syndicom rivista N.22
Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!
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14 Dossier<br />
E se la teoria diventasse realtà?<br />
Mentre sempre più aziende provano nuovi<br />
modelli d’impiego, alcuni governi progressisti<br />
vogliono introdurre per legge la riduzione delle<br />
ore di lavoro. A beneficio di tutti. E da noi?<br />
Testo: Andreas Minder<br />
Una sugli sci, la seconda sta osservando una magnifica<br />
baia, il terzo in posa accanto a una gigantesca carpa appena<br />
pescata. Sul sito internet della società Emagnetix, un’agenzia<br />
austriaca di marketing digitale, i lavoratori vengono<br />
mostrati mentre si godono attività nel tempo libero e<br />
durante le vacanze. Ne hanno in abbondanza. L’azienda<br />
ha introdotto la settimana lavorativa di 30 ore nel 2018, il<br />
tutto a parità di salario. «Praticamente non abbiamo dovuto<br />
cercare nuovi collaboratori», motiva la riduzione dell’orario<br />
di lavoro l’amministratore delegato Klaus Hochreiter.<br />
L’iniziativa ha dato i suoi frutti per tutte le persone<br />
coinvolte. I problemi di reclutamento sono acqua passata<br />
e l’azienda è cresciuta fortemente. Ora impiega più di<br />
trenta dipendenti, oltre il doppio rispetto a prima dell’introduzione<br />
della settimana di 30 ore. E si trovano benissimo.<br />
Una valutazione esterna ha scoperto che più dell’80<br />
per cento di loro si sente più sano. Due terzi hanno dichiarato<br />
che il loro carico di lavoro è diminuito.<br />
Le mille ragioni del successo<br />
Secondo Hochreiter, esistono due ragioni principali per<br />
cui ciò ha funzionato. In primo luogo: sono stati risparmiati<br />
costi digitalizzando e automatizzando tutto il possibile,<br />
oltre che eliminando le riunioni inutili. In secondo<br />
luogo: i collaboratori sono diventati più efficienti. Hochreiter,<br />
che rispetta egli stesso le 30 ore, dice che si perde<br />
meno tempo quando si sa di averne meno a disposizione.<br />
Inoltre, proprio nell’industria creativa, a suo dire non si<br />
può essere produttivi per più di sei ore al giorno.<br />
Emagnetix non è un caso isolato. In tutto il mondo,<br />
parecchie aziende stanno sperimentando orari di lavoro<br />
ridotti. La società fiduciaria neozelandese Perpetual Guardian,<br />
ad esempio, ha introdotto una settimana di 4 giorni<br />
per i suoi 250 collaboratori nel 2018. Anch’essa a stipendio<br />
pieno, e con pari successo: produttività aumentata,<br />
stress diminuito, rapporto vita-lavoro più equilibrato. In<br />
Giappone, Microsoft ha concesso ai suoi 2300 dipendenti<br />
il venerdì libero per un mese. Il risultato: le persone erano<br />
più motivate e la loro produttività è cresciuta del 40 per<br />
cento. L’elenco potrebbe essere esteso a piacere.<br />
A fronte di così tante esperienze positive, ci si chiede<br />
perché la riduzione delle ore di lavoro non sia diventata<br />
da tempo la norma. Un altro esperimento molto citato<br />
potrebbe fornire una risposta: presso una casa di riposo<br />
comunale di Göteborg, la giornata di 6 ore venne introdotta<br />
nel 2015. L’effetto fu simile: anche qui il personale si<br />
sentiva più in forma, più attento e più rilassato. Tuttavia,<br />
l’esperimento non venne portato avanti, anche a causa dei<br />
costi: era stato necessario assumere altri assistenti, il che<br />
si rivelò troppo oneroso. Nonostante gli esempi di successo,<br />
i progressi sul piano della produttività non erano così<br />
grandi e non si erano manifestati a livello di cassa, ma<br />
«solo» in una migliore qualità delle cure. Questo – e la tradizionale<br />
resistenza di molti datori di lavoro – dovrebbe<br />
rendere difficile le riduzioni dell’orario di lavoro in alcune<br />
singole aziende, nonostante gli effetti positivi.<br />
I governi di sinistra in prima fila per il cambiamento<br />
In diversi paesi si registrano attualmente iniziative per ridurre<br />
l’orario di lavoro a opera dello Stato. Nell’autunno<br />
scorso, in Spagna il governo di sinistra ha considerato l’introduzione<br />
di una settimana di quattro giorni. Un progetto<br />
pilota di tre anni, elaborato con i sindacati, è a buon<br />
punto. In Finlandia, la coalizione di centro-sinistra sta<br />
elaborando piani per una riduzione dell’orario di lavoro.<br />
E, dall’altra parte del mondo, Jacinda Ardern, a capo del<br />
governo neozelandese, sta incoraggiando i datori di lavoro<br />
a pensare alla settimana di quattro giorni. Oltre agli argomenti<br />
noti, fa entrare in gioco la crisi del turismo indotta<br />
dal coronavirus: più tempo libero permetterebbe ai<br />
neozelandesi di fare più vacanze – per la gioia di alberghi,<br />
ristoranti e aziende di trasporto.<br />
Il programma del partito spagnolo Más País<br />
maspais.es/programa-economico/<br />
Fotoreportage<br />
Il progetto artistico del fotografo romando Olivier Vogelsang<br />
concepito per questo dossier tematico si basa su una tecnica<br />
di sovrapposizione che invita a uno sguardo contemplativo<br />
sul nostro rapporto con il tempo di lavoro. Alla nozione di<br />
tempo, quello definito dal sorgere del sole fino al tramonto,<br />
si lega qui la simbologia del lavoro, rappresentato dalle professioni<br />
dei diversi settori di <strong>syndicom</strong>.<br />
Fotografo e reporter da quasi 30 anni, il talentuoso Olivier<br />
Vogelsang lavora per giornali svizzeri e internazionali oltre<br />
che per diverse istituzioni. Nei suoi reportage, ha coperto<br />
numerose zone di conflitto, come testimone dei danni causati<br />
dalle guerre civili. Autore di diversi libri, il suo lavoro ha<br />
ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui lo Swiss Press Award.<br />
I suoi scatti possono essere ammirati sul sito: disvoir.net