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21_rivista_ITAeventi

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<strong>ITAeventi</strong><br />

n.<strong>21</strong><br />

Foto Fabrizio Cestari<br />

Le novità di<br />

design viste al<br />

Salone del Mobile<br />

Fabrizio Moro<br />

PACE LIVE<br />

TOUR 2017<br />

A maggio 3 anteprime<br />

tra Milano e Roma<br />

INTERVISTE<br />

MARCO MASINI ◗<br />

BARBARA FORIA ◗<br />

ENRICO OETIKER ◗<br />

CINEMA<br />

Francesco Montanari<br />

protagonista del film<br />

Sole cuore amore


Sommario<br />

in questo numero<br />

8 19 27 30<br />

8 Notes<br />

35<br />

52 58 62<br />

36<br />

8.Il nuovo museo di Roma<br />

10. Cibo e tradizione<br />

12.L’arte di narrare<br />

14.Vinitaly 2017: il vino protagonista a Verona<br />

16.Camicia mania<br />

19 Salone del Mobile.Milano<br />

27 Arte<br />

27.Tributo a Keith Haring/Milano<br />

28.Tutte le forme contemporanee dell’amore/Milano<br />

30.L’arte di narrare/Roma<br />

32.Appuntamenti<br />

35 Musica<br />

35.L’amore al centro<br />

36.Canto e suono cercando la pace<br />

40.Non si può tornare indietro… per ora<br />

44.Non vedo l’ora di salire sul palco<br />

46. Appuntamenti<br />

51 Classica<br />

51. La storia di Alfredo e Violetta/Venezia<br />

52. Sua maestà il pianoforte<br />

54. Appuntamenti<br />

40


Sommario<br />

72 80<br />

<strong>ITAeventi</strong><br />

Iscritta con l’autorizzazione del Tribunale<br />

di Milano al numero 335 del 25/10/2013<br />

n.<strong>21</strong> aprile/maggio 2017<br />

Direttore Responsabile<br />

Maurizio Costanzo<br />

Caporedattore<br />

Cristiana Zappoli<br />

57 Teatro<br />

84 88<br />

57.Gli uomini e la crisi di mezza età<br />

58. Salviamoci con la poesia<br />

62. Che bello ridere dell’amore<br />

66. Appuntamenti<br />

71 Cinema<br />

71.Storia di tolleranza e amicizia<br />

72. Una storia di eroi “normali”<br />

76. Pittura, giardini e artisti<br />

78. Get out / La ragazza dei miei sogni<br />

79. Gold la grande truffa<br />

Ritratto di famiglia con tempesta<br />

80 Volti nuovi<br />

80.Recitare non mi basta<br />

Art Director<br />

Laura Lebro<br />

Redazione<br />

Alessandra Cinque, Margot Rossi,<br />

Giovanni Salerno, Mercedes Vescio<br />

Editore<br />

MediaAdv srl<br />

Via A. Panizzi, 6 - 20146 Milano<br />

Tel. +39 02 43986531<br />

info@mediaadv.it<br />

www.mediaadv.it - www.itaeventi.it<br />

Pubblicità<br />

MediaAdv srl (concessionaria)<br />

Via A. Panizzi, 6 - 20146 Milano<br />

Tel. +39 02 43986531<br />

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www.mediaadv.it - www.itaeventi.it<br />

Stampa<br />

Mediaprint Srl<br />

Via Brenta, 7<br />

37047 San Giovanni Lupatoto (Vr)<br />

finito di stampare in aprile 2017<br />

84 Food<br />

84.A Milano il festival degli chef<br />

86 Viaggiare<br />

86.Cinque borghi affacciati sul mare<br />

92 Angolo dei consigli<br />

92. Alla ricerca del benessere perduto<br />

94 Leggere<br />

94.Meglio fingersi qualcun altro<br />

96.In libreria<br />

Via Antonio Panizzi, 6 - 20146 Milano<br />

Tel. 02.43986531 - 02.45506260<br />

www.mediaadv.it<br />

KOrE<br />

E D I Z I O N I<br />

Via F. Argelati, 19 - 40138 Bologna<br />

Tel. 051.343060 - www.koreedizioni.it


Notes<br />

IL NUOVO MUSEO DI ROMA<br />

Palazzo Braschi, nel cuore della capitale, ospita da fine marzo il nuovo allestimento del<br />

museo che cambia totalmente faccia, mettendo il visitatore al centro del percorso espositivo<br />

1 2<br />

1. Cortile interno di Palazzo<br />

Braschi; 2. Piano II - Sala 1<br />

“Benvenuti a Roma”; 3. Palazzo<br />

Braschi, Scalone; 4. Pietro<br />

Tenerani, Psiche svenuta, 1822;<br />

5. Autore ignoto, Berlina Chigi,<br />

1775-1776<br />

4<br />

©Mimmo Frassineti<br />

3<br />

5<br />

©Mimmo Frassineti<br />

N<br />

on un semplice restyling,<br />

ma un vero e proprio<br />

cambiamento a livello<br />

concettuale. Il Museo di Roma,<br />

ora dislocato al secondo e al terzo<br />

piano del settecentesco Palazzo<br />

Braschi in piazza Navona, ha riaperto<br />

a fine marzo e mette al centro<br />

della narrazione il visitatore invece<br />

che l’oggetto esposto. A cominciare<br />

dalla prima sala, un crocevia<br />

dei percorsi di visita che, organizzati<br />

secondo un criterio tematico<br />

e non più cronologico,<br />

consentono al pubblico di immedesimarsi<br />

nel racconto, trovando<br />

costantemente riferimenti all'attualità<br />

e suggestioni visive di immediata<br />

comprensione. Il progetto<br />

vincitore del nuovo allestimento<br />

nasce dall’idea che Palazzo<br />

Braschi possa ‘rispecchiare’ e ‘riflettere’<br />

(o ‘far riflettere’) la storia<br />

di Roma tra il XVII e il XX secolo<br />

permettendo una lettura trasversale<br />

di fenomeni sociali e culturali<br />

avvenuti nella Capitale. Si<br />

tratta di un intervento di valorizzazione<br />

avviato fin dallo scorso<br />

anno grazie al nuovo impianto illuminotecnico<br />

dello scalone monumentale<br />

e al riallestimento dell’atrio<br />

con la settecentesca carrozza<br />

Chigi, in collezione al Museo di<br />

Roma. Nel corso della visita il pubblico<br />

ha la possibilità di scegliere<br />

secondo un criterio generale di tipo<br />

tematico tra un percorso “pubblico”<br />

e uno più intimo e “privato”,<br />

corrispondenti all’originaria<br />

destinazione d’uso degli appartamenti<br />

nobiliari abitati dalla famiglia<br />

Braschi nell’800. Per far conoscere<br />

al visitatore anche le opere<br />

non visibili per limiti espositivi<br />

o consistenza dei materiali di<br />

realizzazione, sono stati allestiti<br />

quattro tavoli multimediali, in<br />

modalità touch screen, all'interno<br />

del percorso espositivo: si tratta di<br />

supporti che arricchiscono l’esperienza<br />

di visita e offrono riferimenti<br />

e suggestioni sull’attualità dei luoghi<br />

e dei fenomeni sociali, qualunque<br />

sia il punto di partenza nel<br />

percorso. All’interno delle singole<br />

sale è proposta una selezione di<br />

opere - tra le più rappresentative<br />

di ciascun tema - provvista di supporti<br />

didattici per la fruizione di<br />

ipo e non vedenti: a questo pubblico<br />

è dedicato un itinerario tematico<br />

per la fruizione tattile di<br />

opere tridimensionali.


Notes<br />

CIBO E TRADIZIONE<br />

In Alto Adige un programma di eventi per conoscere e degustare le erbe selvatiche<br />

tra escursioni, workshop e corsi di cucina. Dal 26 aprile al 14 maggio intorno a Lana<br />

Dopo la fioritura dei meli,<br />

sono le erbe selvatiche le<br />

protagoniste della primavera<br />

nella zona di Lana, il più<br />

grande paese frutticolo dell’Alto<br />

Adige, sul versante meridionale<br />

della conca di Merano.<br />

Un ricco programma di eventi, in<br />

calendario dal 26 aprile al 14 maggio,<br />

darà l’opportunità a turisti e<br />

buongustai di imparare a utilizzare<br />

in cucina proprio le erbe selvatiche.<br />

Durante le quattro settimane<br />

saranno nove i ristoranti delle<br />

località di Foiana, S.Vigilio, Pavicolo,<br />

Prissiano e Sirmiano che<br />

proporranno una cucina dai sapori<br />

tradizionali e regionali, combinati<br />

con creatività e soprattutto a base<br />

di erbe selvatiche. L’evento, giunto<br />

quest'anno alla 10 a edizione,<br />

sarà inaugurato mercoledì 26<br />

aprile da una serata Gourmet nel<br />

ristorante Oberwirt a Lana con<br />

finger food e menu di cinque portate.<br />

Inoltre, esposizione di piantine<br />

fresche di erbe selvatiche da<br />

toccare, odorare e assaporare.<br />

Tra gli eventi ecco alcune iniziative<br />

in programma: La Guida alle<br />

erbe selvatiche tutti i mercoledì di<br />

maggio a Foiana, una mattinata<br />

nella natura con una guida esperta<br />

per scoprire l'utilizzo di questi<br />

preziosi elementi in cucina: durante<br />

l'escursione attorno alla<br />

collina Klosterbühel, la guida<br />

fornirà informazioni utili sulle<br />

erbe spontanee. Escursione guidata<br />

anche a Prissiano, al maso<br />

Großkemathof, venerdì 5 e lunedì<br />

8 maggio. Il 9 e l’11 maggio presso<br />

la Scuola professionale di economia<br />

domestica Frankenberg,<br />

corso di cucina come viaggio<br />

esplorativo nel mondo delle erbe<br />

selvatiche. Tutti i venerdì di maggio,<br />

dal 5 al 26, presso l'Hotel<br />

Tieffenbrunn di Lana, la conferenza-evento<br />

In forma a Primavera,<br />

durante la quale un’esperta<br />

illustrerà i benefici delle erbe selvatiche<br />

con la preparazione di verdi<br />

smoothies.<br />

Ulteriori informazioni<br />

riguardanti le settimane delle<br />

erbe selvatiche e il programma<br />

completo degli eventi si trovano<br />

sui siti www.wildkraeuter.bz.it/it<br />

e www.lana.info<br />

10 ITA EVENTI


Notes<br />

L’ARTE CHE INGANNA<br />

Street art 3D e archeologia: un sodalizio molto particolare grazie al quale,<br />

a Modena, potranno rivivere i luoghi sepolti dell’antica città romana di Mutina<br />

K<br />

urt Wenner, Leon Keer,<br />

Julian Beever, Eduardo<br />

Relero e Vito Mercurio<br />

sono street artist conosciuti in<br />

tutto il mondo e si ritroveranno a<br />

maggio per l’evento Varchi nel tempo:<br />

in cinque diversi luoghi di Modena<br />

sfonderanno illusoriamente<br />

la pavimentazione della città attraverso<br />

la tecnica artistica dell’anamorfismo,<br />

per “svelare” i siti<br />

più significativi della città romana<br />

di Mutina, celata nel sottosuolo del<br />

centro storico. L’evento si svolge<br />

nell’ambito del programma di<br />

Mutina Splendidissima, dedicato<br />

alle celebrazioni dei 2200 anni dalla<br />

sua fondazione. La cosiddetta<br />

street art 3D ha scelto la strada dell’anamorfismo<br />

per “ingannare”<br />

chi guarda le opere da una determinata<br />

posizione creando sprofondamenti<br />

illusionistici nel terreno.<br />

La tecnica risale al Rinascimento<br />

ed è stato Kurt Wenner,<br />

uno degli artisti in mostra, ad applicare<br />

per primo tecniche del<br />

‘500, note ad artisti quali Leonardo<br />

da Vinci, a un’arte che utilizza la<br />

strada come una tela.<br />

I Musei Civici di<br />

Modena hanno<br />

scelto di coniugare questa realtà<br />

con la realtà della città romana sepolta<br />

dando vita a un evento unico<br />

nel suo genere, in cui la street<br />

art 3D fa rivivere i luoghi sepolti<br />

della città romana mettendo in comunicazione<br />

la città contemporanea<br />

con quella antica: le terme,<br />

le mura, l’anfiteatro, le domus, il<br />

capitolium di Mutina saranno visibili<br />

attraverso squarci aperti illusionisticamente<br />

nelle strade di<br />

Modena, che corrispondono anche<br />

ai luoghi più importanti della città<br />

moderna, come ad esempio<br />

Piazza Grande, Palazzo Ducale,<br />

Palazzo della Prefettura,<br />

Chiesa di Santa Maria<br />

delle Asse. L’itinerario della<br />

street art sarà veicolato attraverso<br />

una pianta della città<br />

con l’indicazione dei “varchi<br />

nel tempo” presenti sulle strade e<br />

sulle piazze del centro storico.<br />

VARCHI NEL TEMPO<br />

Street art 3D e Archeologia a Modena<br />

Dal 12 al 14 maggio 2017<br />

12 ITA EVENTI


Notes<br />

VINITALY 2017: IL VINO<br />

PROTAGONISTA A VERONA<br />

Una selezione di quello che abbiamo assaggiato in occasione della cinquantunesima<br />

edizione della più importante fiera italiana dedicata al cosiddetto “nettare degli dei”.<br />

Bianco o rosso, secco o dolce, proveniente da nord o da sud, ce n’è per tutti i gusti<br />

<br />

Le Bessole,<br />

Accordini Igino<br />

(Veneto). Amarone<br />

della Valpolicella<br />

dalla grande<br />

personalità e carattere<br />

che si esprimono in<br />

profumi speziati (frutta<br />

sotto spirito e liquirizia<br />

su tutti) e in una<br />

colorazione intensa<br />

che ricorda il granato.<br />

Un vino perfetto per<br />

accompagnare carni<br />

grigliate e secondi<br />

strutturati, regala<br />

delle sorprese anche<br />

abbinato all’aragosta<br />

e ai formaggi.<br />

Pinot Nero,<br />

Conte d’Attimis-<br />

Maniago (Friuli Venezia<br />

Giulia). Colore rosso<br />

rubino intenso, all’olfatto<br />

spiccano profumi speziati<br />

(cannella e pepe nero),<br />

caffè, confettura di<br />

piccoli frutti di bosco.<br />

Al palato offre persistenti<br />

sensazioni di spezie<br />

e ribes rosso. Vino<br />

corposo, pieno ed<br />

equilibrato che si<br />

abbina splendidamente<br />

ai risotti e alle paste<br />

a base di pesce.<br />

L’azienda fa parte della<br />

Rete Pinot Nero FVG.<br />

Camboi 2014,<br />

Castello di Meleto<br />

(Toscana). Ottenuto<br />

da Malvasia Nera<br />

del Chianti vinificata<br />

in purezza. Di colore<br />

rosso rubino molto<br />

carico e intenso<br />

con riflessi violacei,<br />

al sorso il buon<br />

grado alcolico<br />

e la consistenza<br />

si accompagnano<br />

a una struttura in<br />

perfetto equilibrio tra<br />

acidità e morbidezza,<br />

con tannini maturi,<br />

ben integrati<br />

e vellutati.<br />

Efeso,<br />

Librandi (Calabria).<br />

Un bianco frutto di<br />

anni di sperimentazione<br />

sui vitigni autoctoni.<br />

Il Mantonico, che dà<br />

origine a Efeso, risultava<br />

scomparso delle vigne<br />

del cirotano a causa<br />

della sua bassa resa.<br />

Si presenta con una<br />

buona acidità che<br />

si presta a vinificazioni<br />

tardive e appunto<br />

all’invecchiamento.<br />

Ha anche una vena<br />

leggermente aromatica<br />

che si percepisce anche<br />

nella versione secca.<br />

14 ITA EVENTI


Collio,<br />

Castello di Spessa<br />

(Friuli Venezia<br />

Giulia). Pinot Nero<br />

di colore rosso rubino<br />

tenue, si esprime<br />

con profumi eleganti<br />

e freschi che<br />

ricordano note di<br />

piccoli frutti di bosco,<br />

in particolare di<br />

lampone. Si abbina<br />

particolarmente<br />

a carni di vitello,<br />

pollame, anatra<br />

e a piatti di pesce<br />

saporiti. L’azienda<br />

fa parte della Rete<br />

Pinot Nero FVG.<br />

Sessantanni,<br />

San Marzano (Puglia).<br />

Primitivo di Manduria<br />

Dop 2013 dal colore<br />

rosso rubino molto<br />

carico ed elegante,<br />

profumo ampio e<br />

complesso, fruttato,<br />

con sentori di prugne,<br />

confettura di ciliegia<br />

e note di tabacco,<br />

leggermente speziato.<br />

Vino di grande corpo,<br />

morbido e ricco<br />

di tannini nobili,<br />

adatto a carni rosse,<br />

selvaggina, primi piatti<br />

robusti. È un vino<br />

da meditazione.<br />

Romagna<br />

Sangiovese<br />

Superiore 2015 ,<br />

Tenuta Colombarda<br />

(Emilia Romagna).<br />

Sangiovese in purezza<br />

che rappresenta se<br />

stesso con profumi di<br />

viole, amarene, ciliegie<br />

e rose. Finale di foglie<br />

di tè verde. Il palato è<br />

di piacevole freschezza<br />

e sensazione tannica<br />

misurata molto tipica<br />

del vitigno. Affinato in<br />

acciaio. Da abbinare<br />

a piatti di carne, salumi,<br />

uova, paste e formaggi<br />

di media stagionatura.<br />

Asolo Prosecco<br />

Superiore DOCG,<br />

Montelvini (Veneto). La<br />

denominazione dell’Asolo<br />

è l’unica che può vantare<br />

nel disciplinare la<br />

versione Extra Brut. Si<br />

presenta giallo paglierino<br />

tenue con riflessi verdi,<br />

il perlage appare fine<br />

con un’ottima costanza<br />

e persistenza. Molto<br />

complesso per quantità<br />

e qualità di sensazioni<br />

olfattive, risalta il Nashi,<br />

frutto con caratteristiche<br />

tra la mela Golden e la<br />

pera, sino a una delicata<br />

nota minerale.<br />

ITA EVENTI 15


Notes<br />

CAMICIA MANIA<br />

A fiori, a righe, con un fiocco o asimmetriche:<br />

questa estate camicie e bluse non possono<br />

mancare. E a volte si trasformano anche in abito<br />

LE SARTE<br />

PETTEGOLE<br />

Abito a camicia<br />

in cotone rigato<br />

nei toni del<br />

rosso e azzurro,<br />

gonna ampia<br />

299 €<br />

EDEN PARK<br />

Vestito chemisier a fiori in cotone<br />

155€<br />

H&M<br />

Camicia in seta con fiocco<br />

29,99 €<br />

KRISTINA TI<br />

Blusa in seta<br />

e mix di tessuti<br />

a stampa oceano<br />

e maniche<br />

pipistrello<br />

445 €<br />

MANGANO<br />

Camicia in chambry<br />

149 €<br />

16 ITA EVENTI


MARYLING<br />

Abito lungo<br />

in cotone<br />

beige rosato<br />

€ 600<br />

OVS<br />

Blusa con inserti di pizzo<br />

29,99 €<br />

COS<br />

Blusa asimmetrica<br />

monospalla<br />

verde militare<br />

69 €<br />

SFIZIO<br />

Abito camicia con<br />

inserto in pizzo<br />

183 €<br />

PIERRE<br />

MANTOUX<br />

Casacca manica<br />

corta, in fresco<br />

jersey di viscosa<br />

stampa Folk Birds<br />

con balza di<br />

pizzo macramé<br />

lungo la manica<br />

159 €<br />

ITA EVENTI 17


Design<br />

SALONE DEL MOBILE.MILANO<br />

Bertelè, Credenza Decò, in legno<br />

laccato nero con decori in avorina che<br />

evocano i luminosi bagliori del sole


SALONE DEL MOBILE.MILANO<br />

343.602 presenze in 6 giorni provenienti<br />

da 165 paesi: numeri importanti per<br />

l’edizione 2017 del Salone del Mobile di<br />

Milano che ha chiuso i battenti il 9 aprile scorso.<br />

Numeri che confermano un trend positivo<br />

che si è percepito fin dal primo giorno nei<br />

padiglioni del Salone del Mobile e delle<br />

biennali Euroluce e Workplace3.0, con un incremento<br />

del 10% rispetto all’edizione 2015<br />

con le medesime biennali di questa edizione<br />

dedicate a luce e ufficio. «Un momento unico<br />

in cui cultura e sistema industriale diventano<br />

punto di riferimento internazionale e modello<br />

virtuoso di una Italia che funziona»,<br />

Claudio Luti, presidente del Salone del Mobile.Milano<br />

ha commentato così la chiusura<br />

della manifestazione. «È stata una settimana<br />

eccitante, piena di positività e di entusiasmo<br />

da parte delle imprese che si sono presentate<br />

nel migliore dei modi, degli architetti e dei designer<br />

che hanno portato il proprio pensiero<br />

creativo, e dei tantissimi visitatori che sono arrivati<br />

a Milano per incontrare l’innovazione<br />

al Salone e per vivere il fermento della città».<br />

Oltre 2.000 espositori di cui il 34% esteri, suddivisi<br />

tra Salone Internazionale del Mobile, Salone<br />

Internazionale del Complemento d’Arredo,<br />

Euroluce, Workplace3.0 e SaloneSatellite.<br />

Un’edizione che ha rafforzato sempre di<br />

più l’intensa sinergia con la città di Milano.<br />

«A Milano – ha proseguito il presidente<br />

Claudio Luti – sono arrivati tantissimi ospi-<br />

20 ITA EVENTI


ti che non necessariamente sono legati al design ma<br />

sono venuti qui per vivere l’emozione di questo Salone<br />

e della città stessa. Una Milano che si è fatta<br />

ancora più bella e accogliente grazie alla collaborazione<br />

di tutte le istituzioni che vi lavorano. Solo<br />

a Milano esiste il Salone del Mobile con le sue imprese<br />

industriali connesse con il sistema creativo ed<br />

editoriale in stretto collegamento con la città». Complice<br />

del successo della fiera anche il Fuorisalone:<br />

una miriade di eventi che durante tutta la settimana<br />

del Salone hanno animato le vie di Milano. Mostre,<br />

incontri, installazioni (e chi più ne ha più ne<br />

metta) organizzati ad hoc per questo evento.<br />

Un significativo riconoscimento all’importanza del<br />

Salone e del settore è arrivato anche dalla presenza<br />

di altre autorità governative e istituzionali tra cui<br />

il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Presenze<br />

importanti che testimoniano quanto il Salone<br />

rappresenti uno dei motori dell’economia italiana,<br />

un modello per raccontare l’eccellenza del design<br />

nel mondo, grazie alla straordinaria cultura di<br />

impresa e alla sua filiera.<br />

Come ogni anno anche quest’anno le più importanti<br />

aziende italiane e straniere hanno presentato,<br />

in collaborazione con i designer migliori, le ultimissime<br />

tendenze in fatto di mobili e complementi<br />

di arredo. Kartell, Lago, Natuzzi, DePadova,<br />

Cattelan Italia, Moroso, Knoll, Magis sono solo<br />

alcune delle aziende più importanti che erano presenti<br />

in fiera: in questo speciale abbiamo inserito<br />

una selezione delle tantissime novità esposte nei<br />

padiglioni del Salone milanese.<br />

ITA EVENTI <strong>21</strong>


Design<br />

1<br />

2<br />

3<br />

1. Cattelan Italia, Roll, un tavolo che dà forma al concetto di adattabilità,<br />

grazie alle innumerevoli configurazioni della sua base: 3, 4 o 5<br />

gambe cilindriche di diversi diametri e disponibili nelle finiture nero<br />

goffrato o titanio goffrato. Il piano può essere in cristallo, ceramica<br />

o legno ed è disponibile in molte forme e misure.<br />

2. Moroso, Modernista, la poltrona, progettata da Nipa Doshi e<br />

Jonathan Levien, si ispira agli abiti da uomo di produzione sartoriale:<br />

capi cuciti meravigliosamente, con un gusto ricercato per i materiali<br />

e per i dettagli.<br />

3. De Castelli, Volte, libreria disegnata da Costance Guisset che<br />

gioca con il metallo per evidenziarne le potenzialità espressive. Un<br />

totem, una scultura. Può essere guardata da qualsiasi lato e non<br />

ha necessità di essere appoggiata al muro.<br />

4. BLine, Overpass, divanetto imbottito dai tratti decisamente sartoriali.<br />

La particolare soluzione “button down” permette di aprire e chiudere<br />

l'originale collare dello schienale accentuando il comfort elevato della<br />

seduta, garantito anche dai morbidi braccioli.<br />

5. Sitland, Joy, una collezione di sedute-pouf rivestita con pregiate<br />

texture dall’aria irriverente e gioiosa e che gioca sui binomi diversamente<br />

colorati dei tessuti.<br />

4<br />

5<br />

22 ITA EVENTI


7<br />

6<br />

6. Flou, Amal, letto matrimoniale ingentilito<br />

dal dettaglio dei profili metallici che<br />

trattengono il rivestimento ai lati della<br />

testata, esaltandone l’imbottitura e la morbidezza.<br />

Gli stessi sono realizzati in tre<br />

finiture - oro lucido, brunito opaco,<br />

nickel nero lucido - facilmente abbinabili<br />

a ogni tipo di rivestimento.<br />

7. Kartell, Lantern, Fabio Novembre firma<br />

un’originale lampada a led portatile, una<br />

“lanterna ricaricabile” trasparente, stampata<br />

a iniezione, che si ricarica appoggiandosi<br />

a una base conduttrice.<br />

8. Tecno, Clavis, il tavolo con l’intelligenza<br />

io.T: sensori integrati nei piani di lavoro<br />

attivano funzioni al servizio dell’utente<br />

e inviano informazioni in tempo reale, permettendo<br />

l’ottimizzazione delle risorse.<br />

8<br />

9. Tonelli design, Shoji, progettato<br />

dallo studio Hosoe come guardaroba<br />

da ingresso o camera, è dotato di struttura<br />

in vetro, anta scorrevole a specchio, panca<br />

e cassetti scorrevoli in legno noce. La base<br />

si declina nella pratica versione con ruote<br />

o con piedi fissa.<br />

10. Valentini, Cloè, poltrona ispirata<br />

alla moda e al design degli anni Cinquanta.<br />

Linee vintage, lavorazione artigianale<br />

e dettagli innovativi si uniscono<br />

al massimo comfort.<br />

9<br />

10<br />

ITA EVENTI 23


Design<br />

1<br />

2<br />

3<br />

1. Ritzwell, Beatrix, disegnata da<br />

Shinsaku Miyamoto è una poltrona<br />

dallo schienale alto pensata per il<br />

massimo relax; destinata a diventare<br />

la protagonista di un salotto.<br />

2. Knoll, Womb Settee Relax, disegnato<br />

da Eero Saarinen, è un divanetto<br />

da due posti con imbottitura in piuma.<br />

3. BLine, Merano, lounge chair leggera<br />

ed elegante adatta per interni ed<br />

esterni, sia in spazi pubblici che privati,<br />

design Raffaella Mangiarotti e Ilkka<br />

Suppanen.<br />

4. Arketipo, Manta, una particolare<br />

chaise longue caratterizzata da forme<br />

accattivanti, sinuose e ondeggianti<br />

che ricordano la manta. Può assumere<br />

posizioni di seduta differenti per favorire<br />

al meglio ogni momento di relax.<br />

5. Moroso, Josephine, divano progettato<br />

da Gordon Guillaumier, pensato<br />

per il contract ma facilmente declinabile<br />

anche in una versione domestica.<br />

4<br />

5<br />

24 ITA EVENTI


6<br />

7<br />

6. Bross, Beleos, la struttura del tavolo<br />

si compone di una “trave” metallica,<br />

realizzata a partire da due profili disposti<br />

parallelamente e uniti da distanziali cilindrici,<br />

e dalle gambe, in massello, rastremate<br />

e inclinate per un effetto di grande<br />

ricercatezza.<br />

7. Arper, Arcos, una sedia che reinterpreta<br />

con discrezione il fascino geometrico<br />

dello stile Art Déco, riducendolo<br />

all’essenziale.<br />

8. Kartell, Sir Gio, tavolo di Philippe<br />

Starck che va a completare la famiglia<br />

Aunts&Uncles. Con base in policarbonato<br />

trasparente e piani di diverse dimensioni<br />

e colori.<br />

9. Billiani, Puccio, questa famiglia<br />

di sedute e tavoli è ispirata agli sgabelli<br />

per la mungitura.<br />

10. Formitalia, Rachele, una sofisticata<br />

poltroncina imbottita completamente<br />

rivestita in tessuto, disponibile<br />

in molteplici varianti di colore.<br />

8<br />

9<br />

10<br />

ITA EVENTI 25


INDIANA • TOULOUSE-LAUTREC • BOLDINI • HARING • FOANDARE PER MOSTRE NEI MUSEI PIÙ IMPORTANTI D’ITALIA<br />

Arte<br />

IN MOSTRA UNO DEI PIÙ IMPORTANTI ARTISTI DEL 900<br />

TRIBUTO A KEITH HARING<br />

110 opere del geniale artista americano, molte di<br />

grandi dimensioni, alcune inedite o mai esposte<br />

in Italia, provenienti da collezioni pubbliche e private<br />

americane, europee, asiatiche. La rassegna,<br />

per la prima volta, rende il senso profondo e la<br />

complessità della sua ricerca, mettendo in luce il<br />

suo rapporto con la storia dell’arte. All’interno del<br />

percorso espositivo i lavori di Haring vengono<br />

posti in dialogo con le sue fonti di ispirazione,<br />

dall’archeologia classica, alle arti precolombiane,<br />

alle figure archetipe delle religioni, alle maschere<br />

del Pacifico e alle creazioni dei nativi americani,<br />

fino ad arrivare ai maestri del Novecento, quali<br />

Pollock, Dubuffet, Klee. Keith Haring è stato uno<br />

dei più importanti autori della seconda metà del<br />

Novecento; la sua arte è percepita come espressione<br />

di una controcultura socialmente e politicamente<br />

impegnata su temi propri del suo e del nostro<br />

tempo: droga, razzismo, Aids, minaccia<br />

nucleare, alienazione giovanile, discriminazione<br />

delle minoranze, arroganza del potere. Haring è<br />

stato partecipe di un sentire collettivo diventando<br />

l’icona di artista-attivista globale. L’allestimento è<br />

denso di rimandi al contesto in cui la breve ed<br />

esplosiva vita di Haring gli consentì di esprimersi<br />

come una delle personalità più riconosciute dell’arte<br />

americana del dopoguerra.<br />

◗ Keith Haring. About art<br />

Palazzo Reale, Milano - Fino al 18 giugno 2017<br />

ITA EVENTI 27


Arte<br />

TUTTE LE FORME<br />

CONTEMPORANEE<br />

DELL’AMORE<br />

2<br />

In mostra a Milano ci sono alcuni dei più conosciuti<br />

artisti del nostro tempo. E tutti, attraverso le loro<br />

opere, ci parlano del sentimento più importante<br />

di Giovanni Salerno<br />

I<br />

grandi nomi dell’arte contemporanea<br />

raccontano l’amore. È questa,<br />

in poche parole, l’essenza della<br />

mostra del Museo della Permanente<br />

di Milano. Yayoi Kusama,Tom Wesselmann,<br />

Andy Warhol, Robert Indiana,<br />

Gilbert & George, Francesco<br />

Vezzoli, Tracey Emin, Marc Quinn,<br />

Francesco Clemente, Joana Vasconcelos<br />

e molti altri sono gli artisti che<br />

Danilo Eccher, il curatore, ha scelto,<br />

tracciando un percorso artistico fortemente<br />

emotivo. «Ogni gesto artistico,<br />

in definitiva, è un atto d'amore per<br />

l’umanità intera prima ancora che<br />

alla singola persona, - commenta<br />

Emanuele Fiano, Presidente del Museo<br />

della Permanente di Milano - e<br />

questa selezione di opere dedicate<br />

espressamente all’amore è l’occasione<br />

più propizia per far tornare all’arte<br />

quanto ci ha dato. Si tratta, infatti, di<br />

una mostra di caratura internazionale<br />

che annovera artisti capaci, ciascuno<br />

secondo la propria progettualità<br />

creativa, di segnare il nostro tempo.<br />

Dopo l’ampio successo riscosso a<br />

Roma, questa rassegna offre anche alla<br />

cittadinanza milanese un'esplosione di<br />

forme e di colori scaturiti da un sentimento<br />

totale, unico, come l'amore,<br />

la risorsa più disponibile per cambiare<br />

il mondo». Per avere un’idea dell’importanza<br />

delle opere in mostra,<br />

L’arte contemporanea incontra l’amore<br />

si apre con il famosissimo Love (1966-<br />

1999), un quadrato di lettere che<br />

Robert Indiana ha tracciato agli inizi<br />

degli anni ‘60 e che da allora continua<br />

a rappresentare l’icona più forte e sug-<br />

1<br />

28 ITA EVENTI


1. Marc Quinn, Kiss,<br />

Photo Marc Quinn Studio<br />

2. Indiana, Love, courtesy Galleria<br />

d’Arte Maggiore, G.A.M., Bologna<br />

© Robert Indiana by SIAE 2017<br />

3. Marc Quinn, Thor in Nenga,<br />

courtesy Fama Projects, Verona<br />

4. Robert Indiana, Amor, courtesy<br />

Galleria d’Arte Maggiore, G.A.M.,<br />

Bologna © Robert Indiana<br />

by SIAE 2017<br />

4<br />

3<br />

gestiva di un’immagine che si fa parola,<br />

che invade lo spazio, che espone l’essenza<br />

dell’arte stessa. Non poteva mancare<br />

Andy Warhol con la sua One Multicoloured<br />

Marilyn (Reversal Series):<br />

un’affascinane interpretazione dell’ingorgo<br />

emotivo dell’amore. Non mancano<br />

le video-installazioni che raccontano<br />

differenti linguaggi sperimentati<br />

da Ragnar Kjartansson, Tracey Moffatt,<br />

da Nathalie Djurberg e Hans Berg.<br />

Molto particolare l’opera Coração Independente<br />

Vermelho #3 (PA) [Red Independent<br />

Heart #3 (AP)], il gigantesco<br />

cuore fatto di posate di plastica rosse di<br />

Joana Vasconcelos che canta, con la voce<br />

di Amalia Rodriguez, l’incanto del<br />

fado. Si contrappone così l’armonia della<br />

musica alla cantilena della tristezza,<br />

l’immagine simbolica dell’amore alla<br />

quotidianità ripetitiva raccontata dalle<br />

posate di plastica con cui la Vasconcelos<br />

rincorre ora gli aspetti più tormentati<br />

del simbolo, ora quelli più concettuali<br />

della grammatica compositiva.<br />

“Parlare d’arte – ha scritto Danilo Eccher<br />

riguardo alla mostra - è dunque<br />

sempre un parlare d’amore, anche<br />

quando questo presenta le smorfie orribili<br />

della violenza, della sopraffazione,<br />

della crudeltà. Raccontare l’amore<br />

non è dunque un compito dell’arte,<br />

è la sua essenza stessa, la sua natura,<br />

il suo scopo, il suo ultimo pensiero.<br />

Ecco quindi che una mostra d’arte<br />

non può non essere anche un’esibizione<br />

dei vestiti dell’amore, delle sue<br />

maschere, dei suoi monili, dei suoi profumi,<br />

dei suoi trucchi”. I visitatori<br />

sono coinvolti in prima persona: sono<br />

infatti invitati a lasciare la propria testimonianza<br />

all’interno del percorso<br />

espositivo, per creare un’opera d’arte<br />

nuova, che cresce giorno dopo giorno.<br />

Per tutti è prevista un’audioguida: il<br />

percorso dura 45 minuti ed è possibile<br />

scegliere il narratore fra quattro personaggi<br />

provenienti da mondi diversi<br />

(John Fitzgerald Kennedy, Amy<br />

Winehouse, David Bowie, Coco Chanel<br />

e Lilly e il Vagabondo).<br />

L’arte contemporanea<br />

incontra l’amore<br />

Museo della Permanente, Milano<br />

Fino al 23 luglio 2017<br />

ITA EVENTI 29


Arte<br />

L’ARTE DI<br />

NARRARE<br />

In mostra gli episodi salienti della vita<br />

professionale di Dario Fo e Franca Rame.<br />

Due vite, intrecciate, che si raccontano<br />

di Giovanni Salerno<br />

La storia di Dario Fo e Franca Rame, più di 60<br />

anni insieme, non è stata solo una storia<br />

d’amore, è stata anche una storia di arte, di<br />

politica, di cultura. Si sono incontrati all’inizio<br />

degli anni Cinquanta a teatro e non si sono più lasciati.<br />

Il loro sodalizio umano e artistico ha prodotto<br />

un’eredità tangibile immensa, opere d’arte,<br />

video, libri, e un’eredità intellettuale impagabile. Le<br />

Gallerie Nazionali di Arte Antica hanno organizzato,<br />

nella sede di Palazzo Barberini, la mostra<br />

Dario Fo e Franca Rame: il mestiere del narratore, a<br />

cura della Compagnia Teatrale Fo-Rame. La mostra<br />

ripercorre la storia della coppia attraverso,<br />

circa 150 opere, in cui sono evidenziate le fasi<br />

fondamentali della loro vita. Disegni, tele, arazzi,<br />

copioni, foto, documenti, pupazzi, maschere, costumi<br />

e oggetti di scena vengono usati per raccontare<br />

la magia di usare il palcoscenico come<br />

mezzo per narrare una storia, avendo sempre come<br />

obiettivo il mettere nel racconto qualcosa che potesse<br />

scuotere il pubblico, capace di mandare in<br />

crisi le certezze, in forse le opinioni, di stimolare la<br />

riflessione e la partecipazione. I due artisti, come<br />

la mostra evidenzia, hanno sviluppato una tecnica<br />

di narrazione che mette insieme tutte le loro esperienze:<br />

la pittura, la scrittura, la musica e il teatro.<br />

Dario Fo e Franca Rame:<br />

il mestiere del narratore<br />

Gallerie Nazionali di Arte Antica<br />

Palazzo Barberini, Roma<br />

Fino al 25 giugno 2017<br />

Dall’alto, Gli scout black seminole tornano al villaggio,<br />

illustrazione di Fo per il libro La storia proibita<br />

dell’America; Il tempio degli uomini liberi, illustrazione<br />

di Fo per il libro dedicato al Duomo di Modena<br />

© Compagnia Teatrale Fo-Rame<br />

30 ITA EVENTI


Arte<br />

ISPIRATA DA MORANDI<br />

In mostra <strong>21</strong> lavori di Catherine<br />

Wagner, realizzati tra il 2015 e il<br />

2016. Nel corso della sua più che<br />

trentennale carriera, l’artista americana<br />

ha studiato l’ambiente costruito<br />

come metafora del modo in<br />

cui creiamo le nostre identità culturali,<br />

usando la fotografia per analizzare<br />

le diverse modalità in cui<br />

l’uomo ha plasmato il mondo. Ha<br />

soggiornato a Bologna per diverso<br />

tempo durante gli anni scorsi per<br />

lavorare nello studio di Casa Morandi<br />

e ha inoltre operato nello studio<br />

della casa di Grizzana per confrontarsi<br />

con la rigorosa logica<br />

strutturale e la poesia delle nature<br />

morte morandiane.<br />

Catherine Wagner.<br />

In Situ: Traces of Morandi<br />

Museo Morandi, Bologna<br />

Fino al 3/09/2017<br />

UN’ESPERIENZA CARAVAGGESCA<br />

Un’imponente video installazione con cui la Reggia inaugura le iniziative<br />

realizzate per celebrare il decennale della sua apertura. Realizzata dai video<br />

artisti di The Fake Factory, racconta l’opera dell’artista utilizzando<br />

l’innovativo approccio espositivo delle esperienze immersive.<br />

Caravaggio Experience - Citroniera delle Scuderie Juvarriane, Reggia<br />

di Venaria, Torino - Fino all’1/10/2017<br />

LA SAGA PIÙ SEGUITA<br />

Oltre 1000 pezzi tra modellini, action figures e stampe<br />

d’epoca - alcune esposte per la prima volta<br />

in Italia - raccontano ai visitatori le scene e i<br />

personaggi più indimenticabili di un mondo<br />

che ancora oggi seduce e appassiona a livello<br />

globale. Ai classici toys sono affiancati<br />

rarissimi pezzi vintage da collezione.<br />

Guerre Stellari – Play<br />

Porto Antico di Genova, Magazzini<br />

del Cotone, Genova - Fino al 16/07/2017<br />

L’ART DÉCO<br />

IL NOVECENTO<br />

Esposta la raccolta di opere<br />

d’arte di Augusto e Francesca<br />

Giovanardi, che ha preso<br />

forma nella Milano dell’immediato<br />

secondo dopoguerra,<br />

grazie alla passione verso la<br />

pittura del 900 italiano e all’impegno<br />

sociale dell’illustre<br />

scienziato e docente.<br />

Costruire il Novecento.<br />

Capolavori della Collezione<br />

Giovanardi - Palazzo Fava,<br />

Bologna - Fino al 25/06/2017<br />

Un gusto, una fascinazione, un linguaggio<br />

che ha caratterizzato la<br />

produzione artistica italiana ed europea<br />

negli anni 20, con esiti soprattutto<br />

americani dopo il 1929.<br />

Ciò che per tutti corrisponde alla<br />

definizione Art Déco fu uno stile<br />

di vita eclettico, mondano, internazionale.<br />

Il successo di questo momento<br />

del gusto va riconosciuto<br />

nella ricerca del lusso. La mostra<br />

avrà soprattutto una declinazione<br />

italiana, dando ragione delle biennali<br />

internazionali di arti decorative<br />

di Monza del 1923, del 1925, del<br />

1927 e del 1930, oltre naturalmente<br />

dell’expo di Parigi 1925<br />

e 1930 e di Barcellona 1929.<br />

ART DÉCO.<br />

Gli anni ruggenti in Italia<br />

Musei San Domenico, Forlì<br />

Fino al 18/06/2017<br />

32 ITA EVENTI


TOULOUSE-LAUTREC<br />

Alto un metro e cinquantadue - era affetto<br />

da una forma di nanismo - e morto a<br />

meno di 36 anni devastato dalla sifilide e<br />

dall’alcolismo, Toulouse-Lautrec divenne<br />

noto soprattutto per i suoi manifesti pubblicitari<br />

e i ritratti di personaggi dell’epoca.<br />

Sue sono le immagini, ben impresse<br />

nell’immaginario collettivo, del<br />

balletto al Moulin Rouge, di Aristide<br />

Bruant e delle discinte prostitute nelle maisons<br />

closes in cui aveva il suo atelier. In<br />

mostra 170 opere provenienti dall’Herakleidon<br />

Museum di Atene. Manifesti, litografie,<br />

disegni, illustrazioni, acquerelli,<br />

video, fotografie e arredi dell’epoca<br />

riscostruiscono uno spaccato della Parigi<br />

bohémienne.<br />

Toulouse-Lautrec. La Belle Époque<br />

AMO Arena Museo Opera, Verona<br />

Fino al 3/09/2017<br />

L’OTTOCENTO ITALIANO<br />

L’esposizione, curata da Davide Dotti, racconta la straordinaria<br />

stagione artistica italiana del XIX secolo, illustrando le<br />

correnti e i movimenti pittorici che vi fiorirono, rendendo il<br />

panorama culturale e artistico nazionale uno dei più dinamici<br />

a livello europeo. In mostra cento capolavori dei maggiori<br />

esponenti del neoclassicismo, del romanticismo, della<br />

scapigliatura, dei macchiaioli e del divisionismo, da Canova<br />

ad Appiani, da Hayez a Cremona, da Fattori a Inganni, da<br />

Segantini a De Nittis, da Zandomeneghi fino a Boldini.<br />

Da Hayez a Boldini. Anime e volti<br />

della pittura italiana dell’Ottocento<br />

Palazzo Martinengo, Brescia - Fino all’11 giugno 2017<br />

DIALOGHI<br />

Conversazioni, incontri, corrispondenza.<br />

Per oltre tre anni l’artista<br />

Grazia Toderi e lo scrittore Orhan<br />

Pamuk hanno lavorato alla creazione<br />

di un progetto che ibrida i rispettivi<br />

linguaggi e li supera. Costituito<br />

da tre opere che scandiscono<br />

altrettanti momenti, Words and<br />

Stars è la conclusione di un processo<br />

continuo nel quale la visual<br />

art discorre con la poesia, il video<br />

con la parola.<br />

Grazia Toderi e Orhan Pamuk:<br />

Words and Stars<br />

Mart, Rovereto - Fino al 2/07/2017<br />

GIOVANNI BOLDINI<br />

Questa mostra antologica dedicata al maestro ferrarese completa<br />

idealmente un percorso di riscoperta della pittura dell’800<br />

e di uno dei suoi esponenti più internazionali, iniziato con le<br />

esposizioni a lui dedicate al China World Art Museum di Pechino<br />

e all’Ermitage di San Pietroburgo nel 2016. Esposte quasi 160<br />

opere provenienti da circa trenta musei e dalle più importanti collezioni<br />

private nazionali e internazionali e costituisce un ulteriore<br />

arricchimento per la conoscenza del corpus pittorico di Boldini.<br />

Giovanni Boldini<br />

Complesso del Vittoriano, Roma - Fino al 16/07/2017<br />

ITA EVENTI 33


Musica<br />

PRINCIPALI CONCERTI DI MUSICA POP ROCK JAZZ IN ITALIA<br />

ZUCCHERO • AMOROSO • META • MANNOIA • MASINI • NEK<br />

CINQUE DATE NEI PALASPORT PER FRANCESCO RENGA<br />

L’AMORE AL CENTRO<br />

Dopo il successo delle date del tour nel 2016,<br />

Francesco Renga ritornerà dal vivo nel 2017<br />

con “Scriverò il tuo nome live nei palasport”.<br />

Lo show si svolge su un main stage A e su uno<br />

stage B che Renga definisce “sala prove”, dedicato<br />

esclusivamente a un set acustico più intimo.<br />

Quasi quaranta brani per più di due ore di live<br />

in cui il cantante mette la sua voce al servizio<br />

delle parole e delle melodie. Alle sue spalle si<br />

alternano immagini di vita, istantanee, lancette<br />

che scandiscono il tempo e contributi live;<br />

l’amore è il centro di tutto, diventa leit motiv<br />

dello show. Renga sarà accompagnato sul<br />

palco da Fulvio Arnoldi alla chitarra acustica/tastiere,<br />

Vincenzo Messina al piano/tastiere, Stefano<br />

Brandoni ed Heggy Vezzano alle chitarre,<br />

Phil Mer alla batteria e Gabriele Cannarozzo al<br />

basso. I live non si fermeranno a maggio ma<br />

proseguiranno tutta estate in alcune delle più<br />

suggestive location della nostra penisola,<br />

come il Teatro Antico di Taormina, il Castello<br />

di Udine, il Porto Antico di Genova o Piazza<br />

Duomo a Cremona. Pop, melodia, rock, tensione<br />

espressiva e improvvise aperture orchestrali<br />

caratterizzano oggi la musica di Francesco<br />

Renga, chiudendo il cerchio di un percorso ventennale<br />

che lo ha visto debuttare come frontman<br />

dei Timoria, per poi proseguire da solo alla ricerca<br />

di una propria strada nel corso degli anni<br />

’90, pubblicando cinque album che hanno segnato<br />

altrettante fasi della sua carriera.<br />

CONCERTI ◗ 5/05 Mediolanum Forum, Assago (Mi),<br />

◗ 16/05 Palapartenope, Napoli ◗ 18/05 Nelson<br />

Mandela Forum, Firenze ◗ 20/05 Pala Alpitour,<br />

Torino, ◗ 22/05 Unipol Arena, Casalecchio (Bo)<br />

ITA EVENTI 35


Musica<br />

Fabrizio Moro,<br />

42 anni, nato a Roma,<br />

da genitori calabresi;<br />

all’inizio della sua<br />

carriera per anni si è<br />

esibito live con diverse<br />

band in locali e pub,<br />

presentando un repertorio<br />

rock inedito, insieme<br />

a brani di Doors,<br />

Guns’n’Roses e U2<br />

Foto Fabrizio Cestari


CANTO<br />

E SUONO<br />

CERCANDO<br />

LA PACE<br />

Dal palcoscenico di Sanremo<br />

al palcoscenico dei live. Fabrizio<br />

Moro farà tre concerti anteprima<br />

in attesa del suo tour in partenza<br />

questa estate. E dopo il festival e<br />

l’esperienza televisiva di Amici, il<br />

cantautore romano non vede l’ora<br />

di ritrovarsi davanti al suo pubblico<br />

di Cristiana Zappoli<br />

utti gli artisti, quelli veri almeno,<br />

hanno una sensibilità particolare.<br />

Indipendentemente da quale sia il<br />

loro talento, è quella sensibilità che trasforma<br />

il talento in arte. Non serve conoscerlo<br />

a fondo per capire che Fabrizio<br />

Moro con quella sensibilità ci è<br />

nato, e fin da subito ha sentito l’urgenza<br />

di esprimerla scrivendo: «ho sempre<br />

scritto tantissimo, - racconta - è appena<br />

uscito l’album e io sto già pensando<br />

all’album successivo. Ho iniziato<br />

a scrivere quando andavo alle elementari.<br />

Ero un bambino abbastanza<br />

chiuso, non facevo amicizia facilmente,<br />

ero un po’ diffidente e quindi avevo<br />

un diario su cui scrivevo tutti i miei<br />

pensieri; immaginavo e scrivevo. Poi il<br />

diario si è trasformato nei testi delle<br />

canzoni. Sono stato fortunato perché<br />

ho trovato la mia strada fin da piccolo».<br />

I suoi testi sono espressione di un’anima<br />

inquieta, un’anima, per dirla con le parole<br />

del brano che dà il nome al suo ultimo<br />

album, Pace, che cerca solo il<br />

modo di trovare la pace che non ha.<br />

Quest’anno ha partecipato al Festival di<br />

Sanremo con la canzone Portami via,<br />

piazzandosi al settimo posto e, soprattutto,<br />

raggiungendo il disco di platino<br />

(unico brano ad aver raggiunto questo<br />

risultato insieme a quello di Francesco<br />

Gabbani e Michele Bravi). «Se quest’anno<br />

ho vissuto la vita del backstage<br />

con molta più serenità rispetto al solito,<br />

- racconta Moro - sul palco, invece, ho<br />

provato un’ansia che mai avevo provato<br />

prima. Forse perché più passa il<br />

tempo più le responsabilità aumentano,<br />

invece di sentirmi più leggero mi sento<br />

addosso molta più pressione, probabilmente<br />

perché sono abbastanza rigido<br />

con me stesso e quest’anno mi aspettavo<br />

delle conferme importanti che poi<br />

sono arrivate. Ho vissuto Sanremo<br />

come un banco di prova fondamentale.<br />

Su questo disco ho lavorato molto:<br />

due anni intensi di pre-produzione. In<br />

studio ho lavorato con la band con cui<br />

lavoro ormai da 15 anni e abbiamo<br />

fatto una selezione importante dei<br />

brani, all’inizio erano circa 50 pezzi,<br />

poi sono passati a 20 e poi a 11».<br />

Il Festival di Sanremo nella sua vita<br />

professionale è stato molto importante.<br />

Ha segnato tappe fondamentali<br />

della sua carriera. Cosa pensa<br />

del Festival?<br />

L’importanza del Festival dipende sempre<br />

dal momento della carriera che un<br />

artista sta vivendo. Ci sono momenti<br />

in cui offre proprio i riflettori di cui si<br />

ha bisogno, come è stato per esempio<br />

per me nel 2007, quando non riuscivo<br />

neppure a chiudere un contratto con<br />

una casa discografica indipendente.<br />

Ero completamente solo e Pippo<br />

Baudo mi ha portato al Festival da indipendente<br />

vero e così sono riuscito a<br />

cambiare la mia vita. E quest’anno è<br />

stato un riflettore importate su un lavoro<br />

a cui lavoravo da due anni. Io<br />

non l’ho mai vissuto come una gara,<br />

Sanremo per me è la vetrina più importante<br />

che abbiamo in Italia.<br />

Lei è da sempre un cantautore ma da<br />

qualche anno si è scoperto anche autore.<br />

Come si trova in questa veste?<br />

È una strada parallela che ho “inventato”<br />

un po’ per caso in un momento<br />

in cui, era il 2011, non riuscivo a trovare<br />

un compromesso con le multinazionali.<br />

Ho conosciuto Noemi che ha<br />

ascoltato Sono solo parole e da lì è nata<br />

CONCERTI<br />

◗ 20/04 Fabrique, Milano<br />

◗ 26-27/05 PalaLottomatica,<br />

Roma ◗ 30/06 Teatro<br />

D’Annunzio, Pescara<br />

◗ <strong>21</strong>/07 Next Festival,<br />

Torino ◗ 28/07 Anfiteatro<br />

di Ponente, Molfetta (Ba)<br />

◗ 19/08 Anfiteatro,<br />

Zafferana Etnea (Ct)<br />

◗ 20/08 Teatro dei Ruderi,<br />

Cirella Diamante (Cs)<br />

◗ 3/09 Teatro Romano,<br />

Verona<br />

ITA EVENTI 37


Musica<br />

Oltre all’edizione appena<br />

finita, Moro ha già partecipato<br />

a quattro Festival di Sanremo<br />

come cantautore e a due come<br />

autore: nel 2007 ha vinto tra<br />

le Nuove Proposte con Pensa<br />

la mia carriera<br />

di autore. Poi<br />

ho fondato un’etichetta<br />

editoriale<br />

discografica e con<br />

i proventi di quei<br />

brani mi sono<br />

prodotto i miei<br />

dischi e i miei<br />

tour fino all’anno<br />

scorso.<br />

È divertente<br />

scrivere per gli<br />

altri anche perché<br />

ti permette di<br />

dedicarti solo alla<br />

parte più interessante,<br />

più bella di questo mestiere.<br />

Io non amo molto i<br />

riflettori, attraverso il percorso<br />

da cantautore indipendente<br />

che ho fatto in<br />

questi anni ho incontrato<br />

delle difficoltà notevoli. Fare<br />

l’autore mi ha aiutato a essere<br />

libero, mi ha permesso di<br />

non sottostare ai compromessi<br />

delle multinazionali. Poi negli<br />

anni sono riuscito a creare dei<br />

confini solidi intorno al mio<br />

progetto e oggi, avendo un contratto<br />

con Sony, ho garanzie che<br />

prima non potevo permettermi.<br />

Di cosa ha paura?<br />

La mia paura più<br />

grande è quella di ammalarmi,<br />

sono un ipocondriaco cronico. Ho<br />

un bruttissimo rapporto con la malattia,<br />

a tutti i livelli, e anche con la<br />

morte, sono ossessionato da questo<br />

pensiero. Fortunatamente non mi<br />

ammalo quasi mai. Sono una persona<br />

molto attiva, faccio tante cose, ho<br />

sempre adrenalina in circolo, è per<br />

questo che difficilmente mi ammalo.<br />

Ha fatto parte del corpo insegnanti<br />

della trasmissione televisiva Amici.<br />

Che esperienza è stata?<br />

Un’esperienza che mi ha aiutato ad<br />

aprirmi molto di più rispetto a prima,<br />

adesso sono molto più estroverso.<br />

Mettere la mia storia e le mie esperienze<br />

a disposizione di ragazzi così più<br />

giovani di me mi ha molto gratificato.<br />

Dal punto di vista umano è stato<br />

terapeutico perché in quel contesto,<br />

con il ruolo che avevo, mi dovevo<br />

aprire per forza, non potevo certo “fare<br />

scena muta”. È un ambiente a cui non<br />

ero abituato, è stata un po’ una sfida<br />

e devo dire che ha avuto dei risvolti<br />

per la maggior parte positivi.<br />

Lei è quindi favorevole ai talent televisivi?<br />

Il talent oggi è una possibilità, come<br />

era una possibilità per me l’Accademia<br />

di Sanremo vent’anni fa. Il problema,<br />

quando c’è, è successivo al talent.<br />

Un ragazzo che fa tanti mesi di<br />

televisione e inizia la sua carriera da<br />

lì poi ha bisogno di essere gestito in<br />

un certo modo. Non si può catapul-<br />

Foto per gentile concessione ufficio stampa RAI<br />

NON SOLO CANTAUTORE<br />

Oltre a scrivere canzoni Fabrizio Moro ha due romanzi “nel cassetto” che molto<br />

probabilmente l’anno prossimo pubblicherà: “uno è pronto, - spiega - l’altro<br />

devo ancora finirlo”. Sarebbe facile pensare a un’autobiografia o a storie riguardanti<br />

la sua carriera, ma non è così: “i miei romanzi non hanno niente a che vedere<br />

con me o con la mia carriera musicale: non sopporto quelli che raccontano<br />

la propria vita in un libro; le biografie, al massimo, devono uscire postume”.


tarlo in contesti in cui servono spalle<br />

larghe che lui ancora non ha. Il talent<br />

deve essere gestito con i piedi di<br />

piombo perché il problema non è<br />

quello che succede lì dentro ma<br />

quello che succede fuori. Se inseriamo<br />

il talent all’interno di una gavetta,<br />

allora va tutto bene. Se consideriamo<br />

il talent un punto di arrivo,<br />

allora non va bene. È pericoloso.<br />

Quando un ragazzo esce da lì si ritrova<br />

in una realtà completamente<br />

diversa da quella che ha vissuto fino<br />

a quel momento. Basta pensare al<br />

mio di percorso: quest’anno è il<br />

primo tour importante della mia vita,<br />

il primo in cui sto ottenendo numeri<br />

paganti di un certo livello. Prima di<br />

arrivare a questo punto ho fatto vent’anni<br />

di live nelle feste di paese ed è<br />

un passaggio che va fatto. Durante il<br />

percorso si soffre, è normale, ma soffrendo<br />

si cresce e le spalle si allargano.<br />

Appena finisce il talent molti<br />

ragazzi non hanno la possibilità di<br />

fare questo percorso ma la colpa è dei<br />

management non dei talent.<br />

Cosa dobbiamo aspettarci dal Pace<br />

live tour 2017 in partenza a giugno<br />

che sarà anticipato da tre date tra<br />

aprile e maggio?<br />

Canterò tutto l’album nuovo che è<br />

stato scritto già pensando al live, perché<br />

ogni volta che scrivo un disco<br />

penso già a come sarà eseguirlo dal<br />

vivo. E poi anche tutte le canzoni<br />

che hanno accompagnato il mio percorso<br />

dal 2007 a oggi. Ogni concerto<br />

durerà 2 ore e mezza. Ci sarà tanta<br />

tanta musica, non ci saranno tanti effetti<br />

speciali perché non li amo.<br />

Quanto contano i live nel complesso<br />

del suo lavoro?<br />

È l’unica cosa che non mi fa abbandonare<br />

questo percorso. Io non ho<br />

mai vissuto con leggerezza e spontaneità<br />

il rapporto con i media. Preferisco<br />

suonare, se oggi potessi permettermi<br />

di non fare più televisione e di<br />

non fare più radio, lo farei tranquillamente.<br />

Scriverei e suonerei. Però ci<br />

sono compromessi che fanno parte di<br />

questo mestiere. I live per me sono la<br />

parte più importante del mio lavoro,<br />

sono felice di tornare sul palco, in<br />

mezzo alla gente. Avrò la possibilità di<br />

sentire le mie nuove canzoni cantate<br />

dal pubblico e ne sono contentissimo.<br />

Se non mi mancasse così tanto il palco<br />

scriverei soltanto canzoni per gli altri.<br />

Che rapporto ha con i suoi fan?<br />

Ho un rapporto molto viscerale, infatti<br />

ogni tanto sono un po’ in difficoltà<br />

perché loro giudicano nel bene<br />

e nel male ogni cosa che faccio, ogni<br />

pensiero, è un pubblico molto “radicale”<br />

nel senso positivo del termine.<br />

Li rispetto tantissimo, e cerco di dare<br />

sempre di più per loro. Le due ore e<br />

mezza di concerto, che potrebbero<br />

anche diventare tre, sono tutte per<br />

loro perché mi permettono di vivere<br />

il mio sogno e di fare il lavoro che mi<br />

piace, e questo non ha prezzo.<br />

Tra le sue passioni c’è il cinema.<br />

Cosa pensa del cinema italiano?<br />

Credo che sia in netta ripresa, io<br />

sono molto fiero del nostro cinema<br />

adesso. Abbiamo ottimi registi e ottimi<br />

attori: Kim Rossi Stuart e Luca<br />

Marinelli sono i più bravi secondo<br />

me. Mi piacerebbe lavorare in un<br />

progetto cinematografico, ovviamente<br />

dal punto di vista musicale.<br />

Sono solo parole era stata scritta per<br />

un film di Beppe Fiorello, poi non<br />

se ne fece niente. Dopo la musica<br />

credo che il cinema sia la mia più<br />

grande passione.<br />

IL DISCO<br />

Pace è stato pubblicato<br />

il 10 marzo del 2017<br />

e comprende il brano<br />

che Moro ha presentato<br />

a Sanremo, Portami<br />

via, che ha ricevuto<br />

la “Menzione Premio<br />

Lunezia per Sanremo”<br />

come miglior testo<br />

in gara nella sezione<br />

Campioni. L’album<br />

era stato anticipato<br />

lo scorso anno dal<br />

singolo Sono anni<br />

che ti aspetto, che<br />

ha preceduto il lavoro<br />

completo in studio.<br />

Foto Fabrizio Cestari<br />

ITA EVENTI 39


Musica<br />

Marco Masini,<br />

52 anni, ha ereditato<br />

la passione per<br />

la musica dalla<br />

madre che cantava<br />

e suonava il pianoforte<br />

molto bene<br />

40 ITA EVENTI


NON SI PUÒ<br />

TORNARE<br />

INDIETRO<br />

…PER ORA<br />

Dopo essere salito per l’ottava<br />

volta sul palco di Sanremo e<br />

dopo aver pubblicato il nuovo<br />

album, Marco Masini partirà<br />

il 30 aprile con un nuovo<br />

tour. In cui cercherà di dare<br />

un’immagine al concetto<br />

del tempo che è passato<br />

di Cristiana Zappoli<br />

Foto Angelo Trani<br />

adesso vorrei sapere/Come sarebbe<br />

il mondo/ Se tutto quanto<br />

fosse/ Spostato di un secondo”:<br />

nel ritornello della canzone che Marco<br />

Masini ha presentato al Festival di Sanremo<br />

è racchiuso un po’ tutto il senso<br />

del suo ultimo album: una riflessione<br />

sulle difficoltà che si incontrano nella<br />

vita e sulla necessità di ragionare bene<br />

sulle proprie scelte perché una volta<br />

fatte non si può tornare indietro; una rilettura<br />

del tempo trascorso senza nostalgia<br />

ma con consapevolezza.<br />

«Più si cresce e più si va alla ricerca di soluzioni<br />

estreme e talvolta inconcepibili,<br />

- spiega il cantante - per rimediare ai<br />

nostri errori e ritrovare il senso di tutto.<br />

In ogni brano dell’album ho cercato di<br />

viaggiare attraverso un tunnel spaziotemporale<br />

per capire se ci possa essere<br />

anche una sola possibilità di rifare tutto<br />

da capo, dopo averlo già vissuto. Risultato?<br />

Forse dobbiamo fare buon uso del<br />

potere delle nostre scelte». L’album, che<br />

prende il nome dal brano sanremese,<br />

Spostato di un secondo, è uscito a sei anni<br />

dal precedente (Niente di importante,<br />

2011), una lunga attesa dunque, che ha<br />

restituito un Masini dalle nuove sonorità<br />

elettroniche che restano, comunque, a<br />

servizio della “storia”: amore, rabbia, insoddisfazione<br />

ma anche voglia di riscatto<br />

e speranza. I temi che da sempre caratterizzano<br />

l’universo del cantante si ritrovano<br />

tutti anche in questo lavoro.<br />

Cosa racconta Spostato di un secondo?<br />

È soltanto il desiderio di un uomo che<br />

rilegge la sua vita e vorrebbe tornare indietro<br />

per ritrovare se stesso un secondo<br />

prima di agire, un secondo prima di scegliere,<br />

un secondo prima di sbagliare.<br />

Se si riuscisse a ignorare la fretta che<br />

condiziona le azioni. Se si imparasse a far<br />

implodere i nostri istinti come in un<br />

enorme buco nero che modifica il valore<br />

del tempo, forse arriveremmo un secondo<br />

prima negli stessi istanti e negli<br />

stessi posti. Forse potremmo scegliere la<br />

cosa giusta da fare. Oggi è un’utopia ma<br />

domani potrebbe non esserlo.<br />

Lei pensa che tutti noi prendiamo<br />

decisioni con troppa superficialità?<br />

Succede soprattutto quando si è giovani.<br />

A quella età ci vengono date molte<br />

possibilità, è la vita stessa che ce le dà,<br />

ma ancora non ce ne rendiamo conto.<br />

Se potesse veramente tornare indietro<br />

e cambiare una cosa della sua vita,<br />

cosa cambierebbe?<br />

Non andrei a suonare con la mia cover<br />

band di quel tempo, la notte in cui mia<br />

madre mi ha lasciato.<br />

Riguardo al suo ultimo album ha<br />

parlato di album “concettuale”. Cosa<br />

intendeva?<br />

Non è esattamente un album di concetto,<br />

ma spesso in molti dei brani contenuti<br />

ritorna il desiderio di correggere<br />

qualcosa, o di ignorare qualcosa o qualcuno<br />

che ci ha indebolito.<br />

Come definisce le sonorità di questo<br />

album?<br />

Ho inserito nuove sonorità electro pop<br />

tra brani energici e ballad incalzanti.<br />

ITA EVENTI 41


Musica<br />

CONCERTI<br />

◗ 30/04 Teatro Verdi,<br />

Montecatini ◗ 3/05 Teatro<br />

delle Muse, Ancona<br />

◗ 5/05 Auditorium Parco<br />

della Musica - Santa<br />

Cecilia, Roma ◗ 7/05 Linear<br />

Ciack, Milano ◗ 9/05 Teatro<br />

Massimo, Pescara<br />

◗ 10/05 Obihall, Firenze<br />

◗ 13/05 Teatro Colosseo,<br />

Torino ◗ 14/05 Teatro<br />

Verdi, Pisa ◗ 16/05 Teatro<br />

Politeama Greco, Lecce<br />

◗ 20/05 Palabanco, Brescia<br />

◗ 25/05 Politeama<br />

Genovese, Genova<br />

◗ 27/05 Gran Teatro Geox,<br />

Padova<br />

Penso che siano sonorità consone all’esposizione<br />

concettuale e alla metrica<br />

letteraria di questi brani.<br />

Ha inserito la bonus track Signor<br />

Tenente che ha eseguito anche a<br />

Sanremo nella serata delle cover.<br />

Era legato a Giorgio Faletti?<br />

Ho incontrato Giorgio negli anni<br />

passati ed è stato per me un grande<br />

piacere averlo fra il pubblico durante<br />

un mio concerto. Ho avuto la possibilità<br />

di seguire alcuni suoi consigli<br />

artistici e non. Giorgio era un uomo<br />

incredibile, lo ha dimostrato molte<br />

volte durante la sua evoluzione. Mi<br />

ha regalato molto coraggio e la voglia<br />

di rischiare, caratteristiche che, parlando<br />

di persone che non si sono<br />

più, aveva anche Giancarlo Bigazzi,<br />

che ha prodotto i miei primi lavori e<br />

a cui ero molto legato.<br />

Il secondo singolo dell’album, Tu<br />

non esisti, ricorda da vicino Bella<br />

Stronza. Stesso tema, affrontato<br />

con una maturità differente.<br />

La canzone racconta la paura che<br />

una persona possa distruggerci attraverso<br />

quell'amore che ci illude e ci<br />

porta lontano da noi stessi. Che ci<br />

comprime così tanto da farci sentire<br />

inutili non appena finisce. In questo<br />

brano, la paura diventa realtà e soltanto<br />

una convinzione può cambiarla:<br />

la convinzione che quella persona<br />

non esista.<br />

Quest’anno è salito per l’ottava<br />

volta sul palco di Sanremo. Che<br />

rapporto ha con il Festival?<br />

Un rapporto bellissimo, mi ha sempre<br />

dato la possibilità di raccontarmi.<br />

È stato un Festival all’altezza delle<br />

sue aspettative?<br />

Per me Carlo ha fatto un Festival<br />

bellissimo e le emozioni che ho provato<br />

sono state all'altezza di quelle<br />

che volevo.<br />

Cosa ha in programma per il tour<br />

in partenza a fine aprile?<br />

Voglio cercare di dare un’immagine<br />

non soltanto alle canzoni ma anche<br />

al concetto del tempo che è passato.<br />

IL DISCO<br />

Con Spostato di un secondo Masini<br />

abbraccia nuove sonorità electro pop.<br />

Questa la tracklist: “Ma quale felicità”,<br />

“Nel tempo in cui sono tenuto a restare”,<br />

“Spostato di un secondo”, “Tu non esisti”,<br />

“Invece di scriverti una canzone”, “La massima<br />

espressione d’amore”, “Guardiamoci negli occhi”,<br />

“All’altro capo di un filo”, “Qualcosa che cercavi<br />

altrove”, “La vita comincia”, “Una lettera a chi sarò”<br />

e “Signor Tenente”, una cover del brano di Faletti.<br />

42 ITA EVENTI


La musica non è solo da sentire ma si<br />

può anche vedere.<br />

Come vive i tour?<br />

Cantare dal vivo è meraviglioso ma anche<br />

suonare. Sono nato musicista ed è<br />

ancora importante per me sentire uno<br />

strumento tra le mani.<br />

Nella sua carriera ha attraversato<br />

momenti molto difficili, tanto da desiderare<br />

il ritiro dalle scene. Guardandosi<br />

indietro, oggi, cosa direbbe<br />

al Marco Masini di allora?<br />

Sono normali momenti della vita che<br />

capitano a tutti. Non avrei da dire nulla<br />

al Marco di allora perché credo che ci<br />

abbia messo sempre tutto se stesso.<br />

Ha detto spesso che quando ha ricominciato<br />

a cantare, tra il 2003 e il<br />

2004, il pubblico l’ha aiutata molto.<br />

Che rapporto ha oggi con il suo<br />

pubblico?<br />

I ragazzi che mi seguono sono molto<br />

affezionati a un pensiero, un pensiero<br />

che credo di non avere mai tradito.<br />

Nonostante siano passati 27 anni credo<br />

di aver sempre ascoltato anche le critiche.<br />

Prima mi arrivavano tramite le lettere,<br />

adesso invece, mi arrivano direttamente<br />

sui social. Amore e critiche mi<br />

hanno sempre aiutato a crescere.<br />

C’è una sua canzone o un album a<br />

cui è particolarmente legato?<br />

Direi di no, anche se “Caro Babbo” la<br />

sento molto autobiografica.<br />

MASINI E IL FESTIVAL<br />

Quest’anno Masini ha partecipato<br />

per l’ottava volta al Festival<br />

di Sanremo. La prima volta<br />

fu nel 1990 con la canzone<br />

“Disperato” che vinse nella<br />

sezione Novità. Nel 2004, alla<br />

sua quinta partecipazione, vinse<br />

il Festival con il brano “L’uomo<br />

volante”, scritto con Giuseppe<br />

Dati e Goffredo Orlandi.<br />

Foto per gentile concessione ufficio stampa RAI<br />

Foto Angelo Trani<br />

ITA EVENTI 43


Musica<br />

Un singolo di platino,<br />

un album d’oro, due live<br />

a Milano e Firenze e un tour<br />

in partenza. Per Michele<br />

Bravi, che ha anche<br />

ottenuto il quarto posto a<br />

Sanremo, sembra proprio<br />

un momento magico<br />

di Mercedes Vescio<br />

Michele Bravi,<br />

22 anni, è nato<br />

a Città di Castello,<br />

in Umbria. Ama<br />

molto i cani e ha un<br />

bulldog francese<br />

che ha chiamato<br />

Signora Longari<br />

NON VEDO<br />

L’ORA DI<br />

SALIRE<br />

SUL PALCO<br />

Rivincita” e “rinascita” sono stati, senza dubbio, i due<br />

termini più utilizzati dai media per descrivere<br />

l’esperienza sanremese di Michele Bravi. Il brano<br />

che ha presentato al Festival, Il diario degli errori è diventato,<br />

lo scorso 27 marzo, disco di platino, su YouTube il<br />

video ha superato i 17 milioni di views, su Spotify ha collezionato<br />

quasi 5 milioni di stream. Se a questo si aggiunge<br />

che l’album, Anime di carta, uscito il 24 febbraio,<br />

è già certificato disco d’oro, non si può non riconoscere<br />

che Michele Bravi sta vivendo il momento più felice<br />

della sua carriera, che, se pur breve, è stata comunque già<br />

caratterizzata da notevoli alti e bassi. Pensando infatti a<br />

quello che è accaduto al cantante umbro dopo la vittoria<br />

di X Factor nel 2013 (quando aveva solo 18 anni),<br />

parlare di rinascita non sembra per niente eccessivo.<br />

L’anno dopo la pubblicazione del suo primo EP La vita<br />

e la felicità (2013), infatti, Bravi attraversa un periodo<br />

di crisi a causa del flop dell’album A piccoli passi (2014),<br />

la sua casa discografica di allora lo respinge e il cantante<br />

decide di abbandonare per un periodo le luci dei riflettori<br />

per tornare in una veste nuova, quella di You-<br />

Tuber. All’inizio del 2015, infatti, apre un suo canale<br />

YouTube in cui si racconta ai fan tramite video settimanali<br />

che chiama “Viaggio in costruzione” e alla fine<br />

di quell’anno pubblica con Universal il suo secondo<br />

EP, I Hate Music, interamente in inglese. Il cantante<br />

ha in più di un’occasione detto che è stato il web a<br />

“salvarlo”, a farlo rinascere. E allora, se la rinascita è<br />

merito del web, questo Sanremo 2017 sembra abbia<br />

rappresentato una rivincita. «Non la chiamerei rivincita,<br />

– specifica Bravi – anche se in molti ritenevano<br />

che in questo momento della mia carriera dovessi dimostrare<br />

per forza il mio valore. Quando Carlo Conti<br />

ha annunciato il mio nome tra i big di Sanremo è<br />

stata una sorpresa anche per me. C’è chi si è chiesto<br />

chi fossi, ma ci sta. Io sono tranquillo e non<br />

può che farmi piacere percepire che le mie canzoni<br />

sono arrivate a tante persone». Anche se inizialmente<br />

qualcuno si è chiesto chi fosse Michele<br />

Bravi, alla fine la sua canzone è rimasta fuori dal<br />

podio per un pelo, piazzandosi quarta: «la settimana<br />

di Sanremo – prosegue – è stata incredibile. È un con-


IL DISCO<br />

Anime di Carta è uscito il 24 febbraio per<br />

Universal Music entrando direttamente alla<br />

prima posizione nella classifica FIMI/GfK.<br />

L’album presenta delle coordinate sonore<br />

spostate verso il sound internazionale, tra la<br />

tensione della musica elettronica e l'intimismo<br />

classico dell’ensemble d’archi.<br />

testo tanto affascinante quanto surreale. Ammetto che quel palco mi faceva<br />

un po’ di paura, ma alla fine è andata alla grande. Il quarto posto<br />

finale mi ha riempito di gioia».<br />

Dopo il successo riscosso da I Hate Music, disco che ha debuttato direttamente<br />

alla terza posizione della classifica ufficiale italiana degli album<br />

più venduti, l’album Anime di carta, pubblicato dopo un lavoro durato<br />

tre anni, si presenta come un progetto più maturo, estremamente<br />

rappresentativo della personalità di Michele Bravi, più introspettivo, in<br />

cui il cantate parla di una storia d’amore durata due anni: «è un disco<br />

molto personale, - spiega - ho voluto raccontare la storia d’amore che ho<br />

vissuto. È stato un periodo intenso e quando è finito non è stato facile.<br />

Succede quando incontri una persona importante. Sono canzoni dedicate<br />

all’amore, alla ricerca e alla condivisione di esperienze con un’anima<br />

gemella». È un disco dedicato, come dice il titolo, alle “anime di carta:<br />

«questo disco non è mai iniziato, non è mai finito. È stato scritto domani<br />

mattina. È il mio presente senza scadenza, è l’insieme di tutti i<br />

giorni, di tutte le persone, di tutti i cambiamenti. Chi ama<br />

senza conoscere la giusta dimensione dell’amare è un’anima<br />

di carta. Le anime di carta si tagliano sfiorandosi e si accartocciano<br />

stando insieme. Si rincorrono tra le pagine<br />

senza trovarsi e, sulla trama di quelle pagine, rendono<br />

indelebile la storia dei loro errori».<br />

Il cantante presenterà l’album dal vivo a maggio nei due<br />

live di Milano e Firenze, anteprime dell’Anime di Carta<br />

Tour: «le due anteprime rappresentano una nuova partenza,<br />

sarà la prima vera occasione per far ascoltare le<br />

mie canzoni nuove e non solo», spiega Bravi. «Dopo il<br />

Festival di Sanremo sono stato impegnato in un lungo<br />

tour Instore in tutta Italia. Mi piace molto incontrare<br />

i miei fan e stare in mezzo a loro, è una sensazione speciale.<br />

Passare da registrare video su YouTube al contatto<br />

con il pubblico è stato bellissimo, però la verità è che<br />

non vedo l’ora di salire nuovamente su un palco. Credo<br />

che prima di salirci sarò talmente emozionato da aver bisogno<br />

di qualcuno che mi faccia pensare ad altro! Per fortuna<br />

poi sul palco mi carico. Sentire le persone vicino a<br />

me e avere la consapevolezza del loro supporto mi fa sentire<br />

importante».<br />

CONCERTI<br />

◗ 20/05 Fabrique, Milano ◗ <strong>21</strong>/05 Viper Theatre, Firenze


Musica<br />

Zucchero<br />

RECORD ALL’ARENA<br />

Il “Black Cat World Tour 2017” di Zucchero “Sugar”<br />

Fornaciari prosegue all’Arena di Verona. Con<br />

queste dieci date, tra maggio e settembre, diventano<br />

<strong>21</strong> i concerti dell’artista all’Arena in soli 12 mesi:<br />

un record assoluto. Il disco “Black cat” (certificato<br />

Platino da FIMI/GfK Italia), prodotto da tre grandi<br />

nomi del panorama internazionale, T Bone Burnett,<br />

Brendan O’Brien e Don Was, si compone di<br />

13 brani dalle nervature rock-blues. L’album annovera<br />

la collaborazione artistica di Bono che, in seguito<br />

alla tragedia avvenuta al Bataclan, ha scritto con Zucchero<br />

il brano “Streets Of Surrender (S.O.S.)”, oltre<br />

alla partecipazione alle chitarre di Mark Knopfler<br />

e il contributo artistico di Elvis Costello che ha<br />

scritto la versione inglese del brano “Love Again”, dal<br />

titolo “Turn the world down” (canzone presente solo<br />

nelle versioni estere di “Black Cat”).<br />

CONCERTI ◗ 1-2-3-4-5/05/2017, <strong>21</strong>-22-23-24-25/09/ 2017<br />

Arena di Verona<br />

Fiorella Mannoia<br />

UNA COMBATTENTE<br />

Dopo il successo dell’ultimo album, “Combattente”,<br />

e la certificazione Oro per “Che sia benedetta”, il brano<br />

presentato a Sanremo, con un sold out dopo l’altro<br />

continua ad arricchirsi di nuove date il calendario<br />

dei live di Fiorella Mannoia. Questa primavera l’artista<br />

tornerà con doppie e triple repliche nei teatri di<br />

tutta Italia e in estate sarà protagonista nelle arene,<br />

nelle piazze e nei festival di tutta la penisola. Il 17 settembre<br />

Fiorella tornerà sul palco dell’Arena di Verona<br />

per un’imperdibile concerto evento, a due anni di distanza<br />

dal suo live sold out del 2015, per festeggiare<br />

gli oltre 40 anni di carriera e a un anno dalla magica<br />

serata di “Amiche in Arena”.<br />

CONCERTI ◗ 2/05 Europauditorium, Bologna ◗ 13-14 /05<br />

Teatro Verdi, Firenze ◗ 16/05 Auditorium Parco Della<br />

Musica, Roma ◗ 18-19/05 Teatro Degli Arcimboldi,<br />

Milano ◗ 22/05 Teatro Colosseo, Torino ◗ 27/05<br />

Europauditorium, Bologna ◗ 30/05 Auditorium Parco<br />

Della Musica, Roma ◗ 31/05 Teatro Degli Arcimboldi,<br />

Milano (altre date www.fiorellamannoia.it)<br />

UN’ANTEPRIMA IN GRANDE STILE<br />

Mentre il suo singolo "Differente" è tra i brani più trasmessi dalle radio italiane, Nek annuncia<br />

l’atteso tour estivo che prende il nome dal suo ultimo album di inediti. “Unici In Tour” partirà<br />

il 7 luglio, e arriverà dopo l’evento “Nek In Arena”, a maggio all’Arena di Verona. Prodotto<br />

dallo stesso Nek e da Luca Chiaravalli, “Unici” è il 13° album di inediti dell'artista, uscito<br />

a quasi due anni di distanza dal precedente “Prima di Parlare”. Contiene 11 brani: Unici;<br />

Differente; Questo so di me; Freud (featuring J-Ax); Uno di questi giorni; Mia; Il giardino<br />

dell’Eden; La mia terra; Quando era ora; In braccio; Futuro 2.0.<br />

CONCERTO ◗ <strong>21</strong>/05/2017 Arena di Verona<br />

46 ITA EVENTI


UN GRAN FINALE<br />

Foto Giovanni Gastel<br />

Due date all’Arena per concludere nel migliore dei modi il<br />

“Vivere a Colori Tour”: il tour di Alessandra Amoroso<br />

che ha registrato sold out nei più importanti palasport di<br />

tutta Italia e che è stato protagonista del docu-film "Vivere<br />

a colori", andato in onda su FoxLife in marzo. L'album ha<br />

raggiunto la certificazione doppio platino, i singoli estratti<br />

hanno totalizzato 4 dischi di platino e i loro videoclip ufficiali<br />

hanno superato le 100 milioni di visualizzazioni. L’artista<br />

pugliese, la cui carriera è cominciata con la trasmissione<br />

Amici di Maria de Filippi, conta oggi oltre 2,4 milioni<br />

di fan su Facebook, oltre 945 mila follower su Twitter e<br />

oltre 850 mila su Instagram.<br />

CONCERTI ◗ 28-29/04/2017 Arena di Verona<br />

Thegiornalisti<br />

RIVELAZIONI<br />

Calcutta (con uno speciale dj set), Elisa, Fabri Fibra<br />

e Luca Carboni saranno gli ospiti speciali alle due date<br />

evento deiThegiornalisti. Dopo aver girato l’Italia collezionando<br />

sold out in tutte le date del Completamente<br />

Tour, tornano a regalare emozioni con il tour<br />

Completamente Senza. La band, formata da Tommaso<br />

Paradiso, Marco Antonio Musella e Marco Primavera,<br />

ha ricevuto il Rockol Awards come rivelazione<br />

italiana del 2016. Il gruppo nasce nel 2009: si autoproducono<br />

i primi due dischi nati e scritti nel salotto<br />

di casa, e nel settembre 2011 esce prima “Vol.1”<br />

e qualche mese più tardi “Vecchio”. Il cambio di rotta,<br />

di stile, avviene a fine 2013 quando firmano con<br />

Foolica e, nell’anno successivo, fanno uscire “Fuoricampo”,<br />

disco prodotto da Matteo Cantaluppi che<br />

riscuote un ottimo successo di critica e di pubblico.<br />

CONCERTI<br />

◗ 9/05/2017 Palalottomatica, Roma<br />

◗ 11/05/2017 Mediolanum Forum, Milano<br />

DOPPIO CD E TOUR<br />

“Vietato Morire”, il brano che Ermal Meta ha portato<br />

alla 67esima edizione del Festival di Sanremo,<br />

si è posizionato al primo posto nella classifica dei<br />

singoli più venduti in Italia e si è aggiudicato podio<br />

e Premio della Critica Mia Martini e, dulcis in fundo,<br />

a marzo è stato certificato Disco d’Oro. Questo successo<br />

si è tradotto in un tour che è iniziato in primavera:<br />

due ore di energia, affidate a Ermal Meta, Dino<br />

Rubini (basso), Marco Montanari (chitarra),<br />

Emiliano Bassi (batteria), Roberto Cardelli<br />

(tastiera & pianoforte) e Andrea<br />

Vigentini (cori & chitarra acustica) per<br />

attraversare le dinamiche musicali del<br />

nuovo progetto. “Vietato Morire” è infatti<br />

un doppio cd (distribuito da Artist<br />

First) che contiene anche “Umano”, l’esordio<br />

da solista presentato nella precedente<br />

edizione del Festival, che certifica questo<br />

percorso artistico e permette, a chi ancora<br />

non l’ha fatto, di conoscere il lavoro integrale<br />

di Ermal Meta. Il doppio cd contiene<br />

9 brani inclusi in “Umano” e 9 nuove canzoni,<br />

tra le quali 2 featuring che impreziosiscono<br />

il progetto: Elisa in “Piccola<br />

Anima” e Luca “Vicio” Vicini (Subsonica)<br />

ne “La Vita Migliore”.<br />

CONCERTI<br />

◗ 22/04 The Cage, Livorno<br />

◗ 25/04 Demodé Club,<br />

Modugno (Ba) ◗ 07/05<br />

Alcatraz, Milano ◗ 14/05<br />

Hiroshima Mon Amour New,<br />

Torino ◗ 16/05 Auditorium<br />

Parco Della Musica, Roma<br />

◗ 17/05 Teatro Acacia,<br />

Napoli ◗ 24/05 Teatro<br />

Delle Muse, Ancona<br />

◗ 25/05 Teatro Duse,<br />

Bologna<br />

Foto Luis Condrò


Jazz<br />

FUSION ANNI 70<br />

Il batterista Billy Cobham, con la sua attuale band, calcherà il<br />

palco dell’Alighieri in occasione del Ravenna Jazz Festival (5<br />

- 14 maggio 2017): un turbine sonoro, un’apoteosi di ritmi<br />

ipercinetici e sonorità elettriche capaci di riportare alla luce<br />

l’intensità degli anni d’oro del jazz-rock per l’artista che ha<br />

un punto di forza nella sua inossidabile fedeltà al genere<br />

musicale che lo ha reso celebre, la fusion anni Settanta. Il<br />

festival ravennate, giunto ormai alla 44 a edizione, porterà in<br />

città grandi miti del jazz crossover, come Pat Metheny, e della<br />

scena alternativa newyorkese, come Marc Ribot. Anche gli<br />

artisti più giovani in programma sono già in aria di celebrità,<br />

come la bravissima sassofonista Grace Kelly e la cantante<br />

Avery*Sunshine, mentre gli Istanbul Sessions faranno da ponte<br />

tra la scena musicale d’oltreoceano e quella mediterranea.<br />

CONCERTO ◗ 13 maggio, Ravenna, Teatro Alighieri<br />

UNA STAR DEL WEB<br />

Il londinese Jacob Collier, 22 anni, ha scavalcato i classici<br />

percorsi dominati da case discografiche e agenzie, per farsi<br />

strada da sé attraverso internet e i social media. Nel 2011 inizia<br />

a caricare on line i suoi video che diventano virali e oggi<br />

tra i suoi fan si contano personaggi come Herbie Hancock e<br />

Pat Metheny, che non si fanno scrupolo di definirlo un genio.<br />

Dello stesso parere è Quincy Jones, che ha fatto di Collier il<br />

suo pupillo. Suonerà a Correggio all’interno del festival itinerante<br />

Crossroads (che prosegue fino all’1 giugno 2017).<br />

CONCERTO ◗ 18 maggio, Correggio (RE), Teatro Asioli<br />

LA DIVA DEL JAZZ<br />

Un nuovo capitolo della carriera di Dee Dee Bridgewater: un progetto dedicato a<br />

Memphis, che la vedrà alle prese con i fondamentali della black music intrisa di blues<br />

e R&B oltre che con le proprie radici personali. La Bridgewater è infatti nata proprio<br />

nella città del Tennessee e con questo nuovo repertorio (che nel corso<br />

del 2017 troverà anche la via del disco) risalirà alla propria infanzia,<br />

mettendo gli ascoltatori davanti a un momento cruciale della cultura<br />

americana, fatta di lotte per i diritti civili e di una fenomenale<br />

emancipazione musicale. Suonerà all’interno del Vicenza Jazz Festival<br />

(12 - <strong>21</strong> maggio 2017): giunto alla ventiduesima edizione,<br />

quest’anno, sotto la bandiera del titolo “To Be or Not To Play”,<br />

che strizza l’occhio all’autobiografia di Dizzy Gillespie e all’eredità<br />

storica del bop, saprà raccontare il jazz attraverso i suoi grandi protagonisti<br />

odierni, ispirandosi a una sorta di veracità estetico-filosofica.<br />

CONCERTO ◗ 17 maggio, Vicenza, Teatro Comunale


SOKOLOV • ABBADO • UCHIDA • CARYDIS • PAPPANO • FISCHGRANDI INTERPRETI: MUSICA DA CAMERA, CLASSICA, OPERA<br />

Classica<br />

UN GRANDE CLASSICO IN SCENA AL TEATRO LA FENICE<br />

LA STORIA DI ALFREDO E VIOLETTA<br />

Opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di<br />

Francesco Maria Piave, La Traviata è basata<br />

su La signora delle camelie, opera teatrale di<br />

Alexandre Dumas (figlio), che lo stesso autore<br />

trasse dal suo precedente omonimo romanzo.<br />

L’opera racconta la storia d'amore fra un giovane<br />

di buona famiglia, Alfredo, e una cortigiana<br />

di dubbi costumi, Violetta. Saranno i pregiudizi<br />

a dividere i due amanti che si riuniranno<br />

poco prima della morte, per tisi, di Violetta.<br />

Viene considerata parte di una cosiddetta “trilogia<br />

popolare” di Verdi, assieme a Il trovatore e<br />

a Rigoletto. La prima rappresentazione, che avvenne<br />

proprio al Teatro La Fenice il 6 marzo<br />

1853, fu un fiasco. L’opera fu stroncata dalla<br />

critica. Verdi però non si mostrò per niente turbato<br />

sicuro com’era che in occasione delle<br />

repliche successive si sarebbe riconosciuto il<br />

valore artistico dell’opera. La Traviata ha avuto<br />

fra i propri interpreti nomi altisonanti della storia<br />

della musica classica: da Maria Callas a Placido<br />

Domingo, da Luciano Pavarotti a Joan Sutherland<br />

fino a Renato Bruson. Si sono cimentati<br />

con quest’opera anche i più grandi direttori di<br />

orchestra: l’edizione di Arturo Toscanini rappresenta<br />

ancora oggi un esemplare parametro di<br />

giudizio per tutti i vari interpreti. La regia dell’opera<br />

che a maggio andrà in scena a Venezia<br />

è di Robert Carsen, nato in Canada e formatosi<br />

come attore alla York University di Toronto e<br />

alla Bristol Old Vic Theatre School, come regista<br />

ha realizzato spettacoli in ogni parte del mondo.<br />

LA TRAVIATA<br />

◗ 19-24-26-28-30/05, 1-3/06, 11-12-13-14-16/07,<br />

Teatro La Fenice, Venezia<br />

Yutaka Sado (direttore), Elena Barbalich (regia),<br />

Ildebrando D’Arcangelo (Conte d’Almaviva), Carmela<br />

Remigio (contessa), Mirco Palazzi (Figaro), Ekaterina<br />

Bakanova (Susanna), Paola Gardina (Cherubino)<br />

ITA EVENTI 51


Classica<br />

SUA MAESTÀ<br />

IL PIANOFORTE<br />

Bologna: la trentesima Stagione<br />

di Musica Insieme si conclude il<br />

15 maggio con un attesissimo ritorno,<br />

quello di Grigory Sokolov, considerato<br />

uno dei massimi pianisti viventi<br />

Grigory Sokolov,<br />

nato a Leningrado<br />

nel 1950, ha<br />

insegnato per anni<br />

al Conservatorio di<br />

S. Pietroburgo, ma<br />

attualmente si dedica<br />

solo all’attività<br />

concertistica<br />

52 ITA EVENTI


l 15 maggio 2017 calerà il sipario sulla Stagione<br />

2016/2017 dei Concerti di Musica Insieme<br />

– che ha celebrato quest’edizione i suoi trent’anni<br />

di attività – con un evento straordinario presso l’Auditorium<br />

Manzoni di Bologna (Via de’ Monari, ore<br />

20.30): il recital pianistico di Grigory Sokolov, uno<br />

dei più acclamati interpreti della scena internazionale.<br />

Già protagonista di memorabili concerti per<br />

Musica Insieme, il pianista russo ha voluto concluderne<br />

la trentesima stagione, proprio per suggellare<br />

un sodalizio che dura dal 1989, quando il<br />

suo nome cominciava a essere noto anche nell’Europa<br />

occidentale, mentre la vittoria del Concorso<br />

internazionale “Čajkovskij” nel 1966 lo aveva<br />

già reso celebre in patria.<br />

Il suo Primo Premio in questa competizione fu memorabile<br />

perché all’epoca egli era ancora solo un<br />

brillante studente del Conservatorio di Leningrado,<br />

città dov’era nato sedici anni prima e dove aveva<br />

debuttato, praticamente ancora bambino, nel<br />

1962. Il presidente della giuria era Emil Gilels, una<br />

leggenda del pianismo mondiale, e Sokolov ottenne<br />

il Primo Premio all’unanimità, divenendo il più<br />

giovane musicista di sempre a vincere il Concorso.<br />

Da allora, ammirato per la sua introspezione<br />

visionaria, la sua ipnotica spontaneità e la sua devozione<br />

senza compromessi alla musica, si è esibito<br />

con le maggiori orchestre, tra cui New York<br />

Philharmonic, Royal Concertgebouw di Amsterdam,<br />

Philharmonia di Londra, Orchestra<br />

della Scala, Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese<br />

e Orchestra Filarmonica di Monaco, prima<br />

di decidere di dedicarsi esclusivamente al recital<br />

per pianoforte solo. Questa scelta ha messo in luce<br />

l’interprete raffinato e attento, dotato di un’emotività<br />

al tempo stesso misurata e contagiosa, sobria<br />

e profonda, come del resto ci si aspetta da un musicista<br />

la cui maturazione è frutto di attenta riflessione<br />

e accurato studio. Basti pensare che il pianista<br />

russo tiene circa settanta concerti ogni stagione,<br />

immergendosi completamente in un singolo<br />

programma che presenta in tutte le principali<br />

sale d’Europa, tra cui, appunto, l’Auditorium<br />

Manzoni, per Musica Insieme il 15 maggio 2017.<br />

Il programma prescelto verte su Mozart e Beethoven,<br />

due compositori di cui Sokolov è fra gli<br />

interpreti più accreditati, alla scoperta dell’affascinante<br />

mondo della sonata per pianoforte. A segnare<br />

il punto di partenza e quello di arrivo di questo<br />

straordinario percorso sono due composizioni<br />

che, sebbene entrambe classificate come sonate,<br />

non potrebbero essere più differenti: la KV 545<br />

di Mozart e l’Opus 111 di Beethoven. La prima,<br />

graziosa e garbata, lieve come una brezza primaverile,<br />

non sembra condividere in alcun modo il<br />

DNA con l’enigmatica, tormentata e spiazzante<br />

ultima Sonata del compositore tedesco.<br />

Nel mezzo stanno altre due composizioni di Mozart:<br />

la Fantasia in do minore KV 475 e la Sonata<br />

in do minore KV 457. Che siano state o meno ispirate<br />

dalla repentina interruzione di una relazione<br />

con la Signora Therese von Trattner, a cui furono<br />

dedicate, la malinconia di queste pagine rivela una<br />

drammaticità inconsueta e pensosa, che riecheggia<br />

anche nella prima Sonata di Beethoven in programma,<br />

l’opera 90, ispirata da una storia d’amore<br />

contrastata tra un amico e allievo di Beethoven<br />

con una cantante lirica. Le originarie indicazioni dei<br />

movimenti riflettevano proprio questa dedica:<br />

“Conflitto tra la ragione e il cuore” e “Conversazione<br />

con l’amata”, raffigurando sia il dissidio interiore<br />

tra amore e dovere, sia l’appassionato dialogo<br />

tra gli amanti, in cui riecheggia il celeberrimo<br />

motivo di Per Elisa.<br />

Conclude il programma l’opera 111, l’ultima tappa<br />

del percorso sonatistico di Beethoven, cui è dedicata<br />

una delle pagine più belle della letteratura del<br />

Novecento. Nel Doctor Faustus, Thomas Mann riporta<br />

infatti una conferenza tenuta da un bizzarro<br />

insegnante riguardo proprio a questa opera emblematica.<br />

«Il tema dell’Arietta – spiega il personaggio<br />

– attraverso cento destini, cento mondi di<br />

contrasti ritmici, finisce col perdersi in altitudini vertiginose<br />

che si potrebbero chiamare trascendenti o<br />

astratte – così l’arte di Beethoven avrebbe superato<br />

se stessa: dalle regioni abitabili si era sollevata,<br />

davanti agli occhi sbigottiti degli uomini».<br />

(Biglietti da 10 a 60 euro, in vendita presso la Biglietteria<br />

dell’Auditorium Manzoni il pomeriggio del<br />

concerto dalle 15 alle 20.15, oppure online sui siti<br />

www.musicainsiemebologna.it e www.vivaticket.it<br />

e nei punti vendita autorizzati di Vivaticket.<br />

Info: Segreteria di Musica Insieme<br />

tel. 051 271932<br />

info@musicainsiemebologna.it)<br />

GRIGORY SOKOLOV (pianoforte)<br />

◗ 15/05/2017<br />

Auditorium Manzoni, Bologna<br />

musiche di Wolfgang Amadeus Mozart,<br />

Ludwig van Beethoven<br />

I CONCERTI DI MUSICA INSIEME<br />

KELEMEN QUARTET<br />

◗ 02/05/2017<br />

Auditorium Manzoni, Bologna<br />

musiche di Haydn, Schumann, Schubert, Bartók<br />

ITA EVENTI 53


Classica<br />

BELLOCCHIO ALLA REGIA<br />

È l’opera più popolare di Umberto Giordano, su libretto<br />

di Luigi Illica. Questa versione di Andrea Chénier<br />

può vantare un nuovo allestimento firmato dal<br />

celebre regista cinematografico Marco Bellocchio che,<br />

al suo terzo “sconfinamento” nel repertorio operistico,<br />

debutta presso la Fondazione lirica capitolina.<br />

Un cast internazionale dà voce ai protagonisti dell’opera<br />

e l’allestimento, in coproduzione con il Teatro<br />

La Fenice di Venezia, vede scene e luci di Gianni<br />

Carluccio, i costumi di Daria Calvelli e i movimenti<br />

scenici di Massimiliano Volpini.<br />

ANDREA CHÉNIER<br />

◗ Dal <strong>21</strong> aprile al 2 maggio, Teatro Costanzi, Roma<br />

Roberto Abbado e Pietro Rizzo (direttore), Marco Bellocchio<br />

(regia), Gregory Kunde (Andrea Chénier), Roberto Frontali<br />

(Carlo Gérard), Maria José Siri (Maddalena di Coigny),<br />

Natascha Petrinsky (Contessa di Coigny), Anna Malavasi<br />

(Bersi), Duccio Dal Monte (Roucher), Gevorg Hakobyan<br />

(Mathieu), Elena Zilio (Madelon), Luca Casalin (Incredibile),<br />

Graziano Dallavalle (Pietro Fléville/Fouquier Tinville)<br />

Illustrazione di Gianluigi Toccafondo<br />

LA PRIMA VOLTA DI JÄRVI<br />

Intelligente e spettacolare, l’allestimento di Robert Carsen,<br />

che aprì tra specchi e sipari, illusioni e disillusioni,<br />

la stagione 2011/2012, torna in scena segnando la<br />

prima volta alla Scala di Paavo Järvi. Il Maestro estone,<br />

direttore musicale dell’Orchestre de Paris, è un interprete<br />

mozartiano di valore, come più volte dimostrato<br />

in concerto alla testa dei Wiener Philharmoniker.<br />

DON GIOVANNI<br />

◗ 6, 9, 12, 14, 17, 19, 28, 31 maggio, 3, 6 giugno,<br />

Teatro alla Scala, Milano<br />

Paavo Järvi (direttore), Robert Carsen (regia), Thomas<br />

Hampson (Don Giovanni), Tomasz Konieczny (Commendatore),<br />

Bernard Richter (Don Ottavio), Hanna E. Müller (Donna Anna),<br />

Annette Fritsch (Donna Elvira), Luca Pisaroni (Leporello),<br />

Giulia Semenzato (Zerlina), Mattia Olivieri (Masetto)<br />

Foto Brescia e Amisano<br />

ROMANTICO SCHUMANN<br />

Un concerto sviluppato a partire dalla Fantasia<br />

per pianoforte composta da Schumann nel<br />

1841 alla quale l’autore aggiunse un intermezzo<br />

centrale e un finale, ottenendo una composizione<br />

dominata dallo stile romantico predominante<br />

nel suo percorso creativo. Negli stessi<br />

anni Mendelsshon aveva sviluppato e completato<br />

l’idea della Sinfonia “Scozzese” nata in seguito<br />

alle suggestioni ricevute nel corso di un<br />

viaggio in Scozia sulle orme dei luoghi di Maria<br />

Stuarda. Completa il programma, che sarà eseguito<br />

da Mitsuko Uchida diretta da Pappano,<br />

un omaggio all’epoca contemporanea<br />

con la prima assoluta di Solo il tempo, nuova<br />

commissione affidata al compositore<br />

lucano Pasquale Corrado.<br />

ORCHESTRA DELL'ACCADEMIA<br />

NAZIONALE DI SANTA CECILIA<br />

ANTONIO PAPPANO (direttore)<br />

MITSUKO UCHIDA (pianoforte)<br />

◗ 19 – 20- <strong>21</strong> maggio,<br />

Auditorium Parco<br />

della Musica, Roma<br />

Corrado, Solo il tempo;<br />

Schumann, Concerto per<br />

pianoforte; Mendelssohn,<br />

Sinfonia n. 3 “Scozzese”<br />

54 ITA EVENTI


PER GIULIO RICORDI<br />

In occasione del 115° anniversario della morte di<br />

Giulio Ricordi (1840-1912), editore musicale che<br />

contribuì al successo di Rossini, Bellini, Donizetti,<br />

Verdi, Puccini e numerosi altri, andrà in scena<br />

all’Auditorium di Milano l’esecuzione in forma di<br />

concerto dell’opera La secchia rapita composta<br />

da Jules Burgmein alias Giulio Ricordi, che<br />

venne rappresentata per la prima volta al Teatro<br />

Alfieri di Torino nel 1910, di cui l’Archivio Storico<br />

Ricordi ha reso disponibile la partitura autografa.<br />

ORCHESTRA SINFONICA DI MILANO G. VERDI<br />

con CIVICA SCUOLA DI MUSICA CLAUDIO ABBADO<br />

ALDO SALVAGNO (direttore)<br />

◗ 16 maggio, Auditorium Fondazione Cariplo, Milano<br />

Jules Burgmein, La Secchia Rapita<br />

SPAZIO A GOETHE<br />

Tra gli appuntamenti del ricco calendario del Bologna<br />

Festival, al suo debutto a Bologna, la Luzerner Sinfonieorchester<br />

presenta la versione integrale delle musiche<br />

di scena composte da Beethoven per l’Egmont di<br />

Goethe. Voce recitante sarà il celebre baritono Thomas<br />

Quasthoff, interprete incisivo e sapiente che darà voce<br />

anche al secondo brano in programma, l’Ode a Napoleone<br />

Bonaparte, una delle opere schoenberghiane di<br />

maggiore immediatezza. Sul podio Constantinos Carydis,<br />

direttore della nuova generazione, vincitore del Premio<br />

Carlos Kleiber 2011 della Bayerische Staatsoper che già<br />

collabora con le più importanti orchestre tedesche.<br />

LUZERNER SINFONIEORCHESTER<br />

CONSTANTINOS CARYDIS (direttore)<br />

THOMAS QUASTHOFF (voce recitante)<br />

CHEN REISS (soprano)<br />

◗ 5 maggio, Teatro Manzoni, Bologna<br />

Ludwig van Beethoven, Egmont op.84 per orchestra, soprano<br />

e voce recitante; Arnold Schönberg, Ode a Napoleone<br />

Bonaparte op.41 per orchestra d’archi, pianoforte e voce<br />

recitante; Wolfgang Amadeus Mozart, Sinfonia n.39<br />

in mi bemolle maggiore K.543<br />

Foto Philipp Baer Foto Tiziano Torreggiani<br />

UN RACCONTO MAGICO<br />

Opera in due atti composta da Wolfgang<br />

Amadeus Mozart nel 1791, anno<br />

della sua morte, su libretto di Emanuel<br />

Schikaneder, il Flauto Magico (Die<br />

Zauberflöte) è in forma di Singspiel,<br />

una composizione popolare tedesca<br />

che includeva accanto al canto anche<br />

dialoghi parlati. La prima rappresentazione<br />

avvenne al Theater auf der Wieden<br />

(Vienna) il 30 settembre 1791 e fu<br />

Schikaneder stesso a interpretare l’uccellatore<br />

Papageno, protagonista della<br />

storia insieme al principe Tamino: i due<br />

combattono le forze del male per liberare<br />

Pamina amata da Tamino e prigioniera<br />

di Sarastro. È la Regina della<br />

Notte, madre di Pamina, a dare a Tamino<br />

il flauto magico che lo aiuterà a<br />

liberare la figlia. L’opera, che si svolge<br />

in un antico Egitto dai tratti fiabeschi e<br />

fantastici, è pervasa da simboli massonici,<br />

basti pensare alla contrapposizione<br />

uomo-donna, luce-tenebre,<br />

bene-male, cielo-terra, fuoco-acqua.<br />

IL FLAUTO MAGICO<br />

◗ 16-17-18-20-<strong>21</strong>-23-24-26-27-28<br />

maggio, Teatro Regio, Torino<br />

Asher Fisch (direttore), Roberto Andò (regia),<br />

Ekaterina Bakanova/ Ekaterina Sadovnikova<br />

(Pamina), Antonio Poli/ Alessandro Scotto<br />

di Luzio (Tamino), Olga Pudova/ Valentina<br />

Farcas (Regina della notte), Kristinn<br />

Sigmundsson/ Antonio Di Matteo (Sarastro),<br />

Markus Werba/ Thomas Tatzl (Papageno)<br />

Foto Giacomo Orlando<br />

ITA EVENTI 55


CABARET COMMEDIE TRAGEDIE SUI PALCOSCENICI ITALIANIMARCHIONI • FORIA • GIACOBAZZI • PESCE • MANCINI<br />

Teatro<br />

IL NUOVO ONE MAN SHOW DI ANGELO PINTUS<br />

GLI UOMINI E LA CRISI DI MEZZA ETÀ<br />

Dopo 50 sfumature di Pintus, arriva a teatro il<br />

nuovo spettacolo del comico e imitatore italiano:<br />

Ormai sono una milf, che riflette con una notevole<br />

dose d’ironia sui cambiamenti che un quarantenne<br />

è costretto ad affrontare. “La vita cambia perché<br />

non puoi più mangiare quello che mangiavi prima,<br />

cambia perché sei ancora troppo giovane per fare<br />

alcune cose, ma sei già troppo vecchio per farne<br />

delle altre”. La vita a quarant’anni raccontata e vista<br />

con gli occhi di chi si sente sempre quel bambino<br />

che quando vedeva gli amici quarantenni dei<br />

propri genitori diceva “mamma mia che vecchi!<br />

pazzesco quanto possano vivere i grandi”, e che<br />

ora guardandosi allo specchio pensa “mamma<br />

mia sono sempre più in forma... diciamolo… anche<br />

se ormai sono un uomo, un uomo? una signora!<br />

Anzi… ormai sono una milf!”. Comico di<br />

spicco del programma televisivo “Colorado”, Pintus<br />

si è fatto apprezzare dal grande pubblico grazie<br />

alle imitazioni del telecronista Pizzul, dell’allenatore<br />

Mourinho, del motociclista Rossi e dell'attore Banderas.<br />

Oggi ha all’attivo diversi spettacoli teatrali,<br />

parecchi programmi televisivi e anche tre film. Ha<br />

anche lavorato come doppiatore per il film Il piccolo<br />

principe di Mark Osborne.<br />

ANGELO PINTUS. ORMAI SONO UNA MILF<br />

◗ 27/04 Teatro Splendor, Aosta<br />

◗ 28-29/04 Teatro Giuditta Pasta, Saronno<br />

◗ 30/04 Centro Culturale “La Fabbrica”, Villadossola (Vb)<br />

◗ 5-7/05 Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Udine<br />

◗ 6/05 Teatro Accademia, Conegliano<br />

◗ 9/05 Auditorium, Parma<br />

◗ 10/05 Granteatro Geox, Padova<br />

◗ 11/05 Teatro Openjobmetis, Varese<br />

◗ 13/05 Volkshaus, Zurigo<br />

◗ 18/05 Teatro Colosseo, Torino<br />

◗ 19-20/05 Teatro Il Rossetti, Trieste<br />

(altre date su www.angelopintus.com)<br />

ITA EVENTI 57


Teatro<br />

Milena Mancini e<br />

Vinicio Marchioni,<br />

protagonisti dello<br />

spettacolo teatrale<br />

La più lunga ora,<br />

insieme a Ruben<br />

Rigillo, attore e<br />

musicista, che li<br />

accompagnerà sul<br />

palco suonando<br />

dal vivo<br />

Foto Jasmine Bertusi<br />

58 ITA EVENTI


SALVIAMOCI<br />

CON LA POESIA<br />

Diretto e interpretato da Vinicio Marchioni,<br />

con Milena Mancini e Ruben Rigillo,<br />

la Più lunga ora racconta la vita<br />

(vera o presunta) di Dino Campana.<br />

La scrittura, i viaggi, la pazzia ma<br />

soprattutto l’amore con Sibilla Aleramo<br />

di Clara Dalledonne<br />

u Dino Campana, vissuto a cavallo tra 800<br />

e 900, si è detto e scritto tantissimo: è stato<br />

definito pazzo, visionario, vagabondo, allucinato.<br />

Sono state pubblicate più biografie,<br />

spesso in contrasto fra di loro. Difficile inquadrare<br />

la sua opera e la sua vita in poche parole. In<br />

tanti hanno definito l’autore dei Canti Orfici un<br />

poeta maledetto; altrettanti sostengono che la<br />

maggior parte delle cose che si raccontano sulla<br />

sua vita siano solo le invenzioni di un pazzo. Di<br />

certo si sa che Campana soffriva di una forma di<br />

schizofrenia a causa della quale fu ricoverato a 33<br />

anni nel manicomio di Castelpulci, a Scandicci,<br />

dove rimase fino alla morte.<br />

«Leggendo le numerose biografie su di lui - racconta<br />

Vinicio Marchioni - non si capisce mai dove<br />

finisce la realtà e inizia la fantasia: i suoi viaggi, i<br />

suoi vagabondaggi, i luoghi della sua poesia. Alla<br />

fine mi sono detto: chi se ne importa se è vero o no,<br />

è una storia bellissima da raccontare, che pochissimi<br />

conoscono». È così che è nato lo spettacolo<br />

teatrale La più lunga ora. Ricordi di Dino Campana,<br />

poeta, pazzo, scritto e diretto da Marchioni. La<br />

prima versione dello spettacolo risale al 2009 ed era<br />

un monologo. «La prima scrittura è durata molti<br />

anni. Non mi decidevo mai, avevo paura di non essere<br />

all’altezza. Poi è diventata una lettura interpretata,<br />

poi ci ho aggiunto la musica da vivo e nel<br />

frattempo aggiustavo, tagliavo, aggiungevo. È un<br />

lavoro che ha accompagnato la mia crescita negli<br />

anni, cambio io e cambia anche questo spettacolo».<br />

Al Piccolo Eliseo, a maggio, sul palco insieme<br />

a Marchioni che interpreta Dino Campana,<br />

ci saranno Milena Mancini, nel ruolo di Sibilla Aleramo,<br />

e Ruben Rigillo, artista poliedrico che suonerà<br />

dal vivo accompagnando ed evocando le parole<br />

e i sentimenti di Campana e della Aleramo.<br />

ITA EVENTI 59


Teatro<br />

A fianco, Vinicio Marchioni, quest’anno sarà<br />

al cinema con “Otzi e il Mistero del Tempo”<br />

il fantasy diretto da Gabriele Pignotta. Sotto,<br />

Milena Mancini, l’attrice è attualmente sul set<br />

del film “La terra dell'abbastanza” diretto dai<br />

fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo. I due<br />

attori si sono sposati nel 2011 e hanno due figli<br />

Con la poetessa Sibilla Aleramo Campana ebbe<br />

una relazione breve ma intensa e decisamente burrascosa.<br />

«Lei è passione, poesia, forza e lotta contro<br />

il pregiudizio», racconta Milena Mancini. «Il loro<br />

rapporto viene ricostruito attraverso le parole scritte<br />

che ci hanno lasciato, il loro carteggio. Mi sono preparata<br />

per interpretarla leggendo i suoi scritti, cercando<br />

di capire che tipo di voce potesse avere una<br />

donna come lei, sempre in bilico tra le scelte passate<br />

e le speranze nel futuro».<br />

La più lunga ora comincia quando Dino Campana<br />

è già rinchiuso in manicomio: è un uomo che per<br />

sopravvivere racconta la propria storia a se stesso per<br />

assicurarsi o per illudersi che quella storia sia esistita<br />

realmente. «Un uomo – spiega la Mancini – che ripercorre<br />

la sua vita, attimo dopo attimo come se<br />

fosse realmente presente e non passata, un uomo<br />

sensibile che si lascia travolgere totalmente da quello<br />

che prova. Spero che, di questo spettacolo, al pubblico<br />

resteranno impressi la poesia, l’amore e la follia<br />

di avere il coraggio di esistere ed essere indipendentemente<br />

dal giudizio altrui».<br />

Uno degli obiettivi che Vinicio Marchioni si è posto<br />

scrivendo questo testo è di fare emergere la modernità<br />

di questi due grandi della letteratura italiana<br />

che hanno trasformato la propria vita in arte. Le<br />

persone associano spesso la poesia a teatro a qualcosa<br />

di noioso, addirittura lamentoso. «Frequentando<br />

la poesia e i poeti – prosegue Marchioni – ci<br />

si accorge che la poesia inizia dove finiscono le parole<br />

per descrivere un’esperienza emotiva che ci attraversa;<br />

non c’è niente di più vitale, acceso, arrabbiato,<br />

innamorato e folle della poesia e dei poeti».<br />

Uno spettacolo per riscoprire la tensione alla poesia<br />

che c’è in ognuno di noi: «la poesia - conclude<br />

infatti Marchioni - è farsi mille domande, è rischiare<br />

di perdersi ogni volta, è curiosità verso le<br />

cose apparentemente più piccole, è condivisione<br />

senza paura del giudizio, è il gioco delle rime, è il<br />

dolore non più sepolto dentro di noi ma dato al<br />

mondo affinché non accada più e tantissime altre<br />

cose che se applicate da ogni essere umano verso<br />

ogni altro essere umano farebbero crollare tutte le<br />

menzogne che stanno rovinando il nostro splendido<br />

mondo». In fondo, proprio Dino Campana, pensava<br />

che solo la poesia avrebbe salvato il mondo.<br />

LA PIÙ LUNGA ORA. RICORDI<br />

DI DINO CAMPANA, POETA, PAZZO<br />

◗ Dal 24/05 al 4/06 2017 Teatro Piccolo Eliseo, Roma<br />

60 ITA EVENTI


Teatro<br />

CHE BELLO<br />

RIDERE<br />

DELL’AMORE<br />

A Roma va in scena l’ultimo one<br />

woman show di Barbara Foria. Sulla<br />

scia dei precedenti, l’attrice racconta<br />

con sagacia le evoluzioni dei<br />

rapporti fra uomo e donna<br />

di Clara Dalledonne<br />

Attrice con missione di far ridere. È cosi<br />

che si definisce Barbara Foria, per<br />

molti la “signora in rosso” di Colorado,<br />

per altri la Scianel di Cotto e Ammazzato<br />

(parodia in tema Gomorra), per tutti uno dei<br />

più brillanti volti femminili del panorama comico<br />

italiano. Nonostante una laurea in Giurisprudenza,<br />

l’attrice napoletana sostiene di aver<br />

sempre saputo che la comicità sarebbe stata la<br />

sua strada: «Sono nata comica. Con parto podalico.<br />

Quindi la vita ho imparato da subito<br />

a prenderla allegramente per il “culo”. Mia madre<br />

dice che mi ha fatto per allegria. In realtà<br />

a 40 anni ormai credo di avere una missione.<br />

Secondo me nella vita ciascuno ha una missione:<br />

i medici salvano la vita, le mamme donano<br />

vita, i papà a volte la rovinano… la mia<br />

missione è di rallegrarla». Dopo il successo nella<br />

trasmissione Mediaset Colorado, Barbara Foria<br />

torna al suo grande amore, il teatro, con un<br />

one woman show dal titolo “Volevo una cena<br />

romantica… e l’ho pagata io”.<br />

Fin dal titolo non ci sono dubbi sugli argomenti<br />

che affronterà sul palco.<br />

Nel titolo voglio raccontare quanto le donne paghino<br />

in generale e così ci scherzo un po’. Essere<br />

donna non è una cosa tanto facile di questi<br />

tempi. Lo spettacolo è comunque molto leggero,<br />

non faccio la morale a nessuno, però il titolo<br />

mi faceva sorridere e poi mi piacciono questi<br />

titoli un po’ alla Lina Wertmüller. I tempi comunque<br />

sono cambiati: una volta erano gli uomini<br />

a offrirti la cena… ora capita che il conto<br />

alla fine lo devi pagare tu. Anzi, qualche volta<br />

ti tocca pure passare a prenderli. L’ultima volta<br />

che un uomo mi ha offerto la cena mi ha dato<br />

i soldi per fare la spesa! Il femminismo ha fatto<br />

più danni della Lehman Brothers. Ma la verità<br />

è che le donne sono anche un po’ stanche<br />

di aspettare. Abbiamo aspettato di tutto: quote<br />

rosa e parità di genere, principi azzurri, eroi<br />

mascherati e cavalieri erranti e, alla fine, abbiamo<br />

capito che se proprio vogliamo una cena romantica<br />

possiamo anche pagarcela da sole.<br />

Nel mio spettacolo racconto la vita, provo ad<br />

analizzare tutto ciò che mi circonda: mi piace<br />

osservare le persone e il loro modo di comportarsi.<br />

Osservo le coppie al ristorante, in macchina,<br />

al supermercato o semplicemente per strada.<br />

Ascolto i racconti di amiche, amici, parenti<br />

e cerco di tramutare con ironia sul palco la mia<br />

visione delle cose, specialmente il mio punto di<br />

vista sugli uomini e l’amore nel terzo millennio.<br />

Ma in realtà, racconto soprattutto i mille volti<br />

delle donne, in tutte le loro molteplici sfaccettature.<br />

Passando dalle romantiche e sognatrici,<br />

alle sfacciate e intraprendenti, senza tralasciare<br />

le suocere vecchio stile fino ad arrivare alle milf<br />

dei nostri giorni, vittime del chirurgo. Quelle<br />

che abbondano di materia prima di silicone e<br />

mancano di materia prima grigia.<br />

Secondo lei cosa colpisce di più il pubblico<br />

dei suoi spettacoli?<br />

Il ritrovarsi nei miei racconti. Credo apprezzi la<br />

semplicità e la spontaneità nel raccontare vicende<br />

quotidiane in cui potersi rispecchiare in pieno.<br />

Nei miei monologhi faccio una satira sociale, e<br />

affronto situazioni comuni. Di certo la mia è<br />

un’analisi tutta femminile del mondo che mi circonda,<br />

quindi le donne in primis mi scrivono:<br />

“sai che quello che dici è capitato anche a me?”.<br />

Oppure: “ma per caso conosci mio marito?”;<br />

“posso raccontarti del mio ex, così ci fai uno<br />

sketch!”. Ricevo decine di mail al giorno. Così<br />

ho capito che tutti abbiamo gli stessi problemi,<br />

le stesse paure, le stesse ansie e forse proprio per<br />

questo la mia visone ironica delle cose può alleggerire<br />

e far sorridere il pubblico che mi segue.<br />

Ridono anche gli uomini?<br />

Certo! Sono i primi a ridere a teatro, anche se<br />

62 ITA EVENTI


Barbara Foria,<br />

41 anni, da due anni<br />

è una delle voci di RTL<br />

102.5: tutti i sabati è in<br />

onda dalle 9.00 alle 11.00<br />

con la trasmissione<br />

“Chi c’è c’è chi non c’è<br />

non parla”. Insieme alla<br />

iena Luigi Pelazza cerca<br />

di dare voce ai very<br />

normal people<br />

Fotografa Maria La Torre / Total look Pinko / Stylist Luca Pisciottano / Make up Valeria Di Lernia @ccmakingbeauty / Hair I Furente Parrucchiere / Location Studio Kellerarchitettura<br />

ITA EVENTI 63


Teatro<br />

qualcuno permaloso non manca mai. La felicità<br />

è avere ottenuto un grande consenso dal pubblico<br />

maschile. Certo gli uomini devono essere<br />

intelligenti e autoironici per riconoscersi nei<br />

miei monologhi e per ridere con me e magari<br />

anche di me. Io invito sempre gli uomini nei<br />

miei spettacoli a non prendersi troppo sul serio,<br />

e soprattutto a non prendere troppo sul serio tutto<br />

quello che dico.<br />

È difficile preparare un one woman show?<br />

Difficilissimo se ci metti cuore e anima come<br />

faccio io. Sono una perfettina e rompiscatole.<br />

Lo ammetto, realizzare uno show è frutto di un<br />

grande lavoro di squadra, e per essere di successo<br />

la squadra deve essere affiatata e vincente.<br />

Io ho la fortuna di averla. Nel lavoro, come nella<br />

vita, tendo a circondarmi di amici che stimo<br />

artisticamente e umanamente, come il mio<br />

amico e regista Claudio Insegno e i miei autori<br />

Marzio Rossi e Daniele Ceva. Scelgo collaboratori<br />

super professionisti, autori e registi<br />

super validi, ma alla fine devo tenere sempre<br />

tutto sotto controllo. Mi sopportano perché mi<br />

vogliono bene.<br />

A teatro ha lavorato tanto: c’è uno spettacolo<br />

a cui è particolarmente affezionata?<br />

Come si dice? Il primo amore non si scorda<br />

mai. E io non potrò mai dimenticare il mio primo<br />

one woman show messo in scena al Teatro<br />

dei Satiri di Roma, si chiamava “Sto matrimonio<br />

non sa d’affare!”. Il mio primo spettacolo<br />

da sola in scena, scritto con il mio primo<br />

autore che oggi non c’è più, Luciano Recano,<br />

che mi ha insegnato il grande sacrificio e il grande<br />

amore per questo lavoro. E poi l’incontro<br />

con il mio primo regista, il grande Marco Simeoli,<br />

attore bravissimo e regista eccezionale<br />

che stimo da sempre. Fu la prima volta per tutto.<br />

Primo show da sola. E primi autore, direttore,<br />

scenografo e regista. Uno spettacolo che<br />

non posso dimenticare.<br />

Prima di salire su un palcoscenico qual è la<br />

sua preoccupazione maggiore?<br />

Di ricordarmi tutte le battute! Ormai sto invecchiando<br />

e la memoria traballa, ogni volta che<br />

si sta per aprire il sipario prego Dio di aiutarmi<br />

a non dimenticare nulla.<br />

Che rapporto ha con il pubblico?<br />

Diretto. Passionale. Vero. Bello. Cerco di rispondere<br />

personalmente alle mail e ai messaggi<br />

che ricevo sui social ogni giorno. Mi scrivono<br />

in tanti, e non solo donne. Ricevo molti complimenti<br />

per il mio lavoro da uomini e con immensa<br />

gioia anche dai bambini. Le donne poi<br />

mi chiedono consigli… mi sa che tra un po’ aprirò<br />

una rubrica, un blog: “cuore amore e un po’<br />

di euforia”, e chissà che non possa diventare un<br />

vero lavoro! A teatro poi il rapporto con le persone<br />

è immediato. Il pubblico paga un biglietto<br />

e sceglie di venire ad applaudirti. Ride o non<br />

ride e te ne accorgi subito. Può rimanere deluso<br />

e non tornare più, farti una cattiva pubblicità<br />

o magari può stupirsi e rimanere felicemente<br />

soddisfatto. Io voto per la seconda!<br />

Il rapporto uomo – donna è da sempre il soggetto<br />

privilegiato della sua comicità. C’è un<br />

motivo in particolare?<br />

Io nei miei spettacoli parlo di donne e sono molto<br />

critica nei loro confronti, non sono una femminista,<br />

né una post femminista, semplicemente<br />

una comica che vuole divertire divertendosi e<br />

che racconta il mondo che la circonda con occhi<br />

tutti femminili. È quindi normale che il mio<br />

facile bersaglio non possa che essere l’altra<br />

metà della mela… sperando sempre che non sia<br />

una metà marcia!<br />

La scelta dell’affrontare il rapporto uomodonna<br />

è nata un po’ spontaneamente, partendo<br />

dalle mie esperienze personali, ma poi è diventato<br />

il mio must. La verità è che metto d’accordo<br />

tutti. L’amore e il rapporto di coppia restano<br />

indiscutibilmente gli argomenti che accomunano<br />

tutti, senza distinzione di età, razza,<br />

sesso e religione. Evviva l’amore sempre e comunque.<br />

Tutte noi donne cerchiamo l’amore con<br />

la A maiuscola, peccato ci capitino uomini con<br />

la c (di cuore) minuscola.<br />

La sua Scianel, parodia di uno dei personaggi<br />

della serie tv Gomorra, ha avuto un grandissimo<br />

successo. Come è nata?<br />

In realtà fin dalla prima serie mi era venuta l’idea<br />

di fare una parodia di un personaggio femminile<br />

di Gomorra, di una boss napoletana. Ho apprezzato<br />

molto donna Imma, e la grande Mariapia<br />

Calzone, ma quest’anno Scianel mi ha ispirato<br />

da subito, è come se lei si fosse impossessata<br />

di me e non io di lei. La crudele donna di<br />

camorra, l’imprenditrice della droga, suocera<br />

spietata e mamma protettiva ma anche “femmina”<br />

che vuole piacere e piacersi. L’ho studiata,<br />

ne ho studiato le espressioni e i toni. Io non<br />

nasco imitatrice, ho fatto una parodia del personaggio<br />

ironizzando anche sui programmi di<br />

cucina che abbondano nella nostra tv. Di certo<br />

mi sento anche un po’ privilegiata in quanto<br />

napoletana, quindi mi è risultato più facile<br />

provare a imitarne i toni e il timbro di voce. Ma<br />

la verità è che volevo trovare una chiave comi-<br />

64 ITA EVENTI


ca di un personaggio anomalo e crudele, e soprattutto<br />

ho cercato di sdrammatizzare il ruolo<br />

del boss Scianel. Mi divertiva l’idea di smitizzare<br />

i personaggi della serie, trovare un lato<br />

umano di Scianel e allora l’ho immaginata in cucina<br />

intenta a preparare “manicaretti”. È iniziato<br />

tutto un po’ per gioco, non mi aspettavo il successo<br />

che ha avuto sul web. La vera consacrazione<br />

poi è arrivata con Colorado, mi sono divertita<br />

a portare la mia rubrica “Cotto e Ammazzato”<br />

al servizio di Luca e Paolo, alias occhi blu e<br />

o’Luong. Aspetto con ansia la terza serie di Gomorra<br />

per avere altri spunti per la mia Scianel<br />

da poter presentare nella prossima edizione autunnale<br />

di Colorado.<br />

Teatro, televisione, cinema: qual è il suo habitat<br />

naturale?<br />

Il teatro è il mio unico e vero amore. Il mio habitat<br />

naturale. La televisione serve a portare pubblico<br />

a teatro. Ringrazio infatti la trasmissione<br />

Colorado che mi ha dato tanta popolarità, adesso<br />

in teatro mi dicono “Tu sei quella vestita di<br />

rosso? Quella napoletana che fa Colorado?”.<br />

Ecco, allora spero di poter fare sempre tanta tv<br />

per poter aumentare il mio pubblico in teatro.<br />

Ma non disdegno certo l’idea di fare una bella<br />

esperienza cinematografica con qualche bravo<br />

regista che possa guidarmi e insegnarmi… a fa<br />

o’cinema.<br />

VOLEVO UNA CENA ROMANTICA…<br />

E L’HO PAGATA IO<br />

◗ Dal 2 al 14/05/2017 Teatro Sala Umberto, Roma<br />

(altre date su www.ipocriti.com)<br />

Barbara Foria<br />

sarà presto al cinema<br />

come protagonista<br />

femminile del film<br />

Fausto&Furio,<br />

con Enzo Salvi e<br />

Maurizio Battista<br />

ITA EVENTI 65


Teatro<br />

RACCONTANDO GUCCINI<br />

Foto Laila Pozzo<br />

Musica e parole per un teatro della vita che si<br />

racconta come un talking blues, un blues parlato,<br />

un viaggio all’interno e ai bordi del pianeta<br />

dello straordinario cantore e scrittore di<br />

storie Francesco Guccini che, in oltre cinquant’anni<br />

di carriera, ha attraversato tre generazioni<br />

tra canzoni, racconti, personaggi e<br />

le cose irrimediabilmente perdute di una storia<br />

personale e collettiva. Brani scherzosi, tirate<br />

piuttosto serie, atti d’accusa e ballate malinconiche.<br />

Speranza, politica, sentimento, nostalgia,<br />

la Bologna delle osterie di fuori porta e<br />

poi ancora Pàvana, il borgo dell’Appennino,<br />

Via Paolo Fabbri 43 e le suggestioni e le pagine<br />

nuove, scritte appositamente per lo spettacolo.<br />

In scena Lucia Vasini e Andrea Mirò insieme<br />

a una compagnia di attori, cantanti,<br />

musicisti, diretti da Emilio Russo e la musica<br />

di Alessandro Nidi con la partecipazione del<br />

mitico Flaco Biondini, da sempre compagno<br />

di musica ed emozioni di Francesco Guccini<br />

e ispiratore del progetto.<br />

TALKIN’ GUCCINI<br />

di amore, di morte e altre sciocchezze<br />

◗ Dal 16 al 28 maggio Teatro Menotti, Milano<br />

MESSAGGIO AL FUTURO<br />

Dopo il grande successo di Apocalypse (2012-2013) e Un<br />

po’ di me - genesi di un comico (2014-2015-2016) che hanno<br />

registrato oltre 200 repliche sold out, Giuseppe Giacobazzi<br />

torna a teatro con il suo nuovo spettacolo, Io ci<br />

sarò, che prosegue il racconto più intimo e personale iniziato<br />

con Un po’ di me. Spiega lui stesso: “Oggi mi rendo<br />

conto di essere un genitore di 53 anni con una figlia<br />

di 3 e quindi mi sono ritrovato a pensare: riuscirò a vedere<br />

i miei nipoti e nel caso li riesca a vedere a rapportarmi<br />

come fa un nonno e quindi a viziarli, a giocare con<br />

loro, a parlarci e raccontargli delle storie, cercando di dare<br />

consigli che non verranno sicuramente ascoltati, a spiegargli<br />

anche questo buffo movimento di sentimenti che<br />

è la vita”. Ecco che questo spettacolo è quindi una sorta<br />

di videomessaggio ai suoi futuri nipoti.<br />

IO CI SARÒ<br />

◗ 27-28-29-30/04, 3-4-5-6-7/05 Teatro Il Celebrazioni,<br />

Bologna ◗ 10-11/05 Teatro Politeama, Genova<br />

◗ 12-13/05 Teatro Nazionale, Milano<br />

IN CRISI<br />

Gabriele Tesauri, regista e direttore artistico di NoveTeatro,<br />

dirige Stefano Pesce e Diego Ribon in una commedia sarcastica<br />

ed esilarante sulla crisi esistenziale di un impiegato<br />

ministeriale. Il protagonista confida al proprio psichiatra di<br />

voler uccidere il vero colpevole del suo malessere. Da qui<br />

un’escalation di situazioni paradossali e grottesche, al termine<br />

delle quali viene dimostrato che non c’è nulla di più<br />

grottesco che provare a uscire da una crisi nata solo dai<br />

fantasmi della propria mente.<br />

CRISI - LA PRATICA È PERFETTA<br />

◗ 13/05 Teatro Cantelli, Vignola (Mo)<br />

◗ 16-17-18/05 Arena del Sole, Bologna<br />

66 ITA EVENTI


UNA FARSA ALL’ANTICA<br />

Foto Botticelli<br />

Dire che Il malato immaginario come tutti i classici parla apertamente<br />

all’oggi è quasi una banalità, ma l’ossessione ipocondriaca<br />

di Argante, sembra un atteggiamento apertamente<br />

contemporaneo, come del resto la sua vulnerabilità ai raggiri<br />

degli esperti e dei dottori, altra caratteristica della nostra<br />

società, dove i rimedi sono spesso peggiori dei mali. Al rapporto<br />

di dipendenza di Argante, alla sua mancanza di giudizio<br />

fanno da contraltare la schiettezza e la saggezza della servetta<br />

Tonina, autentico deus ex machina dell’ultima commedia<br />

di Molière. Questa comédie-ballet dove il termine imaginaire<br />

nel francese del XVII secolo significa anche pazzo, è una farsa<br />

all’antica, dove confluiscono i trent’anni di pratica di scrittura<br />

per il palcoscenico del grande autore: dietro la facciata<br />

sbeffeggiante, si cela una malinconica sfiducia nell’uomo e nella<br />

sue potenzialità. Con questo spettacolo Arca Azzurra Teatro<br />

celebra trent’anni di attività, molti dei quali segnati da produzioni<br />

su testi di Ugo Chiti, così come da appuntamenti con<br />

“classici” come Machiavelli, Boccaccio, Benelli, Collodi.<br />

IL MALATO IMMAGINARIO<br />

◗ Dal 9 al 14/05 Teatro Gobetti, Torino<br />

L’ITALIA DEL BOOM<br />

A più di cinquant’anni dall’uscita dell’omonimo<br />

film, per la prima volta la<br />

celebre sceneggiatura, scritta dallo<br />

stesso Risi insieme con Ettore Scola e<br />

Ruggero Maccari, Il Sorpasso approda<br />

a teatro con la regia di Guglielmo<br />

Ferro e l’adattamento di Micaela<br />

Miano. Manifesto dell’Italia del boom<br />

economico, è, al tempo stesso, un<br />

grande road movie psicologico, il che<br />

lo rende un testo senza tempo. Le musiche<br />

originali sono di Massimiliano<br />

Pace, le scenografie di Alessandro<br />

Chiti, i costumi di Françoise Raybaud.<br />

IL SORPASSO<br />

◗ Dal 4 al <strong>21</strong>/05 Teatro Manzoni, Milano<br />

IL MEGLIO DI LILLO & GREG<br />

Lo spettacolo mette in scena un frizzante “varietà” che ripropone<br />

tutti i cavalli di battaglia della famosa coppia comica<br />

tratti dal loro repertorio teatrale, televisivo e radiofonico. Una<br />

miscela esclusiva ed esilarante rappresentata da tutto il meglio<br />

di Lillo e Greg. Musica, sketch, poesie, trailer, intrattenimento<br />

puro: uno sfavillante e arguto repertorio firmato Pasquale Petrolo<br />

e Claudio Gregori, in arte Lillo e Greg. Nati come disegnatori<br />

di fumetti, si sono conosciuti infatti quando entrambi<br />

lavoravano alla casa editrice ACME di Roma, per la quale<br />

erano impiegati come autori di fumetti comici, i due hanno<br />

proseguito la loro carriera iniziando con la musica per poi<br />

dividersi tra cinema, radio, teatro e televisione. Il grande pubblico<br />

li ha conosciuti grazie al programma Le Iene: da quel<br />

momento hanno avuto un crescendo di notorietà che li ha<br />

portati anche a essere protagonisti di alcuni cinepanettoni<br />

molto apprezzati. Interessante la loro idea della web serie “Pupazzo<br />

Criminale” realizzata con pupazzi mossi dai due, che in<br />

poco tempo ha raggiunto un notevole successo di pubblico.<br />

LILLO & GREG BEST OF<br />

◗ Dal 5 al 14/05<br />

Teatro Olimpico, Roma


Musical<br />

LA STORIA DI MOWGLI<br />

Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Kipling, SDT Eventi<br />

presenta la storia che ha appassionato intere generazioni di famiglie.<br />

È il viaggio di Mowgli, il ragazzino trovato dai lupi nella giungla<br />

e allevato nel branco, del suo amico del cuore, l’Orso Baloo, e<br />

della pantera Bagheera. Saranno proprio loro ad accompagnare il cucciolo<br />

d’uomo alla ricerca delle sue radici, in una giungla densa di pericoli<br />

e insidie. Due ore di spettacolo all’insegna del grande divertimento,<br />

un musical ricco di colpi di scena, musica, scenografie e<br />

coreografie travolgenti. Uno spettacolo per tutta la famiglia che oltre<br />

a divertire farà riflettere sui valori dell'amore e dell’amicizia.<br />

IL LIBRO DELLA GIUNGLA. IL VIAGGIO DI MOWGLI<br />

◗ 20 e <strong>21</strong> maggio Teatro Nazionale, Milano<br />

PRINCIPESSE 2.0<br />

Dimenticate le principesse come le conoscete. In questo musical<br />

dimostreranno, a ritmo di divertenti esibizioni, gag comiche<br />

e numeri da vere star, di essere tutt’altro che indifese. Apprezzato<br />

dal pubblico e dalla critica internazionale, lo spettacolo<br />

(“Disenchanted!” il titolo originale), ideato e scritto interamente<br />

da Dennis T. Giacino, arriva in Italia - e per la prima<br />

volta nell’Europa continentale - dopo il debutto all’Orlando’s<br />

International Fringe Festival nel 2011 e dopo aver conquistato<br />

gli Stati Uniti, la Repubblica Domenicana e la Cina.<br />

DISINCANTATE! LE PIÙ STRONZE DEL REAME<br />

◗ 27/04 - 4/05 Piccolo Teatro della Martesana, Cassina de’ Pecchi (Mi)<br />

◗ 29/04 Teatro Comunale la Casa del Popolo, Castello d’Argile (Bo)<br />

◗ 5/05 Teatro di Bosconero, Bosconero (To) ◗ 6/05 Teatro di<br />

Rivara, Rivara (To) ◗ 8/05 Teatro dei Risorti, Buonconvento (Si)<br />

◗ Dal 9 al 14/05 Teatro Lo Spazio, Roma<br />

I WILL ALWAYS LOVE YOU<br />

Scritto da Alexander Dinelaris, il musical è la fedele trasposizione teatrale dell’omonimo<br />

film cult del 1992 della Warner Bros con Whitney Houston e Kevin Costner.<br />

“The Bodyguard” racchiude in sé un thriller e una storia d’amore in cui passione<br />

e azione si fondono perfettamente: Frank Farmer, ex agente dei servizi segreti,<br />

viene ingaggiato come guardia del corpo per proteggere la rockstar Rachel<br />

Marron da un misterioso e pericoloso stalker. La convivenza non è semplice<br />

e si complica ulteriormente quando entrano in gioco i loro<br />

reciproci sentimenti. Protagonisti, Ettore Bassi e Karima.<br />

GUARDIA DEL CORPO - THE BODYGUARD<br />

◗ Dal 2/02 al 7/05 Teatro Nazionale, Milano<br />

68 ITA EVENTI


Cinema<br />

I FILM CHE PRESTO ARRIVERANNO SUL GRANDE SCHERMO<br />

MONTANARI • VAPORIDIS • MCCONAUGHEY • RAGONESE<br />

STORIA DI TOLLERANZA E AMICIZIA<br />

Leo, Lex, Vittorio e gli altri piccoli protagonisti di<br />

East End sono dei bambini normali, che vivono<br />

una quotidianità semplice e scanzonata, dove<br />

una partita di calcio può riempire un’intera settimana<br />

e diventare la cosa più importante. Intorno<br />

ai bambini si muovono degli adulti inadeguati,<br />

che influiscono in maniera marginale sulle<br />

vite dei propri figli, in una realtà disgregata e<br />

confusa, dove le relazioni familiari risultano<br />

prossime alla dissoluzione. Abitano tutti nella periferia<br />

est di Roma, nel nuovissimo quartiere East<br />

End che, suo malgrado, diventa il palcoscenico<br />

di un complicato intreccio internazionale<br />

quando, nel tentativo di vedere gratis il derby<br />

Roma-Lazio, i bambini dirottano sullo stadio<br />

Olimpico il Golia, un satellite militare supersegreto<br />

che gli Stati Uniti stanno utilizzando nella<br />

caccia al terrorista più pericolo del mondo: il famigerato<br />

Al Zabir Muffat. Così, mentre i protagonisti<br />

della politica mondiale gestiscono la crisi<br />

strategica causata dalla sparizione del satellite<br />

con ostentata cialtroneria, i bambini, ignari di<br />

tutto, devono districarsi in faticose disavventure,<br />

fatte di bullismo, dispetti e piccoli problemi quotidiani,<br />

specchio di una realtà dove lo straordinario<br />

e l’ordinario si incrociano in continuazione<br />

senza incontrarsi mai. Un film di animazione di<br />

Luca Scanferla e Giuseppe Squillaci, in arte<br />

Skanf & Pucci, in cui amicizia, tolleranza e accettazione<br />

della diversità risultano essere le uniche<br />

risposte alla stupidità di un mondo governato<br />

dall’egoismo e dall’integralismo. Sebbene il film<br />

sia una co-produzione internazionale tra Italia<br />

(Galactus) e Spagna (Ear cinema), lo sviluppo<br />

artistico, dalla storia allo studio dei personaggi,<br />

dalle scenografiealle musiche, è tutto italiano.<br />

◗ Produzione Ear Cinema e Galactus<br />

Regia Luca Scanferla, Giuseppe Squillaci<br />

Sceneggiatura Luca Scanferla, Giuseppe Squillaci<br />

con la collaborazione di Federico Moccia<br />

Animazione AIC (Toronto) - Voci Francesca Rinaldi,<br />

Germana Savo, Roberta Chelini, Alessandro Scaretti,<br />

Stefano Thermes, Gianluca Solombrino, Germano<br />

Basile, Stefano Starna, Enzo Avolio, Daniele Valenti,<br />

Emidio La Vella, Paolo Macedonio, Ivan Castiglione,<br />

Simone Veltroni, Gaetano Lizzio<br />

Uscita nelle sale 3 maggio 2017<br />

ITA EVENTI 71


Cinema<br />

DI EROI<br />

“NORMALI”<br />

Francesco Montanari,<br />

che sarà al cinema<br />

a maggio con Sole cuore<br />

amore, racconta di un film<br />

che parla di un’umanità<br />

che lotta per vivere<br />

di Cristiana Zappoli<br />

Francesco Montanari<br />

insieme a Isabella<br />

Ragonese in una scena<br />

di Sole cuore amore.<br />

Montanari ha raggiunto<br />

la notorietà interpretando<br />

il Libanese nella<br />

serie Romanzo criminale<br />

uando Daniele Vicari ha<br />

scritto la sceneggiatura per<br />

Sole cuore amore aveva già in<br />

mente chi sarebbero stati due dei<br />

protagonisti: Isabella Ragonese e<br />

Francesco Montanari. Si può dire<br />

che i ruoli di Eli e Mario sono stati<br />

scritti per loro. I due sono una giovane<br />

coppia sposata, vivono in una<br />

zona periferica di Roma e hanno<br />

quattro figli, di cui il più piccolo<br />

ha sei mesi. Mario ha perso<br />

il lavoro e quindi Eli<br />

è costretta a lavorare<br />

per tutti e due: si sveglia<br />

alle 4,30 di mattina<br />

per prendere<br />

l’autobus e andare a<br />

Roma a lavorare in un bar, due ore<br />

di viaggio all’andata e due ore al ritorno.<br />

Parallelamente il film racconta<br />

la storia di Vale (Eva Grieco), legata<br />

a Eli da un affetto profondo, le<br />

due sono amiche da sempre, una ballerina<br />

che per vivere ha trovato lavoro<br />

come performer di danza contemporanea<br />

nei locali notturni.<br />

«Quando Daniele Vicari mi ha proposto<br />

questa sceneggiatura - racconta<br />

Francesco Montanari - mi ha spiegato<br />

di aver notato che il 90% dei<br />

film ambientati in zone periferiche<br />

di qualsiasi città italiana parlano sempre<br />

di criminalità. In realtà ci sono<br />

tantissime persone che vivono in<br />

quelle zone e che fanno onestamente


Francesco Montanari,<br />

32 anni, a novembre<br />

di quest’anno sarà al<br />

Teatro Parioli di Roma<br />

con Poker, di Patrick<br />

Marber, diretto da<br />

Antonio Zavatteri<br />

Foto Alessandro Montanari


Cinema<br />

il proprio lavoro per mantenere la famiglia.<br />

Il film parla di queste persone<br />

ed è una storia di speranza».<br />

Quando è stato proiettato all’ultimo Festival<br />

di Roma ha ottenuto un applauso<br />

di dieci minuti, «perché è un film che<br />

è come un pugno allo stomaco, colpisce<br />

al cuore», prosegue Montanari.<br />

«Racconta un’umanità che lavora e fatica,<br />

come succede a tutti: i protagonisti<br />

sono eroi di tutti i giorni, come<br />

siamo tutti. Io penso che la regia di Vicari<br />

sia eccezionale, è come se spiasse<br />

la vita dei protagonisti, tale è il livello<br />

interpretativo e di montaggio che<br />

sembra di far parte della vita dei personaggi,<br />

non di guardare un film».<br />

Com’è Mario, il suo personaggio?<br />

È un uomo che ha perso il lavoro e il<br />

film comincia già con lui che fa il<br />

“mammo”. È pronto a fare qualsiasi lavoro<br />

ma non ne trova quindi vive un<br />

forte senso di colpa perché la moglie è<br />

costretta a fare una vita molto faticosa<br />

per mantenere la famiglia. Con il regista<br />

abbiamo lavorato per non alimentare<br />

il vittimismo di Mario: volevamo<br />

raccontare la storia di una coppia<br />

che funziona e, in una coppia che<br />

funziona, entrambe le parti lavorano attivamente<br />

per ottenere questo risultato.<br />

Questo si traduce nel fatto che tutti<br />

gli attimi che si hanno a disposizione<br />

per stare con il partner devono essere<br />

momenti di amore e speranza. Il<br />

messaggio deve essere: vale la pena di<br />

fare tanta fatica perché la nostra felicità<br />

è la nostra ambizione. È un personaggio<br />

molto vero, molto umano.<br />

È vero che avete lavorato molto con<br />

il regista sul passato dei personaggi,<br />

Isabella Ragonese<br />

(Eli), Eva Grieco<br />

(Vale), Giulia Anchisi<br />

(Bianca), Chiara<br />

Scalise (Malika) e<br />

Francesco Montanari<br />

(Mario) in alcune<br />

scene del film<br />

di Daniele Vicari<br />

74 ITA EVENTI


LE PAROLE DEL REGISTA<br />

«Sole cuore amore è un film semplice,<br />

come il verso della canzone da cui è<br />

tratto il titolo, come semplici sono le<br />

esistenze di cui racconta la storia. La<br />

vita quotidiana di milioni di persone<br />

che non ricevono sicurezze dall’appartenenza<br />

sociale è invece molto difficile,<br />

qualche volta persino impossibile».<br />

Daniele Vicari<br />

quello che non si vede nel film?<br />

Sì, abbiamo fatto delle prove, io faccio<br />

tanto teatro quindi sono abituato.<br />

Abbiamo ricostruito il background<br />

dei personaggi, con Isabella<br />

Ragonese abbiamo provato il giorno<br />

in cui ci siamo conosciuti, il nostro<br />

matrimonio, l’arrivo del primo figlio.<br />

C’è stato veramente un grande lavoro<br />

“dietro le quinte”. Io spero che tutte<br />

le volte che farò un film potrò lavorare<br />

così. Interpretare Mario mi è<br />

venuto naturale: Vicari mi conosce,<br />

frequenta casa mia, conosce mia<br />

moglie e penso che in qualche modo<br />

il nostro rapporto lo abbia ispirato.<br />

Ha rivisto nel rapporto tra Eli e<br />

Mario il rapporto con sua moglie?<br />

Ho rivisto l’attivazione di una coppia.<br />

Quando le relazioni importanti,<br />

quelle reali, finiscono, è perché<br />

qualche tempo prima almeno<br />

uno dei due partner ha smesso di<br />

buttare benzina sul fuoco. La coppia<br />

è un lavoro costante. La sera si<br />

torna a casa stanchi, magari con una<br />

brutta giornata alle spalle, eppure si<br />

deve mettere da parte il proprio egocentrismo<br />

e ascoltarsi. La coppia si<br />

basa molto sull’ascolto. Il bello di Eli<br />

e Mario è che c’è tanto confronto,<br />

tanto ascolto, tanto dialogo.<br />

Secondo lei qual è lo stato di salute<br />

del cinema italiano?<br />

Io credo che sia buono, siamo a un<br />

livello molto importante perché è un<br />

momento molto evolutivo. C’è tutta<br />

una serie di “sottobosco”, adesso<br />

anche meno nascosto, di grande cinema<br />

e io ne sono molto felice. Credo<br />

che da qui a qualche anno si potrà<br />

veramente tornare a un cinema<br />

eccellente.<br />

C’è un ruolo a cui è particolarmente<br />

legato a parte il Libanese<br />

che le ha regalato la notorietà?<br />

Sono molto legato a Lola, del film<br />

Come non detto, una drag queen: un<br />

uomo che esplora la propria femminilità<br />

attraverso il travestimento. Mi<br />

ricordo con piacere tutto lo studio che<br />

abbiamo fatto, sono stato a contatto<br />

con drag reali: quanta cura nei dettagli,<br />

quanta ossessione, sono come<br />

attori nel camerino di un teatro prima<br />

di salire su un palco, hanno la stessa<br />

identica meticolosità e questa è una<br />

cosa che mi ha veramente colpito, la<br />

serietà del fare.<br />

Sembra un po’ un “secchione” nel<br />

suo lavoro…<br />

Io sì, ho la fortuna di fare un lavoro<br />

che amo quindi per me non è un<br />

peso, arrivo a sera che sono stanco<br />

ma ho fatto una cosa che mi piace.<br />

Io penso che in teatro non ci sia mai<br />

una vera e propria andata in scena,<br />

come succede invece al cinema e in<br />

televisione. Ogni volta che ripeti la<br />

scena è un’occasione per andare<br />

sempre più a fondo, verso la direzione<br />

stabilita. È un lavoro talmente<br />

dinamico, come la vita stessa. Mi<br />

piace molto.<br />

◗ Produzione Fandango e Rai Cinema<br />

Regia e sceneggiatura Daniele Vicari<br />

Cast Isabella Ragonese, Eva Grieco,<br />

Francesco Montanari, Francesco<br />

Acquaroli, Giulia Anchisi<br />

Uscita nelle sale 4 maggio 2017<br />

ITA EVENTI 75


Cinema<br />

PITTURA, GIARDINI E ARTISTI<br />

Un nuovo appuntamento de La Grande Arte al Cinema, distribuita da Nexo Digital.<br />

Il giardino degli artisti. L’impressionismo americano: un docu-film dedicato agli<br />

artisti d’oltreoceano che sono rimasti affascinati dal giardino di Monet a Giverny<br />

G<br />

In alto, The Crimson Rambler,<br />

di Philip Leslie Hale. A destra,<br />

la mostra sull’impressionismo nella<br />

città di Philadelphia. Sotto, Saint-<br />

Gaudens National Historic Site<br />

iverny è un paesino francese<br />

di poco più di 500 abitanti<br />

nel nord della Francia,<br />

nella regione dell’Alta Normandia.<br />

Un paese che sarebbe sconosciuto<br />

ai più se non fosse per<br />

Claude Monet che lo ha reso, invece,<br />

famosissimo. Monet ne rimase<br />

affascinato tanto che visse qui<br />

gli ultimi 40 anni della sua vita e<br />

Giverny, insieme allo stagno delle<br />

ninfee che si trovava nel suo giardino,<br />

divenne fonte di ispirazione<br />

non solo per lui ma per decine e<br />

decine di pittori del tempo.<br />

Nel 1886 il mercante d’arte francese<br />

Paul Durand-Ruel portò trecento<br />

dipinti impressionisti a<br />

New York: da lì a breve moltissimi<br />

artisti americani partirono<br />

per un pellegrinaggio verso lo<br />

stagno più famoso di tutto il<br />

movimento impressionista. Da<br />

qui ha inizio il docu-film Il giardino<br />

degli artisti. L’impressionismo<br />

americano, di Phil Grabsky, che<br />

racconta infatti le vicende dell’Impressionismo<br />

americano e del<br />

suo rapporto con il Garden Movement,<br />

fiorito tra 1887-1920.<br />

Entrambi i movimenti hanno risposto<br />

al rapido cambiamento<br />

sociale causato dall’industrializzazione<br />

americana. La crescente<br />

urbanizzazione stava infatti spingendo<br />

l’emergente classe media a<br />

cercare rifugio in periferia, dove<br />

nel tempo libero era possibile<br />

coltivare piccoli e grandi giardini<br />

privati. Il film si apre con la mostra<br />

The Artist’s Garden: American<br />

Impressionism and the Garden<br />

Movement, 1887-1920 della Pennsylvania<br />

Academy of the Fine<br />

Arts di Philadelphia. I protagonisti<br />

sono quindi artisti come: Mary<br />

Cassatt (1844-1926), la pittrice<br />

amica di Degas, Monet e Berthe<br />

Morisot; Philip Leslie Hale (1865-<br />

1931) che fu anche scrittore e insegnante;<br />

John Singer Sargent<br />

(1856-1925). Accanto ad essi<br />

trovano spazio anche i Ten American<br />

Painters, l’associazione formata<br />

da 10 pittori che nel 1897<br />

diedero le dimissioni dalla “Società<br />

degli artisti americani” per dedicarsi<br />

a una nuova forma artistica<br />

in cui i parchi e le strade di New<br />

York, Chicago e Boston venivano<br />

ritratte come Monet e gli altri avevano<br />

fatto con il Bois de Boulogne<br />

e il bosco di Fontainebleau.<br />

◗ Produzione Nexo Digital<br />

Regia Phil Grabsky<br />

Sceneggiatura Graham Moore<br />

Al cinema 9-10 maggio<br />

Elenco sale di proiezione<br />

www.nexodigital.it<br />

76 ITA EVENTI


Cinema<br />

GET OUT<br />

NELLE SALE DAL 18 MAGGIO 2017<br />

Distribuito da Universal Pictures,<br />

è un thriller speculativo nato nella<br />

mente di Jordan Peele: quando<br />

un giovane afro-americano visita<br />

la tenuta di famiglia della sua fidanzata<br />

bianca, si scontra con il<br />

vero motivo che si cela dietro l’invito.<br />

Ora che Chris e la sua ragazza<br />

Rose sono arrivati al fatidico incontro<br />

con i suoceri, lei lo invita<br />

a trascorrere un fine settimana al<br />

nord con i suoi genitori ai quali<br />

non ha detto che Chris è nero. In<br />

un primo momento Chris, resosi<br />

conto d’ essere l’unico uomo di<br />

colore di tutto il vicinato, legge il<br />

comportamento eccessivamente<br />

accomodante della famiglia come<br />

un tentativo di gestire il loro imbarazzo<br />

verso il rapporto interrazziale<br />

della figlia; ma con il<br />

passare del tempo fa una serie di<br />

scoperte sempre più inquietanti,<br />

che lo portano a una verità che<br />

non avrebbe mai potuto immaginare.<br />

A metà tra un thriller avvincente<br />

e un racconto provocatorio,<br />

Get Out è scritto e diretto<br />

da Peele e prodotto dalla Blumhouse<br />

di Jason Blum, che già<br />

aveva prodotto The Visit, la serie<br />

Insidious e The Gift. I protagonisti<br />

sono Daniel Kaluuya, già visto<br />

in Sicario, e Allison Williams, già<br />

vista in Girls.<br />

◗ Produzione Blumhouse Productions,<br />

QC Entertainment - Regia Jordan<br />

Peele - Sceneggiatura Jordan Peele<br />

Cast Daniel Kaluuya, Allison Williams,<br />

Bradley Whitford, Caleb Landry Jones,<br />

Stephen Root, Lakeith Stanfield,<br />

Catherine Keener<br />

LA RAGAZZA<br />

DEI MIEI SOGNI<br />

NELLE SALE DAL 27 APRILE 2017<br />

P. è un trentenne insoddisfatto,<br />

condizionato da molte situazioni<br />

che gli impediscono di vivere<br />

come vorrebbe: la morte dei genitori,<br />

l’asettica redazione giornalistica<br />

in cui lavora; Mario è il suo coinquilino,<br />

tanto spigliato quanto<br />

superficiale; Margherita è la ragazza<br />

di cui è invaghito e alla quale non<br />

riesce a dichiararsi. Un giorno P. conosce<br />

Sofia, bella e intrigante, somigliante<br />

alla ragazza che sogna tutte<br />

le notti; tra i due esplode un sentimento<br />

incontenibile tanto che P.<br />

sembra finalmente aver trovato la<br />

ragazza dei suoi sogni. Ma Alessandro,<br />

giovane dalla doppia vita<br />

e con la passione per l’occulto, un<br />

vecchio amico che P. rincontra<br />

dopo anni, finirà per metterlo in<br />

guardia dalla dolce Sofia della<br />

quale è ormai innamorato. Attraverso<br />

un mondo pieno di retroscena<br />

misteriosi, P. scoprirà che incanto<br />

e magia possono avere molti<br />

significati mentre amare può voler<br />

dire morire. Ambientata in<br />

una città contemporanea, tra mare<br />

e street art, tra ambientazioni gotiche<br />

e scorci urbani fatti di traffico<br />

e rumore, la storia si gioca tra<br />

antico e moderno e la realtà dei<br />

giorni nostri si carica di simbologie<br />

proprie di una cultura antica e<br />

leggendaria.<br />

◗ Produzione Draka Production srl<br />

Regia Saverio Di Biagio - Sceneggiatura<br />

Francesco Dimitri - Cast Primo<br />

Reggiani, Miriam Giovanelli, Nicolas<br />

Vaporidis, Chiara Gensini, Marco<br />

Rossetti, Jessica Paglialunga, Remo<br />

Girone e la partecipazione<br />

straordinaria di Nicola Nocella<br />

78 ITA EVENTI


Cinema<br />

GOLD<br />

LA GRANDE<br />

TRUFFA<br />

NELLE SALE DAL 4 MAGGIO 2017<br />

Il film racconta la storia vera di<br />

Kenny Wells (il premio Oscar<br />

Matthew McConaughey) un<br />

uomo d’affari da anni in cerca di<br />

fortuna, ma senza successo. Un<br />

giorno con l’aiuto del geologo<br />

Michael Acosta (Edgar Ramirez),<br />

Wells sembra aver scoperto nella<br />

inesplorata giungla indonesiana<br />

una delle più grandi e prolifiche<br />

miniere d’oro che lo fa finalmente<br />

diventare sfacciatamente ricco.<br />

Ma non è tutto oro quel che luccica.<br />

Il regista di Syriana e premio<br />

Oscar per la miglior sceneggiatura<br />

di Traffic, Stephen Gaghan, dirige<br />

un biopic affascinante ed eccessivo<br />

alla The Wolf of Wall Street.<br />

Il film parla del desiderio di realizzazione,<br />

di autostima, di fiducia,<br />

dell’ebbrezza del successo,<br />

dell’idea che i tanti soldi cambino<br />

le persone, ed è una storia d’amore.<br />

Il produttore Teddy Schwarzman<br />

ha detto che “questo è un<br />

film d’avventura, è un film drammatico,<br />

è un film mistery. Ha colpi<br />

di scena. C’è amore, c’è tradimento,<br />

c'è ambizione, c’è infedeltà,<br />

c’è il cuore e c’è la commedia”.<br />

◗ Produzione Black Bear Pictures,<br />

HWY61, Living Films - Regia Stephen<br />

Gaghan - Sceneggiatura Patrick<br />

Massett, John Zinman - Cast Matthew<br />

McConaughey, Édgar Ramírez, Bryce<br />

Dallas Howard, Macon Blair, Adam<br />

Lefevre, Frank Wood, Corey Stoll, Toby<br />

Kebbell, Joshua Harto, Timothy Simons<br />

RITRATTO DI<br />

FAMIGLIACON<br />

TEMPESTA<br />

NELLE SALE DALL’11 MAGGIO 2017<br />

Ryota è un loser che sembra uscito<br />

dalla penna di Svevo: promessa<br />

(non mantenuta) della letteratura,<br />

giocatore d’azzardo, investigatore<br />

privato per tenersi a<br />

galla, ex marito di un’ex moglie<br />

che ha esaurito le ingentissime<br />

scorte di fiducia, padre maldestro<br />

di un bambino che conosce poco,<br />

figlio fragile di un’anziana madre<br />

amorevolmente rassegnata. Basterà<br />

una lunga notte di tempesta,<br />

con i quattro personaggi obbligati<br />

a condividere gli stessi metri quadrati<br />

fino all’alba, per attutire gli<br />

spigoli del presente e, soprattutto,<br />

del futuro? Dopo Father and<br />

Son e Little Sister, ecco dunque Ritratto<br />

di famiglia con tempesta<br />

(After the Storm): una sorridente<br />

riflessione sul corto circuito, quasi<br />

sempre davvero crudele, tra i sogni<br />

e la vita quotidiana. Una<br />

ballata dolceamara in cui Kore-eda<br />

Hirokazu ci diverte e ci commuove<br />

parlando di inettitudine e<br />

di (possibile) redenzione, di cadute<br />

e di (possibili) riscatti, senza<br />

mai sovrapporre all’umanissima<br />

osservazione dei fatti l’inutile<br />

pesantezza del giudizio. Secondo<br />

l’Hollywood Reporter<br />

“Una storia in perfetto equilibrio<br />

tra la grazia sorridente della commedia<br />

e la malinconica rappresentazione<br />

della realtà”.<br />

◗ Produzione AOI Pro Inc - Regia<br />

Kore-eda Hirokazu - Sceneggiatura<br />

Kore-eda Hirokazu - Cast Abe Hiroshi,<br />

Maki Yoko, Yoshizawa Taiyo, Kiki Kilin<br />

ITA EVENTI 79


Volti nuovi<br />

RECITARE<br />

NON MI<br />

BASTA<br />

Dalla voglia di produrre un lungometraggio<br />

alla paura di diventare “grande”. Enrico<br />

Oetiker, attore italo – svizzero con la<br />

passione per l’arte e gli sport estremi,<br />

racconta i suoi interessi e i suoi desideri<br />

di Cristiana Zappoli<br />

L<br />

o abbiamo appena visto cimentarsi al cinema<br />

con il suo primo ruolo da protagonista:<br />

Ricky, uno studente decisamente<br />

esuberante nella commedia Classe Z di Guido<br />

Chiesa. Dopo aver lavorato in alcune fiction<br />

Rai e in alcuni show su Disney Channel, Enrico<br />

Oetiker ha esordito al cinema nel 2015 nel<br />

film Se Dio vuole di Edoardo Falcone e successivamente<br />

è stato uno dei protagonisti di In search<br />

of Fellini, diretto da Taron Lexton e prodotto<br />

da Nancy Cartwright (la “voce” originale<br />

di Bart Simpson). Classe 1991, italiano da parte<br />

di madre e svizzero da parte di padre, bello<br />

(ha anche lavorato come modello per Giorgio<br />

Armani), ama gli sport estremi e sembra non essere<br />

un tipo che si accontenta facilmente, il ruolo<br />

di attore, infatti, gli sta già stretto, anche se<br />

sembrerebbe solo all’inizio della sua carriera. Tanto<br />

stretto che ha già fondato, in società con Alessandro<br />

Prete, attore e regista, una casa di produzione:<br />

«Abbiamo già prodotto un corto - racconta<br />

l’attore - che recentemente ha vinto il Los<br />

Angeles Film Award, e il secondo è in uscita a breve.<br />

Entrambi mi vedono protagonista. L’orizzonte<br />

è il lungometraggio, per ora navighiamo<br />

a vista. Avere però la possibilità di produrre e recitare<br />

allo stesso momento per me è una grande<br />

opportunità, nonostante la mia giovane età<br />

sento già stretto il ruolo solo di attore».<br />

Si descriva con tre aggettivi.<br />

Ambizioso, leggero, socievole.<br />

Suo papà è svizzero, sua mamma pugliese:<br />

cosa ha preso dall’uno e dall’altra?<br />

Da mio padre ho preso senz’altro la pignoleria,<br />

che viene fuori solo nel momento in cui qualcosa<br />

mi “prende” completamente. Mia madre<br />

senza dubbio è stata la persona che più mi ha<br />

influenzato nello sviluppo delle doti artistiche,<br />

avendomi cresciuto a pane, libri e musica.<br />

Ha una famiglia numerosa con tre sorelle: che<br />

rapporto ha con loro?<br />

Le mie sorelle sono fantastiche. Purtroppo - o<br />

per fortuna - sono sparse per il mondo. La prima<br />

vive e lavora a Londra, le due più piccole studiano<br />

negli Stati Uniti, una a San Francisco e<br />

l’altra a Los Angeles. Con loro ho sempre avuto<br />

un rapporto complice e genuino. I miei genitori<br />

sono sempre stati un grande esempio, e<br />

ora che sono cresciuto mi rendo conto di<br />

quanto fossi complicato da gestire quando ero<br />

più giovane, e di quanto i loro valori facciano<br />

profondamente parte di me.<br />

Oltre ad aver lavorato al cinema ha recitato<br />

anche in alcune fiction: che rapporto ha con<br />

la serialità?<br />

Sinceramente trovo veramente faticosi e difficili<br />

i ritmi della serialità, ammiro gli attori che<br />

riescono a essere credibili e ispirati nonostante<br />

la tempistica. Per me in un contesto così frenetico<br />

è facile cadere nell’esecuzione invece che concentrarmi<br />

sulla creazione.<br />

Il personaggio che ha interpretato nel film<br />

Classe Z, che è stato al cinema ad aprile, ha<br />

un canale Youtube. Lei che rapporto ha con<br />

internet e con i social media?<br />

Internet per me è sempre stato un fedele alleato:<br />

sono sempre stato molto curioso e, se usata<br />

nel modo corretto, la rete fornisce infinite risposte.<br />

Per quanto riguarda i social non sono un<br />

utente iperattivo. Utilizzo Facebook per restare<br />

in contatto con gli amici e Instagram per la<br />

parte che riguarda la mia immagine. Non ho né<br />

Twitter né altri social.<br />

Qual è il suo film preferito?<br />

Sono innumerevoli, dipende dal mood. Un film<br />

che rivedo ogni volta come fosse la prima è This<br />

must be the place.<br />

E il suo attore preferito?<br />

Fra gli americani Daniel Day Lewis è stupefacente.<br />

Per quanto riguarda il cinema nostrano<br />

in questo momento credo che Luca Marinelli<br />

abbia quel qualcosa in più.<br />

80 ITA EVENTI


Enrico Oetiker,<br />

25 anni, nato<br />

e cresciuto nella<br />

capitale segue il calcio<br />

ed è tifosissimo della<br />

Roma a cui è abbonato<br />

da 12 anni<br />

ITA EVENTI 81


Volti nuovi<br />

Alcune immagini tratte dai film in cui Enrico<br />

Oetiker ha recitato. In alto, una scena di Maia,<br />

cortometraggio diretto da Alessandro Prete; sopra,<br />

Oetiker insieme ad Alice Pagani in Classe Z; sotto,<br />

ancora una scena di Classe Z; in basso, Oetiker con<br />

Alessandro Gassman e Marco Giallini, in Se Dio vuole<br />

Foto Loris T Zambelli<br />

Foto Claudio Iannone<br />

Con quale regista le piacerebbe lavorare?<br />

Sorrentino. Per l’infinita poesia che si respira in tutto<br />

quello che gira, per il rapporto che instaura con<br />

gli attori, per gli occhi da bambino con cui guarda<br />

il mondo.<br />

Tra le persone con cui ha lavorato chi le ha lasciato<br />

di più professionalmente parlando?<br />

Alessandro Prete, regista e acting coach, è stato il<br />

primo a credere in me. Assieme a lui ho affrontato<br />

e sto tuttora affrontando la mia crescita artistica.<br />

Gli devo molto e la mia forma mentis creativa<br />

è senz’altro frutto dei suoi insegnamenti.<br />

Ha già lavorato anche in teatro?<br />

Sono stato protagonista di uno spettacolo al Teatro<br />

Ghione di Roma nel 2015, “Il sogno di una vita”,<br />

e ho in cantiere un nuovo spettacolo che andrà in<br />

scena al Teatro India, sempre a Roma, nell’autunno<br />

prossimo.<br />

Come si è trovato nella veste di modello per Giorgio<br />

Armani?<br />

Fare il modello inizialmente è stato un po’ scomodo.<br />

È un contesto in cui tutto ruota attorno alla for-<br />

82 ITA EVENTI


ma. La fortuna è stata essere scelto da una casa di<br />

moda come Armani, che oltre ad avermi vestito di<br />

abiti meravigliosi, mi ha dato modo di incontrare<br />

artisti grandiosi, e vivere esperienze che assomigliano<br />

più a sogni che a opportunità.<br />

Parliamo della sua vita sentimentale: come è<br />

cambiato il suo rapporto con le donne da quando<br />

è un attore?<br />

Sicuramente il lavoro che ho fatto su me stesso in<br />

quanto attore mi ha portato ad acuire sensibilità ed<br />

empatia. Da quando faccio questo mestiere sento<br />

di essere un partner più attento, ma anche più fragile.<br />

Le donne, poi, sono spesso preoccupate piuttosto<br />

che affascinate dal mio essere attore. Soprattutto<br />

se non si appartiene a questo mondo è decisamente<br />

difficile lasciare la gelosia fuori dal rapporto.<br />

Lei è uno sportivo. Qual è il suo sport preferito?<br />

Amo tutti gli sport estremi. Difficile dire quale sia<br />

il mio preferito perché cambia in base alla stagione.<br />

Se dovessi sceglierne uno solo, però, sarebbe lo<br />

snowboard. La sensazione della tavola sulla neve<br />

fresca non ha eguali.<br />

È anche un amante dell’arte…<br />

Trovo veramente molto affascinante la lotta umana<br />

che porta a partorire - direi addirittura a espellere<br />

- l’opera d’arte. Credo che tutte le espressioni<br />

artistiche siano interessanti: dall’audiovisivo alla scrittura.<br />

La mia forma espressiva preferita è la scultura,<br />

un’opera scultorea è consistente, ha tridimensionalità<br />

e corpo. In un certo senso la scultura di<br />

un uomo è come un’immagine attoriale fissata, incastonata<br />

nel tempo.<br />

Cosa vuole fare da grande?<br />

“Grande” è una parola che mi ha sempre fuorviato.<br />

Se intendiamo grande come un grande uomo,<br />

mi piacerebbe arrivare al punto in cui quello che<br />

dico o faccio abbia una risonanza popolare, mi piacerebbe<br />

poter dar voce alle mie idee e renderle fruibili<br />

al maggior numero di persone possibile. Se invece<br />

intendiamo grande come un uomo grande,<br />

ecco questo mi spaventa. Ho sempre visto, e continuo<br />

tuttora a vedere, nei “grandi” il vero nemico<br />

di tutto ciò che in noi è puro, innocente, libero<br />

e grandioso: in una parola, umano.<br />

ITA EVENTI 83


Food<br />

A MILANO<br />

IL FESTIVAL<br />

DEGLI CHEF<br />

Torna l’appuntamento con l’alta cucina<br />

italiana. A maggio il capoluogo lombardo<br />

diventerà una food city e sarà l’evento<br />

Taste of Milano a dare il via alla settimana<br />

dedicata al cibo di Alessandra Cinque<br />

Q<br />

uattro giorni, venti ristoranti coinvolti e<br />

oltre 22.000 visitatori attesi. Con questi<br />

numeri Taste of Milano si conferma<br />

l’evento milanese più importante dedicato all’alta<br />

cucina. Dal 4 al 7 maggio The Mall, in Porta<br />

Nuova Varesine, sarà allestito con 10 cucine che<br />

prenderanno vita grazie ai venti chef protagonisti<br />

di questa ottava edizione. Alcuni tra i migliori<br />

e innovativi ristoranti della città serviranno un<br />

menu studiato per l'occasione e rappresentativo<br />

della propria filosofia culinaria e sarà possibile scegliere<br />

fra 80 portate. Non solo, verranno organizzati<br />

divertenti degustazioni, corsi di cucina e showcooking.<br />

Per esempio si potrà assistere a una serie<br />

di showcooking tenuti dagli chef dell’associazione<br />

Jeunes Restaurateurs Italia e da ospiti come<br />

il Maître Chocolatier Ernst Knam, per scoprire da<br />

vicino la preparazione e i trucchi dei professionisti<br />

che rendono un piatto indimenticabile. Taste<br />

of Milano vuole essere l’occasione ideale per avvicinarsi<br />

ai grandi chef, incontrarli dal vivo e assaggiare<br />

la loro idea di cucina, espressa in 4 portate,<br />

a un costo accessibile a tutti (il biglietto standard<br />

costa 16 euro). È la prima delle tre tappe italiane<br />

dei Taste Festivals (www.tastefestivals.com):<br />

Taste of Roma si terrà dal <strong>21</strong> al 24 settembre presso<br />

l’Auditorium Parco della Musica e Taste of Courmayeur<br />

dal 19 al <strong>21</strong> gennaio 2018. Taste of Milano<br />

inaugurerà la “Week&Food” e sarà uno degli<br />

eventi inseriti nel palinsesto coordinato dal Comune<br />

di Milano sotto il cappello di “Milano Food<br />

City”: una settimana dedicata a tutti gli aspetti dell’enogastronomia,<br />

esplorati da molteplici punti di<br />

vista per far vivere il territorio, e che si propone<br />

di diventare un appuntamento fisso annuale<br />

come la settimana della moda e quella del design.<br />

Con l’apertura di Taste of Milano la città si animerà<br />

di una serie di eventi e iniziative sul tema dell’alimentazione<br />

che culminerà con Tuttofood, la<br />

84 ITA EVENTI


I 20 ristoranti partecipanti: Ceresio 7<br />

Pools and Restaurant, Felix Lo Basso,<br />

Finger's, Langosteria, Mantra Raw<br />

Vegan, Quechua, Ristorante Sadler, Tano<br />

Passami L’Olio, Vinciguerra Restaurant,<br />

Vun - Park Hyatt, Acanto, Ada e Augusto,<br />

Il Liberty, Il Ristorante Trussardi Alla<br />

Scala, Innocenti Evasioni, La Locanda<br />

del Notaio, Ristorante Berton, Ristorante<br />

Rubacuori by Venissa, Unico Ristorante,<br />

Wicky’s Wicuisine<br />

fiera che riunirà a Rho dall’8 all’11 maggio le<br />

più grandi aziende nazionali e internazionali per<br />

una 4 giorni di business dedicata agli operatori<br />

del food&beverage di qualità.<br />

Come partner principale dell’evento, Electrolux<br />

metterà a disposizione i suoi elettrodomestici<br />

più innovativi da provare in workshop e sessioni<br />

di cucina interattive sotto la guida degli<br />

chef di Electrolux Chef Academy: offrirà ai visitatori<br />

l'opportunità di raccogliere suggerimenti,<br />

consigli e tecniche da alcuni degli chef più importanti<br />

in Italia, grazie a corsi di cucina che permetteranno<br />

di provare a cucinare le ricette dei<br />

grandi chef e di scoprire i più recenti metodi di<br />

cottura che utilizzano il vapore e l’induzione.<br />

Anche quest’anno verrà rinnovata la tradizione<br />

di utilizzare, per i pagamenti, una valuta speciale:<br />

il Ducato, dove 1 Ducato corrisponde a<br />

un euro. Per gli acquisti basterà ricaricare la Card<br />

Ducati che verrà consegnata all’ingresso. La formula<br />

per gustare l’alta cucina resta invariata: 3<br />

portate in formato degustazione, con prezzi variabili<br />

tra i 6 e gli 8 Ducati, e un quarto piatto,<br />

del valore di 10 Ducati, legato alla stagionalità<br />

e ai prodotti locali, per un totale di quattro<br />

portate realizzate da ogni ristorante.<br />

TASTE OF MILANO 2017<br />

Il Festival degli Chef<br />

Dal 4 al 7 maggio<br />

Milano, The Mall, Piazza Lina Bo Bardi, 1<br />

Porta Nuova Varesine


Viaggiare<br />

Il porticciolo di Vernazza<br />

al tramonto: è formato<br />

da un molo foraneo che va<br />

in direzione nord nord-ovest<br />

e da un pontile banchinato<br />

nella zona ovest chiamato<br />

pontile Ventegà. Nella pagina<br />

a fianco, ancora Vernazza,<br />

con i resti del Castello dei<br />

Doria a ridosso del borgo<br />

CINQUE BORGHI<br />

AFFACCIATI SUL MARE<br />

Si riescono a visitare in pochi giorni, anche in uno solo, ma restano nel cuore per<br />

sempre. Come testimoniano i versi di Montale, cresciuto proprio in questi luoghi.<br />

Le Cinque Terre, in provincia di La Spezia, offrono al visitatore panorami mozzafiato,<br />

una natura tutelata al meglio e la magia di vicoli antichi di Margot Rossi<br />

Il castello di Chillon,<br />

vicino a Montreux, sulle<br />

rive del lago di Ginevra,<br />

risale a più di 1000 anni<br />

fa. Ha ispirato la<br />

creatività di numerosi<br />

scrittori come Jean-<br />

86 ITA EVENTI


mpossibile non rimanerne incantati. Chiunque<br />

passi da queste parti subisce il fascino senza<br />

tempo dei borghi arroccati, si perde nella<br />

magia dei vicoli nascosti, rimane senza fiato osservando<br />

le onde che si infrangono sulla costa rocciosa<br />

e frastagliata. Le Cinque Terre fanno questo<br />

effetto; non a caso, quindi, richiamano ogni anno<br />

migliaia e migliaia di visitatori da tutte le parti del<br />

mondo. Sono state fonte di ispirazione per Eugenio<br />

Montale, che qui ha passato l’infanzia, e per i<br />

poeti inglesi Lord Byron e Percy Shelley. Sono considerate<br />

una delle più suggestive attrattive costiere<br />

italiane, per il loro contesto orografico collinare<br />

naturalmente aspro e accidentato, addolcito dalla<br />

costruzione di terrazzamenti o fasce per la coltura,<br />

che cala verso il mare con forti pendenze; nei<br />

punti in cui il mare si insinua nella terra sorgono<br />

i borghi, snodati a seguire la naturale forma delle<br />

colline. A una quota che va dai 300 ai 450 metri<br />

sul livello del mare, sorgono invece i 5 santuari mariani,<br />

ognuno in corrispondenza dei paesi delle Cinque<br />

Terre. Il territorio delle Cinque Terre, in provincia<br />

di La Spezia, si sviluppa in circa 20 km di<br />

lunghezza, lungo la linea di costa, al confine della<br />

regione Liguria con la Toscana, nella costa nordoccidentale<br />

dell’Italia, chiuso tra il Promontorio del<br />

Mesco a ovest e Punta Persico a est. La sua superficie<br />

è protetta dal Parco Nazionale delle Cinque<br />

Terre che nasce allo scopo di salvaguardare il paesaggio<br />

delle Cinque Terre: un’area che nei secoli pas-<br />

Foto archivio agenzia regionale In Liguria<br />

Foto Daniele Moggia


Viaggiare<br />

Foto archivio agenzia regionale In Liguria<br />

Sopra, Riomaggiore.<br />

Nella pagina<br />

a fianco, un<br />

panorama<br />

di Manarola,<br />

Monterosso con<br />

il Convento dei<br />

Cappuccini e<br />

una veduta serale<br />

di Corniglia<br />

sati è stata trasformata dagli abitanti del luogo, sostituendo<br />

la vegetazione naturale di questi ripidi declivi, con una fitta<br />

tessitura di terrazzamenti coltivati a vite. La finalità del<br />

Parco è quella di recuperare e conservare questa testimonianza<br />

di valori architettonici, storici, culturali, paesaggistici e ambientali<br />

i quali, a causa di complesse ragioni economicosociali,<br />

rischiavano di essere perduti. A questo risultato il Parco<br />

vuole giungere attraverso il mantenimento della viticoltura<br />

e dell’agricoltura in generale, uniche attività umane in<br />

grado di conservare questo paesaggio, e valorizzando un turismo<br />

di qualità: attento alla fragilità del territorio, all’autenticità<br />

dei prodotti tipici locali e amante di un ambiente<br />

ricco di biodiversità, in cui svolgere attività all’aria aperta in<br />

ogni stagione dell’anno. Le Cinque Terre sono collegate da<br />

una rete di sentieri che si sviluppa per oltre 120 chilometri<br />

e che comprende percorsi di tutte le tipologie, dalla più impegnativa<br />

alla più facile. Per chi non ama camminare il mezzo<br />

migliore per visitarle è il treno. Le corse hanno una notevole<br />

frequenza e i treni locali fermano in tutte le stazioni<br />

delle Cinque Terre: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza<br />

e Monterosso al Mare. Il capolinea è La Spezia, sulla<br />

linea Pisa-Genova, dove si fermano tutti i treni a lunga percorrenza.<br />

Presso tutte le stazioni è possibile acquistare un biglietto<br />

che ha durata giornaliera e che include viaggi illimitati<br />

in treno tra La Spezia e Levanto.<br />

Riomaggiore<br />

Stretto tra due ripide colline terrazzate, che scendono verso<br />

88 ITA EVENTI


Foto archivio agenzia regionale In Liguria<br />

Foto archivio agenzia regionale In Liguria<br />

ITA EVENTI 89


Viaggiare<br />

Foto archivio agenzia regionale In Liguria<br />

il mare in ripide balze, questo antico borgo colpisce<br />

il visitatore con le sue case costruite in verticale<br />

e deliziosamente colorate. Nell’Ottocento il villaggio,<br />

abitato allora da 3000 persone, incantò il<br />

pittore fiorentino Telemaco Signorini, esponente<br />

di spicco della corrente dei macchiaioli. Nella parte<br />

alta del borgo si può visitare la chiesa di San Giovanni<br />

Battista, edificata nel 1340 a pianta basilicale,<br />

con pilastri in stili differenti e con le due porte<br />

gotiche. Nel paese meritano una sosta l’oratorio<br />

di Santa Maria Assunta del 1500, l’oratorio di<br />

Sant’Antonio Abate e l’oratorio di San Rocco.<br />

Manarola<br />

Un affresco dai colori solari, un paradiso di vitigni<br />

e ulivi, un antico borgo dai colori salini nel quale<br />

le case sembrano nascere dalla scogliera della lunga<br />

e stretta marina. Le prime testimonianze storiche<br />

su Manarola appartengono alla seconda metà<br />

del Duecento e sono legate alle vicende del dominio<br />

della famiglia dei Fieschi di Lavagna. Questi<br />

ultimi, da tempo in lotta con la repubblica di Genova,<br />

furono battuti nel 1273. Sotto Genova il paese<br />

conobbe un progressivo sviluppo, diventando uno<br />

dei maggiori produttori di derrate, soprattutto di<br />

vino ed olio, e proprio a questa vocazione agricola<br />

Manarola deve l’origine del suo nome, che gli storici<br />

sostengono derivare da un Manaraea dialettale,<br />

precedente all’attuale Manaaea, risalente a un<br />

antico magna Roea, cioè magna rota, grande ruota<br />

da mulino ad acqua. Nella parte bassa del paese<br />

infatti si può ancora ammirare il vecchio mulino<br />

o frantoio, restaurato dal Parco Nazionale.<br />

SCIACCHETRÀ<br />

Un vino passito, dolce e liquoroso, prodotto<br />

solo nelle Cinque Terre dalle uve dei vitigni<br />

Bosco, Albarola e Vermentino divenuto<br />

l’emblema per eccellenza delle Cinque Terre.<br />

Un profumo fruttato, floreale, che ricorda le<br />

essenze della macchia mediterranea: sentori<br />

di frutta secca, confettura d’albicocca, pesca<br />

gialla e vaniglia, miele di castagno e spezie.<br />

Un sapore dolce, ma mai stucchevole, caldo,<br />

di buon corpo, vellutato e suadente, ben<br />

equilibrato, da una piacevole e lievissima<br />

tannicità. Con una resa media di 25 litri<br />

per quintale d’uva – gli acini sono lasciati<br />

appassire al sole sino a novembre e vengono<br />

poi sgranati a mano per selezionare solo i<br />

migliori – e un’elevatissima qualità garantita<br />

dalla Denominazione di Origine Controllata,<br />

lo Sciacchetrà è un prodotto di nicchia che<br />

può evolvere per dieci, venti e anche trent’anni.<br />

90 ITA EVENTI


Da sinistra: una veduta dall’alto di Montenero,<br />

la raccolta dell’uva a Corniglia e la Via<br />

dell’Amore, un sentiero famoso in tutto il<br />

mondo: attualmente, a causa di una frana,<br />

è aperto solo il breve tratto (un centinaio<br />

di metri) dalla stazione di Manarola fino<br />

al piccolo bar di via dell’Amore<br />

Corniglia<br />

Un antico borgo romano con una lunga e ricca tradizione<br />

agricola. Arroccato su di una suggestiva scogliera<br />

alta un centinaio di metri, Corniglia è<br />

l’unico paese a essere quasi inaccessibile dal mare.<br />

Per raggiungerlo bisogna salire “Lardarina” una lunga<br />

scalinata di mattoni (33 rampe con 377 gradini)<br />

o percorrere la strada carrozzabile che sale dalla<br />

ferrovia. Dalla stazione ferroviaria è a disposizione<br />

una navetta che porta direttamente nel cuore del<br />

paese. L’abitato, circondato su tre lati da vigneti e<br />

terrazzamenti, si sviluppa seguendo la “struttura a<br />

nastro” della principale via Fieschi. Il paese ha origini<br />

romane, e il toponimo Corniglia deriva dal romano<br />

Cornelio, produttore dell’allora già rinomato<br />

vino bianco. Da visitare la settecentesca piazza del<br />

Largo Taragio, con il suo oratorio di Santa Caterina,<br />

e la parrocchia di San Pietro, uno fra i monumenti<br />

più interessanti di tutta la costa, bellissimo<br />

esempio di gotico ligure. L’edificio, che mostra<br />

una chiara simbologia templare, fu eretto nel<br />

1334, mentre nel 1351 fu realizzato il rosone in<br />

marmo bianco di Carrara; all’interno vi si trova una<br />

bella fonte battesimale del XII secolo.<br />

Vernazza<br />

Arroccata su di una maestosa e affascinante scogliera,<br />

compare già nelle cronache del 1080 come<br />

borgo fortificato ed efficiente base marittima dei<br />

marchesi Obertenghi, probabile punto di partenze<br />

e di approdo delle forze navali impiegate per la<br />

difesa dai saraceni. Il borgo medievale, con i suoi<br />

vicoli racchiusi fra le case multicolori, rosa, rosse<br />

e gialle, oggi affollato dai turisti provenienti da tutto<br />

il mondo, è classificato fra i primi cento borghi<br />

più belli d’Italia e vanta un’antica e lunga tradizione<br />

marinara. Particolarmente affascinante è arrivare a<br />

questo borgo via mare: raggiunto il porticciolo racchiuso<br />

fra le case dai tenui colori pastello, si può<br />

visitare la chiesa di Santa Margherita di Antiochia.<br />

Vernazza vanta anche i resti del suo possente sistema<br />

difensivo. Dell’antica struttura fortificata rimangono<br />

oggi i resti della cinta muraria, il Castello Doria,<br />

la torre di avvistamento del XI secolo, il Belforte,<br />

e la Torre del Convento dei Padri Riformati<br />

di San Francesco.<br />

Monterosso<br />

Paese roccioso e austero, asilo di pescatori e contadini,<br />

come lo definiva Montale, premio Nobel per<br />

la letteratura nel 1975, il turista può soggiornare<br />

nella moderna e balneare Fegina, oppure visitare<br />

il variopinto e medievale centro storico. Qui fra vicoli<br />

stretti e intricati sorge la chiesa di San Giovanni<br />

Battista, edificata nel 1220. L’edificio in stile gotico-genovese,<br />

con una bella facciata a paramento<br />

bicromo, mostra tra la porta e l’abside la torre campanaria,<br />

innalzata a scopo difensivo e poi sopraelevata<br />

nel 1400. Di grande fascino sono anche il<br />

convento dei cappuccini che risale al XVII secolo<br />

e la chiesa di San Antonio del Mesco del 1335. Sul<br />

promontorio che separa Fegina dall’antico borgo,<br />

si può visitare l’articolato sistema difensivo con le<br />

mura della cittadella, i resti dell’antico castello con<br />

le sue due torri, e sulla scogliera ai piedi dell’altura<br />

rocciosa l’imponente Torre Aurora.<br />

ITA EVENTI 91


Angolo dei consigli<br />

ALLA RICERCA<br />

DEL BENESSERE PERDUTO<br />

Raggiungere e mantenere l’equilibrio psicofisico dovrebbe essere la nostra priorità<br />

ma spesso non è così. La frenesia che caratterizza ogni giornata consuma le<br />

energie. Tonic Formula di Natural Point può aiutarci a migliorare la situazione<br />

92 ITA EVENTI


Avere ritmi di vita intensi è ormai la normalità<br />

per tutti. Sentirsi stanchi fisicamente e mentalmente<br />

è diventato uno status permanente. Eppure<br />

dovremmo provare a fare di più per ricercare<br />

il nostro benessere psicofisico. L’obiettivo<br />

di Natural Point, azienda milanese che si occupa<br />

di integratori alimentari, è proprio quello<br />

di aiutare le persone ad avere uno stile di vita<br />

sano offrendo integratori di qualità. Per contrastare<br />

la stanchezza fisica e mentale, Natural<br />

Point ha creato Tonic Formula, un integratore<br />

alimentare in vendita nelle erboristerie, negozi<br />

di alimentazione naturale e farmacie. È un prodotto<br />

in polvere orosolubile, quindi assorbibile<br />

già a livello orale dalla mucosa sublinguale. È<br />

un prodotto adatto a chi ha difficoltà a deglutire<br />

capsule o compresse ma non solo: questo<br />

tipo di assunzione permette a molti nutrienti di<br />

passare in modo rapido nel circolo sanguigno<br />

prima di arrivare all’apparato gastrointestinale<br />

e al fegato, aumentando la velocità di assorbimento.<br />

È comunque possibile assumerlo sciolto<br />

in acqua. Tonic Formula è privo di allergeni,<br />

edulcoranti, coloranti e conservanti.<br />

Tonic Formula è un integratore multivitaminico<br />

e multiminerale miscelato in una base di barbabietola,<br />

carota e arancia liofilizzate. Contiene<br />

vitamina C, E, molte vitamine del gruppo<br />

B (B1, B2, B5 o acido pantotenico, B6, B9 o<br />

acido folico, B12), bioflavonoidi da agrumi e<br />

minerali (calcio, potassio, cromo, zinco, manganese,<br />

selenio) oltre alle vitamine A e D. Gli<br />

ingredienti agiscono in sinergia e in particolare<br />

le vitamine del gruppo B, insieme al calcio e<br />

al manganese, favoriscono il metabolismo<br />

energetico, sostenendo l’attività fisica e la concentrazione;<br />

la vitamina B6 e B9, insieme allo<br />

zinco e al selenio, contribuiscono alla normale<br />

funzione del sistema immunitario. Le vitamine<br />

del gruppo B sono un sostegno fondamentale<br />

nei cambi di stagione e in tutti i periodi caratterizzati<br />

da eccessivi carichi di stress. Tonic Formula<br />

è ricco di vitamina C ed E, conosciute<br />

entrambe per la loro azione antiossidante.<br />

«Crediamo importante - dicono da Natural<br />

Point - scegliere nutrienti di qualità. Purtroppo<br />

la qualità del cibo odierno non permette di<br />

avere sulle nostre tavole tutto il necessario per<br />

sostenere la vitalità e l’equilibrio del nostro meraviglioso<br />

organismo. Questo perché l’eccessivo<br />

sfruttamento della terra, l’utilizzo smodato<br />

di fertilizzanti, pesticidi e diserbanti, la massiccia<br />

pratica dei raccolti prematuri impediscono<br />

alla frutta e alla verdura di avere una qualità e<br />

TONIC FORMULA<br />

BENESSERE DELLA CONCENTRAZIONE<br />

E DELLA MEMORIA<br />

TONICO CONTRO<br />

STANCHEZZA FISICA E MENTALE<br />

SUPPORTO DELL’ATTIVITÀ FISICA<br />

SUPPORTO DELLE FUNZIONI IMMUNITARIE<br />

ORIGINE MATERIA PRIMA<br />

Sono presenti vari ingredienti<br />

che presentano origine diversa.<br />

La maggior parte sono minerali,<br />

altri derivano da fermentazione naturale<br />

da mais no OGM (vitamina C)o dal sebo<br />

della lana di pecora (vitamina D3).<br />

CONSIGLI D’USO<br />

Si consiglia l’assunzione di una dose<br />

di polvere al giorno (pari a circa 1g)<br />

da sciogliere sotto la lingua,<br />

utilizzando il dosatore presente<br />

all’interno della confezione.<br />

una quantità sufficiente<br />

di vitamine, minerali<br />

e di altri importanti elementi<br />

nutritivi. Anche<br />

l’ampio utilizzo di cibi raffinati<br />

toglie valore all’alimentazione. Ecco<br />

perché integrare i micronutrienti diventa importante.<br />

Ma questo non è che il primo passo.<br />

Secondo la nostra filosofia, per essere davvero<br />

amici preziosi e fidati del nostro benessere e<br />

per svolgere davvero un ruolo attivo nel colmare<br />

eventuali carenze nutritive, gli integratori<br />

devono rispettare parametri di qualità rigorosi<br />

e significativi e devono essere prodotti attivi,<br />

altamente biodisponibili».<br />

PER SAPERNE DI PIÙ<br />

NATURAL POINT SRL<br />

Via Pompeo Mariani, 4<br />

20128 Milano<br />

Tel (+39) 02 27007247<br />

Fax (+39) 02 26005099<br />

Email info@naturalpoint.it<br />

ITA EVENTI 93


Leggere<br />

MEGLIO<br />

FINGERSI<br />

QUALCUN<br />

ALTRO<br />

Come dare una svolta<br />

a un’esistenza mediocre?<br />

Il protagonista del romanzo<br />

Essere Nanni Moretti,<br />

sfruttando la sua somiglianza<br />

con il famoso regista, decide<br />

di spacciarsi per lui, cambiando<br />

radicalmente la propria vita<br />

di Clara Dalledonne<br />

crivere il Grande Romanzo Italiano,<br />

quello che tutti stanno aspettando e che<br />

lascerà tutti a bocca aperta. È questo il sogno<br />

di Bruno Bruni, scrittore di nicchia che per<br />

guadagnarsi da vivere traduce opere di fantascienza<br />

cyber – punk. E intanto aspetta. Aspetta<br />

l’ispirazione per il romanzo della vita; ma<br />

l’ispirazione non arriva e i fogli che ha davanti<br />

rimangono inesorabilmente bianchi. Bruno<br />

Bruni è il protagonista dell’ultimo romanzo di<br />

Giuseppe Culicchia, Essere Nanni Moretti,<br />

edito da Mondadori. A cosa si riferisce il titolo?<br />

Da quando Bruno si è fatto crescere la barba<br />

tutti lo scambiano per il famoso regista. È<br />

Selvaggia, la sua fidanzata, l’unica consolazione<br />

alla mediocrità della sua vita, pole dancer in<br />

un locale notturno, una donna schietta che lo<br />

ama e crede in lui, che gli suggerisce di sfruttare<br />

la sua somiglianza con Nanni Moretti. Da<br />

quel momento Bruno studierà la biografia del<br />

regista e diventerà un suo clone, approfittando<br />

di tutti i vantaggi che<br />

l’essere Nanni Moretti<br />

comporta.<br />

Dopo E così vorresti<br />

fare lo scrittore,<br />

pubblicato<br />

da Laterza nel 2013, Culicchia torna a parlare<br />

dell’industria culturale italiana e lo fa a suo<br />

modo: con lucidità e sagacia. Essere Nanni Moretti<br />

è una satira sui vizi dell’industria culturale<br />

nel nostro paese ma è anche una riflessione, a<br />

tratti parecchio amara se si legge fra le righe,<br />

sull’incapacità di accettarsi, sul desiderio di sentirsi<br />

“qualcuno” agli occhi degli altri, sull’invidia,<br />

sulle aspirazioni.<br />

Per scrivere il libro Giuseppe Culicchia si è ispirato<br />

a una storia vera pubblicata sul quotidiano<br />

britannico Guardian: «ho letto – racconta<br />

l’autore - di un signore inglese che, identico a<br />

Kubrick, per anni si era spacciato per il grande<br />

regista, contando sul fatto che, com’è noto,<br />

Kubrick aveva una scarsissima propensione<br />

per la vita sociale. Mi è sembrata una storia perfetta<br />

per ricavarne un romanzo».<br />

Che tipo di uomo è Bruno Bruni?<br />

Bruno Bruni è un simpatico mediocre, un Salieri<br />

dei nostri giorni: vorrebbe tanto essere capace<br />

di scrivere il Grande Romanzo Italiano,<br />

vincendo lo Strega e vendendo milioni di copie,<br />

ma non ci riesce. Per cui, alla pari di Salieri,<br />

è roso da un’invidia che a tratti lo divora.<br />

Ma lo scrittore che odia più di ogni altro è<br />

Giuseppe Culicchia.<br />

GIUSEPPE CULICCHIA<br />

Classe 1965, torinese, ex libraio, è figlio di un barbiere siciliano e di<br />

un’operaia piemontese. Ha pubblicato 24 libri con i maggiori editori<br />

italiani ed è tradotto in dieci lingue. Dal suo long seller Tutti giù per terra,<br />

ristampato da oltre vent’anni, incluso da Mondadori nella collana 900<br />

Italiano, è stato tratto l’omonimo film. Il suo Torino è casa mia è il<br />

titolo di maggiore successo della collana Contromano di Laterza.<br />

Con Einaudi ha pubblicato il recente Mi sono perso in un luogo<br />

comune. Ha tradotto tra gli altri Mark Twain, Francis Scott<br />

Fitzgerald e Bret Easton Ellis.


Qual è il problema maggiore di Bruno: l’invidia,<br />

l’incapacità di accettarsi o l’ossessione?<br />

Direi tutti e tre. Bruno è un antieroe dei nostri<br />

tempi: già Warhol sosteneva che un giorno tutti<br />

avrebbero avuto diritto a un quarto d’ora di<br />

celebrità, e per lui questo quarto d’ora non è mai<br />

arrivato. Anche la sua compagna, Selvaggia, vorrebbe<br />

tanto avere il talento della fotografa Cindy<br />

Sherman, ma purtroppo per lei non ce l’ha.<br />

Lei però è più intelligente di Bruno, più istintiva,<br />

sa buttarsi nelle cose anziché lambiccarsi<br />

il cervello. Per questo quando lui si fa crescere<br />

la barba e la gente per strada comincia a scambiarlo<br />

per Nanni Moretti gli suggerisce di cavalcare<br />

la cosa.<br />

Perché proprio Nanni Moretti?<br />

Moretti è uno dei miei registi preferiti, ed è anche<br />

quello che ai miei occhi più si adattava al ruolo<br />

di Kubrick, nel senso che com’è noto non compare<br />

nelle cronache mondane, fa una vita molto<br />

appartata.<br />

Come ha reagito Nanni Moretti dopo aver letto<br />

il libro?<br />

L’idea lo ha divertito e mi ha autorizzato a usare<br />

il suo nome: un gesto di grandissima generosità.<br />

Come descriverebbe il personaggio di Selvaggia?<br />

Selvaggia è perfettamente rappresentata dal<br />

nome che porta. Istintiva, sensuale, un po’ barbara<br />

in certi suoi comportamenti.<br />

Tra gli scopi del libro c’è quello di fare satira?<br />

C’è chi ha definito il libro “una satira tragicomica<br />

del mondo culturale italiano”.<br />

La satira del mondo che ruota intorno ai libri è<br />

una delle letture possibili del libro. A me stava a<br />

cuore in particolare il tema dell’identità, del furto<br />

d’identità, del doppio. In un mondo in cui la<br />

nostra immagine è infinitamente più importante<br />

della nostra interiorità, siamo continuamente<br />

chiamati a non essere noi stessi.<br />

Che umanità emerge da questo libro?<br />

Quella che ci circonda, credo.<br />

Il protagonista del suo libro è la conferma che<br />

il luogo comune secondo cui in Italia c’è più<br />

gente che scrive rispetto a quella che legge rispecchia<br />

la realtà?<br />

Come tutti i luoghi comuni, temo che anche questo<br />

abbia un qualche fondamento nella realtà. Il<br />

numero di lettori in Italia è molto basso rispetto<br />

ad altri paesi europei. Ma le case editrici sono<br />

letteralmente sommerse dai manoscritti.<br />

Chi è il lettore tipo di Essere Nanni Moretti?<br />

Non esiste il lettore tipo. Esistono solo le singole<br />

lettrici e i singoli lettori.<br />

A che punto è l’industria culturale italiana?<br />

Sono passati anni dalla pubblicazione di E così<br />

vorresti fare lo scrittore… è cambiato qualcosa?<br />

Direi di no: abbiamo grandi margini di miglioramento,<br />

come si dice.<br />

Lei sostiene che più che in cultura bisogna investire<br />

in formazione, è vero?<br />

Io sostengo che la sola strada possibile è formare<br />

nuove generazioni di lettori. Perché se è vero<br />

che il patrimonio culturale del nostro Paese è la<br />

nostra sola vera ricchezza, è anche vero che la valorizzazione<br />

di tale patrimonio passa inevitabilmente<br />

attraverso i lettori di oggi che saranno la<br />

classe dirigente o comunque i cittadini di domani.<br />

Oggi in Italia i lettori sono una minoranza, arrivano<br />

intorno al 40%. Si sente parlare di analfabetismo<br />

di ritorno. Ma i lettori vanno cresciuti,<br />

coccolati, allevati, letteralmente: siamo noi adulti<br />

che dobbiamo leggere ad alta voce ai nostri figli,<br />

altrimenti sarà molto difficile farli diventare<br />

i lettori di domani.


Leggere<br />

1 2<br />

3<br />

in libreria<br />

(1951) esperto di geopolitica internazionale<br />

e questo libro è un saggio<br />

sulla necessità di un’Europa<br />

unita. Scrive l’autore: “l’Europa<br />

non esiste come stato di natura,<br />

ma deve esistere come frutto della<br />

nostra volontà. Né utopia né ideale<br />

romantico, ma convinzione realistica<br />

che deve farci pensare, per<br />

esempio, a una politica industriale<br />

europea, una Difesa europea”.<br />

1. I guardiani dell’isola<br />

perduta, Stefano Santarsiere,<br />

Newton Compton Editori<br />

Una scossa improvvisa giunge nella<br />

vita di Charles Fort, giornalista appassionato<br />

di misteri. Il suo amico<br />

Luca Bonanni è morto in un incidente<br />

stradale e proprio lui viene<br />

convocato per riconoscerne il<br />

corpo. Ma la compagna di Bonanni,<br />

Selena, sospetta un’altra<br />

causa di morte e lo contatta per<br />

chiedergli aiuto. Ha con sé una<br />

valigia lasciata dall’uomo piena di<br />

oggetti provenienti da relitti inabissatisi<br />

nel Pacifico e che nessuno, in<br />

teoria, potrebbe aver recuperato.<br />

2. Don Ponzio Capodoglio,<br />

Giorgio Pressburger, Marsilio<br />

Nel momento in cui la Romania ancora<br />

socialista, in base a un accordo<br />

internazionale poco pubblicizzato,<br />

lo “vende” alla Germania<br />

Federale in quanto cittadino di supposte<br />

origini sassoni, il nobile<br />

spiantato e ingegnere Ponzio Capodoglio,<br />

allampanatissimo, viene<br />

preso da un’insana mania: vuole<br />

conoscere, a tutti i costi, le proprie<br />

origini. Comincia così una quantità<br />

di viaggi ed esplorazioni che lo portano<br />

ai quattro angoli del mondo.<br />

3. Intima convinzione. Come<br />

sono diventato europeo,<br />

Bernard Guetta, Add Editore<br />

Guetta è un giornalista francese<br />

4. Mindhunter,<br />

John Douglas, Longanesi<br />

Scritto a quattro mani con il produttore<br />

cinematografico Mark Olshaker,<br />

torna in libreria la vera storia<br />

di John Douglas, l’agente<br />

speciale che nel 1980 fondò il<br />

programma di “Criminal Profiling”<br />

dell’FBI, che avrebbe cambiato per<br />

sempre le tecniche di indagine sui<br />

serial killer. Per anni, Douglas ha<br />

interrogato gli assassini e gli stupratori<br />

seriali, indagandone le ossessioni<br />

e le perversioni, per poter<br />

dare la caccia ad altri mostri<br />

5. I love Tokyo,<br />

La Pina, Vallardi<br />

La cosa che La Pina ama di più<br />

nella vita, dopo suo marito, è il<br />

Giappone. Ci va da quando era<br />

ragazzina e nei suoi molti viaggi<br />

ha visto e imparato tanto. Ed è<br />

proprio questo di cui parla il libro,<br />

utile se si ha in programma un<br />

viaggio nella capitale giapponese.<br />

4<br />

5<br />

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