National Geographic
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| EXPLORE | STORIA DELL’ARTE<br />
IL CRISTO SVELATO<br />
di Marco Merola<br />
Seguendo i flussi di denaro si scopre sempre<br />
qualcosa di interessante; ce lo ha<br />
insegnato la storia moderna. E così, grazie<br />
a due notule di pagamento conservate<br />
nell’Archivio Storico della Fondazione<br />
Banco di Napoli, che raccoglie la documentazione<br />
bancaria degli otto istituti<br />
di credito attivi in città dal Cinquecento<br />
all’Ottocento, di recente è stato “svelato”<br />
il famoso Cristo velato.<br />
La statua, capolavoro della Cappella<br />
Sansevero di Napoli che attrae turisti da<br />
tutto il mondo, era da secoli al centro di<br />
un giallo “storico-artistico”: alcuni studiosi<br />
ipotizzavano infatti che fosse stata<br />
realizzata da un alchimista in grado di<br />
marmorizzare il corpo di un uomo.<br />
Ma la prova della committenza dell’opera<br />
a uno scultore “tradizionale” da parte<br />
del Principe Raimondo di Sangro risiedeva<br />
in una “fede di credito” di 50 ducati<br />
emessa dal Banco di Santissimo Spirito<br />
il 16 dicembre 1752: (“...pagarete al Magnifico<br />
Giuseppe Sanmartino in conto<br />
della statua di Nostro Signore morto coperta<br />
da un velo ancor di marmo….”). E<br />
in un successivo pagamento a saldo, 30<br />
ducati, fatto dal Banco della Pietà il 13<br />
febbraio 1754, “a compimento di ducati<br />
500 ed intiero prezzo convenuto della<br />
statua scolpita in marmo di Nostro Signore<br />
Gesù Cristo morto, ricoperto da<br />
una sindone di velo trasparente dello<br />
stesso marmo, da detto Sanmartino...”.<br />
Autore della scoperta Edoardo Nappi,<br />
archivista della Fondazione dal 1963.<br />
Con oltre un miliardo<br />
di documenti, l’Archivio<br />
del Banco di Napoli è la più<br />
grande raccolta di documenti<br />
bancari al mondo. Tra le<br />
scoperte efettuate al suo<br />
interno - oltre a quella del<br />
Cristo velato (sotto) - spicca<br />
una notula di pagamento<br />
del 1606 (sopra) a favore<br />
di Michelangelo Merisi detto<br />
Caravaggio per un quadro<br />
raigurante San Domenico<br />
e San Francesco di cui<br />
non si è mai trovata traccia.<br />
FOTO: MACHI DI PACE (ENTRAMBE)