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Poeti in Toscana 2020
Clotilde Vesco
angosce a coprir gli
stridi delle rondini
e il pigolar di passerotti
È il 1° luglio…
Vacanze?… Lontane…!
Gli antichi mattoni
dall’intonaco sbrecciato
dicono
che il tempo non conta
Piero che Romana
partorì a costo della vita
accanto narra le vicende
della Croce sposa di Povertà!
Tasti bianchi e neri
pressati e lasciati
armonie e battibecchi!
Cinque bifore doppie
Una scala verso i merli guelfi
Campane immobili;
e Mendelson Rondò Cappriccioso
Opera 14 ruzzola vivace
gioioso, allegro, andante
a coprire i trilli delle rondini
Un’ortensia poderosa
di cinquanta e più teste
emerge dalla verde vallecola
del giardino tra piante antiche
“Coraggio, Coraggio, Coraggio,
– tu dici splendente Sole –
Melpomene vi aiuta
ed io sarò più calmo!”
Antiche conchiglie,
richiami d’Altamira,
divennero corni d’evoluta,
avvolgente, armoniosa canna
Ottoni che Wagner usò
per l’eroica teutonica vicenda
dopo che Astrea abbandonò Arcadia
Sconfinati, estesi, verdeggianti
prati dove la volpe fugge
la propria fulva ombra
tra l’erba inutile e, legata,
dovrà attendere il fuoco di Maia
purificante e punitore
Risplende la realtà
sull’ottone concavo e convesso
che nasconde la mano
già pronta a raccogliere
all’eolio labbro
il fiato teso e modulato
Albinoni dettò per l’oboe
felici note trascendenti
il modesto quotidiano
vivere verso i Campi Elisi
Saltellando e correndo
la capretta dirige
verso me le gonfie
mammelle mentre vedo
sotto quel faggio Tytiro
sdraiare le stanche membra
in attesa dell’ombra serale
Abbacinante Sole!
Le verdeggianti fronde
– un tempo tetto del mondo –
giacciono abbandonate
Arezzo, luglio 1995
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