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A cura di Carlo Gugliotta<br />
Scalatori, velocisti e<br />
bikers: a fine estate tutti in<br />
alta quota per ricaricare<br />
le batterie e prepararsi<br />
ad un grande finale di<br />
stagione. Richeze: “Zona<br />
perfetta per recuperare<br />
energie”. Colbrelli: “Qui<br />
preparerò al meglio i miei<br />
ultimi sprint”<br />
Il velocista del Team Bahrein Merida Sonny Colbrelli - Photo by Bettiniphoto<br />
pensare che il ritiro in quota possa essere<br />
produttivo solo per gli scalatori, ma non è<br />
così: stare in quota per così tanto tempo<br />
permette di far girare bene le gambe con l’aria<br />
rarefatta, quindi si riesce a recuperare un<br />
pizzico di esplosività in più quando le gare<br />
terminano allo sprint”.<br />
Il bresciano affronterà una seconda parte<br />
di stagione che dovrebbe portarlo anche<br />
a vestire la divisa della nazionale italiana:<br />
“Correrò sia all’estero che in Italia - annuncia<br />
- lo scorso anno ho fatto molto bene<br />
quando ero ancora con la Bardiani-CSF e<br />
vorrei ripetere le mie belle prestazioni nelle<br />
classiche italiane di fine anno. Speriamo che<br />
il lavoro svolto possa portarmi a difendere<br />
i colori della nostra nazionale in occasione<br />
del mondiale”. Anche per chi pratica la<br />
mountain bike il ritiro in quota è una specie<br />
di rito: potersi allenare sulle cime delle<br />
montagne, a circa tremila metri di altitudine,<br />
è un lavoro che offre grandi frutti in vista<br />
delle ultime gare di coppa del mondo e del<br />
mondiale. Nadir Colledani, vice campione<br />
europeo tra gli Under 23, ha svolto un lungo<br />
periodo in quota prima di andare a vincere<br />
l’ultima tappa di CDM in Val di Sole, successo<br />
che è stato per lui la ciliegina sulla torta<br />
di una stagione ricca di tantissime vittorie<br />
e numerose soddisfazioni. “Lavorare a Livigno<br />
è in primis molto divertente - spiega il<br />
giovane corridore friulano - prima di tutto<br />
perché ci sono dei percorsi in discesa che<br />
sono fantastici, quindi quando abbiamo<br />
voglia di divertirci un po’ possiamo svagarci<br />
senza troppi problemi. Bisogna poi dire che<br />
qui è possibile trovare tutti i tipi di percorso,<br />
da quello più duro a quello più semplice.<br />
Quest’anno sono riuscito a trovare le giuste<br />
motivazioni e la giusta cattiveria: sono felice<br />
di aver svolto una bella stagione e spero<br />
di poter continuare questo mio processo di<br />
crescita anche quando passerò tra gli Elite”.<br />
Appartengono già alla massima categoria i<br />
gemelli Luca e Daniele Braidot, anch’essi reduci<br />
da una bella stagione nelle ruote grasse.<br />
Divertimento e concentrazione sono<br />
sempre le due parole-chiave di un ritiro in<br />
quota: bisogna recuperare e concentrarsi<br />
in vista degli obiettivi più importanti della<br />
stagione. Al di là degli aspetti agonistici,<br />
durante l’estate non sono mancate sfide<br />
particolari, una di queste è l’Everesting, attività<br />
estrema che consiste nel raggiungere<br />
gli 8848 metri di dislivello affrontando più<br />
volte una sola salita, simulando così una<br />
scalata all’Everest, la vetta più alta del mondo.<br />
L’israeliano Erez Zarum ha fatto registrare<br />
questo record per la settima volta nella<br />
propria carriera, percorrendo per 100 volte<br />
una salita di un chilometro e mezzo, che lo<br />
ha portato dalla rotonda degli impianti di<br />
risalita del Mottolino fino all’Alpen Village<br />
Hotel. Il record è stato raggiunto con grande<br />
autorevolezza, e ora Zarum si prepara<br />
a sfide ancora più estreme, come il doppio<br />
Everesting del Gavia (oltre 17000 metri di<br />
dislivello). Una grande sfida contro se stessi<br />
che in Italia sta prendendo sempre più<br />
piede tra gli appassionati: non solo correre,<br />
ma anche affrontare le grandi difficoltà che<br />
le salite pongono davanti. L’importante è<br />
sempre fare un bel lavoro in quota, di almeno<br />
10 giorni: sarà poi possibile sentire i benefici<br />
per un lungo periodo, fino a quando<br />
non penseremo di fare uno stacco in vista<br />
dell’inverno, prima di ricominciare un’altra<br />
preparazione per una nuova stagione.