Bombeiros
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Litfiba, gli ex membri dei Litfiba, i finalisti del premio Strega,
la giuria del premio Strega, i killer della camorra, lo scrittore
Roberto Saviano, i killer della camorra che guardavano di
sottecchi lo scrittore Roberto Saviano improvvisamente nervosissimo,
la cuoca de La prova del Cuoco, i conduttori di
Forum, la squadra azzurra di Amici, il centrocampo del Cesena,
Paolo Villaggio, i Nomadi, gli ex membri dei Nomadi, tutti
quei cinquantasei milioni di italiani, strappati senza preavviso
dalle rispettive attività, se ne stavano a naso in su in quella
specie di enorme navata di luccicante metallo a guardare
una piattaforma sospesa a mezz’aria, e su quella piattaforma,
a braccia conserte, c’erano Stan Laurel e Oliver Hardy.
Meglio noti, ai più, come Stanlio e Ollio.
Stanlio e Ollio, in realtà, non erano affatto Stanlio e Ollio.
Lo avevano spiegato subito, per bocca del più grasso dei due.
«Chiariamo subito una cosa», aveva detto quello con le
sembianze di Oliver Hardy. «Queste non sono le nostre sembianze.
Noi siamo alieni. Il nostro vero aspetto, senz’altro,
avrebbe provocato crisi di panico e moti di terrore nei più
impressionabili di voi.»
«Anche nei meno impressionabili», aveva aggiunto Stan
Laurel, alias Stanlio.
«Anche nei meno impressionabili», aveva continuato Ollio.
«Quindi, per spiegarvi la situazione con calma e tranquillità,
senza dovervi sedare artificialmente, abbiamo deciso di
presentarci a voi con l’illusorio aspetto di due icone rassicuranti.
Il nostro megacomputer dice che tutti amano Stanlio
e Ollio, che tutti, alle loro apparizioni in tv, sfoderano un
caldo e grato sorrisone. Il mio collega» e aveva guardato
storto Stanlio, che aveva scosso la testa come a dire Che
vuoi da me? «dicevo, il mio collega dubitava di questa soluzione,
diceva: Bel modo di tranquillizzare la gente, presentarsi
con le sembianze di due comici morti da più di quarant’anni,
ma a giudicare dalla vostra reazione, be’, che ne
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