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InBici settembre-ottobre

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Il passaggio dei ciclisti sul Campidoglio davanti al Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, meglio conosciuto con il nome di Vittoriano o Altare della Patria<br />

la Granfondo Stelvio Santini. Non solo, alla<br />

“Stelvio” anche chi ha vinto le cronoscalate<br />

si è divertito tantissimo, ha dato tutto in salita<br />

e se la è goduta con gli amici sul resto del<br />

percorso. Se anche l’agonista di vertice apprezza,<br />

significa che il formato funziona. Noi<br />

siamo stati i primi ad applicarlo e ci siamo<br />

anche assunti il rischio di un probabile crollo<br />

degli iscritti che invece non c’è stato, anzi.<br />

Ora questa formula sta diventando assai<br />

frequente e a mio avviso dovrebbe essere la<br />

regola, come ad esempio succede in Svizzera,<br />

dove negli eventi agonistici amatoriali in<br />

bicicletta è obbligatoria la neutralizzazione<br />

della corsa in discesa.<br />

E che qualcosa stia cambiando lo dimostra<br />

la creazione di Formula Bici, un’associazione<br />

che raccoglie praticamente tutti i più<br />

importanti eventi di ciclismo di massa. Ciò<br />

dimostra la voglia di unirsi e confrontarsi<br />

per crescere assieme.<br />

Quale presidente di Formula Bici ti confesso<br />

comunque che fatico un po’ a far passare<br />

certi messaggi agli altri associati, a far fare<br />

loro un passetto in avanti, a provare a vedere<br />

che succede se si provasse a lasciare solo<br />

le classifiche delle cronoscalate o almeno a<br />

neutralizzare i tempi sulle discese e sui tratti<br />

potenzialmente pericolosi.<br />

Ma finalmente se ne sta discutendo e<br />

senza malcelata diffidenza.<br />

Certo c’è un po’ di paura che il “cliente” tipo,<br />

quello oramai acquisito, possa non essere<br />

d’accordo. Ma oggi ci si deve sforzare di<br />

attingere ad un bacino molto più ampio e<br />

quasi vergine per trovarne molti altri, anche<br />

correndo il rischio di perdere alcuni clienti<br />

acquisiti.<br />

In Italia il mondo di chi usa la bicicletta è<br />

fatto di due milioni utenti, io credo che sia<br />

più logico guardare a questi piuttosto che<br />

continuare a rivolgersi solo ai centomila che<br />

corrispondono ai ciclisti tesserati che ben<br />

conosciamo.<br />

Tornando al nostro evento, posso dire che<br />

il title sponsor, Campagnolo, ha capito che<br />

In Bici ai Castelli (la manifestazione cicloturistica<br />

contemporanea con la Granfondo,<br />

ndr) è il vero scivolo di ingresso al granfondismo,<br />

è il principale strumento attraverso<br />

cui trovare nuovi praticanti. Invece in Italia<br />

il fulcro dell’evento granfondo è considerato<br />

sempre e solo il percorso lungo, ancora meglio<br />

se duro oppure estremo. Bisognerebbe<br />

forse invertire completamente questo punto<br />

di vista».<br />

Cosa la “tua” granfondo deve ancora<br />

migliorare?<br />

«La domanda dovresti farla a chi, come te,<br />

partecipa. Ma provo a risponderti. Diciamo<br />

che dobbiamo sforzarci ancora per far capire<br />

che la Granfondo Campagnolo Roma non<br />

è solo Roma, la sua storia e i suoi monumenti.<br />

La granfondo è anche i Castelli Romani e<br />

i suoi paesaggi straordinariamente belli.<br />

Negli scorsi anni, da romano, ho sentito<br />

molti commenti di non romani che si stupivano<br />

della bellezza, della monumentalità e<br />

assieme a queste della tecnicità del nostro<br />

percorso, un percorso che mai avrebbero<br />

immaginato di trovare. Credo che questo sia<br />

il messaggio che ci dobbiamo sforzare di far<br />

passare. Il percorso, non lo dimentichiamo,<br />

ricalca quello del Giro del Lazio, una delle<br />

più grandi ed importanti classiche finita,<br />

come sempre più spesso capita in Italia, nel<br />

cassetto di chi la organizzava. Prova a leggerne<br />

l’albo d’oro e troverai i nomi di Bartali,<br />

Gimondi, Bugno, Bettini, Bartoli, Tafi, De<br />

Vlaeminck e di tanti altri grandissimi campioni.<br />

E l’ultima l’ha vinta nel 2014 un certo<br />

Valverde. Gara durissima quasi mai vinta in<br />

volata. E quest’anno a GFCR Gimondi, Tafi,<br />

Bettini verranno per pedalare tra noi assieme<br />

a tipetti come Ballan, Museeuw…sarà<br />

bellissimo averli nel gruppo.<br />

E poi dobbiamo far capire a tutti che alla<br />

Gran Fondo Campagnolo Roma ci si diverte,<br />

ci si emoziona guardando il Colosseo alle<br />

tue spalle, in griglia si ride, non ci sono volti<br />

seri e scuri perché concentrati sulla gara che<br />

sta per partire. E se qualcuno sarà troppo<br />

serio troveremo il modo di far ridere anche<br />

lui. Ma fondamentale sarà accoppiare la<br />

granfondo con un grandissimo evento ciclistico<br />

professionistico che qui a Roma manca.<br />

Un po’ come succede a Londra, dove alla<br />

Prudential Ride London si è unita una gara<br />

professionistica che oggi è diventata appuntamento<br />

World Tour. E siccome Roma<br />

(e l’Italia) non si sente seconda a nessuno...<br />

Agli eventi esteri dobbiamo provare a far<br />

capire che noi non ci siamo addormentati e<br />

tantomeno rassegnati. Dobbiamo acquisire<br />

la consapevolezza che non abbiamo nulla<br />

di meno, anzi. Ma dobbiamo fare un salto di<br />

qualità deciso, salvaguardando la passione<br />

artigianale che è il nostro

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