GEOmedia_4_2020
La prima rivista italiana di Geomatica
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MERCATO
Minerali di Atacama
(24 maggio 2020)
Questa immagine, catturata dalla missione Copernicus
Sentinel-1, mostra la serpentina del Rio delle Amazzoni che attraversa
uno dei più vitali ecosistemi al mondo: la Foresta Amazzonica
nell’America meridionale. L’immagine è stata acquisita il 3 marzo 2019 ed è stata
processata in modo tale da mostrare di colore blu i corpi d’acqua, come ad esempio il
Rio delle Amazzoni. Il fiume inizia il suo viaggio nelle Ande e si dirige verso est attraversando
sei stati del Sud America, prima di riversarsi nell’Oceano Atlantico in prossimità della
costa nord orientale del Brasile. Il fiume ha una lunghezza di circa 6400 km, l’equivalente della
distanza tra New York e Roma. Il Rio delle Amazzoni è considerato il fiume più ampio al mondo,
con una larghezza che oscilla tra 1,6 e 10 km, ma che aumenta durante la stagione delle piogge fino a
circa 50 km. Con oltre 1000 tributari, questo fiume realizza il più vasto sistema di drenaggio al mondo
in termini del volume di portata e come area di bacino interessata. Come conseguenza della continua
variazione del suo flusso nella parte superiore dell'immagine si possono riconoscere gli alvei più vecchi come
linee sottili attorno all’alveo principale. Uno dei suoi tributari, lo Javari (o Yavari), è visibile come una linea
blu più sottile che scorre all’interno della foresta tropicale. Questo fiume si estende per 870 km, tracciando il
confine tra il Brasile ed il Perù, prima di congiungersi al Rio delle Amazzoni. Nell’immagine città ed aree edificate
sono visibili di colore ciano, come ad esempio le città di Tabatinga e di Leticia, con due aeroporti che
sono facilmente identificabili sulla estrema destra. I colori giallo ed arancione mostrano l’area circostante
della Foresta Amazzonica. I colori di questa immagine della settimana derivano dalla combinazione di
due polarizzazioni utilizzate dalla missione radar Copernicus Sentinel-1 e che sono state assemblate e
convertite in un’unica immagine. Le immagini radar forniscono dati in modalità differente rispetto
ad una normale camera ottica, per cui esse normalmente risultano bianche e nere nel momento
in cui vengono ricevute. Utilizzando una tecnologia che allinea i fasci radar inviati e ricevuti
dagli strumenti in una specifica orientazione – verticale o orizzontale – il dato risultante
può essere processato in modo da produrre immagini colorate, come quella qui
mostrata. Questa tecnica permette di ottenere una migliore distinzione tra le
caratteristiche del suolo.
Crediti: European Space Agency.
Traduzione: Gianluca Pititto.
24 GEOmedia n°4-2020