Storia di una casa. Pier Paolo Pasolini a Casarsa
La storia di una casa e di un clan familiare. L’edificio che comunemente è indicato cone la casa di Pier Paolo pasolini è in realtà la casa del ramo materno del poeta. All’inizio del Novecento, su un lotto che risultava già edificato nella prima metà del secolo precedente, ma con conformazione assai diversa dall’attuale, Domenico Colussi, padre di Susanna e nonno di Pier Paolo, realizzò infatti la Casa Còlus o Colussi, da cui deriva l’edificio esistente. La pubblicazione contiene numerose foto d’epoca di Casarsa, della casa e di Pasolini giovane, oltre a ricordi e testimonianze di Susanna Colussi, Nico Naldini a altri, brani tratti dall’epistolario e dai diari di Pasolini, una sua biografia e bibliografia del periodo ‘casarsese’ e alcune schede per un possibile 'itinerario pasoliniano'
La storia di una casa e di un clan familiare. L’edificio che comunemente è indicato cone la casa di Pier Paolo pasolini è in realtà la casa del ramo materno del poeta. All’inizio del Novecento, su un lotto che risultava già edificato nella prima metà del secolo precedente, ma con conformazione assai diversa dall’attuale, Domenico Colussi, padre di Susanna e nonno di Pier Paolo, realizzò infatti la Casa Còlus o Colussi, da cui deriva l’edificio esistente.
La pubblicazione contiene numerose foto d’epoca di Casarsa, della casa e di Pasolini giovane, oltre a ricordi e testimonianze di Susanna Colussi, Nico Naldini a altri, brani tratti dall’epistolario e dai diari di Pasolini, una sua biografia e bibliografia del periodo ‘casarsese’ e alcune schede per un possibile 'itinerario pasoliniano'
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
La Chiesa di Santa Croce, il
“glisiùt” dei casarsesi, è molto
importante per la biografia
letteraria di Pasolini. Al suo interno,
infatti, si trova la lapide
votiva che ricorda l’invasione
turca del 1499, episodio storico
da cui il poeta trasse ispirazione
per la stesura nel maggio
1944 del dramma in friulano I Turcs tal Friúl.
La lapide si trovava in passato nella piccola Chiesa della Beata
Vergine delle Grazie, che fu costruita e completata con pitture e
decorazione nel 1529 in segno di ringraziamento alla Vergine per la
salvezza dalla minaccia turca. Dopo la demolizione di questo piccolo
luogo di culto nel 1880, la lapide fu trasferita nella Chiesa di Santa
Croce, dove ora è visibile sulla parete sud dell’aula.
Cimitero
Nell’area cimiteriale è meta di un continuo pellegrinaggio la tomba
che, sotto un alloro e con due spartane lapidi bianche che recano incisi
i soli nomi e le date di nascita e di morte, accoglie i resti di Pier Paolo
e di sua madre Susanna. La tomba, disegnata dall’architetto Gino
Valle con estrema sobrietà, è individuata da una striscia di marmo,
come per una discreta segnaletica dell’ultima dimora del poeta. Nel
cimitero sono inoltre sepolti in luoghi separati i vari componenti delle
famiglie d’origine di Pier Paolo: il padre Carlo Alberto, la nonna Giulia
Zacco, le zie Chiarina, Giannina e Enrichetta, e soprattutto il fratello
Guido Alberto, tumulato nel sacello eretto in ricordo dei partigiani
casarsesi e impreziosito da due affreschi di Federico De Rocco.
46