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Industria Fusoria 2-2016

Secondo numero del 2016 di Industria Fusoria, la rivista delle fonderie di metalli ferrosi e non ferrosi edita da Assofond

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ECONOMICO<br />

Elogio della follia<br />

G. Mèllori<br />

Al 44 esimo Meeting del Club FARO presso il Museo Ferrari di Maranello ha<br />

tenuto banco il tema dell’irrazionalità dei mercati finanziari e delle materie<br />

prime, complicata da fronteggiare e gestire. Ma anche quello della visionaria<br />

incoscienza che permette alle imprese di concretizzare i loro sogni.<br />

Quella del Museo Ferrari di Maranello<br />

è sempre una location particolare<br />

per i partecipanti ai Meeting<br />

del Club FARO, perché come<br />

ha notato il fondatore Paolo Kauffmann<br />

il Cavallino è l’esempio di<br />

come le imprese debbano perseguire<br />

il successo. Servono loro<br />

sogni da coltivare e la capacità di<br />

continuare a credere anche nelle<br />

visioni più ambiziose sino alla loro<br />

realizzazione. Questo è l’esempio<br />

che ai manager viene dall’esperienza<br />

del leggendario Enzo Ferrari,<br />

partita in sordina, circondata<br />

da un alone di scetticismo, e trasformatasi<br />

in una volata che ha<br />

condotto il marchio a posizionarsi<br />

fra i più noti e apprezzati al mondo.<br />

Non è allora un caso che fra<br />

gli interventi iniziali del Meeting<br />

numero 44 ci sia stato quello di<br />

un sognatore che con il Drake<br />

condivide le radici, piantate nella<br />

Motor Valley italiana dell’Emilia<br />

Romagna; e la passione per i<br />

motori. Erik Tazzari, nato nel 1982,<br />

ha aggiunto alla fonderia di alluminio<br />

di famiglia, della quale ha<br />

preso giovanissimo le redini, un<br />

ramo d’attività specializzato nella<br />

realizzazione di vetture elettriche.<br />

Tazzari, che ha ricordato come il<br />

posizionamento geografico della<br />

società dia rapido accesso a<br />

un ineguagliabile patrimonio di<br />

competenze motoristiche e meccaniche,<br />

ha iniziato a lavorare al<br />

progetto nel 2006. Tre anni più<br />

tardi, al Motor Show di Bologna,<br />

la sua sfida alla mobilità tradizionale<br />

poteva dirsi vinta, con la presentazione<br />

dei primi modelli di<br />

auto ad alimentazione alternativa,<br />

chiamata ZERO come il quantitativo<br />

di emissioni dannose che essa<br />

produce. “È un veicolo elettrico<br />

equipaggiato con tutte le caratteristiche<br />

delle vetture sportive”,<br />

ha detto Tazzari, “ed è particolarmente<br />

compatto perché mirato<br />

alle esigenze della mobilità<br />

urbana. Pesa il 30% meno di una<br />

Smart, perché per i modelli elettrici<br />

la leggerezza è decisiva”.<br />

Il costruttore ha trovato all’estero<br />

alleati disposti a sognare con<br />

lui. L’evoluzione di ZERO è stata<br />

denominata EM1 e ha destato interesse<br />

in Cina dove il brand Tazzari<br />

ha stretto accordi di vendita<br />

su licenza con uno dei principali<br />

produttori nazionali, secondo un<br />

business plan apparso subito il<br />

più sostenibile. Nel segno della<br />

sostenibilità, specie di quella ambientale,<br />

la casa ha tracciato la roadmap<br />

dei prossimi anni, certa “di<br />

poter lanciare 13 fra motorizzazioni<br />

inedite e varianti e, per aprire<br />

altri spazi sul mercato cinese, di<br />

presentare anche un Sport utility<br />

vehicle al 100% elettrico”.<br />

Calma e sangue freddo<br />

Che all’industria delle quattro ruote<br />

serva una scossa, Erik Tazzari è<br />

pienamente convinto, così come<br />

è sicuro che per l’affermazione di<br />

questo modello nessun ostacolo<br />

sia insormontabile. In passato<br />

i carburanti verdi hanno preso il<br />

posto delle benzine più inquinanti<br />

e per l’imprenditore non è lontano<br />

il momento in cui le stazioni di<br />

servizio si tramuteranno in punti<br />

di semplice ricarica. Anche perché<br />

mentre la ricerca ha condotto<br />

i suoi motori a una autonomia da<br />

200 chilometri, l’italiano medio seguita<br />

a percorrere una media di 70<br />

chilometri al giorno e presto potrà<br />

farlo con un netto risparmio sui costi<br />

di approvvigionamento energetico.<br />

C’è pazzia e pazzia però; e<br />

a fare da contraltare a quella creativa<br />

di EM1 c’è il comportamento<br />

irrazionale dei mercati finanziari e<br />

di quelli delle commodity, preso<br />

di petto da Paolo Kauffmann nella<br />

sua analisi intermarket. Opinione<br />

del founder del Club è che le<br />

forti immissioni di liquidità decise<br />

in tempi più o meno recenti dalle<br />

banche centrali USA ed europea<br />

non abbiano sortito effetti significativi<br />

sulle potenze manifatturiere.<br />

Gli interrogativi sulla loro reale<br />

utilità sono allora d’obbligo mentre<br />

è evidente che le politiche di<br />

Quantitative Easing hanno creato<br />

“volatilità e incertezze difficili da<br />

gestire”, secondo Kauffmann. Non<br />

da ultimo, poi, le mosse di Mario<br />

Draghi in materia di tassi di interesse<br />

non fanno che acuire le difficoltà<br />

del rapporto fra le banche<br />

e gli imprenditori bisognosi di<br />

finanziamenti per crescere. Detto<br />

questo, a marzo i non ferrosi han-<br />

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<strong>Industria</strong> <strong>Fusoria</strong> 2/<strong>2016</strong>

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