Storia di una casa. Pier Paolo Pasolini a Casarsa
La storia di una casa e di un clan familiare. L’edificio che comunemente è indicato cone la casa di Pier Paolo pasolini è in realtà la casa del ramo materno del poeta. All’inizio del Novecento, su un lotto che risultava già edificato nella prima metà del secolo precedente, ma con conformazione assai diversa dall’attuale, Domenico Colussi, padre di Susanna e nonno di Pier Paolo, realizzò infatti la Casa Còlus o Colussi, da cui deriva l’edificio esistente. La pubblicazione contiene numerose foto d’epoca di Casarsa, della casa e di Pasolini giovane, oltre a ricordi e testimonianze di Susanna Colussi, Nico Naldini a altri, brani tratti dall’epistolario e dai diari di Pasolini, una sua biografia e bibliografia del periodo ‘casarsese’ e alcune schede per un possibile 'itinerario pasoliniano'
La storia di una casa e di un clan familiare. L’edificio che comunemente è indicato cone la casa di Pier Paolo pasolini è in realtà la casa del ramo materno del poeta. All’inizio del Novecento, su un lotto che risultava già edificato nella prima metà del secolo precedente, ma con conformazione assai diversa dall’attuale, Domenico Colussi, padre di Susanna e nonno di Pier Paolo, realizzò infatti la Casa Còlus o Colussi, da cui deriva l’edificio esistente.
La pubblicazione contiene numerose foto d’epoca di Casarsa, della casa e di Pasolini giovane, oltre a ricordi e testimonianze di Susanna Colussi, Nico Naldini a altri, brani tratti dall’epistolario e dai diari di Pasolini, una sua biografia e bibliografia del periodo ‘casarsese’ e alcune schede per un possibile 'itinerario pasoliniano'
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5. QUINTA TAPPA
Valvasone
Il Castello e il Duomo
Il bellissimo borgo medioevale di Valvasone è noto per essere il luogo
in cui Pasolini svolse il suo compito di insegnante statale presso
la locale Scuola media, dal 1947 all’autunno 1949. Ma la cittadina,
che Pasolini definì «città del silenzio», esercitò sul giovane e sensibile
poeta anche altre suggestioni, legate in particolare al fascino
del passato e dell’arte.
Del borgo è gioiello e cuore il castello dell’antica casata dei Valvasone,
che vanta tra i suoi membri il poeta Erasmo (1523-1593),
autore di versi petrarcheggianti, didascalici e moraleggianti e
fonte probabile con il poemetto Angeleide del Paradiso perduto
di John Milton.
Il maniero dei Valvasone, citato per la prima volta nei documenti
del 1206, probabilmente sorse su una prima torre di epoca tardo
antica di carattere difensivo e di avvistamento. L’ubicazione del
fortilizio, da dove era facile controllare le vie provenienti da nord e
da est, spiega le lotte sostenute dai signori di Valvasone per conservarne
il possesso. Il castello di Valvasone, sia pure oggetto di
varie stratificazioni e fasi edilizie, non ha subìto grossi cambiamenti
strutturali nel corso dei secoli e si presenta tuttora nella sua
grandezza originale: è caratterizzato da una pianta circolare e nel
cortile interno ospita un pozzo. Una grande porta d’accesso, che
sostituisce l’antico ponte levatoio, permette l’ingresso al castello
che al suo interno conserva sale affrescate con stucchi, la cappella
domestica, la cucina con il grande focolare, un singolare teatrino
settecentesco. Il castello, che ora è monumento nazionale, ebbe
l’onore di ospitare, oltre a Napoleone Bonaparte, altri personaggi
illustri: nel 1409 vi ebbe accoglienza papa Gregorio XII, di ritorno
dal Concilio di Cividale, e il 12 marzo 1782 vi sostò papa Pio VI che
si recava a Vienna.
Nell’attuale piazza dominata dalla massiccia mole del castello
sopravvivono ancora la torre delle ore e gli edifici con gli stemmi
dipinti sulla facciata.
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