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Archeomatica_2_2021

Tecnologie per i Beni Culturali

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AGORÀ<br />

frammenti di ceramica diagnostici<br />

e migliorare l'analisi del contesto<br />

e dei depositi per ottenere una<br />

comprensione più approfondita dei<br />

processi di localizzazione del sito.<br />

FIG.4 - Metodo 2: Volume limite minimo. Crediti: Science Direct; M.Gavryushkina).<br />

zione Stratigrafia” utilizza disegni<br />

di sezione creati dal team di scavo<br />

per ricreare la stratigrafia della<br />

trincea. Questa operazione viene<br />

eseguita utilizzando lo strumento<br />

"Crea funzionalità" all'interno del<br />

3D Editor in ArcScene, che consente<br />

la digitalizzazione di shapefile<br />

3D disegnando direttamente su<br />

modelli fotogrammetrici importati.<br />

Analisi stratigrafica<br />

La ricostruzione risultante è stata<br />

utilizzata per indagare la discrepanza<br />

in elevazione tra due strutture<br />

trovate nelle trincee adiacenti<br />

denominate BU13 e BV13.<br />

Entrambe le case rotonde sono<br />

state datate al tardo periodo calcolitico<br />

sulla base di ceramiche<br />

e altre prove materiali, ma sono<br />

collocate a circa 1 m di profondità<br />

l'una dall'altra. La modellazione<br />

volumetrica ha fornito una chiara<br />

visualizzazione della sequenza di<br />

strati di terreno nella trincea BU13<br />

che contribuiscono a questa differenza<br />

di elevazione.<br />

Il modello 3D creato con il Metodo<br />

2 è stato scelto per l'analisi. Il modello<br />

del Metodo 3 è stato invece<br />

utilizzato per supportare l'interpretazione,<br />

mettendo in relazione<br />

le caratteristiche presenti all'interno<br />

della trincea con la stratigrafia<br />

interpolata degli strati di terreno<br />

più grandi e dei depositi di detriti<br />

(midden) presenti nei profili della<br />

trincea. Il passaggio tra questi<br />

due modelli ha permesso un confronto<br />

visivo della stratigrafia 3D<br />

con i dati registrati nei rapporti di<br />

trincea e nel database di scavo. La<br />

ricostruzione digitale ha permesso<br />

un'analisi visiva più ravvicinata<br />

degli strati di terreno messi in relazione<br />

tra loro e dei profili di trincea<br />

visibili nei modelli fotogrammetrici<br />

mediante panning e zoom<br />

delle aree di interesse e modifica<br />

delle trasparenze degli strati.<br />

Analisi dei depositi<br />

Dopo che tutti i modelli volumetrici<br />

sono stati generati utilizzando<br />

questi metodi i dati relativi alle<br />

proprietà di ciascuna unità e ai risultati<br />

preliminari dell'analisi della<br />

cultura materiale memorizzata<br />

in database relazionali sono stati<br />

uniti ai modelli 3D di ciascuna unità.<br />

Il join consente di manipolare<br />

la simbologia del modello per indagare<br />

quelli spaziali all'interno<br />

delle trincee di scavo. Questa funzionalità<br />

GIS 3D può essere sfruttata<br />

inoltre per eseguire uno studio<br />

comparativo della concentrazione<br />

di diversi tipi di artefatti, come<br />

Risultati della ricerca<br />

E’ presente una variazione sorprendente<br />

tra ogni risultato sia<br />

visivamente che quantitativamente,<br />

che mette in evidenza anche le<br />

difficoltà poste nella modellazione<br />

3D della stratigrafia archeologica.<br />

Metodo 1: L’estrusione tra TIN ha<br />

avuto particolare successo quando<br />

i dati spaziali sovrapposti erano<br />

disponibili per le interfacce superiore<br />

e inferiore di uno strato rilevato.<br />

Le unità estruse fino alla<br />

superficie del modello fotogrammetrico<br />

della trincea hanno prodotto<br />

una rappresentazione fedele<br />

della geometria dell'unità e hanno<br />

funzionato molto bene per le fosse<br />

scavate nella roccia sottostante.<br />

D'altra parte, quando ci sono più<br />

unità sottostanti o se le unità siano<br />

originariamente documentate<br />

in più parti, devono essere modellate<br />

in modo frammentario perché<br />

l'algoritmo modella solo l'area che<br />

si sovrappone a entrambe le TIN di<br />

input. Questo vincolo tecnico può<br />

portare a duplicare o intersecare<br />

la geometria, comportare lacune<br />

all'interno della stratigrafia e difficoltà<br />

nel calcolo dei volumi unitari.<br />

Un efficiente flusso di lavoro GIS 3D<br />

L'immissione di dati spaziali 3D è<br />

stata effettuata convertendo i dati<br />

di input TS 2.5 D in modelli volumetrici<br />

3D visualizzati insieme a modelli<br />

di fotogrammetria 3D georeferenziati<br />

all'interno del pacchetto<br />

software. Le sezioni trasversali<br />

della stratigrafia possono essere<br />

create in qualsiasi angolo o linea<br />

arbitraria attraverso ogni trincea.<br />

Inoltre, queste rappresentazioni<br />

tridimensionali della stratigrafia<br />

del sito possono essere utilizzate<br />

come base per l'analisi spaziale 3D<br />

intra-sito combinando dati volumetrici<br />

con set di dati non spaziali<br />

come quelli relativi alla ceramica<br />

36 ArcheomaticA N°2 giugno <strong>2021</strong>

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