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InBici settembre-ottobre

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22<br />

STRADE SELVAGGE<br />

SICUREZZA<br />

FACCIAMO MEA CULPA<br />

A cura di Gian Luca Giardini<br />

Per dirimere l’infinita diatriba fra automobilisti e ciclisti, a volte, basta un pizzico di civiltà. Ecco<br />

perché, nella jungla delle strade italiane, vi dico: sempre meglio un cenno di scuse che un “vaffa…”<br />

È<br />

da troppo tempo, forse anni, che<br />

leggiamo continuamente di gravi<br />

incidenti che coinvolgono i ciclisti<br />

durante gli allenamenti. Ogni volta,<br />

come un riflesso incondizionato, scatta l’appello<br />

alla prudenza, ma in concreto, non si<br />

fa mai nulla per migliorare questo aspetto.<br />

Per affrontare l’argomento in maniera propositiva<br />

vorrei innanzitutto smarcarmi dal<br />

solito, stucchevole dilemma: sono i ciclisti<br />

sempre in mezzo alla strada oppure gli automobilisti<br />

indisciplinati ed irrispettosi?<br />

Subito una premessa: se sbaglia un ciclista,<br />

l’automobilista perde, al massimo, cinque<br />

secondi ad una rotonda, mentre quando<br />

è il contrario il ciclista può perdere anche<br />

la vita! Da sola questa semplice equazione<br />

dovrebbe indurci a tutelare maggiormente<br />

la cosiddetta “parte più debole”. Purtroppo<br />

siamo italiani ed è “sempre colpa degli<br />

altri”. Che essi siano ciclisti o automobilisti<br />

non importa, “sempre gli altri…”. Oltretutto<br />

molti soggetti circolano per strada in doppia<br />

veste: al mattino in auto e nella pausa<br />

pranzo in bicicletta! Quando un automobilista<br />

si trova a dover superare un gruppo di<br />

20 ciclisti in una stretta fondovalle piena di<br />

curve, impreca perché non riesce a superarli,<br />

perdendo così forse 30 secondi, magari<br />

un minuto del suo preziosissimo tempo. Ma<br />

se quei 20 soggetti fossero in auto, alcuni<br />

per andare a pesca o a pranzo dalla suocera<br />

ed altri per i fatti propri, in quella stessa<br />

fondovalle ci sarebbero 300 metri di colonna<br />

inquinante. Se poi al comando ci fosse il<br />

classico signore con la Prinz ed il cappello, la<br />

velocità sarebbe di poco superiore a quella<br />

dei ciclisti! Al signore imbestialito in furgone<br />

che si reca al lavoro ed è terribilmente in<br />

ritardo potrei controbattere che quando è<br />

lui a procedere lentamente intralcia me e la<br />

mia auto sportiva di grossa cilindrata mentre<br />

mi sto recando ad un importante appuntamento<br />

d’affari e sono quasi in ritardo…<br />

Fatte tutte queste premesse, per la verità un<br />

pizzico faziose, noi ciclisti dobbiamo anche<br />

avere il coraggio di fare “mea culpa”, confessando<br />

i nostri numerosissimi comportamenti<br />

scorretti. Spesso chiacchieriamo in<br />

fila per tre su strade trafficate, non rispettiamo<br />

i semafori, non diamo la precedenza,<br />

non segnaliamo un cambio di direzione e, a<br />

volte, vorremmo gareggiare in 20 persone<br />

lungo la statale. Cari amici ciclisti avrete già<br />

capito che l’elenco dei nostri peccati potrebbe<br />

andare avanti per pagine e pagine.<br />

Cerchiamo quindi di dimostrarci più civili<br />

di chi guida un mezzo a motore. Viaggiamo<br />

affiancati solo su strade secondarie e quando<br />

le condizioni del traffico lo permettono.<br />

Mettiamo il piede a terra ai semafori ed agli<br />

incroci. In poche parole, mostriamoci più<br />

educati e civili di loro! Personalmente, mentre<br />

sono in bicicletta e qualcuno mi suona il<br />

clacson, da quando ho smesso di mandarli<br />

immediatamente a quel paese ed ho iniziato<br />

a sollevare il braccio in segno di scuse, ho<br />

ottenuto molti più risultati. Così facendo,<br />

merito il loro rispetto semplicemente per<br />

avergli fatto capire che mi dispiace fargli<br />

perdere qualche secondo e spesso il tanto<br />

vituperato automobilista contraccambia<br />

amichevolmente il segno di pace.<br />

Cari amici ciclisti, sulle strade dimostriamo<br />

a tutti che siamo educati e disponibili! Solo<br />

così potremo essere rispettati.

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