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Il percorso di crescita è stato r<strong>api</strong>do: oggi<br />
a che punto di sviluppo vi trovate?<br />
«Dopo la cessione del nostro primo competitor<br />
italiano a una cordata cinese, oggi<br />
la Sermac è l’unica azienda a c<strong>api</strong>tale italiano<br />
leader a livello mondiale nel settore<br />
delle pompe autocarrate per calcestruzzo.<br />
Non solo: siamo gli unici costruttori<br />
al <strong>mondo</strong> che producono pompe con<br />
bracci a sistema telescopico fino a 62 metri<br />
di lunghezza. Normalmente le aziende<br />
concorrenti – parlo dei produttori cinesi,<br />
coreani e tedeschi - arrivano a 40/45 metri.<br />
Di questo modello da record, siglato<br />
5TR62, ne sono già in servizio tre in Usa,<br />
una in Austria e una a Milano, dove si sta<br />
costruendo il grattacielo della nuova sede<br />
della Regione Lombardia».<br />
Come può una media impresa italiana<br />
reggere la sfida con i colossi mondiali?<br />
«La nostra strategia e la carta vincente<br />
del nostro business è riuscire a costruire<br />
macchine con contenuto tecnologico<br />
avanzato, molto sicure e affidabili delle<br />
produzioni orientali e con prezzi più bassi<br />
rispetto alla concorrenza tedesca».<br />
La sfida si gioca quindi essenzialmente<br />
sulla continua ricerca tecnologica: avete<br />
rapporti con il <strong>mondo</strong> universitario?<br />
«Abbiamo sempre sviluppato al nostro interno<br />
lo sviluppo tecnologico delle nostre<br />
La pompa autocarrata<br />
5TR62 detiene il record<br />
mondiale per la lunghezza<br />
del braccio telescopico; ne<br />
sono già in servizio tre in<br />
Usa, una in Austria e una<br />
a Milano<br />
Le pompe Sermac al lavoro<br />
in alcuni cantieri italiani,<br />
come il nuovo grattacielo<br />
della Regione Lombardia<br />
e il cantiere della linea<br />
ferroviaria ad alta velocità<br />
Milano-Bologna<br />
siamo gli unici costruttori al <strong>mondo</strong> che producono<br />
pompe con bracci a sistema telescopico fino a 62 metri<br />
di lunghezza, mentre le aziende concorrenti cinesi,<br />
coreane e tedesche arrivano a 40/45 metri<br />
macchine, avendo investito molte risorse<br />
nello staff di tecnici e ingegneri deputati<br />
alla progettazione. Di recente abbiamo<br />
anche avviato una collaborazione con il<br />
Politecnico di Milano per affinare alcuni<br />
processi di ricerca».<br />
Due terzi del vostro fatturato sono prodotti<br />
all’estero: su quali mercati?<br />
«Per quanto riguarda i mercati più importanti,<br />
c’è sicuramente l’Europa al primo<br />
posto, seguita dai nuovi mercati dell’est<br />
Europa (Russia, Romania, Bulgaria...), e<br />
dal <strong>mondo</strong> arabo, tutti molto effervescenti<br />
dal punto di vista dell’industria edilizia,<br />
mentre qualche difficoltà si incontra in<br />
America e Asia, a causa dell’apprezzamento<br />
dell’euro. Dal punto di vista operativo,<br />
siamo presenti con filiali a Minneapolis<br />
e a Mosca».<br />
Quali le prossime tappe del vostro sviluppo?<br />
«Per il 2009, anno in cui celebreremo<br />
il ventennale della nostra azienda, prevediamo<br />
un’ulteriore ottimizzazione del<br />
sistema produttivo con l’inaugurazione a<br />
gennaio del nuovo stabilimento di Lentate<br />
sul Seveso, che occuperà una superficie<br />
coperta di 20 mila metri quadrati.<br />
Un investimento rilevante, necessario per<br />
sostenere il processo di espansione commerciale<br />
a livello mondiale».<br />
n. 3 • ottobre 2008<br />
grandi opere<br />
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