NELLE VALLI BOLOGNESI N° 52 - INVERNO 2021/2022

Ville&Castelli
Castello di Palata Pepoli, Crevalcore
PALAZZO COMELLI
E MUSEO DELLA TERRA
E DEL SOLE
CAMUGNANO
Partiamo da Palazzo Comelli, edificio che
fa parte dell’Ecomuseo Camugnanese,
insieme al Mulino Cati e alla Torretta di
Bargi (sede del museo della Terra e del
Sole), un sistema che comprende varie
sedi (tra luoghi antropici e naturali)
che illustrano il rapporto tra l’uomo, le
stagioni, l’evoluzione tecnologica e la
storia.
Il palazzo, sito nel piccolo borgo di Ca’
Melati, deve il suo nome alla famiglia
Comelli che qui dimorò a partire dal
1643, quando Anton Galeazzo Comelli
si trasferì qui a seguito del matrimonio
con Maria Melati, fino ai primi del ‘900.
Non si tratta di un unico edificio, ma di
un complesso composto da corti interne,
stalle e fienili. Tra le varie costruzioni
spiccano sicuramente il piccolo oratorio
di Santa Maria in Porcole (XIV secolo,
ricostruito poi nel XVIII secolo) e il
grande orologio solare secentesco, su
cui spicca il motto “Horas non numero
nisi serenas”, cioè “segno le ore solo
se è sereno”. L’orologio non è l’unico
elemento che spicca sulle mura di
palazzo Comelli: è infatti ben visibile
anche l’insolito stemma della famiglia
che, non possedendone uno, decise
arbitrariamente di farsi rappresentare
da un cammello, per la semplice
assonanza del nome dell’animale col
loro cognome.
Questo fatto rappresenta pienamente
la natura eccentrica ed eclettica dei
Comelli, che nei secoli si distinsero in
vari campi. Si occuparono in generale
di attività notarili, una mansione che
permise la raccolta di numerosi atti
e documenti, che costituiscono il
vasto archivio conservato nel palazzo,
consultabile su richiesta. Fu Giovan
Battista Comelli a curare in particolar
modo questa raccolta, divenuta di
straordinaria importanza per gli studiosi
di storia locale, vista sia la sua mole
sia la precisione dei dati ivi raccolti,
compresa un’autobiografia di Giovan
Battista. Altrettanto numerose sono le
collezioni, tutte conservate nell’edificio,
dai ventagli, agli arredi, fino a carte
da gioco e mappe. Anche Francesco
Comelli fu un esponente degno di nota
della famiglia, a cui si deve la costruzione
sia dell’orologio solare del palazzo che
della meridiana della Torretta di Bargi.
Fu “horologiero pubblico” per l’orologio
di piazza Maggiore a Bologna nel 1780
e costruì inoltre gli orologi della Chiesa
della Carità e della Chiesa di Santa
Maria dei Servi.
La personalità e l’importanza dei
Comelli si riflette anche sull’architettura
della loro dimora, un perfetto
esempio di architettura alto borghese
dell’Appennino, costruita a partire da un
nucleo medievale man mano espanso
col passare del tempo. A testimonianza
dell’origine medievale della dimora
centrale restano le finestre lobate e le
aperture a sesto acuto, tipiche anche
delle case torri che si possono ancora
osservare in varie zone montane
del bolognese. Le trasformazioni
architettoniche proseguirono fino al
1947, come dimostrato dalla scritta
presente sulla facciata; un’immagine
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