Industria Fusoria 2-2016
Secondo numero del 2016 di Industria Fusoria, la rivista delle fonderie di metalli ferrosi e non ferrosi edita da Assofond
Secondo numero del 2016 di Industria Fusoria, la rivista delle fonderie di metalli ferrosi e non ferrosi edita da Assofond
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ECONOMICO<br />
Il programma LIFE<br />
M. Bortoli<br />
Che cos’è<br />
il Programma LIFE<br />
LIFE è il principale strumento finanziario<br />
dell’Unione europea<br />
dedicato a sostenere la tutela<br />
ambientale nei territori degli<br />
Stati membri. La sua base giuridica<br />
è il Regolamento Ue n. 1293<br />
dell’11 dicembre 2013 (GUCE L<br />
347 20/12/2013).<br />
Il nuovo Programma LIFE 2014-<br />
2020 prosegue il percorso avviato<br />
in Europa dallo strumento<br />
finanziario per l’ambiente LIFE+<br />
(2007-2013), continuando a fungere<br />
da piattaforma per lo sviluppo<br />
e l’uso di soluzioni, metodi<br />
ed approcci che offrono evidenti<br />
vantaggi ambientali e climatici<br />
al fine di contribuire all’attuazione<br />
della politica e all’applicazione<br />
della legislazione ambientale<br />
e climatica dell’Unione europea.<br />
LIFE sostiene infatti il passaggio<br />
ad un’economia efficiente in termini<br />
di risorse, con minori emissioni<br />
di carbonio e resiliente ai<br />
cambiamenti climatici, il miglioramento<br />
della qualità dell’ambiente<br />
la tutela della biodiversità.<br />
In particolare, il Programma<br />
attua, aggiorna e sviluppa la normativa<br />
e la politica ambientale<br />
dell’Unione europea attraverso<br />
il co-finanziamento e la messa in<br />
opera di progetti pilota di dimostrato<br />
valore aggiunto europeo.<br />
Si utilizza l’espressione “valore<br />
aggiunto europeo” per intendere<br />
un progetto che sia:<br />
✓ innovativo, ovvero che fornisca<br />
soluzioni innovative per<br />
importanti temi ambientali,<br />
volte a raggiungimento di risultati<br />
concreti, fattibili e quantificabili;<br />
✓ attuabile in un’area geografica<br />
di rilevato interesse;<br />
✓ vincente nei risultati, permettendo<br />
cosi la diffusione e la replicabilità<br />
delle tecniche e dei<br />
metodi sviluppati in contesti<br />
differenti;<br />
✓ provvisto di un piano chiaro di<br />
divulgazione dei risultati raggiunti,<br />
del target di riferimento<br />
e di indicatori “ambientali” per<br />
monitorare e valutare le azioni<br />
programmate.<br />
Con i contributi di LIFE+ sono<br />
stati finanziati, nel periodo 2007-<br />
2013, progetti nel campo del<br />
cambiamento climatico, della<br />
protezione e conservazione degli<br />
habitat naturali e della biodiversità,<br />
ma anche in tema di<br />
inquinamento e salute, gestione<br />
delle risorse naturali, gestione<br />
dei rifiuti, riduzione delle emissioni<br />
di CO2.<br />
Nei progetti italiani finanziati<br />
sono stati coinvolti enti pubblici,<br />
amministrazioni locali, università,<br />
centri di ricerca, imprese private<br />
piccole e grandi, associazioni. Si<br />
tratta perciò di una possibilità<br />
che si rivolge ad un’ampia platea<br />
di potenziali beneficiari che, a<br />
vario titolo, intendono agire per<br />
la salvaguardia dell’ambiente:<br />
da chi già opera direttamente<br />
nella gestione di risorse naturali<br />
– come gli amministratori locali e<br />
gli enti gestori di parchi -, a chi<br />
svolge attività d’impresa con un<br />
forte impatto positivo sulla sostenibilità<br />
ambientale.<br />
Il Programma LIFE è uno strumento<br />
finanziario relativamente<br />
accessibile, utilizzato per finanziare<br />
progetti di ampia dimensione,<br />
ed è uno dei pochi strumenti<br />
finanziari gestiti dalla Commissione<br />
europea che non richieda<br />
obbligatoriamente un partenariato<br />
internazionale.<br />
Le principali novità<br />
Al fine di aumentare la coerenza<br />
e il valore aggiunto dell’intervento<br />
dell’Unione, sono state introdotte<br />
alcune novità rispetto al<br />
vecchio Programma LIFE+ 2007-<br />
2013:<br />
✓ aumento del tasso massimo<br />
di cofinanziamento, che passa<br />
dal 50% al 60% per i progetti<br />
“tradizionali”;<br />
✓ ampliamento dell’ambito di<br />
applicazione territoriale, tramite<br />
l’adozione di un approccio<br />
più flessibile relativo agli interventi<br />
attuati al di fuori dei confini<br />
dell’UE;<br />
✓ creazione dei progetti “integrati”,<br />
una nuova tipologia di<br />
progetti che permetterà di migliorare<br />
l’attuazione delle politiche<br />
ambientali e la loro integrazione<br />
con quelle relative<br />
ad altri settori, in particolare attraverso<br />
una mobilitazione coordinata<br />
di altri finanziamenti<br />
europei, nazionali e privati che<br />
perseguono obiettivi ambientali<br />
o climatici.<br />
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<strong>Industria</strong> <strong>Fusoria</strong> 2/<strong>2016</strong>