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Spunti di critica fotografica
A cura di Nicola Crisci
William Klein
Nato a New York nel 1928, William Klein è considerato
uno dei padri della street photography. In realtà,
oltre che fotografo, durante la sua vita, trascorsa
fra l’Europa e gli Stati Uniti, Klein è stato anche scultore, pittore
e regista contraddistinto sempre da un atteggiamento
anticonformista. Diventa un fotografo di moda quotato lavorando
per la rivista Vogue. «Con la fotografia – afferma
– potevo parlare della vita, cosa che non potevo fare con la
pittura». Nel periodo in cui lo sguardo “armonico” di Henry
Cartier Bresson dettava legge, Klein si dedica ad una sperimentazione
formale e contenutistica che ribalta ogni regola
di composizione. Le sue immagini non sono quasi mai pulite
ed ordinate, ma fuori fuoco e mal composte; nonostante
questo però emanano una carica e una vitalità che ha fatto
scuola ad un’intera generazione di fotografi. Klein, in effetti,
è in grado di trasformare l’errore in nuovo metodo espressivo.
Alla fine degli anni Cinquanta diventa assistente di Federico
Fellini, che lo nota proprio grazie ai suoi reportage
realizzati per le strade delle città. Le sue seducenti modelle
non posano in studio: attraversano le strisce pedonali di
Roma, salgono una scalinata, si trovano su di un set oppure
davanti ad uno specchio. Con altrettanto successo e talento,
Klein ha saputo dedicarsi alla fotografia di moda, tanto
da essere considerato uno degli autori di punta di Vogue.
Poliedrico, sfaccettato, innovatore, capace di fondere stili e
generi, cinema, fotografia e pittura; insomma un artista a tut-
Lo sguardo innovatore e anticonformista
di uno dei padri della street photography
di Nicola Crisci / foto William Klein
Cinecittà (Roma, 1956)
totondo. Nel 2013, all’età di 86 anni, sorprende tutti: prende
in mano di nuovo una macchina fotografica e, sessant’anni
dopo il suo libro Life is Good
and Good for You in New York, si
mette a raccontare Brooklyn con
immagini a colori che dimostrano
l’immutata vitalità del suo sguardo
e la sua voglia di continuare a
fotografare sempre con energia,
audacia e spirito di ribellione. La
rivista Professional Photographer
of America lo ha inserito al venticinquesimo
posto fra i cento fotografi
più influenti al mondo.
Pepsi (New York, 1955) Sophia Loren (Roma, 1960)
WILLIAM KLEIN
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