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STORIE DEL GUSTO<br />
tendeva fare bella figura. Ce la mise tutta e alla fine,<br />
soddisfatto del lavoro svolto, si levò il grembiule e<br />
tutto infarinato se ne andò a dormire.<br />
GNOCCHI COLORATI<br />
La mattina seguente, il mugnaio, fu svegliato dalle<br />
grida della moglie. Aveva scoperto gli gnocchi verdi!<br />
Assaggiarono uno gnocco e, trovandolo gradevole,<br />
decisero di rischiare, tanto più che non si poteva più<br />
rimediare. Gli gnocchi verdi ebbero un successo<br />
strepitoso, tanto che il mugnaio, scoperti tutti gli ingredienti<br />
con l’aiuto dei figli, ricreò la deliziosa crema<br />
verde scrivendo la ricetta su una vecchia pergamena.<br />
Era nato il pesto di Prà che tutti assaggiavano alla<br />
locanda aperta da Samuele, ma del quale nessuno<br />
conosceva la ricetta. Tranne lui, ovviamente.<br />
Storia finita? Tutt’altro. Il successo del mugnaio durò<br />
poco. Già, perché la ricetta del pesto che lui teneva<br />
gelosamente nascosta, faceva gola a molti. Anche<br />
alle famiglie nobili dei Fieschi e degli Spinola che da<br />
secoli se le davano di santa ragione su tutti i fronti,<br />
anche quello gastronomico. La storia narra che i Fieschi<br />
rubarono la ricetta al mugnaio e che iniziarono<br />
a organizzare feste, ovviamente a base di pesto. La<br />
qual cosa mandò su tutte le furie i rivali di sempre,<br />
gli Spinola. Questi ultimi, senza pensarci due volte<br />
mossero guerra contro i Fieschi.<br />
IL TORNEO<br />
I saggi delle due parti convinsero i nobili ad incontrarsi<br />
per porre fine alla scellerata, quanto inutile guerra.<br />
Si sarebbe risolto tutto con un torneo: il vincitore<br />
avrebbe ottenuto la ricetta senza copie. Un torneo<br />
per una ricetta? No, non scherziamo, in palio c’era<br />
anche la mano della nipote dello Spinola, la noiosa<br />
Adalgisa, accompagnata da una consistente dote,<br />
così se la sarebbe tolta dai piedi per sempre.<br />
Al Grande Torneo dello Scrivia, che si sarebbe celebrato<br />
nella piana di Casella, parteciparono in molti,<br />
compreso un cavaliere con il viso celato. Gara dopo<br />
gara, il misterioso contendente sbaragliò tutti gli<br />
avversari, compresi i più valorosi uomini delle due<br />
litigiose casate. Al vincitore spettava il premio. Il cavaliere<br />
si tolse il pesante elmo e… magia! Al posto<br />
del volto fiero di un aitante giovane spuntò il dolce<br />
viso di una bellissima ragazza. Era Clara, la figlia del<br />
mugnaio di Prà che era tornata a riprendersi ciò<br />
che apparteneva al padre. Ma come direte voi, ma<br />
se era appena bambina? Sì certo, ma siamo in una<br />
leggenda. La giovane, tempo addietro, intristita per<br />
la situazione difficile del padre, invocò l’aiuto alle<br />
stelle. Detto fatto. Quella notte le apparse la fatina<br />
del basilico che le raccontò cosa sarebbe successo<br />
e cosa avrebbe dovuto fare. La fatina fece un<br />
incantesimo che trasformò Clara nel cavaliere che<br />
avrebbe poi vinto il Torneo. Tra lo stupore di tutti<br />
Clara ritirò il premio, pergamena e soldi, ma non la<br />
noiosa Adalgisa, e tornò a casa. Durante il tragitto<br />
rivide la fatina del basilico che la fece ritornare bambina<br />
poco prima di incontrare la madre alla quale<br />
consegnò il sacchetto pieno di monete e la ricetta.<br />
Il mugnaio poté così ricostruire la locanda andata<br />
in fumo durante il furto delle pergamena e pensò<br />
bene di divulgare la ricetta a tutti.<br />
G<br />
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