lavori di Haring vengono<br />
posti in dialogo con le sue fonti di ispirazione,<br />
dall’archeologia classica, alle arti precolombiane,<br />
alle figure archetipe delle religioni, alle maschere<br />
del Pacifico e alle creazioni dei nativi americani,<br />
fino ad arrivare ai maestri del Novecento, quali<br />
Pollock, Dubuffet, Klee. Keith Haring è stato uno<br />
dei più importanti autori della seconda metà del<br />
Novecento; la sua arte è percepita come espressione<br />
di una controcultura socialmente e politicamente<br />
impegnata su temi propri del suo e del nostro<br />
tempo: droga, razzismo, Aids, minaccia<br />
nucleare, alienazione giovanile, discriminazione<br />
delle minoranze, arroganza del potere. Haring è<br />
stato partecipe di un sentire collettivo diventando<br />
l’icona di artista-attivista globale. L’allestimento è<br />
denso di rimandi al contesto in cui la breve ed<br />
esplosiva vita di Haring gli consentì di esprimersi<br />
come una delle personalità più riconosciute dell’arte<br />
americana del dopoguerra.<br />
◗ Keith Haring. About art<br />
Palazzo Reale, Milano - Fino al 18 giugno 2017<br />
ITA EVENTI 27
Arte<br />
TUTTE LE FORME<br />
CONTEMPORANEE<br />
DELL’AMORE<br />
2<br />
In mostra a Milano ci sono alcuni dei più conosciuti<br />
artisti del nostro tempo. E tutti, attraverso le loro<br />
opere, ci parlano del sentimento più importante<br />
di Giovanni Salerno<br />
I<br />
grandi nomi dell’arte contemporanea<br />
raccontano l’amore. È questa,<br />
in poche parole, l’essenza della<br />
mostra del Museo della Permanente<br />
di Milano. Yayoi Kusama,Tom Wesselmann,<br />
Andy Warhol, Robert Indiana,<br />
Gilbert & George, Francesco<br />
Vezzoli, Tracey Emin, Marc Quinn,<br />
Francesco Clemente, Joana Vasconcelos<br />
e molti altri sono gli artisti che<br />
Danilo Eccher, il curatore, ha scelto,<br />
tracciando un percorso artistico fortemente<br />
emotivo. «Ogni gesto artistico,<br />
in definitiva, è un atto d'amore per<br />
l’umanità intera prima ancora che<br />
alla singola persona, - commenta<br />
Emanuele Fiano, Presidente del Museo<br />
della Permanente di Milano - e<br />
questa selezione di opere dedicate<br />
espressamente all’amore è l’occasione<br />
più propizia per far tornare all’arte<br />
quanto ci ha dato. Si tratta, infatti, di<br />
una mostra di caratura internazionale<br />
che annovera artisti capaci, ciascuno<br />
secondo la propria progettualità<br />
creativa, di segnare il nostro tempo.<br />
Dopo l’ampio successo riscosso a<br />
Roma, questa rassegna offre anche alla<br />
cittadinanza milanese un'esplosione di<br />
forme e di colori scaturiti da un sentimento<br />
totale, unico, come l'amore,<br />
la risorsa più disponibile per cambiare<br />
il mondo». Per avere un’idea dell’importanza<br />
delle opere in mostra,<br />
L’arte contemporanea incontra l’amore<br />
si apre con il famosissimo Love (1966-<br />
1999), un quadrato di lettere che<br />
Robert Indiana ha tracciato agli inizi<br />
degli anni ‘60 e che da allora continua<br />
a rappresentare l’icona più forte e sug-<br />
1<br />
28 ITA EVENTI
1. Marc Quinn, Kiss,<br />
Photo Marc Quinn Studio<br />
2. Indiana, Love, courtesy Galleria<br />
d’Arte Maggiore, G.A.M., Bologna<br />
© Robert Indiana by SIAE 2017<br />
3. Marc Quinn, Thor in Nenga,<br />
courtesy Fama Projects, Verona<br />
4. Robert Indiana, Amor, courtesy<br />
Galleria d’Arte Maggiore, G.A.M.,<br />
Bologna © Robert Indiana<br />
by SIAE 2017<br />
4<br />
3<br />
gestiva di un’immagine che si fa parola,<br />
che invade lo spazio, che espone l’essenza<br />
dell’arte stessa. Non poteva mancare<br />
Andy Warhol con la sua One Multicoloured<br />
Marilyn (Reversal Series):<br />
un’affascinane interpretazione dell’ingorgo<br />
emotivo dell’amore. Non mancano<br />
le video-installazioni che raccontano<br />
differenti linguaggi sperimentati<br />
da Ragnar Kjartansson, Tracey Moffatt,<br />
da Nathalie Djurberg e Hans Berg.<br />
Molto particolare l’opera Coração Independente<br />
Vermelho #3 (PA) [Red Independent<br />
Heart #3 (AP)], il gigantesco<br />
cuore fatto di posate di plastica rosse di<br />
Joana Vasconcelos che canta, con la voce<br />
di Amalia Rodriguez, l’incanto del<br />
fado. Si contrappone così l’armonia della<br />
musica alla cantilena della tristezza,<br />
l’immagine simbolica dell’amore alla<br />
quotidianità ripetitiva raccontata dalle<br />
posate di plastica con cui la Vasconcelos<br />
rincorre ora gli aspetti più tormentati<br />
del simbolo, ora quelli più concettuali<br />
della grammatica compositiva.<br />
“Parlare d’arte – ha scritto Danilo Eccher<br />
riguardo alla mostra - è dunque<br />
sempre un parlare d’amore, anche<br />
quando questo presenta le smorfie orribili<br />
della violenza, della sopraffazione,<br />
della crudeltà. Raccontare l’amore<br />
non è dunque un compito dell’arte,<br />
è la sua essenza stessa, la sua natura,<br />
il suo scopo, il suo ultimo pensiero.<br />
Ecco quindi che una mostra d’arte<br />
non può non essere anche un’esibizione<br />
dei vestiti dell’amore, delle sue<br />
maschere, dei suoi monili, dei suoi profumi,<br />
dei suoi trucchi”. I visitatori<br />
sono coinvolti in prima persona: sono<br />
infatti invitati a lasciare la propria testimonianza<br />
all’interno del percorso<br />
espositivo, per creare un’opera d’arte<br />
nuova, che cresce giorno dopo giorno.<br />
Per tutti è prevista un’audioguida: il<br />
percorso dura 45 minuti ed è possibile<br />
scegliere il narratore fra quattro personaggi<br />
provenienti da mondi diversi<br />
(John Fitzgerald Kennedy, Amy<br />
Winehouse, David Bowie, Coco Chanel<br />
e Lilly e il Vagabondo).<br />
L’arte contemporanea<br />
incontra l’amore<br />
Museo della Permanente, Milano<br />
Fino al 23 luglio 2017<br />
ITA EVENTI 29
Arte<br />
L’ARTE DI<br />
NARRARE<br />
In mostra gli episodi salienti della vita<br />
professionale di Dario Fo e Franca Rame.<br />
Due vite, intrecciate, che si raccontano<br />
di Giovanni Salerno<br />
La storia di Dario Fo e Franca Rame, più di 60<br />
anni insieme, non è stata solo una storia<br />
d’amore, è stata anche una storia di arte, di<br />
politica, di cultura. Si sono incontrati all’inizio<br />
degli anni Cinquanta a teatro e non si sono più lasciati.<br />
Il loro sodalizio umano e artistico ha prodotto<br />
un’eredità tangibile immensa, opere d’arte,<br />
video, libri, e un’eredità intellettuale impagabile. Le<br />
Gallerie Nazionali di Arte Antica hanno organizzato,<br />
nella sede di Palazzo Barberini, la mostra<br />
Dario Fo e Franca Rame: il mestiere del narratore, a<br />
cura della Compagnia Teatrale Fo-Rame. La mostra<br />
ripercorre la storia della coppia attraverso,<br />
circa 150 opere, in cui sono evidenziate le fasi<br />
fondamentali della loro vita. Disegni, tele, arazzi,<br />
copioni, foto, documenti, pupazzi, maschere, costumi<br />
e oggetti di scena vengono usati per raccontare<br />
la magia di usare il palcoscenico come<br />
mezzo per narrare una storia, avendo sempre come<br />
obiettivo il mettere nel racconto qualcosa che potesse<br />
scuotere il pubblico, capace di mandare in<br />
crisi le certezze, in forse le opinioni, di stimolare la<br />
riflessione e la partecipazione. I due artisti, come<br />
la mostra evidenzia, hanno sviluppato una tecnica<br />
di narrazione che mette insieme tutte le loro esperienze:<br />
la pittura, la scrittura, la musica e il teatro.<br />
Dario Fo e Franca Rame:<br />
il mestiere del narratore<br />
Gallerie Nazionali di Arte Antica<br />
Palazzo Barberini, Roma<br />
Fino al 25 giugno 2017<br />
Dall’alto, Gli scout black seminole tornano al villaggio,<br />
illustrazione di Fo per il libro La storia proibita<br />
dell’America; Il tempio degli uomini liberi, illustrazione<br />
di Fo per il libro dedicato al Duomo di Modena<br />
© Compagnia Teatrale Fo-Rame<br />
30 ITA EVENTI
Arte<br />
ISPIRATA DA MORANDI<br />
In mostra <strong>21</strong> lavori di Catherine<br />
Wagner, realizzati tra il 2015 e il<br />
2016. Nel corso della sua più che<br />
trentennale carriera, l’artista americana<br />
ha studiato l’ambiente costruito<br />
come metafora del modo in<br />
cui creiamo le nostre identità culturali,<br />
usando la fotografia per analizzare<br />
le diverse modalità in cui<br />
l’uomo ha plasmato il mondo. Ha<br />
soggiornato a Bologna per diverso<br />
tempo durante gli anni scorsi per<br />
lavorare nello studio di Casa Morandi<br />
e ha inoltre operato nello studio<br />
della casa di Grizzana per confrontarsi<br />
con la rigorosa logica<br />
strutturale e la poesia delle nature<br />
morte morandiane.<br />
Catherine Wagner.<br />
In Situ: Traces of Morandi<br />
Museo Morandi, Bologna<br />
Fino al 3/09/2017<br />
UN’ESPERIENZA CARAVAGGESCA<br />
Un’imponente video installazione con cui la Reggia inaugura le iniziative<br />
realizzate per celebrare il decennale della sua apertura. Realizzata dai video<br />
artisti di The Fake Factory, racconta l’opera dell’artista utilizzando<br />
l’innovativo approccio espositivo delle esperienze immersive.<br />
Caravaggio Experience - Citroniera delle Scuderie Juvarriane, Reggia<br />
di Venaria, Torino - Fino all’1/10/2017<br />
LA SAGA PIÙ SEGUITA<br />
Oltre 1000 pezzi tra modellini, action figures e stampe<br />
d’epoca - alcune esposte per la prima volta<br />
in Italia - raccontano ai visitatori le scene e i<br />
personaggi più indimenticabili di un mondo<br />
che ancora oggi seduce e appassiona a livello<br />
globale. Ai classici toys sono affiancati<br />
rarissimi pezzi vintage da collezione.<br />
Guerre Stellari – Play<br />
Porto Antico di Genova, Magazzini<br />
del Cotone, Genova - Fino al 16/07/2017<br />
L’ART DÉCO<br />
IL NOVECENTO<br />
Esposta la raccolta di opere<br />
d’arte di Augusto e Francesca<br />
Giovanardi, che ha preso<br />
forma nella Milano dell’immediato<br />
secondo dopoguerra,<br />
grazie alla passione verso la<br />
pittura del 900 italiano e all’impegno<br />
sociale dell’illustre<br />
scienziato e docente.<br />
Costruire il Novecento.<br />
Capolavori della Collezione<br />
Giovanardi - Palazzo Fava,<br />
Bologna - Fino al 25/06/2017<br />
Un gusto, una fascinazione, un linguaggio<br />
che ha caratterizzato la<br />
produzione artistica italiana ed europea<br />
negli anni 20, con esiti soprattutto<br />
americani dopo il 1929.<br />
Ciò che per tutti corrisponde alla<br />
definizione Art Déco fu uno stile<br />
di vita eclettico, mondano, internazionale.<br />
Il successo di questo momento<br />
del gusto va riconosciuto<br />
nella ricerca del lusso. La mostra<br />
avrà soprattutto una declinazione<br />
italiana, dando ragione delle biennali<br />
internazionali di arti decorative<br />
di Monza del 1923, del 1925, del<br />
1927 e del 1930, oltre naturalmente<br />
dell’expo di Parigi 1925<br />
e 1930 e di Barcellona 1929.<br />
ART DÉCO.<br />
Gli anni ruggenti in Italia<br />
Musei San Domenico, Forlì<br />
Fino al 18/06/2017<br />
32 ITA EVENTI
TOULOUSE-LAUTREC<br />
Alto un metro e cinquantadue - era affetto<br />
da una forma di nanismo - e morto a<br />
meno di 36 anni devastato dalla sifilide e<br />
dall’alcolismo, Toulouse-Lautrec divenne<br />
noto soprattutto per i suoi manifesti pubblicitari<br />
e i ritratti di personaggi dell’epoca.<br />
Sue sono le immagini, ben impresse<br />
nell’immaginario collettivo, del<br />
balletto al Moulin Rouge, di Aristide<br />
Bruant e delle discinte prostitute nelle maisons<br />
closes in cui aveva il suo atelier. In<br />
mostra 170 opere provenienti dall’Herakleidon<br />
Museum di Atene. Manifesti, litografie,<br />
disegni, illustrazioni, acquerelli,<br />
video, fotografie e arredi dell’epoca<br />
riscostruiscono uno spaccato della Parigi<br />
bohémienne.<br />
Toulouse-Lautrec. La Belle Époque<br />
AMO Arena Museo Opera, Verona<br />
Fino al 3/09/2017<br />
L’OTTOCENTO ITALIANO<br />
L’esposizione, curata da Davide Dotti, racconta la straordinaria<br />
stagione artistica italiana del XIX secolo, illustrando le<br />
correnti e i movimenti pittorici che vi fiorirono, rendendo il<br />
panorama culturale e artistico nazionale uno dei più dinamici<br />
a livello europeo. In mostra cento capolavori dei maggiori<br />
esponenti del neoclassicismo, del romanticismo, della<br />
scapigliatura, dei macchiaioli e del divisionismo, da Canova<br />
ad Appiani, da Hayez a Cremona, da Fattori a Inganni, da<br />
Segantini a De Nittis, da Zandomeneghi fino a Boldini.<br />
Da Hayez a Boldini. Anime e volti<br />
della pittura italiana dell’Ottocento<br />
Palazzo Martinengo, Brescia - Fino all’11 giugno 2017<br />
DIALOGHI<br />
Conversazioni, incontri, corrispondenza.<br />
Per oltre tre anni l’artista<br />
Grazia Toderi e lo scrittore Orhan<br />
Pamuk hanno lavorato alla creazione<br />
di un progetto che ibrida i rispettivi<br />
linguaggi e li supera. Costituito<br />
da tre opere che scandiscono<br />
altrettanti momenti, Words and<br />
Stars è la conclusione di un processo<br />
continuo nel quale la visual<br />
art discorre con la poesia, il video<br />
con la parola.<br />
Grazia Toderi e Orhan Pamuk:<br />
Words and Stars<br />
Mart, Rovereto - Fino al 2/07/2017<br />
GIOVANNI BOLDINI<br />
Questa mostra antologica dedicata al maestro ferrarese completa<br />
idealmente un percorso di riscoperta della pittura dell’800<br />
e di uno dei suoi esponenti più internazionali, iniziato con le<br />
esposizioni a lui dedicate al China World Art Museum di Pechino<br />
e all’Ermitage di San Pietroburgo nel 2016. Esposte quasi 160<br />
opere provenienti da circa trenta musei e dalle più importanti collezioni<br />
private nazionali e internazionali e costituisce un ulteriore<br />
arricchimento per la conoscenza del corpus pittorico di Boldini.<br />
Giovanni Boldini<br />
Complesso del Vittoriano, Roma - Fino al 16/07/2017<br />
ITA EVENTI 33
Musica<br />
PRINCIPALI CONCERTI DI MUSICA POP ROCK JAZZ IN ITALIA<br />
ZUCCHERO • AMOROSO • META • MANNOIA • MASINI • NEK<br />
CINQUE DATE NEI PALASPORT PER FRANCESCO RENGA<br />
L’AMORE AL CENTRO<br />
Dopo il successo delle date del tour nel 2016,<br />
Francesco Renga ritornerà dal vivo nel 2017<br />
con “Scriverò il tuo nome live nei palasport”.<br />
Lo show si svolge su un main stage A e su uno<br />
stage B che Renga definisce “sala prove”, dedicato<br />
esclusivamente a un set acustico più intimo.<br />
Quasi quaranta brani per più di due ore di live<br />
in cui il cantante mette la sua voce al servizio<br />
delle parole e delle melodie. Alle sue spalle si<br />
alternano immagini di vita, istantanee, lancette<br />
che scandiscono il tempo e contributi live;<br />
l’amore è il centro di tutto, diventa leit motiv<br />
dello show. Renga sarà accompagnato sul<br />
palco da Fulvio Arnoldi alla chitarra acustica/tastiere,<br />
Vincenzo Messina al piano/tastiere, Stefano<br />
Brandoni ed Heggy Vezzano alle chitarre,<br />
Phil Mer alla batteria e Gabriele Cannarozzo al<br />
basso. I live non si fermeranno a maggio ma<br />
proseguiranno tutta estate in alcune delle più<br />
suggestive location della nostra penisola,<br />
come il Teatro Antico di Taormina, il Castello<br />
di Udine, il Porto Antico di Genova o Piazza<br />
Duomo a Cremona. Pop, melodia, rock, tensione<br />
espressiva e improvvise aperture orchestrali<br />
caratterizzano oggi la musica di Francesco<br />
Renga, chiudendo il cerchio di un percorso ventennale<br />
che lo ha visto debuttare come frontman<br />
dei Timoria, per poi proseguire da solo alla ricerca<br />
di una propria strada nel corso degli anni<br />
’90, pubblicando cinque album che hanno segnato<br />
altrettante fasi della sua carriera.<br />
CONCERTI ◗ 5/05 Mediolanum Forum, Assago (Mi),<br />
◗ 16/05 Palapartenope, Napoli ◗ 18/05 Nelson<br />
Mandela Forum, Firenze ◗ 20/05 Pala Alpitour,<br />
Torino, ◗ 22/05 Unipol Arena, Casalecchio (Bo)<br />
ITA EVENTI 35
Musica<br />
Fabrizio Moro,<br />
42 anni, nato a Roma,<br />
da genitori calabresi;<br />
all’inizio della sua<br />
carriera per anni si è<br />
esibito live con diverse<br />
band in locali e pub,<br />
presentando un repertorio<br />
rock inedito, insieme<br />
a brani di Doors,<br />
Guns’n’Roses e U2<br />
Foto Fabrizio Cestari
CANTO<br />
E SUONO<br />
CERCANDO<br />
LA PACE<br />
Dal palcoscenico di Sanremo<br />
al palcoscenico dei live. Fabrizio<br />
Moro farà tre concerti anteprima<br />
in attesa del suo tour in partenza<br />
questa estate. E dopo il festival e<br />
l’esperienza televisiva di Amici, il<br />
cantautore romano non vede l’ora<br />
di ritrovarsi davanti al suo pubblico<br />
di Cristiana Zappoli<br />
utti gli artisti, quelli veri almeno,<br />
hanno una sensibilità particolare.<br />
Indipendentemente da quale sia il<br />
loro talento, è quella sensibilità che trasforma<br />
il talento in arte. Non serve conoscerlo<br />
a fondo per capire che Fabrizio<br />
Moro con quella sensibilità ci è<br />
nato, e fin da subito ha sentito l’urgenza<br />
di esprimerla scrivendo: «ho sempre<br />
scritto tantissimo, - racconta - è appena<br />
uscito l’album e io sto già pensando<br />
all’album successivo. Ho iniziato<br />
a scrivere quando andavo alle elementari.<br />
Ero un bambino abbastanza<br />
chiuso, non facevo amicizia facilmente,<br />
ero un po’ diffidente e quindi avevo<br />
un diario su cui scrivevo tutti i miei<br />
pensieri; immaginavo e scrivevo. Poi il<br />
diario si è trasformato nei testi delle<br />
canzoni. Sono stato fortunato perché<br />
ho trovato la mia strada fin da piccolo».<br />
I suoi testi sono espressione di un’anima<br />
inquieta, un’anima, per dirla con le parole<br />
del brano che dà il nome al suo ultimo<br />
album, Pace, che cerca solo il<br />
modo di trovare la pace che non ha.<br />
Quest’anno ha partecipato al Festival di<br />
Sanremo con la canzone Portami via,<br />
piazzandosi al settimo posto e, soprattutto,<br />
raggiungendo il disco di platino<br />
(unico brano ad aver raggiunto questo<br />
risultato insieme a quello di Francesco<br />
Gabbani e Michele Bravi). «Se quest’anno<br />
ho vissuto la vita del backstage<br />
con molta più serenità rispetto al solito,<br />
- racconta Moro - sul palco, invece, ho<br />
provato un’ansia che mai avevo provato<br />
prima. Forse perché più passa il<br />
tempo più le responsabilità aumentano,<br />
invece di sentirmi più leggero mi sento<br />
addosso molta più pressione, probabilmente<br />
perché sono abbastanza rigido<br />
con me stesso e quest’anno mi aspettavo<br />
delle conferme importanti che poi<br />
sono arrivate. Ho vissuto Sanremo<br />
come un banco di prova fondamentale.<br />
Su questo disco ho lavorato molto:<br />
due anni intensi di pre-produzione. In<br />
studio ho lavorato con la band con cui<br />
lavoro ormai da 15 anni e abbiamo<br />
fatto una selezione importante dei<br />
brani, all’inizio erano circa 50 pezzi,<br />
poi sono passati a 20 e poi a 11».<br />
Il Festival di Sanremo nella sua vita<br />
professionale è stato molto importante.<br />
Ha segnato tappe fondamentali<br />
della sua carriera. Cosa pensa<br />
del Festival?<br />
L’importanza del Festival dipende sempre<br />
dal momento della carriera che un<br />
artista sta vivendo. Ci sono momenti<br />
in cui offre proprio i riflettori di cui si<br />
ha bisogno, come è stato per esempio<br />
per me nel 2007, quando non riuscivo<br />
neppure a chiudere un contratto con<br />
una casa discografica indipendente.<br />
Ero completamente solo e Pippo<br />
Baudo mi ha portato al Festival da indipendente<br />
vero e così sono riuscito a<br />
cambiare la mia vita. E quest’anno è<br />
stato un riflettore importate su un lavoro<br />
a cui lavoravo da due anni. Io<br />
non l’ho mai vissuto come una gara,<br />
Sanremo per me è la vetrina più importante<br />
che abbiamo in Italia.<br />
Lei è da sempre un cantautore ma da<br />
qualche anno si è scoperto anche autore.<br />
Come si trova in questa veste?<br />
È una strada parallela che ho “inventato”<br />
un po’ per caso in un momento<br />
in cui, era il 2011, non riuscivo a trovare<br />
un compromesso con le multinazionali.<br />
Ho conosciuto Noemi che ha<br />
ascoltato Sono solo parole e da lì è nata<br />
CONCERTI<br />
◗ 20/04 Fabrique, Milano<br />
◗ 26-27/05 PalaLottomatica,<br />
Roma ◗ 30/06 Teatro<br />
D’Annunzio, Pescara<br />
◗ <strong>21</strong>/07 Next Festival,<br />
Torino ◗ 28/07 Anfiteatro<br />
di Ponente, Molfetta (Ba)<br />
◗ 19/08 Anfiteatro,<br />
Zafferana Etnea (Ct)<br />
◗ 20/08 Teatro dei Ruderi,<br />
Cirella Diamante (Cs)<br />
◗ 3/09 Teatro Romano,<br />
Verona<br />
ITA EVENTI 37
Musica<br />
Oltre all’edizione appena<br />
finita, Moro ha già partecipato<br />
a quattro Festival di Sanremo<br />
come cantautore e a due come<br />
autore: nel 2007 ha vinto tra<br />
le Nuove Proposte con Pensa<br />
la mia carriera<br />
di autore. Poi<br />
ho fondato un’etichetta<br />
editoriale<br />
discografica e con<br />
i proventi di quei<br />
brani mi sono<br />
prodotto i miei<br />
dischi e i miei<br />
tour fino all’anno<br />
scorso.<br />
È divertente<br />
scrivere per gli<br />
altri anche perché<br />
ti permette di<br />
dedicarti solo alla<br />
parte più interessante,<br />
più bella di questo mestiere.<br />
Io non amo molto i<br />
riflettori, attraverso il percorso<br />
da cantautore indipendente<br />
che ho fatto in<br />
questi anni ho incontrato<br />
delle difficoltà notevoli. Fare<br />
l’autore mi ha aiutato a essere<br />
libero, mi ha permesso di<br />
non sottostare ai compromessi<br />
delle multinazionali. Poi negli<br />
anni sono riuscito a creare dei<br />
confini solidi intorno al mio<br />
progetto e oggi, avendo un contratto<br />
con Sony, ho garanzie che<br />
prima non potevo permettermi.<br />
Di cosa ha paura?<br />
La mia paura più<br />
grande è quella di ammalarmi,<br />
sono un ipocondriaco cronico. Ho<br />
un bruttissimo rapporto con la malattia,<br />
a tutti i livelli, e anche con la<br />
morte, sono ossessionato da questo<br />
pensiero. Fortunatamente non mi<br />
ammalo quasi mai. Sono una persona<br />
molto attiva, faccio tante cose, ho<br />
sempre adrenalina in circolo, è per<br />
questo che difficilmente mi ammalo.<br />
Ha fatto parte del corpo insegnanti<br />
della trasmissione televisiva Amici.<br />
Che esperienza è stata?<br />
Un’esperienza che mi ha aiutato ad<br />
aprirmi molto di più rispetto a prima,<br />
adesso sono molto più estroverso.<br />
Mettere la mia storia e le mie esperienze<br />
a disposizione di ragazzi così più<br />
giovani di me mi ha molto gratificato.<br />
Dal punto di vista umano è stato<br />
terapeutico perché in quel contesto,<br />
con il ruolo che avevo, mi dovevo<br />
aprire per forza, non potevo certo “fare<br />
scena muta”. È un ambiente a cui non<br />
ero abituato, è stata un po’ una sfida<br />
e devo dire che ha avuto dei risvolti<br />
per la maggior parte positivi.<br />
Lei è quindi favorevole ai talent televisivi?<br />
Il talent oggi è una possibilità, come<br />
era una possibilità per me l’Accademia<br />
di Sanremo vent’anni fa. Il problema,<br />
quando c’è, è successivo al talent.<br />
Un ragazzo che fa tanti mesi di<br />
televisione e inizia la sua carriera da<br />
lì poi ha bisogno di essere gestito in<br />
un certo modo. Non si può catapul-<br />
Foto per gentile concessione ufficio stampa RAI<br />
NON SOLO CANTAUTORE<br />
Oltre a scrivere canzoni Fabrizio Moro ha due romanzi “nel cassetto” che molto<br />
probabilmente l’anno prossimo pubblicherà: “uno è pronto, - spiega - l’altro<br />
devo ancora finirlo”. Sarebbe facile pensare a un’autobiografia o a storie riguardanti<br />
la sua carriera, ma non è così: “i miei romanzi non hanno niente a che vedere<br />
con me o con la mia carriera musicale: non sopporto quelli che raccontano<br />
la propria vita in un libro; le biografie, al massimo, devono uscire postume”.
tarlo in contesti in cui servono spalle<br />
larghe che lui ancora non ha. Il talent<br />
deve essere gestito con i piedi di<br />
piombo perché il problema non è<br />
quello che succede lì dentro ma<br />
quello che succede fuori. Se inseriamo<br />
il talent all’interno di una gavetta,<br />
allora va tutto bene. Se consideriamo<br />
il talent un punto di arrivo,<br />
allora non va bene. È pericoloso.<br />
Quando un ragazzo esce da lì si ritrova<br />
in una realtà completamente<br />
diversa da quella che ha vissuto fino<br />
a quel momento. Basta pensare al<br />
mio di percorso: quest’anno è il<br />
primo tour importante della mia vita,<br />
il primo in cui sto ottenendo numeri<br />
paganti di un certo livello. Prima di<br />
arrivare a questo punto ho fatto vent’anni<br />
di live nelle feste di paese ed è<br />
un passaggio che va fatto. Durante il<br />
percorso si soffre, è normale, ma soffrendo<br />
si cresce e le spalle si allargano.<br />
Appena finisce il talent molti<br />
ragazzi non hanno la possibilità di<br />
fare questo percorso ma la colpa è dei<br />
management non dei talent.<br />
Cosa dobbiamo aspettarci dal Pace<br />
live tour 2017 in partenza a giugno<br />
che sarà anticipato da tre date tra<br />
aprile e maggio?<br />
Canterò tutto l’album nuovo che è<br />
stato scritto già pensando al live, perché<br />
ogni volta che scrivo un disco<br />
penso già a come sarà eseguirlo dal<br />
vivo. E poi anche tutte le canzoni<br />
che hanno accompagnato il mio percorso<br />
dal 2007 a oggi. Ogni concerto<br />
durerà 2 ore e mezza. Ci sarà tanta<br />
tanta musica, non ci saranno tanti effetti<br />
speciali perché non li amo.<br />
Quanto contano i live nel complesso<br />
del suo lavoro?<br />
È l’unica cosa che non mi fa abbandonare<br />
questo percorso. Io non ho<br />
mai vissuto con leggerezza e spontaneità<br />
il rapporto con i media. Preferisco<br />
suonare, se oggi potessi permettermi<br />
di non fare più televisione e di<br />
non fare più radio, lo farei tranquillamente.<br />
Scriverei e suonerei. Però ci<br />
sono compromessi che fanno parte di<br />
questo mestiere. I live per me sono la<br />
parte più importante del mio lavoro,<br />
sono felice di tornare sul palco, in<br />
mezzo alla gente. Avrò la possibilità di<br />
sentire le mie nuove canzoni cantate<br />
dal pubblico e ne sono contentissimo.<br />
Se non mi mancasse così tanto il palco<br />
scriverei soltanto canzoni per gli altri.<br />
Che rapporto ha con i suoi fan?<br />
Ho un rapporto molto viscerale, infatti<br />
ogni tanto sono un po’ in difficoltà<br />
perché loro giudicano nel bene<br />
e nel male ogni cosa che faccio, ogni<br />
pensiero, è un pubblico molto “radicale”<br />
nel senso positivo del termine.<br />
Li rispetto tantissimo, e cerco di dare<br />
sempre di più per loro. Le due ore e<br />
mezza di concerto, che potrebbero<br />
anche diventare tre, sono tutte per<br />
loro perché mi permettono di vivere<br />
il mio sogno e di fare il lavoro che mi<br />
piace, e questo non ha prezzo.<br />
Tra le sue passioni c’è il cinema.<br />
Cosa pensa del cinema italiano?<br />
Credo che sia in netta ripresa, io<br />
sono molto fiero del nostro cinema<br />
adesso. Abbiamo ottimi registi e ottimi<br />
attori: Kim Rossi Stuart e Luca<br />
Marinelli sono i più bravi secondo<br />
me. Mi piacerebbe lavorare in un<br />
progetto cinematografico, ovviamente<br />
dal punto di vista musicale.<br />
Sono solo parole era stata scritta per<br />
un film di Beppe Fiorello, poi non<br />
se ne fece niente. Dopo la musica<br />
credo che il cinema sia la mia più<br />
grande passione.<br />
IL DISCO<br />
Pace è stato pubblicato<br />
il 10 marzo del 2017<br />
e comprende il brano<br />
che Moro ha presentato<br />
a Sanremo, Portami<br />
via, che ha ricevuto<br />
la “Menzione Premio<br />
Lunezia per Sanremo”<br />
come miglior testo<br />
in gara nella sezione<br />
Campioni. L’album<br />
era stato anticipato<br />
lo scorso anno dal<br />
singolo Sono anni<br />
che ti aspetto, che<br />
ha preceduto il lavoro<br />
completo in studio.<br />
Foto Fabrizio Cestari<br />
ITA EVENTI 39
Musica<br />
Marco Masini,<br />
52 anni, ha ereditato<br />
la passione per<br />
la musica dalla<br />
madre che cantava<br />
e suonava il pianoforte<br />
molto bene<br />
40 ITA EVENTI
NON SI PUÒ<br />
TORNARE<br />
INDIETRO<br />
…PER ORA<br />
Dopo essere salito per l’ottava<br />
volta sul palco di Sanremo e<br />
dopo aver pubblicato il nuovo<br />
album, Marco Masini partirà<br />
il 30 aprile con un nuovo<br />
tour. In cui cercherà di dare<br />
un’immagine al concetto<br />
del tempo che è passato<br />
di Cristiana Zappoli<br />
Foto Angelo Trani<br />
adesso vorrei sapere/Come sarebbe<br />
il mondo/ Se tutto quanto<br />
fosse/ Spostato di un secondo”:<br />
nel ritornello della canzone che Marco<br />
Masini ha presentato al Festival di Sanremo<br />
è racchiuso un po’ tutto il senso<br />
del suo ultimo album: una riflessione<br />
sulle difficoltà che si incontrano nella<br />
vita e sulla necessità di ragionare bene<br />
sulle proprie scelte perché una volta<br />
fatte non si può tornare indietro; una rilettura<br />
del tempo trascorso senza nostalgia<br />
ma con consapevolezza.<br />
«Più si cresce e più si va alla ricerca di soluzioni<br />
estreme e talvolta inconcepibili,<br />
- spiega il cantante - per rimediare ai<br />
nostri errori e ritrovare il senso di tutto.<br />
In ogni brano dell’album ho cercato di<br />
viaggiare attraverso un tunnel spaziotemporale<br />
per capire se ci possa essere<br />
anche una sola possibilità di rifare tutto<br />
da capo, dopo averlo già vissuto. Risultato?<br />
Forse dobbiamo fare buon uso del<br />
potere delle nostre scelte». L’album, che<br />
prende il nome dal brano sanremese,<br />
Spostato di un secondo, è uscito a sei anni<br />
dal precedente (Niente di importante,<br />
2011), una lunga attesa dunque, che ha<br />
restituito un Masini dalle nuove sonorità<br />
elettroniche che restano, comunque, a<br />
servizio della “storia”: amore, rabbia, insoddisfazione<br />
ma anche voglia di riscatto<br />
e speranza. I temi che da sempre caratterizzano<br />
l’universo del cantante si ritrovano<br />
tutti anche in questo lavoro.<br />
Cosa racconta Spostato di un secondo?<br />
È soltanto il desiderio di un uomo che<br />
rilegge la sua vita e vorrebbe tornare indietro<br />
per ritrovare se stesso un secondo<br />
prima di agire, un secondo prima di scegliere,<br />
un secondo prima di sbagliare.<br />
Se si riuscisse a ignorare la fretta che<br />
condiziona le azioni. Se si imparasse a far<br />
implodere i nostri istinti come in un<br />
enorme buco nero che modifica il valore<br />
del tempo, forse arriveremmo un secondo<br />
prima negli stessi istanti e negli<br />
stessi posti. Forse potremmo scegliere la<br />
cosa giusta da fare. Oggi è un’utopia ma<br />
domani potrebbe non esserlo.<br />
Lei pensa che tutti noi prendiamo<br />
decisioni con troppa superficialità?<br />
Succede soprattutto quando si è giovani.<br />
A quella età ci vengono date molte<br />
possibilità, è la vita stessa che ce le dà,<br />
ma ancora non ce ne rendiamo conto.<br />
Se potesse veramente tornare indietro<br />
e cambiare una cosa della sua vita,<br />
cosa cambierebbe?<br />
Non andrei a suonare con la mia cover<br />
band di quel tempo, la notte in cui mia<br />
madre mi ha lasciato.<br />
Riguardo al suo ultimo album ha<br />
parlato di album “concettuale”. Cosa<br />
intendeva?<br />
Non è esattamente un album di concetto,<br />
ma spesso in molti dei brani contenuti<br />
ritorna il desiderio di correggere<br />
qualcosa, o di ignorare qualcosa o qualcuno<br />
che ci ha indebolito.<br />
Come definisce le sonorità di questo<br />
album?<br />
Ho inserito nuove sonorità electro pop<br />
tra brani energici e ballad incalzanti.<br />
ITA EVENTI 41
Musica<br />
CONCERTI<br />
◗ 30/04 Teatro Verdi,<br />
Montecatini ◗ 3/05 Teatro<br />
delle Muse, Ancona<br />
◗ 5/05 Auditorium Parco<br />
della Musica - Santa<br />
Cecilia, Roma ◗ 7/05 Linear<br />
Ciack, Milano ◗ 9/05 Teatro<br />
Massimo, Pescara<br />
◗ 10/05 Obihall, Firenze<br />
◗ 13/05 Teatro Colosseo,<br />
Torino ◗ 14/05 Teatro<br />
Verdi, Pisa ◗ 16/05 Teatro<br />
Politeama Greco, Lecce<br />
◗ 20/05 Palabanco, Brescia<br />
◗ 25/05 Politeama<br />
Genovese, Genova<br />
◗ 27/05 Gran Teatro Geox,<br />
Padova<br />
Penso che siano sonorità consone all’esposizione<br />
concettuale e alla metrica<br />
letteraria di questi brani.<br />
Ha inserito la bonus track Signor<br />
Tenente che ha eseguito anche a<br />
Sanremo nella serata delle cover.<br />
Era legato a Giorgio Faletti?<br />
Ho incontrato Giorgio negli anni<br />
passati ed è stato per me un grande<br />
piacere averlo fra il pubblico durante<br />
un mio concerto. Ho avuto la possibilità<br />
di seguire alcuni suoi consigli<br />
artistici e non. Giorgio era un uomo<br />
incredibile, lo ha dimostrato molte<br />
volte durante la sua evoluzione. Mi<br />
ha regalato molto coraggio e la voglia<br />
di rischiare, caratteristiche che, parlando<br />
di persone che non si sono<br />
più, aveva anche Giancarlo Bigazzi,<br />
che ha prodotto i miei primi lavori e<br />
a cui ero molto legato.<br />
Il secondo singolo dell’album, Tu<br />
non esisti, ricorda da vicino Bella<br />
Stronza. Stesso tema, affrontato<br />
con una maturità differente.<br />
La canzone racconta la paura che<br />
una persona possa distruggerci attraverso<br />
quell'amore che ci illude e ci<br />
porta lontano da noi stessi. Che ci<br />
comprime così tanto da farci sentire<br />
inutili non appena finisce. In questo<br />
brano, la paura diventa realtà e soltanto<br />
una convinzione può cambiarla:<br />
la convinzione che quella persona<br />
non esista.<br />
Quest’anno è salito per l’ottava<br />
volta sul palco di Sanremo. Che<br />
rapporto ha con il Festival?<br />
Un rapporto bellissimo, mi ha sempre<br />
dato la possibilità di raccontarmi.<br />
È stato un Festival all’altezza delle<br />
sue aspettative?<br />
Per me Carlo ha fatto un Festival<br />
bellissimo e le emozioni che ho provato<br />
sono state all'altezza di quelle<br />
che volevo.<br />
Cosa ha in programma per il tour<br />
in partenza a fine aprile?<br />
Voglio cercare di dare un’immagine<br />
non soltanto alle canzoni ma anche<br />
al concetto del tempo che è passato.<br />
IL DISCO<br />
Con Spostato di un secondo Masini<br />
abbraccia nuove sonorità electro pop.<br />
Questa la tracklist: “Ma quale felicità”,<br />
“Nel tempo in cui sono tenuto a restare”,<br />
“Spostato di un secondo”, “Tu non esisti”,<br />
“Invece di scriverti una canzone”, “La massima<br />
espressione d’amore”, “Guardiamoci negli occhi”,<br />
“All’altro capo di un filo”, “Qualcosa che cercavi<br />
altrove”, “La vita comincia”, “Una lettera a chi sarò”<br />
e “Signor Tenente”, una cover del brano di Faletti.<br />
42 ITA EVENTI
La musica non è solo da sentire ma si<br />
può anche vedere.<br />
Come vive i tour?<br />
Cantare dal vivo è meraviglioso ma anche<br />
suonare. Sono nato musicista ed è<br />
ancora importante per me sentire uno<br />
strumento tra le mani.<br />
Nella sua carriera ha attraversato<br />
momenti molto difficili, tanto da desiderare<br />
il ritiro dalle scene. Guardandosi<br />
indietro, oggi, cosa direbbe<br />
al Marco Masini di allora?<br />
Sono normali momenti della vita che<br />
capitano a tutti. Non avrei da dire nulla<br />
al Marco di allora perché credo che ci<br />
abbia messo sempre tutto se stesso.<br />
Ha detto spesso che quando ha ricominciato<br />
a cantare, tra il 2003 e il<br />
2004, il pubblico l’ha aiutata molto.<br />
Che rapporto ha oggi con il suo<br />
pubblico?<br />
I ragazzi che mi seguono sono molto<br />
affezionati a un pensiero, un pensiero<br />
che credo di non avere mai tradito.<br />
Nonostante siano passati 27 anni credo<br />
di aver sempre ascoltato anche le critiche.<br />
Prima mi arrivavano tramite le lettere,<br />
adesso invece, mi arrivano direttamente<br />
sui social. Amore e critiche mi<br />
hanno sempre aiutato a crescere.<br />
C’è una sua canzone o un album a<br />
cui è particolarmente legato?<br />
Direi di no, anche se “Caro Babbo” la<br />
sento molto autobiografica.<br />
MASINI E IL FESTIVAL<br />
Quest’anno Masini ha partecipato<br />
per l’ottava volta al Festival<br />
di Sanremo. La prima volta<br />
fu nel 1990 con la canzone<br />
“Disperato” che vinse nella<br />
sezione Novità. Nel 2004, alla<br />
sua quinta partecipazione, vinse<br />
il Festival con il brano “L’uomo<br />
volante”, scritto con Giuseppe<br />
Dati e Goffredo Orlandi.<br />
Foto per gentile concessione ufficio stampa RAI<br />
Foto Angelo Trani<br />
ITA EVENTI 43
Musica<br />
Un singolo di platino,<br />
un album d’oro, due live<br />
a Milano e Firenze e un tour<br />
in partenza. Per Michele<br />
Bravi, che ha anche<br />
ottenuto il quarto posto a<br />
Sanremo, sembra proprio<br />
un momento magico<br />
di Mercedes Vescio<br />
Michele Bravi,<br />
22 anni, è nato<br />
a Città di Castello,<br />
in Umbria. Ama<br />
molto i cani e ha un<br />
bulldog francese<br />
che ha chiamato<br />
Signora Longari<br />
NON VEDO<br />
L’ORA DI<br />
SALIRE<br />
SUL PALCO<br />
Rivincita” e “rinascita” sono stati, senza dubbio, i due<br />
termini più utilizzati dai media per descrivere<br />
l’esperienza sanremese di Michele Bravi. Il brano<br />
che ha presentato al Festival, Il diario degli errori è diventato,<br />
lo scorso 27 marzo, disco di platino, su YouTube il<br />
video ha superato i 17 milioni di views, su Spotify ha collezionato<br />
quasi 5 milioni di stream. Se a questo si aggiunge<br />
che l’album, Anime di carta, uscito il 24 febbraio,<br />
è già certificato disco d’oro, non si può non riconoscere<br />
che Michele Bravi sta vivendo il momento più felice<br />
della sua carriera, che, se pur breve, è stata comunque già<br />
caratterizzata da notevoli alti e bassi. Pensando infatti a<br />
quello che è accaduto al cantante umbro dopo la vittoria<br />
di X Factor nel 2013 (quando aveva solo 18 anni),<br />
parlare di rinascita non sembra per niente eccessivo.<br />
L’anno dopo la pubblicazione del suo primo EP La vita<br />
e la felicità (2013), infatti, Bravi attraversa un periodo<br />
di crisi a causa del flop dell’album A piccoli passi (2014),<br />
la sua casa discografica di allora lo respinge e il cantante<br />
decide di abbandonare per un periodo le luci dei riflettori<br />
per tornare in una veste nuova, quella di You-<br />
Tuber. All’inizio del 2015, infatti, apre un suo canale<br />
YouTube in cui si racconta ai fan tramite video settimanali<br />
che chiama “Viaggio in costruzione” e alla fine<br />
di quell’anno pubblica con Universal il suo secondo<br />
EP, I Hate Music, interamente in inglese. Il cantante<br />
ha in più di un’occasione detto che è stato il web a<br />
“salvarlo”, a farlo rinascere. E allora, se la rinascita è<br />
merito del web, questo Sanremo 2017 sembra abbia<br />
rappresentato una rivincita. «Non la chiamerei rivincita,<br />
– specifica Bravi – anche se in molti ritenevano<br />
che in questo momento della mia carriera dovessi dimostrare<br />
per forza il mio valore. Quando Carlo Conti<br />
ha annunciato il mio nome tra i big di Sanremo è<br />
stata una sorpresa anche per me. C’è chi si è chiesto<br />
chi fossi, ma ci sta. Io sono tranquillo e non<br />
può che farmi piacere percepire che le mie canzoni<br />
sono arrivate a tante persone». Anche se inizialmente<br />
qualcuno si è chiesto chi fosse Michele<br />
Bravi, alla fine la sua canzone è rimasta fuori dal<br />
podio per un pelo, piazzandosi quarta: «la settimana<br />
di Sanremo – prosegue – è stata incredibile. È un con-
IL DISCO<br />
Anime di Carta è uscito il 24 febbraio per<br />
Universal Music entrando direttamente alla<br />
prima posizione nella classifica FIMI/GfK.<br />
L’album presenta delle coordinate sonore<br />
spostate verso il sound internazionale, tra la<br />
tensione della musica elettronica e l'intimismo<br />
classico dell’ensemble d’archi.<br />
testo tanto affascinante quanto surreale. Ammetto che quel palco mi faceva<br />
un po’ di paura, ma alla fine è andata alla grande. Il quarto posto<br />
finale mi ha riempito di gioia».<br />
Dopo il successo riscosso da I Hate Music, disco che ha debuttato direttamente<br />
alla terza posizione della classifica ufficiale italiana degli album<br />
più venduti, l’album Anime di carta, pubblicato dopo un lavoro durato<br />
tre anni, si presenta come un progetto più maturo, estremamente<br />
rappresentativo della personalità di Michele Bravi, più introspettivo, in<br />
cui il cantate parla di una storia d’amore durata due anni: «è un disco<br />
molto personale, - spiega - ho voluto raccontare la storia d’amore che ho<br />
vissuto. È stato un periodo intenso e quando è finito non è stato facile.<br />
Succede quando incontri una persona importante. Sono canzoni dedicate<br />
all’amore, alla ricerca e alla condivisione di esperienze con un’anima<br />
gemella». È un disco dedicato, come dice il titolo, alle “anime di carta:<br />
«questo disco non è mai iniziato, non è mai finito. È stato scritto domani<br />
mattina. È il mio presente senza scadenza, è l’insieme di tutti i<br />
giorni, di tutte le persone, di tutti i cambiamenti. Chi ama<br />
senza conoscere la giusta dimensione dell’amare è un’anima<br />
di carta. Le anime di carta si tagliano sfiorandosi e si accartocciano<br />
stando insieme. Si rincorrono tra le pagine<br />
senza trovarsi e, sulla trama di quelle pagine, rendono<br />
indelebile la storia dei loro errori».<br />
Il cantante presenterà l’album dal vivo a maggio nei due<br />
live di Milano e Firenze, anteprime dell’Anime di Carta<br />
Tour: «le due anteprime rappresentano una nuova partenza,<br />
sarà la prima vera occasione per far ascoltare le<br />
mie canzoni nuove e non solo», spiega Bravi. «Dopo il<br />
Festival di Sanremo sono stato impegnato in un lungo<br />
tour Instore in tutta Italia. Mi piace molto incontrare<br />
i miei fan e stare in mezzo a loro, è una sensazione speciale.<br />
Passare da registrare video su YouTube al contatto<br />
con il pubblico è stato bellissimo, però la verità è che<br />
non vedo l’ora di salire nuovamente su un palco. Credo<br />
che prima di salirci sarò talmente emozionato da aver bisogno<br />
di qualcuno che mi faccia pensare ad altro! Per fortuna<br />
poi sul palco mi carico. Sentire le persone vicino a<br />
me e avere la consapevolezza del loro supporto mi fa sentire<br />
importante».<br />
CONCERTI<br />
◗ 20/05 Fabrique, Milano ◗ <strong>21</strong>/05 Viper Theatre, Firenze
Musica<br />
Zucchero<br />
RECORD ALL’ARENA<br />
Il “Black Cat World Tour 2017” di Zucchero “Sugar”<br />
Fornaciari prosegue all’Arena di Verona. Con<br />
queste dieci date, tra maggio e settembre, diventano<br />
<strong>21</strong> i concerti dell’artista all’Arena in soli 12 mesi:<br />
un record assoluto. Il disco “Black cat” (certificato<br />
Platino da FIMI/GfK Italia), prodotto da tre grandi<br />
nomi del panorama internazionale, T Bone Burnett,<br />
Brendan O’Brien e Don Was, si compone di<br />
13 brani dalle nervature rock-blues. L’album annovera<br />
la collaborazione artistica di Bono che, in seguito<br />
alla tragedia avvenuta al Bataclan, ha scritto con Zucchero<br />
il brano “Streets Of Surrender (S.O.S.)”, oltre<br />
alla partecipazione alle chitarre di Mark Knopfler<br />
e il contributo artistico di Elvis Costello che ha<br />
scritto la versione inglese del brano “Love Again”, dal<br />
titolo “Turn the world down” (canzone presente solo<br />
nelle versioni estere di “Black Cat”).<br />
CONCERTI ◗ 1-2-3-4-5/05/2017, <strong>21</strong>-22-23-24-25/09/ 2017<br />
Arena di Verona<br />
Fiorella Mannoia<br />
UNA COMBATTENTE<br />
Dopo il successo dell’ultimo album, “Combattente”,<br />
e la certificazione Oro per “Che sia benedetta”, il brano<br />
presentato a Sanremo, con un sold out dopo l’altro<br />
continua ad arricchirsi di nuove date il calendario<br />
dei live di Fiorella Mannoia. Questa primavera l’artista<br />
tornerà con doppie e triple repliche nei teatri di<br />
tutta Italia e in estate sarà protagonista nelle arene,<br />
nelle piazze e nei festival di tutta la penisola. Il 17 settembre<br />
Fiorella tornerà sul palco dell’Arena di Verona<br />
per un’imperdibile concerto evento, a due anni di distanza<br />
dal suo live sold out del 2015, per festeggiare<br />
gli oltre 40 anni di carriera e a un anno dalla magica<br />
serata di “Amiche in Arena”.<br />
CONCERTI ◗ 2/05 Europauditorium, Bologna ◗ 13-14 /05<br />
Teatro Verdi, Firenze ◗ 16/05 Auditorium Parco Della<br />
Musica, Roma ◗ 18-19/05 Teatro Degli Arcimboldi,<br />
Milano ◗ 22/05 Teatro Colosseo, Torino ◗ 27/05<br />
Europauditorium, Bologna ◗ 30/05 Auditorium Parco<br />
Della Musica, Roma ◗ 31/05 Teatro Degli Arcimboldi,<br />
Milano (altre date www.fiorellamannoia.it)<br />
UN’ANTEPRIMA IN GRANDE STILE<br />
Mentre il suo singolo "Differente" è tra i brani più trasmessi dalle radio italiane, Nek annuncia<br />
l’atteso tour estivo che prende il nome dal suo ultimo album di inediti. “Unici In Tour” partirà<br />
il 7 luglio, e arriverà dopo l’evento “Nek In Arena”, a maggio all’Arena di Verona. Prodotto<br />
dallo stesso Nek e da Luca Chiaravalli, “Unici” è il 13° album di inediti dell'artista, uscito<br />
a quasi due anni di distanza dal precedente “Prima di Parlare”. Contiene 11 brani: Unici;<br />
Differente; Questo so di me; Freud (featuring J-Ax); Uno di questi giorni; Mia; Il giardino<br />
dell’Eden; La mia terra; Quando era ora; In braccio; Futuro 2.0.<br />
CONCERTO ◗ <strong>21</strong>/05/2017 Arena di Verona<br />
46 ITA EVENTI
UN GRAN FINALE<br />
Foto Giovanni Gastel<br />
Due date all’Arena per concludere nel migliore dei modi il<br />
“Vivere a Colori Tour”: il tour di Alessandra Amoroso<br />
che ha registrato sold out nei più importanti palasport di<br />
tutta Italia e che è stato protagonista del docu-film "Vivere<br />
a colori", andato in onda su FoxLife in marzo. L'album ha<br />
raggiunto la certificazione doppio platino, i singoli estratti<br />
hanno totalizzato 4 dischi di platino e i loro videoclip ufficiali<br />
hanno superato le 100 milioni di visualizzazioni. L’artista<br />
pugliese, la cui carriera è cominciata con la trasmissione<br />
Amici di Maria de Filippi, conta oggi oltre 2,4 milioni<br />
di fan su Facebook, oltre 945 mila follower su Twitter e<br />
oltre 850 mila su Instagram.<br />
CONCERTI ◗ 28-29/04/2017 Arena di Verona<br />
Thegiornalisti<br />
RIVELAZIONI<br />
Calcutta (con uno speciale dj set), Elisa, Fabri Fibra<br />
e Luca Carboni saranno gli ospiti speciali alle due date<br />
evento deiThegiornalisti. Dopo aver girato l’Italia collezionando<br />
sold out in tutte le date del Completamente<br />
Tour, tornano a regalare emozioni con il tour<br />
Completamente Senza. La band, formata da Tommaso<br />
Paradiso, Marco Antonio Musella e Marco Primavera,<br />
ha ricevuto il Rockol Awards come rivelazione<br />
italiana del 2016. Il gruppo nasce nel 2009: si autoproducono<br />
i primi due dischi nati e scritti nel salotto<br />
di casa, e nel settembre 2011 esce prima “Vol.1”<br />
e qualche mese più tardi “Vecchio”. Il cambio di rotta,<br />
di stile, avviene a fine 2013 quando firmano con<br />
Foolica e, nell’anno successivo, fanno uscire “Fuoricampo”,<br />
disco prodotto da Matteo Cantaluppi che<br />
riscuote un ottimo successo di critica e di pubblico.<br />
CONCERTI<br />
◗ 9/05/2017 Palalottomatica, Roma<br />
◗ 11/05/2017 Mediolanum Forum, Milano<br />
DOPPIO CD E TOUR<br />
“Vietato Morire”, il brano che Ermal Meta ha portato<br />
alla 67esima edizione del Festival di Sanremo,<br />
si è posizionato al primo posto nella classifica dei<br />
singoli più venduti in Italia e si è aggiudicato podio<br />
e Premio della Critica Mia Martini e, dulcis in fundo,<br />
a marzo è stato certificato Disco d’Oro. Questo successo<br />
si è tradotto in un tour che è iniziato in primavera:<br />
due ore di energia, affidate a Ermal Meta, Dino<br />
Rubini (basso), Marco Montanari (chitarra),<br />
Emiliano Bassi (batteria), Roberto Cardelli<br />
(tastiera & pianoforte) e Andrea<br />
Vigentini (cori & chitarra acustica) per<br />
attraversare le dinamiche musicali del<br />
nuovo progetto. “Vietato Morire” è infatti<br />
un doppio cd (distribuito da Artist<br />
First) che contiene anche “Umano”, l’esordio<br />
da solista presentato nella precedente<br />
edizione del Festival, che certifica questo<br />
percorso artistico e permette, a chi ancora<br />
non l’ha fatto, di conoscere il lavoro integrale<br />
di Ermal Meta. Il doppio cd contiene<br />
9 brani inclusi in “Umano” e 9 nuove canzoni,<br />
tra le quali 2 featuring che impreziosiscono<br />
il progetto: Elisa in “Piccola<br />
Anima” e Luca “Vicio” Vicini (Subsonica)<br />
ne “La Vita Migliore”.<br />
CONCERTI<br />
◗ 22/04 The Cage, Livorno<br />
◗ 25/04 Demodé Club,<br />
Modugno (Ba) ◗ 07/05<br />
Alcatraz, Milano ◗ 14/05<br />
Hiroshima Mon Amour New,<br />
Torino ◗ 16/05 Auditorium<br />
Parco Della Musica, Roma<br />
◗ 17/05 Teatro Acacia,<br />
Napoli ◗ 24/05 Teatro<br />
Delle Muse, Ancona<br />
◗ 25/05 Teatro Duse,<br />
Bologna<br />
Foto Luis Condrò
Jazz<br />
FUSION ANNI 70<br />
Il batterista Billy Cobham, con la sua attuale band, calcherà il<br />
palco dell’Alighieri in occasione del Ravenna Jazz Festival (5<br />
- 14 maggio 2017): un turbine sonoro, un’apoteosi di ritmi<br />
ipercinetici e sonorità elettriche capaci di riportare alla luce<br />
l’intensità degli anni d’oro del jazz-rock per l’artista che ha<br />
un punto di forza nella sua inossidabile fedeltà al genere<br />
musicale che lo ha reso celebre, la fusion anni Settanta. Il<br />
festival ravennate, giunto ormai alla 44 a edizione, porterà in<br />
città grandi miti del jazz crossover, come Pat Metheny, e della<br />
scena alternativa newyorkese, come Marc Ribot. Anche gli<br />
artisti più giovani in programma sono già in aria di celebrità,<br />
come la bravissima sassofonista Grace Kelly e la cantante<br />
Avery*Sunshine, mentre gli Istanbul Sessions faranno da ponte<br />
tra la scena musicale d’oltreoceano e quella mediterranea.<br />
CONCERTO ◗ 13 maggio, Ravenna, Teatro Alighieri<br />
UNA STAR DEL WEB<br />
Il londinese Jacob Collier, 22 anni, ha scavalcato i classici<br />
percorsi dominati da case discografiche e agenzie, per farsi<br />
strada da sé attraverso internet e i social media. Nel 2011 inizia<br />
a caricare on line i suoi video che diventano virali e oggi<br />
tra i suoi fan si contano personaggi come Herbie Hancock e<br />
Pat Metheny, che non si fanno scrupolo di definirlo un genio.<br />
Dello stesso parere è Quincy Jones, che ha fatto di Collier il<br />
suo pupillo. Suonerà a Correggio all’interno del festival itinerante<br />
Crossroads (che prosegue fino all’1 giugno 2017).<br />
CONCERTO ◗ 18 maggio, Correggio (RE), Teatro Asioli<br />
LA DIVA DEL JAZZ<br />
Un nuovo capitolo della carriera di Dee Dee Bridgewater: un progetto dedicato a<br />
Memphis, che la vedrà alle prese con i fondamentali della black music intrisa di blues<br />
e R&B oltre che con le proprie radici personali. La Bridgewater è infatti nata proprio<br />
nella città del Tennessee e con questo nuovo repertorio (che nel corso<br />
del 2017 troverà anche la via del disco) risalirà alla propria infanzia,<br />
mettendo gli ascoltatori davanti a un momento cruciale della cultura<br />
americana, fatta di lotte per i diritti civili e di una fenomenale<br />
emancipazione musicale. Suonerà all’interno del Vicenza Jazz Festival<br />
(12 - <strong>21</strong> maggio 2017): giunto alla ventiduesima edizione,<br />
quest’anno, sotto la bandiera del titolo “To Be or Not To Play”,<br />
che strizza l’occhio all’autobiografia di Dizzy Gillespie e all’eredità<br />
storica del bop, saprà raccontare il jazz attraverso i suoi grandi protagonisti<br />
odierni, ispirandosi a una sorta di veracità estetico-filosofica.<br />
CONCERTO ◗ 17 maggio, Vicenza, Teatro Comunale
SOKOLOV • ABBADO • UCHIDA • CARYDIS • PAPPANO • FISCHGRANDI INTERPRETI: MUSICA DA CAMERA, CLASSICA, OPERA<br />
Classica<br />
UN GRANDE CLASSICO IN SCENA AL TEATRO LA FENICE<br />
LA STORIA DI ALFREDO E VIOLETTA<br />
Opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di<br />
Francesco Maria Piave, La Traviata è basata<br />
su La signora delle camelie, opera teatrale di<br />
Alexandre Dumas (figlio), che lo stesso autore<br />
trasse dal suo precedente omonimo romanzo.<br />
L’opera racconta la storia d'amore fra un giovane<br />
di buona famiglia, Alfredo, e una cortigiana<br />
di dubbi costumi, Violetta. Saranno i pregiudizi<br />
a dividere i due amanti che si riuniranno<br />
poco prima della morte, per tisi, di Violetta.<br />
Viene considerata parte di una cosiddetta “trilogia<br />
popolare” di Verdi, assieme a Il trovatore e<br />
a Rigoletto. La prima rappresentazione, che avvenne<br />
proprio al Teatro La Fenice il 6 marzo<br />
1853, fu un fiasco. L’opera fu stroncata dalla<br />
critica. Verdi però non si mostrò per niente turbato<br />
sicuro com’era che in occasione delle<br />
repliche successive si sarebbe riconosciuto il<br />
valore artistico dell’opera. La Traviata ha avuto<br />
fra i propri interpreti nomi altisonanti della storia<br />
della musica classica: da Maria Callas a Placido<br />
Domingo, da Luciano Pavarotti a Joan Sutherland<br />
fino a Renato Bruson. Si sono cimentati<br />
con quest’opera anche i più grandi direttori di<br />
orchestra: l’edizione di Arturo Toscanini rappresenta<br />
ancora oggi un esemplare parametro di<br />
giudizio per tutti i vari interpreti. La regia dell’opera<br />
che a maggio andrà in scena a Venezia<br />
è di Robert Carsen, nato in Canada e formatosi<br />
come attore alla York University di Toronto e<br />
alla Bristol Old Vic Theatre School, come regista<br />
ha realizzato spettacoli in ogni parte del mondo.<br />
LA TRAVIATA<br />
◗ 19-24-26-28-30/05, 1-3/06, 11-12-13-14-16/07,<br />
Teatro La Fenice, Venezia<br />
Yutaka Sado (direttore), Elena Barbalich (regia),<br />
Ildebrando D’Arcangelo (Conte d’Almaviva), Carmela<br />
Remigio (contessa), Mirco Palazzi (Figaro), Ekaterina<br />
Bakanova (Susanna), Paola Gardina (Cherubino)<br />
ITA EVENTI 51
Classica<br />
SUA MAESTÀ<br />
IL PIANOFORTE<br />
Bologna: la trentesima Stagione<br />
di Musica Insieme si conclude il<br />
15 maggio con un attesissimo ritorno,<br />
quello di Grigory Sokolov, considerato<br />
uno dei massimi pianisti viventi<br />
Grigory Sokolov,<br />
nato a Leningrado<br />
nel 1950, ha<br />
insegnato per anni<br />
al Conservatorio di<br />
S. Pietroburgo, ma<br />
attualmente si dedica<br />
solo all’attività<br />
concertistica<br />
52 ITA EVENTI
l 15 maggio 2017 calerà il sipario sulla Stagione<br />
2016/2017 dei Concerti di Musica Insieme<br />
– che ha celebrato quest’edizione i suoi trent’anni<br />
di attività – con un evento straordinario presso l’Auditorium<br />
Manzoni di Bologna (Via de’ Monari, ore<br />
20.30): il recital pianistico di Grigory Sokolov, uno<br />
dei più acclamati interpreti della scena internazionale.<br />
Già protagonista di memorabili concerti per<br />
Musica Insieme, il pianista russo ha voluto concluderne<br />
la trentesima stagione, proprio per suggellare<br />
un sodalizio che dura dal 1989, quando il<br />
suo nome cominciava a essere noto anche nell’Europa<br />
occidentale, mentre la vittoria del Concorso<br />
internazionale “Čajkovskij” nel 1966 lo aveva<br />
già reso celebre in patria.<br />
Il suo Primo Premio in questa competizione fu memorabile<br />
perché all’epoca egli era ancora solo un<br />
brillante studente del Conservatorio di Leningrado,<br />
città dov’era nato sedici anni prima e dove aveva<br />
debuttato, praticamente ancora bambino, nel<br />
1962. Il presidente della giuria era Emil Gilels, una<br />
leggenda del pianismo mondiale, e Sokolov ottenne<br />
il Primo Premio all’unanimità, divenendo il più<br />
giovane musicista di sempre a vincere il Concorso.<br />
Da allora, ammirato per la sua introspezione<br />
visionaria, la sua ipnotica spontaneità e la sua devozione<br />
senza compromessi alla musica, si è esibito<br />
con le maggiori orchestre, tra cui New York<br />
Philharmonic, Royal Concertgebouw di Amsterdam,<br />
Philharmonia di Londra, Orchestra<br />
della Scala, Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese<br />
e Orchestra Filarmonica di Monaco, prima<br />
di decidere di dedicarsi esclusivamente al recital<br />
per pianoforte solo. Questa scelta ha messo in luce<br />
l’interprete raffinato e attento, dotato di un’emotività<br />
al tempo stesso misurata e contagiosa, sobria<br />
e profonda, come del resto ci si aspetta da un musicista<br />
la cui maturazione è frutto di attenta riflessione<br />
e accurato studio. Basti pensare che il pianista<br />
russo tiene circa settanta concerti ogni stagione,<br />
immergendosi completamente in un singolo<br />
programma che presenta in tutte le principali<br />
sale d’Europa, tra cui, appunto, l’Auditorium<br />
Manzoni, per Musica Insieme il 15 maggio 2017.<br />
Il programma prescelto verte su Mozart e Beethoven,<br />
due compositori di cui Sokolov è fra gli<br />
interpreti più accreditati, alla scoperta dell’affascinante<br />
mondo della sonata per pianoforte. A segnare<br />
il punto di partenza e quello di arrivo di questo<br />
straordinario percorso sono due composizioni<br />
che, sebbene entrambe classificate come sonate,<br />
non potrebbero essere più differenti: la KV 545<br />
di Mozart e l’Opus 111 di Beethoven. La prima,<br />
graziosa e garbata, lieve come una brezza primaverile,<br />
non sembra condividere in alcun modo il<br />
DNA con l’enigmatica, tormentata e spiazzante<br />
ultima Sonata del compositore tedesco.<br />
Nel mezzo stanno altre due composizioni di Mozart:<br />
la Fantasia in do minore KV 475 e la Sonata<br />
in do minore KV 457. Che siano state o meno ispirate<br />
dalla repentina interruzione di una relazione<br />
con la Signora Therese von Trattner, a cui furono<br />
dedicate, la malinconia di queste pagine rivela una<br />
drammaticità inconsueta e pensosa, che riecheggia<br />
anche nella prima Sonata di Beethoven in programma,<br />
l’opera 90, ispirata da una storia d’amore<br />
contrastata tra un amico e allievo di Beethoven<br />
con una cantante lirica. Le originarie indicazioni dei<br />
movimenti riflettevano proprio questa dedica:<br />
“Conflitto tra la ragione e il cuore” e “Conversazione<br />
con l’amata”, raffigurando sia il dissidio interiore<br />
tra amore e dovere, sia l’appassionato dialogo<br />
tra gli amanti, in cui riecheggia il celeberrimo<br />
motivo di Per Elisa.<br />
Conclude il programma l’opera 111, l’ultima tappa<br />
del percorso sonatistico di Beethoven, cui è dedicata<br />
una delle pagine più belle della letteratura del<br />
Novecento. Nel Doctor Faustus, Thomas Mann riporta<br />
infatti una conferenza tenuta da un bizzarro<br />
insegnante riguardo proprio a questa opera emblematica.<br />
«Il tema dell’Arietta – spiega il personaggio<br />
– attraverso cento destini, cento mondi di<br />
contrasti ritmici, finisce col perdersi in altitudini vertiginose<br />
che si potrebbero chiamare trascendenti o<br />
astratte – così l’arte di Beethoven avrebbe superato<br />
se stessa: dalle regioni abitabili si era sollevata,<br />
davanti agli occhi sbigottiti degli uomini».<br />
(Biglietti da 10 a 60 euro, in vendita presso la Biglietteria<br />
dell’Auditorium Manzoni il pomeriggio del<br />
concerto dalle 15 alle 20.15, oppure online sui siti<br />
www.musicainsiemebologna.it e www.vivaticket.it<br />
e nei punti vendita autorizzati di Vivaticket.<br />
Info: Segreteria di Musica Insieme<br />
tel. 051 271932<br />
info@musicainsiemebologna.it)<br />
GRIGORY SOKOLOV (pianoforte)<br />
◗ 15/05/2017<br />
Auditorium Manzoni, Bologna<br />
musiche di Wolfgang Amadeus Mozart,<br />
Ludwig van Beethoven<br />
I CONCERTI DI MUSICA INSIEME<br />
KELEMEN QUARTET<br />
◗ 02/05/2017<br />
Auditorium Manzoni, Bologna<br />
musiche di Haydn, Schumann, Schubert, Bartók<br />
ITA EVENTI 53
Classica<br />
BELLOCCHIO ALLA REGIA<br />
È l’opera più popolare di Umberto Giordano, su libretto<br />
di Luigi Illica. Questa versione di Andrea Chénier<br />
può vantare un nuovo allestimento firmato dal<br />
celebre regista cinematografico Marco Bellocchio che,<br />
al suo terzo “sconfinamento” nel repertorio operistico,<br />
debutta presso la Fondazione lirica capitolina.<br />
Un cast internazionale dà voce ai protagonisti dell’opera<br />
e l’allestimento, in coproduzione con il Teatro<br />
La Fenice di Venezia, vede scene e luci di Gianni<br />
Carluccio, i costumi di Daria Calvelli e i movimenti<br />
scenici di Massimiliano Volpini.<br />
ANDREA CHÉNIER<br />
◗ Dal <strong>21</strong> aprile al 2 maggio, Teatro Costanzi, Roma<br />
Roberto Abbado e Pietro Rizzo (direttore), Marco Bellocchio<br />
(regia), Gregory Kunde (Andrea Chénier), Roberto Frontali<br />
(Carlo Gérard), Maria José Siri (Maddalena di Coigny),<br />
Natascha Petrinsky (Contessa di Coigny), Anna Malavasi<br />
(Bersi), Duccio Dal Monte (Roucher), Gevorg Hakobyan<br />
(Mathieu), Elena Zilio (Madelon), Luca Casalin (Incredibile),<br />
Graziano Dallavalle (Pietro Fléville/Fouquier Tinville)<br />
Illustrazione di Gianluigi Toccafondo<br />
LA PRIMA VOLTA DI JÄRVI<br />
Intelligente e spettacolare, l’allestimento di Robert Carsen,<br />
che aprì tra specchi e sipari, illusioni e disillusioni,<br />
la stagione 2011/2012, torna in scena segnando la<br />
prima volta alla Scala di Paavo Järvi. Il Maestro estone,<br />
direttore musicale dell’Orchestre de Paris, è un interprete<br />
mozartiano di valore, come più volte dimostrato<br />
in concerto alla testa dei Wiener Philharmoniker.<br />
DON GIOVANNI<br />
◗ 6, 9, 12, 14, 17, 19, 28, 31 maggio, 3, 6 giugno,<br />
Teatro alla Scala, Milano<br />
Paavo Järvi (direttore), Robert Carsen (regia), Thomas<br />
Hampson (Don Giovanni), Tomasz Konieczny (Commendatore),<br />
Bernard Richter (Don Ottavio), Hanna E. Müller (Donna Anna),<br />
Annette Fritsch (Donna Elvira), Luca Pisaroni (Leporello),<br />
Giulia Semenzato (Zerlina), Mattia Olivieri (Masetto)<br />
Foto Brescia e Amisano<br />
ROMANTICO SCHUMANN<br />
Un concerto sviluppato a partire dalla Fantasia<br />
per pianoforte composta da Schumann nel<br />
1841 alla quale l’autore aggiunse un intermezzo<br />
centrale e un finale, ottenendo una composizione<br />
dominata dallo stile romantico predominante<br />
nel suo percorso creativo. Negli stessi<br />
anni Mendelsshon aveva sviluppato e completato<br />
l’idea della Sinfonia “Scozzese” nata in seguito<br />
alle suggestioni ricevute nel corso di un<br />
viaggio in Scozia sulle orme dei luoghi di Maria<br />
Stuarda. Completa il programma, che sarà eseguito<br />
da Mitsuko Uchida diretta da Pappano,<br />
un omaggio all’epoca contemporanea<br />
con la prima assoluta di Solo il tempo, nuova<br />
commissione affidata al compositore<br />
lucano Pasquale Corrado.<br />
ORCHESTRA DELL'ACCADEMIA<br />
NAZIONALE DI SANTA CECILIA<br />
ANTONIO PAPPANO (direttore)<br />
MITSUKO UCHIDA (pianoforte)<br />
◗ 19 – 20- <strong>21</strong> maggio,<br />
Auditorium Parco<br />
della Musica, Roma<br />
Corrado, Solo il tempo;<br />
Schumann, Concerto per<br />
pianoforte; Mendelssohn,<br />
Sinfonia n. 3 “Scozzese”<br />
54 ITA EVENTI
PER GIULIO RICORDI<br />
In occasione del 115° anniversario della morte di<br />
Giulio Ricordi (1840-1912), editore musicale che<br />
contribuì al successo di Rossini, Bellini, Donizetti,<br />
Verdi, Puccini e numerosi altri, andrà in scena<br />
all’Auditorium di Milano l’esecuzione in forma di<br />
concerto dell’opera La secchia rapita composta<br />
da Jules Burgmein alias Giulio Ricordi, che<br />
venne rappresentata per la prima volta al Teatro<br />
Alfieri di Torino nel 1910, di cui l’Archivio Storico<br />
Ricordi ha reso disponibile la partitura autografa.<br />
ORCHESTRA SINFONICA DI MILANO G. VERDI<br />
con CIVICA SCUOLA DI MUSICA CLAUDIO ABBADO<br />
ALDO SALVAGNO (direttore)<br />
◗ 16 maggio, Auditorium Fondazione Cariplo, Milano<br />
Jules Burgmein, La Secchia Rapita<br />
SPAZIO A GOETHE<br />
Tra gli appuntamenti del ricco calendario del Bologna<br />
Festival, al suo debutto a Bologna, la Luzerner Sinfonieorchester<br />
presenta la versione integrale delle musiche<br />
di scena composte da Beethoven per l’Egmont di<br />
Goethe. Voce recitante sarà il celebre baritono Thomas<br />
Quasthoff, interprete incisivo e sapiente che darà voce<br />
anche al secondo brano in programma, l’Ode a Napoleone<br />
Bonaparte, una delle opere schoenberghiane di<br />
maggiore immediatezza. Sul podio Constantinos Carydis,<br />
direttore della nuova generazione, vincitore del Premio<br />
Carlos Kleiber 2011 della Bayerische Staatsoper che già<br />
collabora con le più importanti orchestre tedesche.<br />
LUZERNER SINFONIEORCHESTER<br />
CONSTANTINOS CARYDIS (direttore)<br />
THOMAS QUASTHOFF (voce recitante)<br />
CHEN REISS (soprano)<br />
◗ 5 maggio, Teatro Manzoni, Bologna<br />
Ludwig van Beethoven, Egmont op.84 per orchestra, soprano<br />
e voce recitante; Arnold Schönberg, Ode a Napoleone<br />
Bonaparte op.41 per orchestra d’archi, pianoforte e voce<br />
recitante; Wolfgang Amadeus Mozart, Sinfonia n.39<br />
in mi bemolle maggiore K.543<br />
Foto Philipp Baer Foto Tiziano Torreggiani<br />
UN RACCONTO MAGICO<br />
Opera in due atti composta da Wolfgang<br />
Amadeus Mozart nel 1791, anno<br />
della sua morte, su libretto di Emanuel<br />
Schikaneder, il Flauto Magico (Die<br />
Zauberflöte) è in forma di Singspiel,<br />
una composizione popolare tedesca<br />
che includeva accanto al canto anche<br />
dialoghi parlati. La prima rappresentazione<br />
avvenne al Theater auf der Wieden<br />
(Vienna) il 30 settembre 1791 e fu<br />
Schikaneder stesso a interpretare l’uccellatore<br />
Papageno, protagonista della<br />
storia insieme al principe Tamino: i due<br />
combattono le forze del male per liberare<br />
Pamina amata da Tamino e prigioniera<br />
di Sarastro. È la Regina della<br />
Notte, madre di Pamina, a dare a Tamino<br />
il flauto magico che lo aiuterà a<br />
liberare la figlia. L’opera, che si svolge<br />
in un antico Egitto dai tratti fiabeschi e<br />
fantastici, è pervasa da simboli massonici,<br />
basti pensare alla contrapposizione<br />
uomo-donna, luce-tenebre,<br />
bene-male, cielo-terra, fuoco-acqua.<br />
IL FLAUTO MAGICO<br />
◗ 16-17-18-20-<strong>21</strong>-23-24-26-27-28<br />
maggio, Teatro Regio, Torino<br />
Asher Fisch (direttore), Roberto Andò (regia),<br />
Ekaterina Bakanova/ Ekaterina Sadovnikova<br />
(Pamina), Antonio Poli/ Alessandro Scotto<br />
di Luzio (Tamino), Olga Pudova/ Valentina<br />
Farcas (Regina della notte), Kristinn<br />
Sigmundsson/ Antonio Di Matteo (Sarastro),<br />
Markus Werba/ Thomas Tatzl (Papageno)<br />
Foto Giacomo Orlando<br />
ITA EVENTI 55
CABARET COMMEDIE TRAGEDIE SUI PALCOSCENICI ITALIANIMARCHIONI • FORIA • GIACOBAZZI • PESCE • MANCINI<br />
Teatro<br />
IL NUOVO ONE MAN SHOW DI ANGELO PINTUS<br />
GLI UOMINI E LA CRISI DI MEZZA ETÀ<br />
Dopo 50 sfumature di Pintus, arriva a teatro il<br />
nuovo spettacolo del comico e imitatore italiano:<br />
Ormai sono una milf, che riflette con una notevole<br />
dose d’ironia sui cambiamenti che un quarantenne<br />
è costretto ad affrontare. “La vita cambia perché<br />
non puoi più mangiare quello che mangiavi prima,<br />
cambia perché sei ancora troppo giovane per fare<br />
alcune cose, ma sei già troppo vecchio per farne<br />
delle altre”. La vita a quarant’anni raccontata e vista<br />
con gli occhi di chi si sente sempre quel bambino<br />
che quando vedeva gli amici quarantenni dei<br />
propri genitori diceva “mamma mia che vecchi!<br />
pazzesco quanto possano vivere i grandi”, e che<br />
ora guardandosi allo specchio pensa “mamma<br />
mia sono sempre più in forma... diciamolo… anche<br />
se ormai sono un uomo, un uomo? una signora!<br />
Anzi… ormai sono una milf!”. Comico di<br />
spicco del programma televisivo “Colorado”, Pintus<br />
si è fatto apprezzare dal grande pubblico grazie<br />
alle imitazioni del telecronista Pizzul, dell’allenatore<br />
Mourinho, del motociclista Rossi e dell'attore Banderas.<br />
Oggi ha all’attivo diversi spettacoli teatrali,<br />
parecchi programmi televisivi e anche tre film. Ha<br />
anche lavorato come doppiatore per il film Il piccolo<br />
principe di Mark Osborne.<br />
ANGELO PINTUS. ORMAI SONO UNA MILF<br />
◗ 27/04 Teatro Splendor, Aosta<br />
◗ 28-29/04 Teatro Giuditta Pasta, Saronno<br />
◗ 30/04 Centro Culturale “La Fabbrica”, Villadossola (Vb)<br />
◗ 5-7/05 Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Udine<br />
◗ 6/05 Teatro Accademia, Conegliano<br />
◗ 9/05 Auditorium, Parma<br />
◗ 10/05 Granteatro Geox, Padova<br />
◗ 11/05 Teatro Openjobmetis, Varese<br />
◗ 13/05 Volkshaus, Zurigo<br />
◗ 18/05 Teatro Colosseo, Torino<br />
◗ 19-20/05 Teatro Il Rossetti, Trieste<br />
(altre date su www.angelopintus.com)<br />
ITA EVENTI 57
Teatro<br />
Milena Mancini e<br />
Vinicio Marchioni,<br />
protagonisti dello<br />
spettacolo teatrale<br />
La più lunga ora,<br />
insieme a Ruben<br />
Rigillo, attore e<br />
musicista, che li<br />
accompagnerà sul<br />
palco suonando<br />
dal vivo<br />
Foto Jasmine Bertusi<br />
58 ITA EVENTI
SALVIAMOCI<br />
CON LA POESIA<br />
Diretto e interpretato da Vinicio Marchioni,<br />
con Milena Mancini e Ruben Rigillo,<br />
la Più lunga ora racconta la vita<br />
(vera o presunta) di Dino Campana.<br />
La scrittura, i viaggi, la pazzia ma<br />
soprattutto l’amore con Sibilla Aleramo<br />
di Clara Dalledonne<br />
u Dino Campana, vissuto a cavallo tra 800<br />
e 900, si è detto e scritto tantissimo: è stato<br />
definito pazzo, visionario, vagabondo, allucinato.<br />
Sono state pubblicate più biografie,<br />
spesso in contrasto fra di loro. Difficile inquadrare<br />
la sua opera e la sua vita in poche parole. In<br />
tanti hanno definito l’autore dei Canti Orfici un<br />
poeta maledetto; altrettanti sostengono che la<br />
maggior parte delle cose che si raccontano sulla<br />
sua vita siano solo le invenzioni di un pazzo. Di<br />
certo si sa che Campana soffriva di una forma di<br />
schizofrenia a causa della quale fu ricoverato a 33<br />
anni nel manicomio di Castelpulci, a Scandicci,<br />
dove rimase fino alla morte.<br />
«Leggendo le numerose biografie su di lui - racconta<br />
Vinicio Marchioni - non si capisce mai dove<br />
finisce la realtà e inizia la fantasia: i suoi viaggi, i<br />
suoi vagabondaggi, i luoghi della sua poesia. Alla<br />
fine mi sono detto: chi se ne importa se è vero o no,<br />
è una storia bellissima da raccontare, che pochissimi<br />
conoscono». È così che è nato lo spettacolo<br />
teatrale La più lunga ora. Ricordi di Dino Campana,<br />
poeta, pazzo, scritto e diretto da Marchioni. La<br />
prima versione dello spettacolo risale al 2009 ed era<br />
un monologo. «La prima scrittura è durata molti<br />
anni. Non mi decidevo mai, avevo paura di non essere<br />
all’altezza. Poi è diventata una lettura interpretata,<br />
poi ci ho aggiunto la musica da vivo e nel<br />
frattempo aggiustavo, tagliavo, aggiungevo. È un<br />
lavoro che ha accompagnato la mia crescita negli<br />
anni, cambio io e cambia anche questo spettacolo».<br />
Al Piccolo Eliseo, a maggio, sul palco insieme<br />
a Marchioni che interpreta Dino Campana,<br />
ci saranno Milena Mancini, nel ruolo di Sibilla Aleramo,<br />
e Ruben Rigillo, artista poliedrico che suonerà<br />
dal vivo accompagnando ed evocando le parole<br />
e i sentimenti di Campana e della Aleramo.<br />
ITA EVENTI 59
Teatro<br />
A fianco, Vinicio Marchioni, quest’anno sarà<br />
al cinema con “Otzi e il Mistero del Tempo”<br />
il fantasy diretto da Gabriele Pignotta. Sotto,<br />
Milena Mancini, l’attrice è attualmente sul set<br />
del film “La terra dell'abbastanza” diretto dai<br />
fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo. I due<br />
attori si sono sposati nel 2011 e hanno due figli<br />
Con la poetessa Sibilla Aleramo Campana ebbe<br />
una relazione breve ma intensa e decisamente burrascosa.<br />
«Lei è passione, poesia, forza e lotta contro<br />
il pregiudizio», racconta Milena Mancini. «Il loro<br />
rapporto viene ricostruito attraverso le parole scritte<br />
che ci hanno lasciato, il loro carteggio. Mi sono preparata<br />
per interpretarla leggendo i suoi scritti, cercando<br />
di capire che tipo di voce potesse avere una<br />
donna come lei, sempre in bilico tra le scelte passate<br />
e le speranze nel futuro».<br />
La più lunga ora comincia quando Dino Campana<br />
è già rinchiuso in manicomio: è un uomo che per<br />
sopravvivere racconta la propria storia a se stesso per<br />
assicurarsi o per illudersi che quella storia sia esistita<br />
realmente. «Un uomo – spiega la Mancini – che ripercorre<br />
la sua vita, attimo dopo attimo come se<br />
fosse realmente presente e non passata, un uomo<br />
sensibile che si lascia travolgere totalmente da quello<br />
che prova. Spero che, di questo spettacolo, al pubblico<br />
resteranno impressi la poesia, l’amore e la follia<br />
di avere il coraggio di esistere ed essere indipendentemente<br />
dal giudizio altrui».<br />
Uno degli obiettivi che Vinicio Marchioni si è posto<br />
scrivendo questo testo è di fare emergere la modernità<br />
di questi due grandi della letteratura italiana<br />
che hanno trasformato la propria vita in arte. Le<br />
persone associano spesso la poesia a teatro a qualcosa<br />
di noioso, addirittura lamentoso. «Frequentando<br />
la poesia e i poeti – prosegue Marchioni – ci<br />
si accorge che la poesia inizia dove finiscono le parole<br />
per descrivere un’esperienza emotiva che ci attraversa;<br />
non c’è niente di più vitale, acceso, arrabbiato,<br />
innamorato e folle della poesia e dei poeti».<br />
Uno spettacolo per riscoprire la tensione alla poesia<br />
che c’è in ognuno di noi: «la poesia - conclude<br />
infatti Marchioni - è farsi mille domande, è rischiare<br />
di perdersi ogni volta, è curiosità verso le<br />
cose apparentemente più piccole, è condivisione<br />
senza paura del giudizio, è il gioco delle rime, è il<br />
dolore non più sepolto dentro di noi ma dato al<br />
mondo affinché non accada più e tantissime altre<br />
cose che se applicate da ogni essere umano verso<br />
ogni altro essere umano farebbero crollare tutte le<br />
menzogne che stanno rovinando il nostro splendido<br />
mondo». In fondo, proprio Dino Campana, pensava<br />
che solo la poesia avrebbe salvato il mondo.<br />
LA PIÙ LUNGA ORA. RICORDI<br />
DI DINO CAMPANA, POETA, PAZZO<br />
◗ Dal 24/05 al 4/06 2017 Teatro Piccolo Eliseo, Roma<br />
60 ITA EVENTI
Teatro<br />
CHE BELLO<br />
RIDERE<br />
DELL’AMORE<br />
A Roma va in scena l’ultimo one<br />
woman show di Barbara Foria. Sulla<br />
scia dei precedenti, l’attrice racconta<br />
con sagacia le evoluzioni dei<br />
rapporti fra uomo e donna<br />
di Clara Dalledonne<br />
Attrice con missione di far ridere. È cosi<br />
che si definisce Barbara Foria, per<br />
molti la “signora in rosso” di Colorado,<br />
per altri la Scianel di Cotto e Ammazzato<br />
(parodia in tema Gomorra), per tutti uno dei<br />
più brillanti volti femminili del panorama comico<br />
italiano. Nonostante una laurea in Giurisprudenza,<br />
l’attrice napoletana sostiene di aver<br />
sempre saputo che la comicità sarebbe stata la<br />
sua strada: «Sono nata comica. Con parto podalico.<br />
Quindi la vita ho imparato da subito<br />
a prenderla allegramente per il “culo”. Mia madre<br />
dice che mi ha fatto per allegria. In realtà<br />
a 40 anni ormai credo di avere una missione.<br />
Secondo me nella vita ciascuno ha una missione:<br />
i medici salvano la vita, le mamme donano<br />
vita, i papà a volte la rovinano… la mia<br />
missione è di rallegrarla». Dopo il successo nella<br />
trasmissione Mediaset Colorado, Barbara Foria<br />
torna al suo grande amore, il teatro, con un<br />
one woman show dal titolo “Volevo una cena<br />
romantica… e l’ho pagata io”.<br />
Fin dal titolo non ci sono dubbi sugli argomenti<br />
che affronterà sul palco.<br />
Nel titolo voglio raccontare quanto le donne paghino<br />
in generale e così ci scherzo un po’. Essere<br />
donna non è una cosa tanto facile di questi<br />
tempi. Lo spettacolo è comunque molto leggero,<br />
non faccio la morale a nessuno, però il titolo<br />
mi faceva sorridere e poi mi piacciono questi<br />
titoli un po’ alla Lina Wertmüller. I tempi comunque<br />
sono cambiati: una volta erano gli uomini<br />
a offrirti la cena… ora capita che il conto<br />
alla fine lo devi pagare tu. Anzi, qualche volta<br />
ti tocca pure passare a prenderli. L’ultima volta<br />
che un uomo mi ha offerto la cena mi ha dato<br />
i soldi per fare la spesa! Il femminismo ha fatto<br />
più danni della Lehman Brothers. Ma la verità<br />
è che le donne sono anche un po’ stanche<br />
di aspettare. Abbiamo aspettato di tutto: quote<br />
rosa e parità di genere, principi azzurri, eroi<br />
mascherati e cavalieri erranti e, alla fine, abbiamo<br />
capito che se proprio vogliamo una cena romantica<br />
possiamo anche pagarcela da sole.<br />
Nel mio spettacolo racconto la vita, provo ad<br />
analizzare tutto ciò che mi circonda: mi piace<br />
osservare le persone e il loro modo di comportarsi.<br />
Osservo le coppie al ristorante, in macchina,<br />
al supermercato o semplicemente per strada.<br />
Ascolto i racconti di amiche, amici, parenti<br />
e cerco di tramutare con ironia sul palco la mia<br />
visione delle cose, specialmente il mio punto di<br />
vista sugli uomini e l’amore nel terzo millennio.<br />
Ma in realtà, racconto soprattutto i mille volti<br />
delle donne, in tutte le loro molteplici sfaccettature.<br />
Passando dalle romantiche e sognatrici,<br />
alle sfacciate e intraprendenti, senza tralasciare<br />
le suocere vecchio stile fino ad arrivare alle milf<br />
dei nostri giorni, vittime del chirurgo. Quelle<br />
che abbondano di materia prima di silicone e<br />
mancano di materia prima grigia.<br />
Secondo lei cosa colpisce di più il pubblico<br />
dei suoi spettacoli?<br />
Il ritrovarsi nei miei racconti. Credo apprezzi la<br />
semplicità e la spontaneità nel raccontare vicende<br />
quotidiane in cui potersi rispecchiare in pieno.<br />
Nei miei monologhi faccio una satira sociale, e<br />
affronto situazioni comuni. Di certo la mia è<br />
un’analisi tutta femminile del mondo che mi circonda,<br />
quindi le donne in primis mi scrivono:<br />
“sai che quello che dici è capitato anche a me?”.<br />
Oppure: “ma per caso conosci mio marito?”;<br />
“posso raccontarti del mio ex, così ci fai uno<br />
sketch!”. Ricevo decine di mail al giorno. Così<br />
ho capito che tutti abbiamo gli stessi problemi,<br />
le stesse paure, le stesse ansie e forse proprio per<br />
questo la mia visone ironica delle cose può alleggerire<br />
e far sorridere il pubblico che mi segue.<br />
Ridono anche gli uomini?<br />
Certo! Sono i primi a ridere a teatro, anche se<br />
62 ITA EVENTI
Barbara Foria,<br />
41 anni, da due anni<br />
è una delle voci di RTL<br />
102.5: tutti i sabati è in<br />
onda dalle 9.00 alle 11.00<br />
con la trasmissione<br />
“Chi c’è c’è chi non c’è<br />
non parla”. Insieme alla<br />
iena Luigi Pelazza cerca<br />
di dare voce ai very<br />
normal people<br />
Fotografa Maria La Torre / Total look Pinko / Stylist Luca Pisciottano / Make up Valeria Di Lernia @ccmakingbeauty / Hair I Furente Parrucchiere / Location Studio Kellerarchitettura<br />
ITA EVENTI 63
Teatro<br />
qualcuno permaloso non manca mai. La felicità<br />
è avere ottenuto un grande consenso dal pubblico<br />
maschile. Certo gli uomini devono essere<br />
intelligenti e autoironici per riconoscersi nei<br />
miei monologhi e per ridere con me e magari<br />
anche di me. Io invito sempre gli uomini nei<br />
miei spettacoli a non prendersi troppo sul serio,<br />
e soprattutto a non prendere troppo sul serio tutto<br />
quello che dico.<br />
È difficile preparare un one woman show?<br />
Difficilissimo se ci metti cuore e anima come<br />
faccio io. Sono una perfettina e rompiscatole.<br />
Lo ammetto, realizzare uno show è frutto di un<br />
grande lavoro di squadra, e per essere di successo<br />
la squadra deve essere affiatata e vincente.<br />
Io ho la fortuna di averla. Nel lavoro, come nella<br />
vita, tendo a circondarmi di amici che stimo<br />
artisticamente e umanamente, come il mio<br />
amico e regista Claudio Insegno e i miei autori<br />
Marzio Rossi e Daniele Ceva. Scelgo collaboratori<br />
super professionisti, autori e registi<br />
super validi, ma alla fine devo tenere sempre<br />
tutto sotto controllo. Mi sopportano perché mi<br />
vogliono bene.<br />
A teatro ha lavorato tanto: c’è uno spettacolo<br />
a cui è particolarmente affezionata?<br />
Come si dice? Il primo amore non si scorda<br />
mai. E io non potrò mai dimenticare il mio primo<br />
one woman show messo in scena al Teatro<br />
dei Satiri di Roma, si chiamava “Sto matrimonio<br />
non sa d’affare!”. Il mio primo spettacolo<br />
da sola in scena, scritto con il mio primo<br />
autore che oggi non c’è più, Luciano Recano,<br />
che mi ha insegnato il grande sacrificio e il grande<br />
amore per questo lavoro. E poi l’incontro<br />
con il mio primo regista, il grande Marco Simeoli,<br />
attore bravissimo e regista eccezionale<br />
che stimo da sempre. Fu la prima volta per tutto.<br />
Primo show da sola. E primi autore, direttore,<br />
scenografo e regista. Uno spettacolo che<br />
non posso dimenticare.<br />
Prima di salire su un palcoscenico qual è la<br />
sua preoccupazione maggiore?<br />
Di ricordarmi tutte le battute! Ormai sto invecchiando<br />
e la memoria traballa, ogni volta che<br />
si sta per aprire il sipario prego Dio di aiutarmi<br />
a non dimenticare nulla.<br />
Che rapporto ha con il pubblico?<br />
Diretto. Passionale. Vero. Bello. Cerco di rispondere<br />
personalmente alle mail e ai messaggi<br />
che ricevo sui social ogni giorno. Mi scrivono<br />
in tanti, e non solo donne. Ricevo molti complimenti<br />
per il mio lavoro da uomini e con immensa<br />
gioia anche dai bambini. Le donne poi<br />
mi chiedono consigli… mi sa che tra un po’ aprirò<br />
una rubrica, un blog: “cuore amore e un po’<br />
di euforia”, e chissà che non possa diventare un<br />
vero lavoro! A teatro poi il rapporto con le persone<br />
è immediato. Il pubblico paga un biglietto<br />
e sceglie di venire ad applaudirti. Ride o non<br />
ride e te ne accorgi subito. Può rimanere deluso<br />
e non tornare più, farti una cattiva pubblicità<br />
o magari può stupirsi e rimanere felicemente<br />
soddisfatto. Io voto per la seconda!<br />
Il rapporto uomo – donna è da sempre il soggetto<br />
privilegiato della sua comicità. C’è un<br />
motivo in particolare?<br />
Io nei miei spettacoli parlo di donne e sono molto<br />
critica nei loro confronti, non sono una femminista,<br />
né una post femminista, semplicemente<br />
una comica che vuole divertire divertendosi e<br />
che racconta il mondo che la circonda con occhi<br />
tutti femminili. È quindi normale che il mio<br />
facile bersaglio non possa che essere l’altra<br />
metà della mela… sperando sempre che non sia<br />
una metà marcia!<br />
La scelta dell’affrontare il rapporto uomodonna<br />
è nata un po’ spontaneamente, partendo<br />
dalle mie esperienze personali, ma poi è diventato<br />
il mio must. La verità è che metto d’accordo<br />
tutti. L’amore e il rapporto di coppia restano<br />
indiscutibilmente gli argomenti che accomunano<br />
tutti, senza distinzione di età, razza,<br />
sesso e religione. Evviva l’amore sempre e comunque.<br />
Tutte noi donne cerchiamo l’amore con<br />
la A maiuscola, peccato ci capitino uomini con<br />
la c (di cuore) minuscola.<br />
La sua Scianel, parodia di uno dei personaggi<br />
della serie tv Gomorra, ha avuto un grandissimo<br />
successo. Come è nata?<br />
In realtà fin dalla prima serie mi era venuta l’idea<br />
di fare una parodia di un personaggio femminile<br />
di Gomorra, di una boss napoletana. Ho apprezzato<br />
molto donna Imma, e la grande Mariapia<br />
Calzone, ma quest’anno Scianel mi ha ispirato<br />
da subito, è come se lei si fosse impossessata<br />
di me e non io di lei. La crudele donna di<br />
camorra, l’imprenditrice della droga, suocera<br />
spietata e mamma protettiva ma anche “femmina”<br />
che vuole piacere e piacersi. L’ho studiata,<br />
ne ho studiato le espressioni e i toni. Io non<br />
nasco imitatrice, ho fatto una parodia del personaggio<br />
ironizzando anche sui programmi di<br />
cucina che abbondano nella nostra tv. Di certo<br />
mi sento anche un po’ privilegiata in quanto<br />
napoletana, quindi mi è risultato più facile<br />
provare a imitarne i toni e il timbro di voce. Ma<br />
la verità è che volevo trovare una chiave comi-<br />
64 ITA EVENTI
ca di un personaggio anomalo e crudele, e soprattutto<br />
ho cercato di sdrammatizzare il ruolo<br />
del boss Scianel. Mi divertiva l’idea di smitizzare<br />
i personaggi della serie, trovare un lato<br />
umano di Scianel e allora l’ho immaginata in cucina<br />
intenta a preparare “manicaretti”. È iniziato<br />
tutto un po’ per gioco, non mi aspettavo il successo<br />
che ha avuto sul web. La vera consacrazione<br />
poi è arrivata con Colorado, mi sono divertita<br />
a portare la mia rubrica “Cotto e Ammazzato”<br />
al servizio di Luca e Paolo, alias occhi blu e<br />
o’Luong. Aspetto con ansia la terza serie di Gomorra<br />
per avere altri spunti per la mia Scianel<br />
da poter presentare nella prossima edizione autunnale<br />
di Colorado.<br />
Teatro, televisione, cinema: qual è il suo habitat<br />
naturale?<br />
Il teatro è il mio unico e vero amore. Il mio habitat<br />
naturale. La televisione serve a portare pubblico<br />
a teatro. Ringrazio infatti la trasmissione<br />
Colorado che mi ha dato tanta popolarità, adesso<br />
in teatro mi dicono “Tu sei quella vestita di<br />
rosso? Quella napoletana che fa Colorado?”.<br />
Ecco, allora spero di poter fare sempre tanta tv<br />
per poter aumentare il mio pubblico in teatro.<br />
Ma non disdegno certo l’idea di fare una bella<br />
esperienza cinematografica con qualche bravo<br />
regista che possa guidarmi e insegnarmi… a fa<br />
o’cinema.<br />
VOLEVO UNA CENA ROMANTICA…<br />
E L’HO PAGATA IO<br />
◗ Dal 2 al 14/05/2017 Teatro Sala Umberto, Roma<br />
(altre date su www.ipocriti.com)<br />
Barbara Foria<br />
sarà presto al cinema<br />
come protagonista<br />
femminile del film<br />
Fausto&Furio,<br />
con Enzo Salvi e<br />
Maurizio Battista<br />
ITA EVENTI 65
Teatro<br />
RACCONTANDO GUCCINI<br />
Foto Laila Pozzo<br />
Musica e parole per un teatro della vita che si<br />
racconta come un talking blues, un blues parlato,<br />
un viaggio all’interno e ai bordi del pianeta<br />
dello straordinario cantore e scrittore di<br />
storie Francesco Guccini che, in oltre cinquant’anni<br />
di carriera, ha attraversato tre generazioni<br />
tra canzoni, racconti, personaggi e<br />
le cose irrimediabilmente perdute di una storia<br />
personale e collettiva. Brani scherzosi, tirate<br />
piuttosto serie, atti d’accusa e ballate malinconiche.<br />
Speranza, politica, sentimento, nostalgia,<br />
la Bologna delle osterie di fuori porta e<br />
poi ancora Pàvana, il borgo dell’Appennino,<br />
Via Paolo Fabbri 43 e le suggestioni e le pagine<br />
nuove, scritte appositamente per lo spettacolo.<br />
In scena Lucia Vasini e Andrea Mirò insieme<br />
a una compagnia di attori, cantanti,<br />
musicisti, diretti da Emilio Russo e la musica<br />
di Alessandro Nidi con la partecipazione del<br />
mitico Flaco Biondini, da sempre compagno<br />
di musica ed emozioni di Francesco Guccini<br />
e ispiratore del progetto.<br />
TALKIN’ GUCCINI<br />
di amore, di morte e altre sciocchezze<br />
◗ Dal 16 al 28 maggio Teatro Menotti, Milano<br />
MESSAGGIO AL FUTURO<br />
Dopo il grande successo di Apocalypse (2012-2013) e Un<br />
po’ di me - genesi di un comico (2014-2015-2016) che hanno<br />
registrato oltre 200 repliche sold out, Giuseppe Giacobazzi<br />
torna a teatro con il suo nuovo spettacolo, Io ci<br />
sarò, che prosegue il racconto più intimo e personale iniziato<br />
con Un po’ di me. Spiega lui stesso: “Oggi mi rendo<br />
conto di essere un genitore di 53 anni con una figlia<br />
di 3 e quindi mi sono ritrovato a pensare: riuscirò a vedere<br />
i miei nipoti e nel caso li riesca a vedere a rapportarmi<br />
come fa un nonno e quindi a viziarli, a giocare con<br />
loro, a parlarci e raccontargli delle storie, cercando di dare<br />
consigli che non verranno sicuramente ascoltati, a spiegargli<br />
anche questo buffo movimento di sentimenti che<br />
è la vita”. Ecco che questo spettacolo è quindi una sorta<br />
di videomessaggio ai suoi futuri nipoti.<br />
IO CI SARÒ<br />
◗ 27-28-29-30/04, 3-4-5-6-7/05 Teatro Il Celebrazioni,<br />
Bologna ◗ 10-11/05 Teatro Politeama, Genova<br />
◗ 12-13/05 Teatro Nazionale, Milano<br />
IN CRISI<br />
Gabriele Tesauri, regista e direttore artistico di NoveTeatro,<br />
dirige Stefano Pesce e Diego Ribon in una commedia sarcastica<br />
ed esilarante sulla crisi esistenziale di un impiegato<br />
ministeriale. Il protagonista confida al proprio psichiatra di<br />
voler uccidere il vero colpevole del suo malessere. Da qui<br />
un’escalation di situazioni paradossali e grottesche, al termine<br />
delle quali viene dimostrato che non c’è nulla di più<br />
grottesco che provare a uscire da una crisi nata solo dai<br />
fantasmi della propria mente.<br />
CRISI - LA PRATICA È PERFETTA<br />
◗ 13/05 Teatro Cantelli, Vignola (Mo)<br />
◗ 16-17-18/05 Arena del Sole, Bologna<br />
66 ITA EVENTI
UNA FARSA ALL’ANTICA<br />
Foto Botticelli<br />
Dire che Il malato immaginario come tutti i classici parla apertamente<br />
all’oggi è quasi una banalità, ma l’ossessione ipocondriaca<br />
di Argante, sembra un atteggiamento apertamente<br />
contemporaneo, come del resto la sua vulnerabilità ai raggiri<br />
degli esperti e dei dottori, altra caratteristica della nostra<br />
società, dove i rimedi sono spesso peggiori dei mali. Al rapporto<br />
di dipendenza di Argante, alla sua mancanza di giudizio<br />
fanno da contraltare la schiettezza e la saggezza della servetta<br />
Tonina, autentico deus ex machina dell’ultima commedia<br />
di Molière. Questa comédie-ballet dove il termine imaginaire<br />
nel francese del XVII secolo significa anche pazzo, è una farsa<br />
all’antica, dove confluiscono i trent’anni di pratica di scrittura<br />
per il palcoscenico del grande autore: dietro la facciata<br />
sbeffeggiante, si cela una malinconica sfiducia nell’uomo e nella<br />
sue potenzialità. Con questo spettacolo Arca Azzurra Teatro<br />
celebra trent’anni di attività, molti dei quali segnati da produzioni<br />
su testi di Ugo Chiti, così come da appuntamenti con<br />
“classici” come Machiavelli, Boccaccio, Benelli, Collodi.<br />
IL MALATO IMMAGINARIO<br />
◗ Dal 9 al 14/05 Teatro Gobetti, Torino<br />
L’ITALIA DEL BOOM<br />
A più di cinquant’anni dall’uscita dell’omonimo<br />
film, per la prima volta la<br />
celebre sceneggiatura, scritta dallo<br />
stesso Risi insieme con Ettore Scola e<br />
Ruggero Maccari, Il Sorpasso approda<br />
a teatro con la regia di Guglielmo<br />
Ferro e l’adattamento di Micaela<br />
Miano. Manifesto dell’Italia del boom<br />
economico, è, al tempo stesso, un<br />
grande road movie psicologico, il che<br />
lo rende un testo senza tempo. Le musiche<br />
originali sono di Massimiliano<br />
Pace, le scenografie di Alessandro<br />
Chiti, i costumi di Françoise Raybaud.<br />
IL SORPASSO<br />
◗ Dal 4 al <strong>21</strong>/05 Teatro Manzoni, Milano<br />
IL MEGLIO DI LILLO & GREG<br />
Lo spettacolo mette in scena un frizzante “varietà” che ripropone<br />
tutti i cavalli di battaglia della famosa coppia comica<br />
tratti dal loro repertorio teatrale, televisivo e radiofonico. Una<br />
miscela esclusiva ed esilarante rappresentata da tutto il meglio<br />
di Lillo e Greg. Musica, sketch, poesie, trailer, intrattenimento<br />
puro: uno sfavillante e arguto repertorio firmato Pasquale Petrolo<br />
e Claudio Gregori, in arte Lillo e Greg. Nati come disegnatori<br />
di fumetti, si sono conosciuti infatti quando entrambi<br />
lavoravano alla casa editrice ACME di Roma, per la quale<br />
erano impiegati come autori di fumetti comici, i due hanno<br />
proseguito la loro carriera iniziando con la musica per poi<br />
dividersi tra cinema, radio, teatro e televisione. Il grande pubblico<br />
li ha conosciuti grazie al programma Le Iene: da quel<br />
momento hanno avuto un crescendo di notorietà che li ha<br />
portati anche a essere protagonisti di alcuni cinepanettoni<br />
molto apprezzati. Interessante la loro idea della web serie “Pupazzo<br />
Criminale” realizzata con pupazzi mossi dai due, che in<br />
poco tempo ha raggiunto un notevole successo di pubblico.<br />
LILLO & GREG BEST OF<br />
◗ Dal 5 al 14/05<br />
Teatro Olimpico, Roma
Musical<br />
LA STORIA DI MOWGLI<br />
Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Kipling, SDT Eventi<br />
presenta la storia che ha appassionato intere generazioni di famiglie.<br />
È il viaggio di Mowgli, il ragazzino trovato dai lupi nella giungla<br />
e allevato nel branco, del suo amico del cuore, l’Orso Baloo, e<br />
della pantera Bagheera. Saranno proprio loro ad accompagnare il cucciolo<br />
d’uomo alla ricerca delle sue radici, in una giungla densa di pericoli<br />
e insidie. Due ore di spettacolo all’insegna del grande divertimento,<br />
un musical ricco di colpi di scena, musica, scenografie e<br />
coreografie travolgenti. Uno spettacolo per tutta la famiglia che oltre<br />
a divertire farà riflettere sui valori dell'amore e dell’amicizia.<br />
IL LIBRO DELLA GIUNGLA. IL VIAGGIO DI MOWGLI<br />
◗ 20 e <strong>21</strong> maggio Teatro Nazionale, Milano<br />
PRINCIPESSE 2.0<br />
Dimenticate le principesse come le conoscete. In questo musical<br />
dimostreranno, a ritmo di divertenti esibizioni, gag comiche<br />
e numeri da vere star, di essere tutt’altro che indifese. Apprezzato<br />
dal pubblico e dalla critica internazionale, lo spettacolo<br />
(“Disenchanted!” il titolo originale), ideato e scritto interamente<br />
da Dennis T. Giacino, arriva in Italia - e per la prima<br />
volta nell’Europa continentale - dopo il debutto all’Orlando’s<br />
International Fringe Festival nel 2011 e dopo aver conquistato<br />
gli Stati Uniti, la Repubblica Domenicana e la Cina.<br />
DISINCANTATE! LE PIÙ STRONZE DEL REAME<br />
◗ 27/04 - 4/05 Piccolo Teatro della Martesana, Cassina de’ Pecchi (Mi)<br />
◗ 29/04 Teatro Comunale la Casa del Popolo, Castello d’Argile (Bo)<br />
◗ 5/05 Teatro di Bosconero, Bosconero (To) ◗ 6/05 Teatro di<br />
Rivara, Rivara (To) ◗ 8/05 Teatro dei Risorti, Buonconvento (Si)<br />
◗ Dal 9 al 14/05 Teatro Lo Spazio, Roma<br />
I WILL ALWAYS LOVE YOU<br />
Scritto da Alexander Dinelaris, il musical è la fedele trasposizione teatrale dell’omonimo<br />
film cult del 1992 della Warner Bros con Whitney Houston e Kevin Costner.<br />
“The Bodyguard” racchiude in sé un thriller e una storia d’amore in cui passione<br />
e azione si fondono perfettamente: Frank Farmer, ex agente dei servizi segreti,<br />
viene ingaggiato come guardia del corpo per proteggere la rockstar Rachel<br />
Marron da un misterioso e pericoloso stalker. La convivenza non è semplice<br />
e si complica ulteriormente quando entrano in gioco i loro<br />
reciproci sentimenti. Protagonisti, Ettore Bassi e Karima.<br />
GUARDIA DEL CORPO - THE BODYGUARD<br />
◗ Dal 2/02 al 7/05 Teatro Nazionale, Milano<br />
68 ITA EVENTI
Cinema<br />
I FILM CHE PRESTO ARRIVERANNO SUL GRANDE SCHERMO<br />
MONTANARI • VAPORIDIS • MCCONAUGHEY • RAGONESE<br />
STORIA DI TOLLERANZA E AMICIZIA<br />
Leo, Lex, Vittorio e gli altri piccoli protagonisti di<br />
East End sono dei bambini normali, che vivono<br />
una quotidianità semplice e scanzonata, dove<br />
una partita di calcio può riempire un’intera settimana<br />
e diventare la cosa più importante. Intorno<br />
ai bambini si muovono degli adulti inadeguati,<br />
che influiscono in maniera marginale sulle<br />
vite dei propri figli, in una realtà disgregata e<br />
confusa, dove le relazioni familiari risultano<br />
prossime alla dissoluzione. Abitano tutti nella periferia<br />
est di Roma, nel nuovissimo quartiere East<br />
End che, suo malgrado, diventa il palcoscenico<br />
di un complicato intreccio internazionale<br />
quando, nel tentativo di vedere gratis il derby<br />
Roma-Lazio, i bambini dirottano sullo stadio<br />
Olimpico il Golia, un satellite militare supersegreto<br />
che gli Stati Uniti stanno utilizzando nella<br />
caccia al terrorista più pericolo del mondo: il famigerato<br />
Al Zabir Muffat. Così, mentre i protagonisti<br />
della politica mondiale gestiscono la crisi<br />
strategica causata dalla sparizione del satellite<br />
con ostentata cialtroneria, i bambini, ignari di<br />
tutto, devono districarsi in faticose disavventure,<br />
fatte di bullismo, dispetti e piccoli problemi quotidiani,<br />
specchio di una realtà dove lo straordinario<br />
e l’ordinario si incrociano in continuazione<br />
senza incontrarsi mai. Un film di animazione di<br />
Luca Scanferla e Giuseppe Squillaci, in arte<br />
Skanf & Pucci, in cui amicizia, tolleranza e accettazione<br />
della diversità risultano essere le uniche<br />
risposte alla stupidità di un mondo governato<br />
dall’egoismo e dall’integralismo. Sebbene il film<br />
sia una co-produzione internazionale tra Italia<br />
(Galactus) e Spagna (Ear cinema), lo sviluppo<br />
artistico, dalla storia allo studio dei personaggi,<br />
dalle scenografiealle musiche, è tutto italiano.<br />
◗ Produzione Ear Cinema e Galactus<br />
Regia Luca Scanferla, Giuseppe Squillaci<br />
Sceneggiatura Luca Scanferla, Giuseppe Squillaci<br />
con la collaborazione di Federico Moccia<br />
Animazione AIC (Toronto) - Voci Francesca Rinaldi,<br />
Germana Savo, Roberta Chelini, Alessandro Scaretti,<br />
Stefano Thermes, Gianluca Solombrino, Germano<br />
Basile, Stefano Starna, Enzo Avolio, Daniele Valenti,<br />
Emidio La Vella, Paolo Macedonio, Ivan Castiglione,<br />
Simone Veltroni, Gaetano Lizzio<br />
Uscita nelle sale 3 maggio 2017<br />
ITA EVENTI 71
Cinema<br />
DI EROI<br />
“NORMALI”<br />
Francesco Montanari,<br />
che sarà al cinema<br />
a maggio con Sole cuore<br />
amore, racconta di un film<br />
che parla di un’umanità<br />
che lotta per vivere<br />
di Cristiana Zappoli<br />
Francesco Montanari<br />
insieme a Isabella<br />
Ragonese in una scena<br />
di Sole cuore amore.<br />
Montanari ha raggiunto<br />
la notorietà interpretando<br />
il Libanese nella<br />
serie Romanzo criminale<br />
uando Daniele Vicari ha<br />
scritto la sceneggiatura per<br />
Sole cuore amore aveva già in<br />
mente chi sarebbero stati due dei<br />
protagonisti: Isabella Ragonese e<br />
Francesco Montanari. Si può dire<br />
che i ruoli di Eli e Mario sono stati<br />
scritti per loro. I due sono una giovane<br />
coppia sposata, vivono in una<br />
zona periferica di Roma e hanno<br />
quattro figli, di cui il più piccolo<br />
ha sei mesi. Mario ha perso<br />
il lavoro e quindi Eli<br />
è costretta a lavorare<br />
per tutti e due: si sveglia<br />
alle 4,30 di mattina<br />
per prendere<br />
l’autobus e andare a<br />
Roma a lavorare in un bar, due ore<br />
di viaggio all’andata e due ore al ritorno.<br />
Parallelamente il film racconta<br />
la storia di Vale (Eva Grieco), legata<br />
a Eli da un affetto profondo, le<br />
due sono amiche da sempre, una ballerina<br />
che per vivere ha trovato lavoro<br />
come performer di danza contemporanea<br />
nei locali notturni.<br />
«Quando Daniele Vicari mi ha proposto<br />
questa sceneggiatura - racconta<br />
Francesco Montanari - mi ha spiegato<br />
di aver notato che il 90% dei<br />
film ambientati in zone periferiche<br />
di qualsiasi città italiana parlano sempre<br />
di criminalità. In realtà ci sono<br />
tantissime persone che vivono in<br />
quelle zone e che fanno onestamente
Francesco Montanari,<br />
32 anni, a novembre<br />
di quest’anno sarà al<br />
Teatro Parioli di Roma<br />
con Poker, di Patrick<br />
Marber, diretto da<br />
Antonio Zavatteri<br />
Foto Alessandro Montanari
Cinema<br />
il proprio lavoro per mantenere la famiglia.<br />
Il film parla di queste persone<br />
ed è una storia di speranza».<br />
Quando è stato proiettato all’ultimo Festival<br />
di Roma ha ottenuto un applauso<br />
di dieci minuti, «perché è un film che<br />
è come un pugno allo stomaco, colpisce<br />
al cuore», prosegue Montanari.<br />
«Racconta un’umanità che lavora e fatica,<br />
come succede a tutti: i protagonisti<br />
sono eroi di tutti i giorni, come<br />
siamo tutti. Io penso che la regia di Vicari<br />
sia eccezionale, è come se spiasse<br />
la vita dei protagonisti, tale è il livello<br />
interpretativo e di montaggio che<br />
sembra di far parte della vita dei personaggi,<br />
non di guardare un film».<br />
Com’è Mario, il suo personaggio?<br />
È un uomo che ha perso il lavoro e il<br />
film comincia già con lui che fa il<br />
“mammo”. È pronto a fare qualsiasi lavoro<br />
ma non ne trova quindi vive un<br />
forte senso di colpa perché la moglie è<br />
costretta a fare una vita molto faticosa<br />
per mantenere la famiglia. Con il regista<br />
abbiamo lavorato per non alimentare<br />
il vittimismo di Mario: volevamo<br />
raccontare la storia di una coppia<br />
che funziona e, in una coppia che<br />
funziona, entrambe le parti lavorano attivamente<br />
per ottenere questo risultato.<br />
Questo si traduce nel fatto che tutti<br />
gli attimi che si hanno a disposizione<br />
per stare con il partner devono essere<br />
momenti di amore e speranza. Il<br />
messaggio deve essere: vale la pena di<br />
fare tanta fatica perché la nostra felicità<br />
è la nostra ambizione. È un personaggio<br />
molto vero, molto umano.<br />
È vero che avete lavorato molto con<br />
il regista sul passato dei personaggi,<br />
Isabella Ragonese<br />
(Eli), Eva Grieco<br />
(Vale), Giulia Anchisi<br />
(Bianca), Chiara<br />
Scalise (Malika) e<br />
Francesco Montanari<br />
(Mario) in alcune<br />
scene del film<br />
di Daniele Vicari<br />
74 ITA EVENTI
LE PAROLE DEL REGISTA<br />
«Sole cuore amore è un film semplice,<br />
come il verso della canzone da cui è<br />
tratto il titolo, come semplici sono le<br />
esistenze di cui racconta la storia. La<br />
vita quotidiana di milioni di persone<br />
che non ricevono sicurezze dall’appartenenza<br />
sociale è invece molto difficile,<br />
qualche volta persino impossibile».<br />
Daniele Vicari<br />
quello che non si vede nel film?<br />
Sì, abbiamo fatto delle prove, io faccio<br />
tanto teatro quindi sono abituato.<br />
Abbiamo ricostruito il background<br />
dei personaggi, con Isabella<br />
Ragonese abbiamo provato il giorno<br />
in cui ci siamo conosciuti, il nostro<br />
matrimonio, l’arrivo del primo figlio.<br />
C’è stato veramente un grande lavoro<br />
“dietro le quinte”. Io spero che tutte<br />
le volte che farò un film potrò lavorare<br />
così. Interpretare Mario mi è<br />
venuto naturale: Vicari mi conosce,<br />
frequenta casa mia, conosce mia<br />
moglie e penso che in qualche modo<br />
il nostro rapporto lo abbia ispirato.<br />
Ha rivisto nel rapporto tra Eli e<br />
Mario il rapporto con sua moglie?<br />
Ho rivisto l’attivazione di una coppia.<br />
Quando le relazioni importanti,<br />
quelle reali, finiscono, è perché<br />
qualche tempo prima almeno<br />
uno dei due partner ha smesso di<br />
buttare benzina sul fuoco. La coppia<br />
è un lavoro costante. La sera si<br />
torna a casa stanchi, magari con una<br />
brutta giornata alle spalle, eppure si<br />
deve mettere da parte il proprio egocentrismo<br />
e ascoltarsi. La coppia si<br />
basa molto sull’ascolto. Il bello di Eli<br />
e Mario è che c’è tanto confronto,<br />
tanto ascolto, tanto dialogo.<br />
Secondo lei qual è lo stato di salute<br />
del cinema italiano?<br />
Io credo che sia buono, siamo a un<br />
livello molto importante perché è un<br />
momento molto evolutivo. C’è tutta<br />
una serie di “sottobosco”, adesso<br />
anche meno nascosto, di grande cinema<br />
e io ne sono molto felice. Credo<br />
che da qui a qualche anno si potrà<br />
veramente tornare a un cinema<br />
eccellente.<br />
C’è un ruolo a cui è particolarmente<br />
legato a parte il Libanese<br />
che le ha regalato la notorietà?<br />
Sono molto legato a Lola, del film<br />
Come non detto, una drag queen: un<br />
uomo che esplora la propria femminilità<br />
attraverso il travestimento. Mi<br />
ricordo con piacere tutto lo studio che<br />
abbiamo fatto, sono stato a contatto<br />
con drag reali: quanta cura nei dettagli,<br />
quanta ossessione, sono come<br />
attori nel camerino di un teatro prima<br />
di salire su un palco, hanno la stessa<br />
identica meticolosità e questa è una<br />
cosa che mi ha veramente colpito, la<br />
serietà del fare.<br />
Sembra un po’ un “secchione” nel<br />
suo lavoro…<br />
Io sì, ho la fortuna di fare un lavoro<br />
che amo quindi per me non è un<br />
peso, arrivo a sera che sono stanco<br />
ma ho fatto una cosa che mi piace.<br />
Io penso che in teatro non ci sia mai<br />
una vera e propria andata in scena,<br />
come succede invece al cinema e in<br />
televisione. Ogni volta che ripeti la<br />
scena è un’occasione per andare<br />
sempre più a fondo, verso la direzione<br />
stabilita. È un lavoro talmente<br />
dinamico, come la vita stessa. Mi<br />
piace molto.<br />
◗ Produzione Fandango e Rai Cinema<br />
Regia e sceneggiatura Daniele Vicari<br />
Cast Isabella Ragonese, Eva Grieco,<br />
Francesco Montanari, Francesco<br />
Acquaroli, Giulia Anchisi<br />
Uscita nelle sale 4 maggio 2017<br />
ITA EVENTI 75
Cinema<br />
PITTURA, GIARDINI E ARTISTI<br />
Un nuovo appuntamento de La Grande Arte al Cinema, distribuita da Nexo Digital.<br />
Il giardino degli artisti. L’impressionismo americano: un docu-film dedicato agli<br />
artisti d’oltreoceano che sono rimasti affascinati dal giardino di Monet a Giverny<br />
G<br />
In alto, The Crimson Rambler,<br />
di Philip Leslie Hale. A destra,<br />
la mostra sull’impressionismo nella<br />
città di Philadelphia. Sotto, Saint-<br />
Gaudens National Historic Site<br />
iverny è un paesino francese<br />
di poco più di 500 abitanti<br />
nel nord della Francia,<br />
nella regione dell’Alta Normandia.<br />
Un paese che sarebbe sconosciuto<br />
ai più se non fosse per<br />
Claude Monet che lo ha reso, invece,<br />
famosissimo. Monet ne rimase<br />
affascinato tanto che visse qui<br />
gli ultimi 40 anni della sua vita e<br />
Giverny, insieme allo stagno delle<br />
ninfee che si trovava nel suo giardino,<br />
divenne fonte di ispirazione<br />
non solo per lui ma per decine e<br />
decine di pittori del tempo.<br />
Nel 1886 il mercante d’arte francese<br />
Paul Durand-Ruel portò trecento<br />
dipinti impressionisti a<br />
New York: da lì a breve moltissimi<br />
artisti americani partirono<br />
per un pellegrinaggio verso lo<br />
stagno più famoso di tutto il<br />
movimento impressionista. Da<br />
qui ha inizio il docu-film Il giardino<br />
degli artisti. L’impressionismo<br />
americano, di Phil Grabsky, che<br />
racconta infatti le vicende dell’Impressionismo<br />
americano e del<br />
suo rapporto con il Garden Movement,<br />
fiorito tra 1887-1920.<br />
Entrambi i movimenti hanno risposto<br />
al rapido cambiamento<br />
sociale causato dall’industrializzazione<br />
americana. La crescente<br />
urbanizzazione stava infatti spingendo<br />
l’emergente classe media a<br />
cercare rifugio in periferia, dove<br />
nel tempo libero era possibile<br />
coltivare piccoli e grandi giardini<br />
privati. Il film si apre con la mostra<br />
The Artist’s Garden: American<br />
Impressionism and the Garden<br />
Movement, 1887-1920 della Pennsylvania<br />
Academy of the Fine<br />
Arts di Philadelphia. I protagonisti<br />
sono quindi artisti come: Mary<br />
Cassatt (1844-1926), la pittrice<br />
amica di Degas, Monet e Berthe<br />
Morisot; Philip Leslie Hale (1865-<br />
1931) che fu anche scrittore e insegnante;<br />
John Singer Sargent<br />
(1856-1925). Accanto ad essi<br />
trovano spazio anche i Ten American<br />
Painters, l’associazione formata<br />
da 10 pittori che nel 1897<br />
diedero le dimissioni dalla “Società<br />
degli artisti americani” per dedicarsi<br />
a una nuova forma artistica<br />
in cui i parchi e le strade di New<br />
York, Chicago e Boston venivano<br />
ritratte come Monet e gli altri avevano<br />
fatto con il Bois de Boulogne<br />
e il bosco di Fontainebleau.<br />
◗ Produzione Nexo Digital<br />
Regia Phil Grabsky<br />
Sceneggiatura Graham Moore<br />
Al cinema 9-10 maggio<br />
Elenco sale di proiezione<br />
www.nexodigital.it<br />
76 ITA EVENTI
Cinema<br />
GET OUT<br />
NELLE SALE DAL 18 MAGGIO 2017<br />
Distribuito da Universal Pictures,<br />
è un thriller speculativo nato nella<br />
mente di Jordan Peele: quando<br />
un giovane afro-americano visita<br />
la tenuta di famiglia della sua fidanzata<br />
bianca, si scontra con il<br />
vero motivo che si cela dietro l’invito.<br />
Ora che Chris e la sua ragazza<br />
Rose sono arrivati al fatidico incontro<br />
con i suoceri, lei lo invita<br />
a trascorrere un fine settimana al<br />
nord con i suoi genitori ai quali<br />
non ha detto che Chris è nero. In<br />
un primo momento Chris, resosi<br />
conto d’ essere l’unico uomo di<br />
colore di tutto il vicinato, legge il<br />
comportamento eccessivamente<br />
accomodante della famiglia come<br />
un tentativo di gestire il loro imbarazzo<br />
verso il rapporto interrazziale<br />
della figlia; ma con il<br />
passare del tempo fa una serie di<br />
scoperte sempre più inquietanti,<br />
che lo portano a una verità che<br />
non avrebbe mai potuto immaginare.<br />
A metà tra un thriller avvincente<br />
e un racconto provocatorio,<br />
Get Out è scritto e diretto<br />
da Peele e prodotto dalla Blumhouse<br />
di Jason Blum, che già<br />
aveva prodotto The Visit, la serie<br />
Insidious e The Gift. I protagonisti<br />
sono Daniel Kaluuya, già visto<br />
in Sicario, e Allison Williams, già<br />
vista in Girls.<br />
◗ Produzione Blumhouse Productions,<br />
QC Entertainment - Regia Jordan<br />
Peele - Sceneggiatura Jordan Peele<br />
Cast Daniel Kaluuya, Allison Williams,<br />
Bradley Whitford, Caleb Landry Jones,<br />
Stephen Root, Lakeith Stanfield,<br />
Catherine Keener<br />
LA RAGAZZA<br />
DEI MIEI SOGNI<br />
NELLE SALE DAL 27 APRILE 2017<br />
P. è un trentenne insoddisfatto,<br />
condizionato da molte situazioni<br />
che gli impediscono di vivere<br />
come vorrebbe: la morte dei genitori,<br />
l’asettica redazione giornalistica<br />
in cui lavora; Mario è il suo coinquilino,<br />
tanto spigliato quanto<br />
superficiale; Margherita è la ragazza<br />
di cui è invaghito e alla quale non<br />
riesce a dichiararsi. Un giorno P. conosce<br />
Sofia, bella e intrigante, somigliante<br />
alla ragazza che sogna tutte<br />
le notti; tra i due esplode un sentimento<br />
incontenibile tanto che P.<br />
sembra finalmente aver trovato la<br />
ragazza dei suoi sogni. Ma Alessandro,<br />
giovane dalla doppia vita<br />
e con la passione per l’occulto, un<br />
vecchio amico che P. rincontra<br />
dopo anni, finirà per metterlo in<br />
guardia dalla dolce Sofia della<br />
quale è ormai innamorato. Attraverso<br />
un mondo pieno di retroscena<br />
misteriosi, P. scoprirà che incanto<br />
e magia possono avere molti<br />
significati mentre amare può voler<br />
dire morire. Ambientata in<br />
una città contemporanea, tra mare<br />
e street art, tra ambientazioni gotiche<br />
e scorci urbani fatti di traffico<br />
e rumore, la storia si gioca tra<br />
antico e moderno e la realtà dei<br />
giorni nostri si carica di simbologie<br />
proprie di una cultura antica e<br />
leggendaria.<br />
◗ Produzione Draka Production srl<br />
Regia Saverio Di Biagio - Sceneggiatura<br />
Francesco Dimitri - Cast Primo<br />
Reggiani, Miriam Giovanelli, Nicolas<br />
Vaporidis, Chiara Gensini, Marco<br />
Rossetti, Jessica Paglialunga, Remo<br />
Girone e la partecipazione<br />
straordinaria di Nicola Nocella<br />
78 ITA EVENTI
Cinema<br />
GOLD<br />
LA GRANDE<br />
TRUFFA<br />
NELLE SALE DAL 4 MAGGIO 2017<br />
Il film racconta la storia vera di<br />
Kenny Wells (il premio Oscar<br />
Matthew McConaughey) un<br />
uomo d’affari da anni in cerca di<br />
fortuna, ma senza successo. Un<br />
giorno con l’aiuto del geologo<br />
Michael Acosta (Edgar Ramirez),<br />
Wells sembra aver scoperto nella<br />
inesplorata giungla indonesiana<br />
una delle più grandi e prolifiche<br />
miniere d’oro che lo fa finalmente<br />
diventare sfacciatamente ricco.<br />
Ma non è tutto oro quel che luccica.<br />
Il regista di Syriana e premio<br />
Oscar per la miglior sceneggiatura<br />
di Traffic, Stephen Gaghan, dirige<br />
un biopic affascinante ed eccessivo<br />
alla The Wolf of Wall Street.<br />
Il film parla del desiderio di realizzazione,<br />
di autostima, di fiducia,<br />
dell’ebbrezza del successo,<br />
dell’idea che i tanti soldi cambino<br />
le persone, ed è una storia d’amore.<br />
Il produttore Teddy Schwarzman<br />
ha detto che “questo è un<br />
film d’avventura, è un film drammatico,<br />
è un film mistery. Ha colpi<br />
di scena. C’è amore, c’è tradimento,<br />
c'è ambizione, c’è infedeltà,<br />
c’è il cuore e c’è la commedia”.<br />
◗ Produzione Black Bear Pictures,<br />
HWY61, Living Films - Regia Stephen<br />
Gaghan - Sceneggiatura Patrick<br />
Massett, John Zinman - Cast Matthew<br />
McConaughey, Édgar Ramírez, Bryce<br />
Dallas Howard, Macon Blair, Adam<br />
Lefevre, Frank Wood, Corey Stoll, Toby<br />
Kebbell, Joshua Harto, Timothy Simons<br />
RITRATTO DI<br />
FAMIGLIACON<br />
TEMPESTA<br />
NELLE SALE DALL’11 MAGGIO 2017<br />
Ryota è un loser che sembra uscito<br />
dalla penna di Svevo: promessa<br />
(non mantenuta) della letteratura,<br />
giocatore d’azzardo, investigatore<br />
privato per tenersi a<br />
galla, ex marito di un’ex moglie<br />
che ha esaurito le ingentissime<br />
scorte di fiducia, padre maldestro<br />
di un bambino che conosce poco,<br />
figlio fragile di un’anziana madre<br />
amorevolmente rassegnata. Basterà<br />
una lunga notte di tempesta,<br />
con i quattro personaggi obbligati<br />
a condividere gli stessi metri quadrati<br />
fino all’alba, per attutire gli<br />
spigoli del presente e, soprattutto,<br />
del futuro? Dopo Father and<br />
Son e Little Sister, ecco dunque Ritratto<br />
di famiglia con tempesta<br />
(After the Storm): una sorridente<br />
riflessione sul corto circuito, quasi<br />
sempre davvero crudele, tra i sogni<br />
e la vita quotidiana. Una<br />
ballata dolceamara in cui Kore-eda<br />
Hirokazu ci diverte e ci commuove<br />
parlando di inettitudine e<br />
di (possibile) redenzione, di cadute<br />
e di (possibili) riscatti, senza<br />
mai sovrapporre all’umanissima<br />
osservazione dei fatti l’inutile<br />
pesantezza del giudizio. Secondo<br />
l’Hollywood Reporter<br />
“Una storia in perfetto equilibrio<br />
tra la grazia sorridente della commedia<br />
e la malinconica rappresentazione<br />
della realtà”.<br />
◗ Produzione AOI Pro Inc - Regia<br />
Kore-eda Hirokazu - Sceneggiatura<br />
Kore-eda Hirokazu - Cast Abe Hiroshi,<br />
Maki Yoko, Yoshizawa Taiyo, Kiki Kilin<br />
ITA EVENTI 79
Volti nuovi<br />
RECITARE<br />
NON MI<br />
BASTA<br />
Dalla voglia di produrre un lungometraggio<br />
alla paura di diventare “grande”. Enrico<br />
Oetiker, attore italo – svizzero con la<br />
passione per l’arte e gli sport estremi,<br />
racconta i suoi interessi e i suoi desideri<br />
di Cristiana Zappoli<br />
L<br />
o abbiamo appena visto cimentarsi al cinema<br />
con il suo primo ruolo da protagonista:<br />
Ricky, uno studente decisamente<br />
esuberante nella commedia Classe Z di Guido<br />
Chiesa. Dopo aver lavorato in alcune fiction<br />
Rai e in alcuni show su Disney Channel, Enrico<br />
Oetiker ha esordito al cinema nel 2015 nel<br />
film Se Dio vuole di Edoardo Falcone e successivamente<br />
è stato uno dei protagonisti di In search<br />
of Fellini, diretto da Taron Lexton e prodotto<br />
da Nancy Cartwright (la “voce” originale<br />
di Bart Simpson). Classe 1991, italiano da parte<br />
di madre e svizzero da parte di padre, bello<br />
(ha anche lavorato come modello per Giorgio<br />
Armani), ama gli sport estremi e sembra non essere<br />
un tipo che si accontenta facilmente, il ruolo<br />
di attore, infatti, gli sta già stretto, anche se<br />
sembrerebbe solo all’inizio della sua carriera. Tanto<br />
stretto che ha già fondato, in società con Alessandro<br />
Prete, attore e regista, una casa di produzione:<br />
«Abbiamo già prodotto un corto - racconta<br />
l’attore - che recentemente ha vinto il Los<br />
Angeles Film Award, e il secondo è in uscita a breve.<br />
Entrambi mi vedono protagonista. L’orizzonte<br />
è il lungometraggio, per ora navighiamo<br />
a vista. Avere però la possibilità di produrre e recitare<br />
allo stesso momento per me è una grande<br />
opportunità, nonostante la mia giovane età<br />
sento già stretto il ruolo solo di attore».<br />
Si descriva con tre aggettivi.<br />
Ambizioso, leggero, socievole.<br />
Suo papà è svizzero, sua mamma pugliese:<br />
cosa ha preso dall’uno e dall’altra?<br />
Da mio padre ho preso senz’altro la pignoleria,<br />
che viene fuori solo nel momento in cui qualcosa<br />
mi “prende” completamente. Mia madre<br />
senza dubbio è stata la persona che più mi ha<br />
influenzato nello sviluppo delle doti artistiche,<br />
avendomi cresciuto a pane, libri e musica.<br />
Ha una famiglia numerosa con tre sorelle: che<br />
rapporto ha con loro?<br />
Le mie sorelle sono fantastiche. Purtroppo - o<br />
per fortuna - sono sparse per il mondo. La prima<br />
vive e lavora a Londra, le due più piccole studiano<br />
negli Stati Uniti, una a San Francisco e<br />
l’altra a Los Angeles. Con loro ho sempre avuto<br />
un rapporto complice e genuino. I miei genitori<br />
sono sempre stati un grande esempio, e<br />
ora che sono cresciuto mi rendo conto di<br />
quanto fossi complicato da gestire quando ero<br />
più giovane, e di quanto i loro valori facciano<br />
profondamente parte di me.<br />
Oltre ad aver lavorato al cinema ha recitato<br />
anche in alcune fiction: che rapporto ha con<br />
la serialità?<br />
Sinceramente trovo veramente faticosi e difficili<br />
i ritmi della serialità, ammiro gli attori che<br />
riescono a essere credibili e ispirati nonostante<br />
la tempistica. Per me in un contesto così frenetico<br />
è facile cadere nell’esecuzione invece che concentrarmi<br />
sulla creazione.<br />
Il personaggio che ha interpretato nel film<br />
Classe Z, che è stato al cinema ad aprile, ha<br />
un canale Youtube. Lei che rapporto ha con<br />
internet e con i social media?<br />
Internet per me è sempre stato un fedele alleato:<br />
sono sempre stato molto curioso e, se usata<br />
nel modo corretto, la rete fornisce infinite risposte.<br />
Per quanto riguarda i social non sono un<br />
utente iperattivo. Utilizzo Facebook per restare<br />
in contatto con gli amici e Instagram per la<br />
parte che riguarda la mia immagine. Non ho né<br />
Twitter né altri social.<br />
Qual è il suo film preferito?<br />
Sono innumerevoli, dipende dal mood. Un film<br />
che rivedo ogni volta come fosse la prima è This<br />
must be the place.<br />
E il suo attore preferito?<br />
Fra gli americani Daniel Day Lewis è stupefacente.<br />
Per quanto riguarda il cinema nostrano<br />
in questo momento credo che Luca Marinelli<br />
abbia quel qualcosa in più.<br />
80 ITA EVENTI
Enrico Oetiker,<br />
25 anni, nato<br />
e cresciuto nella<br />
capitale segue il calcio<br />
ed è tifosissimo della<br />
Roma a cui è abbonato<br />
da 12 anni<br />
ITA EVENTI 81
Volti nuovi<br />
Alcune immagini tratte dai film in cui Enrico<br />
Oetiker ha recitato. In alto, una scena di Maia,<br />
cortometraggio diretto da Alessandro Prete; sopra,<br />
Oetiker insieme ad Alice Pagani in Classe Z; sotto,<br />
ancora una scena di Classe Z; in basso, Oetiker con<br />
Alessandro Gassman e Marco Giallini, in Se Dio vuole<br />
Foto Loris T Zambelli<br />
Foto Claudio Iannone<br />
Con quale regista le piacerebbe lavorare?<br />
Sorrentino. Per l’infinita poesia che si respira in tutto<br />
quello che gira, per il rapporto che instaura con<br />
gli attori, per gli occhi da bambino con cui guarda<br />
il mondo.<br />
Tra le persone con cui ha lavorato chi le ha lasciato<br />
di più professionalmente parlando?<br />
Alessandro Prete, regista e acting coach, è stato il<br />
primo a credere in me. Assieme a lui ho affrontato<br />
e sto tuttora affrontando la mia crescita artistica.<br />
Gli devo molto e la mia forma mentis creativa<br />
è senz’altro frutto dei suoi insegnamenti.<br />
Ha già lavorato anche in teatro?<br />
Sono stato protagonista di uno spettacolo al Teatro<br />
Ghione di Roma nel 2015, “Il sogno di una vita”,<br />
e ho in cantiere un nuovo spettacolo che andrà in<br />
scena al Teatro India, sempre a Roma, nell’autunno<br />
prossimo.<br />
Come si è trovato nella veste di modello per Giorgio<br />
Armani?<br />
Fare il modello inizialmente è stato un po’ scomodo.<br />
È un contesto in cui tutto ruota attorno alla for-<br />
82 ITA EVENTI
ma. La fortuna è stata essere scelto da una casa di<br />
moda come Armani, che oltre ad avermi vestito di<br />
abiti meravigliosi, mi ha dato modo di incontrare<br />
artisti grandiosi, e vivere esperienze che assomigliano<br />
più a sogni che a opportunità.<br />
Parliamo della sua vita sentimentale: come è<br />
cambiato il suo rapporto con le donne da quando<br />
è un attore?<br />
Sicuramente il lavoro che ho fatto su me stesso in<br />
quanto attore mi ha portato ad acuire sensibilità ed<br />
empatia. Da quando faccio questo mestiere sento<br />
di essere un partner più attento, ma anche più fragile.<br />
Le donne, poi, sono spesso preoccupate piuttosto<br />
che affascinate dal mio essere attore. Soprattutto<br />
se non si appartiene a questo mondo è decisamente<br />
difficile lasciare la gelosia fuori dal rapporto.<br />
Lei è uno sportivo. Qual è il suo sport preferito?<br />
Amo tutti gli sport estremi. Difficile dire quale sia<br />
il mio preferito perché cambia in base alla stagione.<br />
Se dovessi sceglierne uno solo, però, sarebbe lo<br />
snowboard. La sensazione della tavola sulla neve<br />
fresca non ha eguali.<br />
È anche un amante dell’arte…<br />
Trovo veramente molto affascinante la lotta umana<br />
che porta a partorire - direi addirittura a espellere<br />
- l’opera d’arte. Credo che tutte le espressioni<br />
artistiche siano interessanti: dall’audiovisivo alla scrittura.<br />
La mia forma espressiva preferita è la scultura,<br />
un’opera scultorea è consistente, ha tridimensionalità<br />
e corpo. In un certo senso la scultura di<br />
un uomo è come un’immagine attoriale fissata, incastonata<br />
nel tempo.<br />
Cosa vuole fare da grande?<br />
“Grande” è una parola che mi ha sempre fuorviato.<br />
Se intendiamo grande come un grande uomo,<br />
mi piacerebbe arrivare al punto in cui quello che<br />
dico o faccio abbia una risonanza popolare, mi piacerebbe<br />
poter dar voce alle mie idee e renderle fruibili<br />
al maggior numero di persone possibile. Se invece<br />
intendiamo grande come un uomo grande,<br />
ecco questo mi spaventa. Ho sempre visto, e continuo<br />
tuttora a vedere, nei “grandi” il vero nemico<br />
di tutto ciò che in noi è puro, innocente, libero<br />
e grandioso: in una parola, umano.<br />
ITA EVENTI 83
Food<br />
A MILANO<br />
IL FESTIVAL<br />
DEGLI CHEF<br />
Torna l’appuntamento con l’alta cucina<br />
italiana. A maggio il capoluogo lombardo<br />
diventerà una food city e sarà l’evento<br />
Taste of Milano a dare il via alla settimana<br />
dedicata al cibo di Alessandra Cinque<br />
Q<br />
uattro giorni, venti ristoranti coinvolti e<br />
oltre 22.000 visitatori attesi. Con questi<br />
numeri Taste of Milano si conferma<br />
l’evento milanese più importante dedicato all’alta<br />
cucina. Dal 4 al 7 maggio The Mall, in Porta<br />
Nuova Varesine, sarà allestito con 10 cucine che<br />
prenderanno vita grazie ai venti chef protagonisti<br />
di questa ottava edizione. Alcuni tra i migliori<br />
e innovativi ristoranti della città serviranno un<br />
menu studiato per l'occasione e rappresentativo<br />
della propria filosofia culinaria e sarà possibile scegliere<br />
fra 80 portate. Non solo, verranno organizzati<br />
divertenti degustazioni, corsi di cucina e showcooking.<br />
Per esempio si potrà assistere a una serie<br />
di showcooking tenuti dagli chef dell’associazione<br />
Jeunes Restaurateurs Italia e da ospiti come<br />
il Maître Chocolatier Ernst Knam, per scoprire da<br />
vicino la preparazione e i trucchi dei professionisti<br />
che rendono un piatto indimenticabile. Taste<br />
of Milano vuole essere l’occasione ideale per avvicinarsi<br />
ai grandi chef, incontrarli dal vivo e assaggiare<br />
la loro idea di cucina, espressa in 4 portate,<br />
a un costo accessibile a tutti (il biglietto standard<br />
costa 16 euro). È la prima delle tre tappe italiane<br />
dei Taste Festivals (www.tastefestivals.com):<br />
Taste of Roma si terrà dal <strong>21</strong> al 24 settembre presso<br />
l’Auditorium Parco della Musica e Taste of Courmayeur<br />
dal 19 al <strong>21</strong> gennaio 2018. Taste of Milano<br />
inaugurerà la “Week&Food” e sarà uno degli<br />
eventi inseriti nel palinsesto coordinato dal Comune<br />
di Milano sotto il cappello di “Milano Food<br />
City”: una settimana dedicata a tutti gli aspetti dell’enogastronomia,<br />
esplorati da molteplici punti di<br />
vista per far vivere il territorio, e che si propone<br />
di diventare un appuntamento fisso annuale<br />
come la settimana della moda e quella del design.<br />
Con l’apertura di Taste of Milano la città si animerà<br />
di una serie di eventi e iniziative sul tema dell’alimentazione<br />
che culminerà con Tuttofood, la<br />
84 ITA EVENTI
I 20 ristoranti partecipanti: Ceresio 7<br />
Pools and Restaurant, Felix Lo Basso,<br />
Finger's, Langosteria, Mantra Raw<br />
Vegan, Quechua, Ristorante Sadler, Tano<br />
Passami L’Olio, Vinciguerra Restaurant,<br />
Vun - Park Hyatt, Acanto, Ada e Augusto,<br />
Il Liberty, Il Ristorante Trussardi Alla<br />
Scala, Innocenti Evasioni, La Locanda<br />
del Notaio, Ristorante Berton, Ristorante<br />
Rubacuori by Venissa, Unico Ristorante,<br />
Wicky’s Wicuisine<br />
fiera che riunirà a Rho dall’8 all’11 maggio le<br />
più grandi aziende nazionali e internazionali per<br />
una 4 giorni di business dedicata agli operatori<br />
del food&beverage di qualità.<br />
Come partner principale dell’evento, Electrolux<br />
metterà a disposizione i suoi elettrodomestici<br />
più innovativi da provare in workshop e sessioni<br />
di cucina interattive sotto la guida degli<br />
chef di Electrolux Chef Academy: offrirà ai visitatori<br />
l'opportunità di raccogliere suggerimenti,<br />
consigli e tecniche da alcuni degli chef più importanti<br />
in Italia, grazie a corsi di cucina che permetteranno<br />
di provare a cucinare le ricette dei<br />
grandi chef e di scoprire i più recenti metodi di<br />
cottura che utilizzano il vapore e l’induzione.<br />
Anche quest’anno verrà rinnovata la tradizione<br />
di utilizzare, per i pagamenti, una valuta speciale:<br />
il Ducato, dove 1 Ducato corrisponde a<br />
un euro. Per gli acquisti basterà ricaricare la Card<br />
Ducati che verrà consegnata all’ingresso. La formula<br />
per gustare l’alta cucina resta invariata: 3<br />
portate in formato degustazione, con prezzi variabili<br />
tra i 6 e gli 8 Ducati, e un quarto piatto,<br />
del valore di 10 Ducati, legato alla stagionalità<br />
e ai prodotti locali, per un totale di quattro<br />
portate realizzate da ogni ristorante.<br />
TASTE OF MILANO 2017<br />
Il Festival degli Chef<br />
Dal 4 al 7 maggio<br />
Milano, The Mall, Piazza Lina Bo Bardi, 1<br />
Porta Nuova Varesine
Viaggiare<br />
Il porticciolo di Vernazza<br />
al tramonto: è formato<br />
da un molo foraneo che va<br />
in direzione nord nord-ovest<br />
e da un pontile banchinato<br />
nella zona ovest chiamato<br />
pontile Ventegà. Nella pagina<br />
a fianco, ancora Vernazza,<br />
con i resti del Castello dei<br />
Doria a ridosso del borgo<br />
CINQUE BORGHI<br />
AFFACCIATI SUL MARE<br />
Si riescono a visitare in pochi giorni, anche in uno solo, ma restano nel cuore per<br />
sempre. Come testimoniano i versi di Montale, cresciuto proprio in questi luoghi.<br />
Le Cinque Terre, in provincia di La Spezia, offrono al visitatore panorami mozzafiato,<br />
una natura tutelata al meglio e la magia di vicoli antichi di Margot Rossi<br />
Il castello di Chillon,<br />
vicino a Montreux, sulle<br />
rive del lago di Ginevra,<br />
risale a più di 1000 anni<br />
fa. Ha ispirato la<br />
creatività di numerosi<br />
scrittori come Jean-<br />
86 ITA EVENTI
mpossibile non rimanerne incantati. Chiunque<br />
passi da queste parti subisce il fascino senza<br />
tempo dei borghi arroccati, si perde nella<br />
magia dei vicoli nascosti, rimane senza fiato osservando<br />
le onde che si infrangono sulla costa rocciosa<br />
e frastagliata. Le Cinque Terre fanno questo<br />
effetto; non a caso, quindi, richiamano ogni anno<br />
migliaia e migliaia di visitatori da tutte le parti del<br />
mondo. Sono state fonte di ispirazione per Eugenio<br />
Montale, che qui ha passato l’infanzia, e per i<br />
poeti inglesi Lord Byron e Percy Shelley. Sono considerate<br />
una delle più suggestive attrattive costiere<br />
italiane, per il loro contesto orografico collinare<br />
naturalmente aspro e accidentato, addolcito dalla<br />
costruzione di terrazzamenti o fasce per la coltura,<br />
che cala verso il mare con forti pendenze; nei<br />
punti in cui il mare si insinua nella terra sorgono<br />
i borghi, snodati a seguire la naturale forma delle<br />
colline. A una quota che va dai 300 ai 450 metri<br />
sul livello del mare, sorgono invece i 5 santuari mariani,<br />
ognuno in corrispondenza dei paesi delle Cinque<br />
Terre. Il territorio delle Cinque Terre, in provincia<br />
di La Spezia, si sviluppa in circa 20 km di<br />
lunghezza, lungo la linea di costa, al confine della<br />
regione Liguria con la Toscana, nella costa nordoccidentale<br />
dell’Italia, chiuso tra il Promontorio del<br />
Mesco a ovest e Punta Persico a est. La sua superficie<br />
è protetta dal Parco Nazionale delle Cinque<br />
Terre che nasce allo scopo di salvaguardare il paesaggio<br />
delle Cinque Terre: un’area che nei secoli pas-<br />
Foto archivio agenzia regionale In Liguria<br />
Foto Daniele Moggia
Viaggiare<br />
Foto archivio agenzia regionale In Liguria<br />
Sopra, Riomaggiore.<br />
Nella pagina<br />
a fianco, un<br />
panorama<br />
di Manarola,<br />
Monterosso con<br />
il Convento dei<br />
Cappuccini e<br />
una veduta serale<br />
di Corniglia<br />
sati è stata trasformata dagli abitanti del luogo, sostituendo<br />
la vegetazione naturale di questi ripidi declivi, con una fitta<br />
tessitura di terrazzamenti coltivati a vite. La finalità del<br />
Parco è quella di recuperare e conservare questa testimonianza<br />
di valori architettonici, storici, culturali, paesaggistici e ambientali<br />
i quali, a causa di complesse ragioni economicosociali,<br />
rischiavano di essere perduti. A questo risultato il Parco<br />
vuole giungere attraverso il mantenimento della viticoltura<br />
e dell’agricoltura in generale, uniche attività umane in<br />
grado di conservare questo paesaggio, e valorizzando un turismo<br />
di qualità: attento alla fragilità del territorio, all’autenticità<br />
dei prodotti tipici locali e amante di un ambiente<br />
ricco di biodiversità, in cui svolgere attività all’aria aperta in<br />
ogni stagione dell’anno. Le Cinque Terre sono collegate da<br />
una rete di sentieri che si sviluppa per oltre 120 chilometri<br />
e che comprende percorsi di tutte le tipologie, dalla più impegnativa<br />
alla più facile. Per chi non ama camminare il mezzo<br />
migliore per visitarle è il treno. Le corse hanno una notevole<br />
frequenza e i treni locali fermano in tutte le stazioni<br />
delle Cinque Terre: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza<br />
e Monterosso al Mare. Il capolinea è La Spezia, sulla<br />
linea Pisa-Genova, dove si fermano tutti i treni a lunga percorrenza.<br />
Presso tutte le stazioni è possibile acquistare un biglietto<br />
che ha durata giornaliera e che include viaggi illimitati<br />
in treno tra La Spezia e Levanto.<br />
Riomaggiore<br />
Stretto tra due ripide colline terrazzate, che scendono verso<br />
88 ITA EVENTI
Foto archivio agenzia regionale In Liguria<br />
Foto archivio agenzia regionale In Liguria<br />
ITA EVENTI 89
Viaggiare<br />
Foto archivio agenzia regionale In Liguria<br />
il mare in ripide balze, questo antico borgo colpisce<br />
il visitatore con le sue case costruite in verticale<br />
e deliziosamente colorate. Nell’Ottocento il villaggio,<br />
abitato allora da 3000 persone, incantò il<br />
pittore fiorentino Telemaco Signorini, esponente<br />
di spicco della corrente dei macchiaioli. Nella parte<br />
alta del borgo si può visitare la chiesa di San Giovanni<br />
Battista, edificata nel 1340 a pianta basilicale,<br />
con pilastri in stili differenti e con le due porte<br />
gotiche. Nel paese meritano una sosta l’oratorio<br />
di Santa Maria Assunta del 1500, l’oratorio di<br />
Sant’Antonio Abate e l’oratorio di San Rocco.<br />
Manarola<br />
Un affresco dai colori solari, un paradiso di vitigni<br />
e ulivi, un antico borgo dai colori salini nel quale<br />
le case sembrano nascere dalla scogliera della lunga<br />
e stretta marina. Le prime testimonianze storiche<br />
su Manarola appartengono alla seconda metà<br />
del Duecento e sono legate alle vicende del dominio<br />
della famiglia dei Fieschi di Lavagna. Questi<br />
ultimi, da tempo in lotta con la repubblica di Genova,<br />
furono battuti nel 1273. Sotto Genova il paese<br />
conobbe un progressivo sviluppo, diventando uno<br />
dei maggiori produttori di derrate, soprattutto di<br />
vino ed olio, e proprio a questa vocazione agricola<br />
Manarola deve l’origine del suo nome, che gli storici<br />
sostengono derivare da un Manaraea dialettale,<br />
precedente all’attuale Manaaea, risalente a un<br />
antico magna Roea, cioè magna rota, grande ruota<br />
da mulino ad acqua. Nella parte bassa del paese<br />
infatti si può ancora ammirare il vecchio mulino<br />
o frantoio, restaurato dal Parco Nazionale.<br />
SCIACCHETRÀ<br />
Un vino passito, dolce e liquoroso, prodotto<br />
solo nelle Cinque Terre dalle uve dei vitigni<br />
Bosco, Albarola e Vermentino divenuto<br />
l’emblema per eccellenza delle Cinque Terre.<br />
Un profumo fruttato, floreale, che ricorda le<br />
essenze della macchia mediterranea: sentori<br />
di frutta secca, confettura d’albicocca, pesca<br />
gialla e vaniglia, miele di castagno e spezie.<br />
Un sapore dolce, ma mai stucchevole, caldo,<br />
di buon corpo, vellutato e suadente, ben<br />
equilibrato, da una piacevole e lievissima<br />
tannicità. Con una resa media di 25 litri<br />
per quintale d’uva – gli acini sono lasciati<br />
appassire al sole sino a novembre e vengono<br />
poi sgranati a mano per selezionare solo i<br />
migliori – e un’elevatissima qualità garantita<br />
dalla Denominazione di Origine Controllata,<br />
lo Sciacchetrà è un prodotto di nicchia che<br />
può evolvere per dieci, venti e anche trent’anni.<br />
90 ITA EVENTI
Da sinistra: una veduta dall’alto di Montenero,<br />
la raccolta dell’uva a Corniglia e la Via<br />
dell’Amore, un sentiero famoso in tutto il<br />
mondo: attualmente, a causa di una frana,<br />
è aperto solo il breve tratto (un centinaio<br />
di metri) dalla stazione di Manarola fino<br />
al piccolo bar di via dell’Amore<br />
Corniglia<br />
Un antico borgo romano con una lunga e ricca tradizione<br />
agricola. Arroccato su di una suggestiva scogliera<br />
alta un centinaio di metri, Corniglia è<br />
l’unico paese a essere quasi inaccessibile dal mare.<br />
Per raggiungerlo bisogna salire “Lardarina” una lunga<br />
scalinata di mattoni (33 rampe con 377 gradini)<br />
o percorrere la strada carrozzabile che sale dalla<br />
ferrovia. Dalla stazione ferroviaria è a disposizione<br />
una navetta che porta direttamente nel cuore del<br />
paese. L’abitato, circondato su tre lati da vigneti e<br />
terrazzamenti, si sviluppa seguendo la “struttura a<br />
nastro” della principale via Fieschi. Il paese ha origini<br />
romane, e il toponimo Corniglia deriva dal romano<br />
Cornelio, produttore dell’allora già rinomato<br />
vino bianco. Da visitare la settecentesca piazza del<br />
Largo Taragio, con il suo oratorio di Santa Caterina,<br />
e la parrocchia di San Pietro, uno fra i monumenti<br />
più interessanti di tutta la costa, bellissimo<br />
esempio di gotico ligure. L’edificio, che mostra<br />
una chiara simbologia templare, fu eretto nel<br />
1334, mentre nel 1351 fu realizzato il rosone in<br />
marmo bianco di Carrara; all’interno vi si trova una<br />
bella fonte battesimale del XII secolo.<br />
Vernazza<br />
Arroccata su di una maestosa e affascinante scogliera,<br />
compare già nelle cronache del 1080 come<br />
borgo fortificato ed efficiente base marittima dei<br />
marchesi Obertenghi, probabile punto di partenze<br />
e di approdo delle forze navali impiegate per la<br />
difesa dai saraceni. Il borgo medievale, con i suoi<br />
vicoli racchiusi fra le case multicolori, rosa, rosse<br />
e gialle, oggi affollato dai turisti provenienti da tutto<br />
il mondo, è classificato fra i primi cento borghi<br />
più belli d’Italia e vanta un’antica e lunga tradizione<br />
marinara. Particolarmente affascinante è arrivare a<br />
questo borgo via mare: raggiunto il porticciolo racchiuso<br />
fra le case dai tenui colori pastello, si può<br />
visitare la chiesa di Santa Margherita di Antiochia.<br />
Vernazza vanta anche i resti del suo possente sistema<br />
difensivo. Dell’antica struttura fortificata rimangono<br />
oggi i resti della cinta muraria, il Castello Doria,<br />
la torre di avvistamento del XI secolo, il Belforte,<br />
e la Torre del Convento dei Padri Riformati<br />
di San Francesco.<br />
Monterosso<br />
Paese roccioso e austero, asilo di pescatori e contadini,<br />
come lo definiva Montale, premio Nobel per<br />
la letteratura nel 1975, il turista può soggiornare<br />
nella moderna e balneare Fegina, oppure visitare<br />
il variopinto e medievale centro storico. Qui fra vicoli<br />
stretti e intricati sorge la chiesa di San Giovanni<br />
Battista, edificata nel 1220. L’edificio in stile gotico-genovese,<br />
con una bella facciata a paramento<br />
bicromo, mostra tra la porta e l’abside la torre campanaria,<br />
innalzata a scopo difensivo e poi sopraelevata<br />
nel 1400. Di grande fascino sono anche il<br />
convento dei cappuccini che risale al XVII secolo<br />
e la chiesa di San Antonio del Mesco del 1335. Sul<br />
promontorio che separa Fegina dall’antico borgo,<br />
si può visitare l’articolato sistema difensivo con le<br />
mura della cittadella, i resti dell’antico castello con<br />
le sue due torri, e sulla scogliera ai piedi dell’altura<br />
rocciosa l’imponente Torre Aurora.<br />
ITA EVENTI 91
Angolo dei consigli<br />
ALLA RICERCA<br />
DEL BENESSERE PERDUTO<br />
Raggiungere e mantenere l’equilibrio psicofisico dovrebbe essere la nostra priorità<br />
ma spesso non è così. La frenesia che caratterizza ogni giornata consuma le<br />
energie. Tonic Formula di Natural Point può aiutarci a migliorare la situazione<br />
92 ITA EVENTI
Avere ritmi di vita intensi è ormai la normalità<br />
per tutti. Sentirsi stanchi fisicamente e mentalmente<br />
è diventato uno status permanente. Eppure<br />
dovremmo provare a fare di più per ricercare<br />
il nostro benessere psicofisico. L’obiettivo<br />
di Natural Point, azienda milanese che si occupa<br />
di integratori alimentari, è proprio quello<br />
di aiutare le persone ad avere uno stile di vita<br />
sano offrendo integratori di qualità. Per contrastare<br />
la stanchezza fisica e mentale, Natural<br />
Point ha creato Tonic Formula, un integratore<br />
alimentare in vendita nelle erboristerie, negozi<br />
di alimentazione naturale e farmacie. È un prodotto<br />
in polvere orosolubile, quindi assorbibile<br />
già a livello orale dalla mucosa sublinguale. È<br />
un prodotto adatto a chi ha difficoltà a deglutire<br />
capsule o compresse ma non solo: questo<br />
tipo di assunzione permette a molti nutrienti di<br />
passare in modo rapido nel circolo sanguigno<br />
prima di arrivare all’apparato gastrointestinale<br />
e al fegato, aumentando la velocità di assorbimento.<br />
È comunque possibile assumerlo sciolto<br />
in acqua. Tonic Formula è privo di allergeni,<br />
edulcoranti, coloranti e conservanti.<br />
Tonic Formula è un integratore multivitaminico<br />
e multiminerale miscelato in una base di barbabietola,<br />
carota e arancia liofilizzate. Contiene<br />
vitamina C, E, molte vitamine del gruppo<br />
B (B1, B2, B5 o acido pantotenico, B6, B9 o<br />
acido folico, B12), bioflavonoidi da agrumi e<br />
minerali (calcio, potassio, cromo, zinco, manganese,<br />
selenio) oltre alle vitamine A e D. Gli<br />
ingredienti agiscono in sinergia e in particolare<br />
le vitamine del gruppo B, insieme al calcio e<br />
al manganese, favoriscono il metabolismo<br />
energetico, sostenendo l’attività fisica e la concentrazione;<br />
la vitamina B6 e B9, insieme allo<br />
zinco e al selenio, contribuiscono alla normale<br />
funzione del sistema immunitario. Le vitamine<br />
del gruppo B sono un sostegno fondamentale<br />
nei cambi di stagione e in tutti i periodi caratterizzati<br />
da eccessivi carichi di stress. Tonic Formula<br />
è ricco di vitamina C ed E, conosciute<br />
entrambe per la loro azione antiossidante.<br />
«Crediamo importante - dicono da Natural<br />
Point - scegliere nutrienti di qualità. Purtroppo<br />
la qualità del cibo odierno non permette di<br />
avere sulle nostre tavole tutto il necessario per<br />
sostenere la vitalità e l’equilibrio del nostro meraviglioso<br />
organismo. Questo perché l’eccessivo<br />
sfruttamento della terra, l’utilizzo smodato<br />
di fertilizzanti, pesticidi e diserbanti, la massiccia<br />
pratica dei raccolti prematuri impediscono<br />
alla frutta e alla verdura di avere una qualità e<br />
TONIC FORMULA<br />
BENESSERE DELLA CONCENTRAZIONE<br />
E DELLA MEMORIA<br />
TONICO CONTRO<br />
STANCHEZZA FISICA E MENTALE<br />
SUPPORTO DELL’ATTIVITÀ FISICA<br />
SUPPORTO DELLE FUNZIONI IMMUNITARIE<br />
ORIGINE MATERIA PRIMA<br />
Sono presenti vari ingredienti<br />
che presentano origine diversa.<br />
La maggior parte sono minerali,<br />
altri derivano da fermentazione naturale<br />
da mais no OGM (vitamina C)o dal sebo<br />
della lana di pecora (vitamina D3).<br />
CONSIGLI D’USO<br />
Si consiglia l’assunzione di una dose<br />
di polvere al giorno (pari a circa 1g)<br />
da sciogliere sotto la lingua,<br />
utilizzando il dosatore presente<br />
all’interno della confezione.<br />
una quantità sufficiente<br />
di vitamine, minerali<br />
e di altri importanti elementi<br />
nutritivi. Anche<br />
l’ampio utilizzo di cibi raffinati<br />
toglie valore all’alimentazione. Ecco<br />
perché integrare i micronutrienti diventa importante.<br />
Ma questo non è che il primo passo.<br />
Secondo la nostra filosofia, per essere davvero<br />
amici preziosi e fidati del nostro benessere e<br />
per svolgere davvero un ruolo attivo nel colmare<br />
eventuali carenze nutritive, gli integratori<br />
devono rispettare parametri di qualità rigorosi<br />
e significativi e devono essere prodotti attivi,<br />
altamente biodisponibili».<br />
PER SAPERNE DI PIÙ<br />
NATURAL POINT SRL<br />
Via Pompeo Mariani, 4<br />
20128 Milano<br />
Tel (+39) 02 27007247<br />
Fax (+39) 02 26005099<br />
Email info@naturalpoint.it<br />
ITA EVENTI 93
Leggere<br />
MEGLIO<br />
FINGERSI<br />
QUALCUN<br />
ALTRO<br />
Come dare una svolta<br />
a un’esistenza mediocre?<br />
Il protagonista del romanzo<br />
Essere Nanni Moretti,<br />
sfruttando la sua somiglianza<br />
con il famoso regista, decide<br />
di spacciarsi per lui, cambiando<br />
radicalmente la propria vita<br />
di Clara Dalledonne<br />
crivere il Grande Romanzo Italiano,<br />
quello che tutti stanno aspettando e che<br />
lascerà tutti a bocca aperta. È questo il sogno<br />
di Bruno Bruni, scrittore di nicchia che per<br />
guadagnarsi da vivere traduce opere di fantascienza<br />
cyber – punk. E intanto aspetta. Aspetta<br />
l’ispirazione per il romanzo della vita; ma<br />
l’ispirazione non arriva e i fogli che ha davanti<br />
rimangono inesorabilmente bianchi. Bruno<br />
Bruni è il protagonista dell’ultimo romanzo di<br />
Giuseppe Culicchia, Essere Nanni Moretti,<br />
edito da Mondadori. A cosa si riferisce il titolo?<br />
Da quando Bruno si è fatto crescere la barba<br />
tutti lo scambiano per il famoso regista. È<br />
Selvaggia, la sua fidanzata, l’unica consolazione<br />
alla mediocrità della sua vita, pole dancer in<br />
un locale notturno, una donna schietta che lo<br />
ama e crede in lui, che gli suggerisce di sfruttare<br />
la sua somiglianza con Nanni Moretti. Da<br />
quel momento Bruno studierà la biografia del<br />
regista e diventerà un suo clone, approfittando<br />
di tutti i vantaggi che<br />
l’essere Nanni Moretti<br />
comporta.<br />
Dopo E così vorresti<br />
fare lo scrittore,<br />
pubblicato<br />
da Laterza nel 2013, Culicchia torna a parlare<br />
dell’industria culturale italiana e lo fa a suo<br />
modo: con lucidità e sagacia. Essere Nanni Moretti<br />
è una satira sui vizi dell’industria culturale<br />
nel nostro paese ma è anche una riflessione, a<br />
tratti parecchio amara se si legge fra le righe,<br />
sull’incapacità di accettarsi, sul desiderio di sentirsi<br />
“qualcuno” agli occhi degli altri, sull’invidia,<br />
sulle aspirazioni.<br />
Per scrivere il libro Giuseppe Culicchia si è ispirato<br />
a una storia vera pubblicata sul quotidiano<br />
britannico Guardian: «ho letto – racconta<br />
l’autore - di un signore inglese che, identico a<br />
Kubrick, per anni si era spacciato per il grande<br />
regista, contando sul fatto che, com’è noto,<br />
Kubrick aveva una scarsissima propensione<br />
per la vita sociale. Mi è sembrata una storia perfetta<br />
per ricavarne un romanzo».<br />
Che tipo di uomo è Bruno Bruni?<br />
Bruno Bruni è un simpatico mediocre, un Salieri<br />
dei nostri giorni: vorrebbe tanto essere capace<br />
di scrivere il Grande Romanzo Italiano,<br />
vincendo lo Strega e vendendo milioni di copie,<br />
ma non ci riesce. Per cui, alla pari di Salieri,<br />
è roso da un’invidia che a tratti lo divora.<br />
Ma lo scrittore che odia più di ogni altro è<br />
Giuseppe Culicchia.<br />
GIUSEPPE CULICCHIA<br />
Classe 1965, torinese, ex libraio, è figlio di un barbiere siciliano e di<br />
un’operaia piemontese. Ha pubblicato 24 libri con i maggiori editori<br />
italiani ed è tradotto in dieci lingue. Dal suo long seller Tutti giù per terra,<br />
ristampato da oltre vent’anni, incluso da Mondadori nella collana 900<br />
Italiano, è stato tratto l’omonimo film. Il suo Torino è casa mia è il<br />
titolo di maggiore successo della collana Contromano di Laterza.<br />
Con Einaudi ha pubblicato il recente Mi sono perso in un luogo<br />
comune. Ha tradotto tra gli altri Mark Twain, Francis Scott<br />
Fitzgerald e Bret Easton Ellis.
Qual è il problema maggiore di Bruno: l’invidia,<br />
l’incapacità di accettarsi o l’ossessione?<br />
Direi tutti e tre. Bruno è un antieroe dei nostri<br />
tempi: già Warhol sosteneva che un giorno tutti<br />
avrebbero avuto diritto a un quarto d’ora di<br />
celebrità, e per lui questo quarto d’ora non è mai<br />
arrivato. Anche la sua compagna, Selvaggia, vorrebbe<br />
tanto avere il talento della fotografa Cindy<br />
Sherman, ma purtroppo per lei non ce l’ha.<br />
Lei però è più intelligente di Bruno, più istintiva,<br />
sa buttarsi nelle cose anziché lambiccarsi<br />
il cervello. Per questo quando lui si fa crescere<br />
la barba e la gente per strada comincia a scambiarlo<br />
per Nanni Moretti gli suggerisce di cavalcare<br />
la cosa.<br />
Perché proprio Nanni Moretti?<br />
Moretti è uno dei miei registi preferiti, ed è anche<br />
quello che ai miei occhi più si adattava al ruolo<br />
di Kubrick, nel senso che com’è noto non compare<br />
nelle cronache mondane, fa una vita molto<br />
appartata.<br />
Come ha reagito Nanni Moretti dopo aver letto<br />
il libro?<br />
L’idea lo ha divertito e mi ha autorizzato a usare<br />
il suo nome: un gesto di grandissima generosità.<br />
Come descriverebbe il personaggio di Selvaggia?<br />
Selvaggia è perfettamente rappresentata dal<br />
nome che porta. Istintiva, sensuale, un po’ barbara<br />
in certi suoi comportamenti.<br />
Tra gli scopi del libro c’è quello di fare satira?<br />
C’è chi ha definito il libro “una satira tragicomica<br />
del mondo culturale italiano”.<br />
La satira del mondo che ruota intorno ai libri è<br />
una delle letture possibili del libro. A me stava a<br />
cuore in particolare il tema dell’identità, del furto<br />
d’identità, del doppio. In un mondo in cui la<br />
nostra immagine è infinitamente più importante<br />
della nostra interiorità, siamo continuamente<br />
chiamati a non essere noi stessi.<br />
Che umanità emerge da questo libro?<br />
Quella che ci circonda, credo.<br />
Il protagonista del suo libro è la conferma che<br />
il luogo comune secondo cui in Italia c’è più<br />
gente che scrive rispetto a quella che legge rispecchia<br />
la realtà?<br />
Come tutti i luoghi comuni, temo che anche questo<br />
abbia un qualche fondamento nella realtà. Il<br />
numero di lettori in Italia è molto basso rispetto<br />
ad altri paesi europei. Ma le case editrici sono<br />
letteralmente sommerse dai manoscritti.<br />
Chi è il lettore tipo di Essere Nanni Moretti?<br />
Non esiste il lettore tipo. Esistono solo le singole<br />
lettrici e i singoli lettori.<br />
A che punto è l’industria culturale italiana?<br />
Sono passati anni dalla pubblicazione di E così<br />
vorresti fare lo scrittore… è cambiato qualcosa?<br />
Direi di no: abbiamo grandi margini di miglioramento,<br />
come si dice.<br />
Lei sostiene che più che in cultura bisogna investire<br />
in formazione, è vero?<br />
Io sostengo che la sola strada possibile è formare<br />
nuove generazioni di lettori. Perché se è vero<br />
che il patrimonio culturale del nostro Paese è la<br />
nostra sola vera ricchezza, è anche vero che la valorizzazione<br />
di tale patrimonio passa inevitabilmente<br />
attraverso i lettori di oggi che saranno la<br />
classe dirigente o comunque i cittadini di domani.<br />
Oggi in Italia i lettori sono una minoranza, arrivano<br />
intorno al 40%. Si sente parlare di analfabetismo<br />
di ritorno. Ma i lettori vanno cresciuti,<br />
coccolati, allevati, letteralmente: siamo noi adulti<br />
che dobbiamo leggere ad alta voce ai nostri figli,<br />
altrimenti sarà molto difficile farli diventare<br />
i lettori di domani.
Leggere<br />
1 2<br />
3<br />
in libreria<br />
(1951) esperto di geopolitica internazionale<br />
e questo libro è un saggio<br />
sulla necessità di un’Europa<br />
unita. Scrive l’autore: “l’Europa<br />
non esiste come stato di natura,<br />
ma deve esistere come frutto della<br />
nostra volontà. Né utopia né ideale<br />
romantico, ma convinzione realistica<br />
che deve farci pensare, per<br />
esempio, a una politica industriale<br />
europea, una Difesa europea”.<br />
1. I guardiani dell’isola<br />
perduta, Stefano Santarsiere,<br />
Newton Compton Editori<br />
Una scossa improvvisa giunge nella<br />
vita di Charles Fort, giornalista appassionato<br />
di misteri. Il suo amico<br />
Luca Bonanni è morto in un incidente<br />
stradale e proprio lui viene<br />
convocato per riconoscerne il<br />
corpo. Ma la compagna di Bonanni,<br />
Selena, sospetta un’altra<br />
causa di morte e lo contatta per<br />
chiedergli aiuto. Ha con sé una<br />
valigia lasciata dall’uomo piena di<br />
oggetti provenienti da relitti inabissatisi<br />
nel Pacifico e che nessuno, in<br />
teoria, potrebbe aver recuperato.<br />
2. Don Ponzio Capodoglio,<br />
Giorgio Pressburger, Marsilio<br />
Nel momento in cui la Romania ancora<br />
socialista, in base a un accordo<br />
internazionale poco pubblicizzato,<br />
lo “vende” alla Germania<br />
Federale in quanto cittadino di supposte<br />
origini sassoni, il nobile<br />
spiantato e ingegnere Ponzio Capodoglio,<br />
allampanatissimo, viene<br />
preso da un’insana mania: vuole<br />
conoscere, a tutti i costi, le proprie<br />
origini. Comincia così una quantità<br />
di viaggi ed esplorazioni che lo portano<br />
ai quattro angoli del mondo.<br />
3. Intima convinzione. Come<br />
sono diventato europeo,<br />
Bernard Guetta, Add Editore<br />
Guetta è un giornalista francese<br />
4. Mindhunter,<br />
John Douglas, Longanesi<br />
Scritto a quattro mani con il produttore<br />
cinematografico Mark Olshaker,<br />
torna in libreria la vera storia<br />
di John Douglas, l’agente<br />
speciale che nel 1980 fondò il<br />
programma di “Criminal Profiling”<br />
dell’FBI, che avrebbe cambiato per<br />
sempre le tecniche di indagine sui<br />
serial killer. Per anni, Douglas ha<br />
interrogato gli assassini e gli stupratori<br />
seriali, indagandone le ossessioni<br />
e le perversioni, per poter<br />
dare la caccia ad altri mostri<br />
5. I love Tokyo,<br />
La Pina, Vallardi<br />
La cosa che La Pina ama di più<br />
nella vita, dopo suo marito, è il<br />
Giappone. Ci va da quando era<br />
ragazzina e nei suoi molti viaggi<br />
ha visto e imparato tanto. Ed è<br />
proprio questo di cui parla il libro,<br />
utile se si ha in programma un<br />
viaggio nella capitale giapponese.<br />
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96 ITA EVENTI