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NELLE VALLI BOLOGNESI N° 52 - INVERNO 2021/2022

Il trimestrale su natura, cultura e tradizioni tra la montagna e la bassa bologese

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CONSIGLIA<br />

dell’edificio di poco precedente a questa<br />

data si può rintracciare grazie allo<br />

studio “Antichi edifici della montagna<br />

bolognese” di Luigi Fantini.<br />

Degno di nota è anche il già citato oratorio<br />

di Santa Maria in Porcole, che deve il<br />

suo singolare nome probabilmente agli<br />

allevamenti di porci qui presenti in età<br />

longobarda. L’edificio, a cui un tempo<br />

era abbinato anche un “hospitale”<br />

utilizzato da mercanti e pellegrini,<br />

si presenta tanto modesto all’esterno<br />

quanto curato all’interno. La volta che<br />

lo ricopre è interamente affrescata, così<br />

come le pareti; sono presenti inoltre<br />

decorazioni settecentesche e cornici<br />

in stucco. Dalla sua prima menzione<br />

(1315) questa piccola chiesa è stata<br />

più volte ristrutturata e ri-decorata,<br />

particolarmente significativi sono stati<br />

gli interventi del 1730 (quando Anton<br />

Galeazzo Comelli edificò nuovamente<br />

l’Oratorio) e quello del 1868 ad opera<br />

del pittore Luigi Samoggia, che costruì<br />

l’altare in stucco marmorizzato.<br />

Per completare la visita a Palazzo<br />

Comelli manca una tappa alla Torretta<br />

di avvistamento di Bargi, ora sede del<br />

Museo della Terra e del Sole, dedicato in<br />

particolare a meridiane e orologi solari<br />

del territorio. Qui si possono osservare<br />

un “orologio solare verticale a ore<br />

italiche” (secondo il quale le odierne<br />

24 corrispondono al crepuscolo) e<br />

un “orologio orizzontale antropico”,<br />

praticamente una meridiana in cui lo<br />

gnomone (cioè l’ago) è il visitatore<br />

stesso!<br />

PALAZZO ALIDOSI<br />

E MUSEO DELLA GUERRA<br />

CASTEL DEL RIO<br />

Da una dimora seicentesca facciamo<br />

un salto indietro di circa un secolo,<br />

spostandoci dall’Appennino bolognese<br />

verso quello imolese, nel cuore della<br />

Valle del Santerno.<br />

Risalendo il corso del fiume lungo la via<br />

montanara, si raggiunge Castel del Rio<br />

e si incontra Palazzo Alidosi all’ingresso<br />

del paese.<br />

Costruito nel 1542, il palazzo prende<br />

il nome dalla famiglia Alidosi, ma non<br />

corrisponde al loro primo insediamento.<br />

Gli Alidosi, infatti, governarono questo<br />

territorio per oltre 400 anni (dal XIII al<br />

XVII sec.) e si stabilirono inizialmente<br />

più a monte, in quello che oggi è<br />

conosciuto come il “castellaccio” e di<br />

cui sono rimaste alcune rovine. Questo<br />

edificio, nei pressi del quale scorreva<br />

il Rio del Monte, era conosciuto con il<br />

nome di “Castrum Rivi”, rimasto fino ad<br />

oggi a indicare il borgo che vi nacque<br />

intorno.<br />

La progressiva rovina dell’antico castello<br />

fu la spinta che ricevettero nel XV secolo<br />

Cesare e Rizzardo Alidosi per costruire il<br />

nuovo palazzo. Attribuito a Francesco da<br />

Sangallo, presenta un’architettura tipica<br />

dei “palazzi-fortezza”, caratterizzata da<br />

due bastioni a losanga molto pronunciati,<br />

la cui forma si sviluppò nella seconda<br />

metà del ‘400 per arginare la potenza<br />

dell’artiglieria dell’epoca.<br />

Palazzo Comelli, Camugnano<br />

Purtroppo, questa struttura non fu<br />

fortunata come la storia della sua<br />

famiglia, i lavori infatti durarono circa 20<br />

anni e non furono mai portati a termine.<br />

I bastioni dovevano essere quattro e<br />

il palazzo doveva comprendere un<br />

ampio cortile interno. Fortunatamente,<br />

è arrivato fino a noi il cortiletto detto<br />

“delle fontane”, piccolo gioiello<br />

rinascimentale contenente colonne e tre<br />

fontane in arenaria, le cui pareti sono<br />

decorate con gli stemmi degli esponenti<br />

della famiglia Alidosi e le nicchie che un<br />

tempo ne ospitavano i busti. Restaurato<br />

più volte nel corso degli anni, il palazzo<br />

è ora sede comunale e ospita inoltre la<br />

biblioteca, il Museo della Guerra e della<br />

Linea Gotica, il museo del castagno e il<br />

centro di educazione ambientale animal<br />

tower.<br />

Non si può parlare di Castel del Rio e<br />

della famiglia Alidosi senza ricordare<br />

anche l’omonimo ponte. Il ponte<br />

Alidosi, infatti, commissionato nel 1499<br />

da Obizzo Alidosi all’architetto Andrea<br />

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