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LA MOSERISSIMA<br />
PACE FATTA.<br />
O NO?<br />
La stretta di mano fra Giuseppe Saronni e Francesco Moser, con un testimone d’eccellenza il campione Gianni Motta - Photo by Newspower.it<br />
A cura di Mario Pugliese<br />
A “La Moserissima” lo storico incontro fra Francesco Moser e Giuseppe Saronni.<br />
Tra battute e sorrisi di circostanza, tanta nostalgia ed una certezza: rispetto sì, ma amici mai<br />
Nel 1956, Marino Basso - campione<br />
del mondo nel 1972 -<br />
era poco più di un bambino.<br />
Eppure, benché vissuta con<br />
gli occhi ed il cuore acerbo di un undicenne,<br />
Sulla loro rivalità epocale - seconda in<br />
Italia solo a quella fra Coppi e Bartali - si<br />
erano scritti romanzi e best-seller. Da una<br />
parte la tenacia di uno “Sceriffo” dal volto<br />
spigoloso, dall’altra la faccia d’angelo di un<br />
finisseur elegante ma spietato. Quarant’anni<br />
dopo ci voleva “La Moserissima” perché<br />
il calumet della pace venisse condiviso fra<br />
Francesco Moser e Giuseppe Saronni. Una<br />
rivalità “leggendaria” che, oggi come ieri,<br />
ha segnato in calce il weekend di grande<br />
ciclismo messo in piedi in Trentino dall’organizzazione<br />
dell’APT Trento, Monte Bondone,<br />
Valle dei Laghi ed ASD Charly Gaul<br />
Internazionale. Oltre ai due eterni sfidanti<br />
(qualche frecciatina non è mancata nemmeno<br />
questa volta) e alla famiglia Moser al<br />
gran completo, all’appuntamento del Giro<br />
d’Italia d’Epoca erano presenti tanti volti<br />
noti che, per tante ragioni, hanno fatto la<br />
storia del ciclismo nostrano, quali Renato<br />
Laghi, Simone Fraccaro, Palmiro Masciarelli,<br />
Filippo Pozzato, Imerio Lucchini, Imerio<br />
Massignan, Roberto Poggiali, Claudio Torelli,<br />
Luciano Armani, Stefano Giuliani ed<br />
un Marino Basso come sempre in splendida<br />
forma sulla sua Bianchi degli anni ’70.<br />
Malgrado i rigori dell’anagrafe, in tanti si<br />
sono cimentati con il percorso “lungo” di<br />
94 km e 943 metri di dislivello con partenza<br />
ed arrivo in Piazza Duomo a Trento, con<br />
qualcuno dubbioso, visto il gran caldo, se<br />
svoltare per il “corto” di 57 km e 590 metri<br />
di dislivello. Dalla mano tesa di Francesco<br />
Moser ad inizio gara: “le gare sono finite,<br />
non ci sono più frizioni”, alle simpatiche<br />
provocazioni di Beppe Saronni: “allora,<br />
quando si comincia a far sul serio?”, è andata<br />
in scena una giornata consacrata al<br />
ciclismo vintage, quello che gli appassionati<br />
ricordano con maggior affetto. E non<br />
sono mancati, nella pancia del gruppo, gli<br />
immancabili aneddoti regalati da qualche<br />
atleta “minore” che - a suo dire - vantava<br />
incredibili duelli spalla a spalla con Gimondi<br />
o “cuore matto” Bitossi, per non parlare<br />
di un corridore vicentino vestito con un<br />
improbabile maglione a maniche lunghe<br />
decisamente più adatto alla Siberia che<br />
all’afa estiva di quei giorni in Trentino. Comunque,<br />
al di là dei gradevoli momenti di<br />
folklore, è stato rispettato con il consueto<br />
rigore il canovaccio della manifestazione<br />
che prevede il rispetto delle caratteristiche<br />
principali del ciclismo d’epoca, quindi maglie<br />
di lana, caschi in cuoio, puntapiedi e<br />
cinghiette, pantaloncini d’un tempo, e biciclette<br />
fabbricate rigorosamente prima del<br />
1987, per un affresco che, ciclisticamente<br />
parlando, sembrava aver fermato il tempo.<br />
Un’atmosfera gioviale ha regnato, dal primo<br />
all’ultimo chilometro, fra i concorrenti,<br />
“aiutati” anche dai ristori alle cantine trentine<br />
lungo i percorsi. Ma sul fatto che l’ascia<br />
di guerra fra “lo sceriffo” ed “il bimbo” sia<br />
stata sotterrata del tutto non metteremmo<br />
l’ultima parola… Il galateo di facciata ha<br />
soppiantato ogni ruggine tra i due, ma quei<br />
sorrisi di circostanza non hanno cancellato<br />
decenni di sfide roventi. Perché i due non<br />
si sono mai amati e, anche 40 anni dopo, ci<br />
piace ricordarli così. Rivali (forse) non più,<br />
ma amici mai.