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Poeti in Toscana 2020
Massimo Rosati
non ci sarei riuscito, e questo pensiero mi
aveva dato malessere; improvvisamente però,
non me ne importò più niente e parcheggiai
la macchina La raggiunsi e la sorressi unendomi
a lei Lei fu felice di questa inaspettata
sorpresa ed io, di vedere sul suo volto sorridente
la gioia e lo stupore per questo incontro
inaspettato Abbiamo ascoltato insieme la
messa come da tanto tempo non facevamo e
poi, dopo aver acceso con la riservatezza di
ognuno alcune candele, la riaccompagnai a
casa passeggiando piacevolmente con lei a
piedi, lasciando lì la macchina Non volevo
toglierle l’occasione di una passeggiata, già
erano così poche, quelle che poteva fare
Dopodiché, mi trattenni un po’ con lei Tra
una chiacchiera e l’altra abbiamo riso allegramente
di alcune cose mentre lei preparava
per entrambi un buon caffè che poi abbiamo
gustato insieme
Al diavolo le cose da fare Ho assaporato un
grande piacere ed anche mia madre era felice
di quei momenti insieme
Questi attimi che ci siamo goduti, sono perle
di felicità che nessuno potrà mai toglierci
Ora che purtroppo mia madre non c’è più,
quando ripercorro quel tratto di strada a volte,
come se i miei occhi avessero stampato
un’immagine rendendola indelebile nella
mia mente, mi sembra di rivederla come in
quel giorno, camminare lentamente aiutandosi
con la sua stampella verso la chiesa e
penso: è stato un attimo che ho colto e vissuto
con gioia, che dolore proverei ogni volta che
ci passo e il ricordo di lei riaffiora nella mia
mente, se non mi fossi fermato quel giorno?
Perché quello è stato un attimo fuggente
che non si è ripetuto e se non lo avessi colto,
lo avrei perduto per sempre
Mia suocera si chiamava Cesira Betti ed era
una donna saggia Molto saggia Abitava a
Tobbiana, un paese facente parte del territorio
del Comune di Montale (PT), che si trova sul
confine tra Pistoia e Prato
Sono tante le occasioni in cui l’ho sentita
dire con la sua marcata parlata pistoiese che
conteneva un pizzico di pratese: «Han’ sempre
furia! Son sempre a guarda’ l’orologio
e a rincorrer’ ì tempo. Par che abbin da
fa tutto loro… accidenti a loro e a la su’
furia! Se tu gli passi d’accanto un ti vedan
nemmeno, e se ti vedano fanno finta
di non ti vede’ per non perde’ tempo… i
tempo… lo risparmino e se l’asserbino se
gli riesce, ma tu vedrai che prima o poi gli
finirà tutto anch’ a loro!»
L’insieme di queste due esperienze mi ha
dato modo di riflettere, e sono arrivato alla
conclusione che solo noi abbiamo il libero
arbitrio di poter impreziosire il nostro tempo,
e che, spesso, possiamo farlo non lasciando
che per la nostra fretta ci scivolino tra le dita
le cose più belle o gli attimi preziosi che abbiamo
l’opportunità di poter vivere appieno
solo in quel momento, se non gli voltiamo le
spalle
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