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COVER STORY<br />
In Italia i prodotti protetti da<br />
una denominazione na i<br />
one sono<br />
818.<br />
Di questi, 523<br />
sono vini.<br />
i<br />
flessibile, capace di inglobare al proprio interno<br />
prodotti e ricette provenienti da Paesi lontani,<br />
basta pensare alle influenze arabe al Sud e in particolare<br />
in Sicilia. Forse il pomodoro rappresenta<br />
il punto più alto di questo processo. Arrivato<br />
dalle Americhe è oggi un prodotto che identifica<br />
l’Italia, viene usato, infatti, in tutte le salse e non è<br />
un modo di dire. Presente nel condimento della<br />
pizza, nei sughi con cui condire la pasta, dentro gli<br />
intingoli che accompagnano la carne, e l’elenco<br />
potrebbe continuare.<br />
Anche il riso è stato adottato dall’Italia e trasformato<br />
in qualcosa che non si prepara da nessuna<br />
altra parte: il risotto. Nel resto del mondo il riso<br />
sostituisce il pane, è un accompagnamento insomma.<br />
Qui da noi è diventato un piatto simbolo<br />
della cucina del Nord e non solo. I nostri cuochi<br />
lo abbinano a tutto, dal pesce ai prodotti della<br />
terra. Potremmo poi parlare del mais, diventato<br />
polenta nelle valli alpine e nel Nord in generale,<br />
dei peperoni, della zucca, del cacao e di molti altri<br />
prodotti ora vanto della cucina italiana.<br />
LA GITA FUORI PORTA<br />
Per il Censis (2017) sono 13,7 milioni<br />
gli italiani che nel 2016 hanno fatto<br />
una gita giornaliera in località note per<br />
l’enogastronomia e 16,1 milioni quelli<br />
che hanno partecipato a eventi, sagre e<br />
feste locali in collegate al vino. Una moda<br />
che ha una importante ricaduta a livello<br />
economico. Le gite fuori porta sono un<br />
volano interessante, capace di muovere le<br />
persone attorno ai prodotti simbolo di un<br />
territorio.<br />
Il pomodoro è giunto dalle<br />
Americhe, ma è divenuto<br />
un’icona na dell’italianità.<br />
l’it<br />
l<br />
iani<br />
ità.<br />
Questo intreccio tra storia, tradizione e agricoltura<br />
ha fatto sì che l’Italia sia il Paese europeo con più<br />
prodotti a Indicazione geografica garantita. Come<br />
abbiamo scritto sul numero di agosto 2017 di<br />
<strong>Gulli</strong> (a pagina 49) questi bollini identificano tutti<br />
quei prodotti che hanno un particolare rapporto<br />
con il territorio. I prodotti Dop e Igp sono il fiore<br />
all’occhiello del sistema Italia e nel 2018 saranno<br />
protagonisti e ambasciatori dell’enogastronomia<br />
italiana in Italia e all’estero.<br />
Rispetto ad altre nazioni europee, per esempio<br />
il Belgio ha un solo formaggio con la denominazione<br />
geografica, in Italia non c’è regione che<br />
non vanti diversi prodotti, siano essi cibo o vino.<br />
Il record per quanto riguarda il comparto cibo<br />
va all’Emilia-Romagna con 45 prodotti, mentre<br />
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