25.03.2022 Views

COVER DONNA IMPRESA _ CRISTIANA PAGNI

Esponente di primo piano del panorama imprenditoriale spezzino, Cristiana Pagni inizia giovanissima la carriera di dirigente aziendale nell'azienda di famiglia, Sitep S.p.a. Dal 1996 ha ricoperto la carica di Amministratore Delegato e direttore Generale della Sitep Spa gestendo la trasformazione dell'azienda da impresa a conduzione familiare a impresa industriale. La transizione si completa nel 1998, con la conclusione del turn-around aziendale che ha portato alla costituzione della new-co Sitep Italia Spa. In Sitep dopo aver ricoperto la carica di direttore marketing e relazioni esterne, ricopre attualmente il ruolo di direttore delle strategie e delle relazioni istituzionali. Attiva nel mondo dell'associazionismo industriale Cristiana è promotrice di una maggiore partecipazione femminile nell'industria. Dal 2003 al 2008 Componente Women's International Shipping & Trading Association (WISTA), Roma (Italia), founder della sezione della Spezia. Dal 2003 al 2008 Vice Presidente Operativo del Consiglio Direttivo Consorzio San Bartolomeo, La Spezia (Italia) nato per Coordinare a valorizzare le attività delle aziende dell'indotto navalmeccanico nel settore difesa e civile. Dal 2006 al 2010 è membro del CdA di Spedia, agenzia per lo sviluppo economico della Spezia, a Capitale misto pubblico e privato, creata per la promozione ed il sostegno alla crescita delle imprese e del lavoro locale. Rappresentante nel comitato Piccola Industria di Confindustria La Spezia, dal 2007 al 2014 è rappresentante in Giunta Confindustria Liguria. Dal 2006 al 2013 è rappresentante di giunta Federmeccanica, Federazione Sindacale dell'Industria Metalmeccanica Italiana, a cui aderiscono 103 gruppi di aziende Metalmeccaniche. Dal 2008 al 2013 è Vice Presidente di Confindustria La Spezia... (continua)

Esponente di primo piano del panorama imprenditoriale spezzino, Cristiana Pagni inizia giovanissima la carriera di dirigente aziendale nell'azienda di famiglia, Sitep S.p.a. Dal 1996 ha ricoperto la carica di Amministratore Delegato e direttore Generale della Sitep Spa gestendo la trasformazione dell'azienda da impresa a conduzione familiare a impresa industriale. La transizione si completa nel 1998, con la conclusione del turn-around aziendale che ha portato alla costituzione della new-co Sitep Italia Spa. In Sitep dopo aver ricoperto la carica di direttore marketing e relazioni esterne, ricopre attualmente il ruolo di direttore delle strategie e delle relazioni istituzionali. Attiva nel mondo dell'associazionismo industriale Cristiana è promotrice di una maggiore partecipazione femminile nell'industria. Dal 2003 al 2008 Componente Women's International Shipping & Trading Association (WISTA), Roma (Italia), founder della sezione della Spezia. Dal 2003 al 2008 Vice Presidente Operativo del Consiglio Direttivo Consorzio San Bartolomeo, La Spezia (Italia) nato per Coordinare a valorizzare le attività delle aziende dell'indotto navalmeccanico nel settore difesa e civile. Dal 2006 al 2010 è membro del CdA di Spedia, agenzia per lo sviluppo economico della Spezia, a Capitale misto pubblico e privato, creata per la promozione ed il sostegno alla crescita delle imprese e del lavoro locale. Rappresentante nel comitato Piccola Industria di Confindustria La Spezia, dal 2007 al 2014 è rappresentante in Giunta Confindustria Liguria. Dal 2006 al 2013 è rappresentante di giunta Federmeccanica, Federazione Sindacale dell'Industria Metalmeccanica Italiana, a cui aderiscono 103 gruppi di aziende Metalmeccaniche. Dal 2008 al 2013 è Vice Presidente di Confindustria La Spezia... (continua)

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Connecting Manager

Ri-evoluzione

atupertu con:

GUIDO STRATTA e VALERIANA MARIANI

www.dimagazine.it

donne dovrebbero contribuire allo stesso modo

all'ambiente economico e contribuire allo stesso

modo alle loro famiglie e alla società. Il nostro Paese

si colloca invece male nel campo dell'empowerment.

Partiamo da una situazione molto più arretrata

rispetto ad altri Paesi avanzati. Basti guardare al

tasso di occupazione femminile che abbiamo che non

dipende solo dalla pandemia, la pandemia si è

innestata in una situazione già critica. Il nostro Paese

ha un problema della valorizzazione complessiva

delle sue risorse femminili: non solo c'è un problema

di carenza di crescita, ma di produttività. C'è bisogno

poi di “sorellanza” se vogliamo davvero cambiare il

modo in cui il mondo funziona per le donne o

quantomeno accelerarne il passo. Ed in questo, voi

uomini non potete aiutarci (sorrido). Le amicizie tra

donne garantiscono il piacere di sentirsi capite e

protette. Un'amica può sostenerti ed imprimerti

coraggio: è solo attraverso un forte legame che le

donne avranno l'opportunità di cambiare il modo in

cui vivono. Al contrario, gli antagonismi non fanno

altro che danneggiare e perfino indebolire il genere

femminile. Una vecchia battuta diceva: “Gli uomini tra

amici si insultano, le donne tra nemiche si fanno i

complimenti”. La prima cosa da tenere a mente

quando si affronta uno stereotipo culturale sono le

eccezioni: l'amicizia tra donne esiste proprio come

esiste tra uomini ma ci sono dei motivi socio-culturali

che sbilanciano la frequenza di questi comportamenti

tra i generi. Il termine “sorellanza” non è certo di

recente introduzione: le origini di questo concetto

risalgono, all'incirca, agli anni Settanta del secolo

scorso. Fu la scrittrice Kate Millet la prima a usare la

parola “sisterwood”, tradotta in italiano appunto come

“sorellanza”. Di che cosa si tratta? Si può intendere la

sorellanza come una complicità tra donne, una dote

di cui non si può fare a meno se si vuol raggiungere

l'obiettivo dell'affermazione dei diritti femminili unito al

superamento della disparità di genere. Ancora oggi,

infatti, è troppo ampio il divario tra le donne e gli

uomini: la discriminazione coinvolge numerosi ambiti,

che spaziano dalla disuguaglianza dei salari fino ai

più tragici femminicidi. Ma se vogliamo essere sinceri

fino in fondo Guido, vi è però anche un altro

atteggiamento che pregiudica il rapporto fra donne

demolendo quell'illusione di “sorellanza” che ha

animato e anima da sempre il femminismo: l'atavica

competizione tra donne. A tal proposito citiamo

testualmente un passo dal libro “La passione triste” di

Elena Pulcini: “L'invidia femminile è pervasiva e

onnipresente, coglie ogni pretesto per posare

sull'altra il proprio sguardo maligno, e tende a

moltiplicarsi, riconfermando la sua sostanziale

indifferenza all'oggetto, e finendo per investire non

solo quella singola donna, ma le donne in generale

(…). E allora? Che ne è delle conquiste del

femminismo e di quella solidarietà in cui abbiamo

intensamente creduto?” Pulcini dice ancora: “La

condizione di impotenza e di subalternità

all'egemonia maschile si è tradotta in una sorda

rivalità reciproca, spingendo le donne a farsi

subdolamente la guerra tra loro…” sebbene sia

doveroso riconoscere che la prima cosa da tenere a

mente quando si affronta uno stereotipo culturale

sono le eccezioni: l'amicizia tra donne esiste proprio

come esiste l'odio tra uomini. Ma perché le donne

non si sentono mai sufficientemente belle,

sufficientemente preparate, sufficientemente

intelligenti ecc. ecc. ecc.? Potremmo definirla,

ironicamente, la "sindrome di Renée", la portinaia nel

libro "l'eleganza del riccio" (L'Élégance du hérisson)

un romanzo del 2006 scritto da Muriel Barbery. Se

così non fosse, in considerazione che le donne

rappresentano oltre la metà della popolazione

mondiale, non staremmo ancora oggi a parlare di pari

opportunità. Se solo fossimo più coese, più solidali

ma soprattutto più sicure di noi stesse potremmo fare

cose grandiose, come ad esempio, governare il

mondo... un'aspettativa altissima, forse eccessiva?

Una visione utopistica? Forse. Ma io credo che

l'utopia sia una verità prematura. Quando tutto questo

potremo considerarlo desueto vorrà dire che nel

mondo del lavoro, così come in quello della politica,

dell'economia e di tutti gli altri settori della vita

pubblica, si saranno trovate le soluzioni più adeguate

poter guardare al valore della persona in quanto tale;

si saranno potenziati i servizi in risposta alla diversità

delle esigenze, si sarà riusciti ad avanzare in un

disegno democratico e politico, espressione di

maturazione civile e di deontologia professionale.

“ Ah, se fosse tutto così semplice... ” canta

Noemi…

GUIDO

Nel settore maschile permane questa sorta di

“sistema delle alleanze” è contemplato da secoli di

storia. Circa le quote rosa devo dirti però, Valeriana,

che se solo non avessi avuto questi strumenti a

disposizione, non sarei riuscito a nominare delle

donne ruoli di responsabilità nel momento in cui mi

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!