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NUTRIZIONE<br />
DALL’AMANITA PHALLOIDES ALL’OVOLO MALEFICO:<br />
ATTENZIONE AI SOSIA VELENOSI<br />
può, per esempio, essere confusa con la<br />
velenosa Amanita muscaria (Ovolo malefico).<br />
L’Omphalotus olearius (Fungo dell’olivo),<br />
dal colore arancione, è responsabile di gravi<br />
intossicazioni: può venire scambiato per un<br />
comune finferlo da raccoglitori inesperti. Tra<br />
le specie micologiche più velenose, c’è la nota<br />
Amanita phalloides, che causa la stragrande<br />
maggioranza degli avvelenamenti in Europa. Può<br />
essere confusa con un prataiolo, appartenente<br />
al genere Agaricus. I sanguinelli (o sanguinacci),<br />
un genere particolare di lattari che, se toccati,<br />
emettono un lattice rossastro (vivono in simbiosi<br />
Improvvisarsi cercatori di funghi può essere<br />
molto pericoloso. Basti solo dire che le specie<br />
note sono circa 14mila su oltre 100mila. Per<br />
gli inesperti, dunque, il rischio di scambiare<br />
un fungo velonoso per uno buono è tutt’altro<br />
che remoto. L’Amanita caesarea, dal cappello<br />
rosso-arancio, conosciuto come Ovolo buono,<br />
con le conifere), hanno dei sosia velenosi che<br />
provocano disturbi gastrointestinali. L’Armillaria<br />
mellea, conosciuta come chiodino, è uno dei<br />
funghi più raccolti in autunno. Ha un cappello<br />
che varia dal giallo-miele al bruno rossiccio, al<br />
verdastro. Cresce in cespi alla base degli alberi<br />
e può essere scambiato con altri funghi tossici,<br />
come gli Hypholoma.<br />
QUANTI FUNGHI ESISTONO?<br />
In commercio, di funghi edibili, se ne contano a<br />
centinaia (le specie sono più di centomila, ma quelle<br />
conosciute sono alcune decine di migliaia). Tra i più<br />
comuni, champignon, porcini, chiodini, prataioli, cardoncelli,<br />
finferli, sanguinelli, prugnoli. Per i gourmet<br />
va segnalato il fungo di Borgotaro Igp, un’area particolarmente<br />
vocata che prevede quattro specie di<br />
porcini regolamentate da un disciplinare, tra cui un<br />
porcino tipicamente autunnale.<br />
Per quanto riguarda gli utilizzi in<br />
cucina, a parte le preparazione<br />
classiche (dal risotto<br />
con i porcini all’accompagnamento<br />
con la polenta),<br />
i funghi si fanno apprezzare<br />
per l’estrema versatilità<br />
negli abbinamenti. Tra i<br />
connubi innovativi, presi in<br />
prestito anche dall’Oriente, per<br />
esempio, la pasta, anche di<br />
riso, con funghi e bambù<br />
I funghi che si acquistano<br />
nei normali canali di<br />
distribuzione sono assolutamente sicuri. Non altrettanto<br />
quelli raccolti nei boschi. Se non si è più che<br />
sicuri è bene sempre contattare il servizio di controllo<br />
micologico organizzato dalle varie Asl. Molti funghi<br />
commestibili sono simili ad altri velenosi e un errore<br />
può essere letale.<br />
VERO O FALSO?<br />
Va sgomberato il campo da alcune credenze popolari.<br />
È falso ritenere che l’annerimento dell’aglio e<br />
della cipolla, mediante la cottura, sia significativo<br />
della tossicità dei funghi. Così come è<br />
falso ritenere che per valutarne<br />
la velenosità, basta verificare<br />
se vengano mangiati da<br />
insetti o altri animali. Colore,<br />
odore, viscosità sono<br />
altri parametri inaffidabili<br />
per l’eventuale<br />
commestibilità.<br />
Essiccazione e<br />
cottura non garantiscono,<br />
poi, l’eliminazione<br />
dell’eventuale veleno. G<br />
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