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INCHIESTA<br />
tempo devi convivere con enormi sensi di colpa che ti<br />
tormentano” Sì perché la categoria delle mamme<br />
lavoratrici passa dal senso di colpa di non seguire<br />
abbastanza i figli a quello di non essere abbastanza<br />
brave sul lavoro perché magari si azzardano ad uscire<br />
dall’ufficio prima dei colleghi uomini.<br />
L’OCCUPAZIONE FEMMINILE<br />
Eppure, gli ultimi dati raccolti da Istat nel primo<br />
trimestre 2017, confermano che il tasso di occupazione<br />
delle donne (15-64 anni) a giugno ha raggiunto<br />
il 48,8%: il valore più alto dall’avvio delle serie<br />
storiche (dal 1977). Un segnale positivo per le<br />
donne? Non proprio. Per integrare a pieno<br />
le donne italiane nel mercato del lavoro,<br />
1 milione<br />
316 mila<br />
infatti, c’è ancora molta strada da fare:<br />
in base ai dati Eurostat, l’Italia è agli<br />
ultimi posti nel confronto europeo<br />
(solo la Grecia è messa peggio). Le<br />
donne in età lavorativa (15-64 anni)<br />
con una occupazione a giugno, hanno<br />
sì raggiunto il record del 48,8%, ma restano<br />
ancora lontani dal 66,8% degli uomini. In<br />
termini assoluti, le donne occupate hanno raggiunto<br />
a giugno quasi quota 9.7 milioni, contro le poco più<br />
di 9,5 milioni di giugno 2016.<br />
Sono le aziende<br />
italiane gestite<br />
da una donna<br />
UFFICIO O FAMIGLIA?<br />
E a pesare sul dato dell’occupazione femminile italiana<br />
c’è ancora la difficoltà nel conciliare il lavoro<br />
con la famiglia: nel 2016 – in base agli ultimi dati<br />
dell’Ispettorato del lavoro – 30mila donne hanno<br />
dato le dimissioni dal posto di lavoro in occasione<br />
della maternità. Secondo l’Istat in Italia ci sono 22,5<br />
posti in asilo nido ogni 100 bambini tra 0 e 3 anni,<br />
ben al di sotto dei 33 posti indicati come obiettivo<br />
strategico dall’Unione europea. Un quadro che non<br />
migliora se ci ferma a guardare le donne alla guida di<br />
un’azienda. È vero che le imprese a guida femminile<br />
sono passate dalle 1.308.566 del 31 marzo 2016 alle<br />
1.316.017 del 31 marzo 2017 (dati Infocamere), ma<br />
le donne a capo di un’azienda sono in percentuale<br />
ancora solo il 21,8%. Ma esiste un’alternativa o un<br />
Per le donne è sempre<br />
difficile conciliare il lavoro<br />
con gli impegni della famiglia<br />
piano B per le donne che non vogliono rinunciare<br />
a un lavoro pur coltivando il desiderio di avere una<br />
famiglia? Grazie alle nuove tecnologie e a diverse<br />
professioni emergenti, qualcosa si sta muovendo<br />
per andare incontro alla richiesta delle donne che<br />
vogliono essere ancora riconosciute come donne<br />
lavoratrici.<br />
IL PIANO B ESISTE?<br />
Sembra funzionare in Italia il telelavoro<br />
(call center, customer care o vendite), ma<br />
siamo ancora molto indietro rispetto ad<br />
altre realtà estere, in particolare se consideriamo<br />
gli Stati Uniti. Nel 2016 tuttavia, è stato<br />
approvato un DDL a incentivi per quello che viene<br />
chiamato anche lavoro agile e, al termine dello stesso<br />
anno, il 30% delle aziende ha aperto le porte a questo<br />
tipo di collaborazione aumentando così del 40%<br />
le opportunità. Si passa poi alle ripetizioni a casa o<br />
all’insegnamento di una lingua straniera via skype<br />
come altra fonte di reddito, fino alla creazione di<br />
oggetti, vestiti o accessori da vendere direttamente<br />
tramite Internet. Tutto rigorosamente fatto da casa.<br />
Sono infatti sempre di più le mamme che creano<br />
una vera e propria community sui social e, come un<br />
passaparola virtuale, si scambiano idee, commenti e<br />
informazioni. On line si trovano negozi virtuali com<br />
Etsy.com (un marketplace che ha raggiunto i 29<br />
milioni di acquirenti), dove aprire il proprio negozio<br />
è semplicissimo. Per pubblicizzare poi i propri prodotti<br />
ci sono i canali social: da Instagram a Pinterest,<br />
passando per Facebook, non è mai stato così facile<br />
autopromuoversi. Mamme quindi che sembrano<br />
non farcela, ma poi sono sempre le prime a rimboccarsi<br />
le maniche.<br />
G<br />
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