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Settembre 2022

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Spunti di critica fotografica

A cura di Nicola Crisci

William Klein

Nato a New York nel 1928, William Klein è considerato

uno dei padri della street photography. In realtà,

oltre che fotografo, durante la sua vita, trascorsa

fra l’Europa e gli Stati Uniti, Klein è stato anche scultore, pittore

e regista contraddistinto sempre da un atteggiamento

anticonformista. Diventa un fotografo di moda quotato lavorando

per la rivista Vogue. «Con la fotografia – afferma

– potevo parlare della vita, cosa che non potevo fare con la

pittura». Nel periodo in cui lo sguardo “armonico” di Henry

Cartier Bresson dettava legge, Klein si dedica ad una sperimentazione

formale e contenutistica che ribalta ogni regola

di composizione. Le sue immagini non sono quasi mai pulite

ed ordinate, ma fuori fuoco e mal composte; nonostante

questo però emanano una carica e una vitalità che ha fatto

scuola ad un’intera generazione di fotografi. Klein, in effetti,

è in grado di trasformare l’errore in nuovo metodo espressivo.

Alla fine degli anni Cinquanta diventa assistente di Federico

Fellini, che lo nota proprio grazie ai suoi reportage

realizzati per le strade delle città. Le sue seducenti modelle

non posano in studio: attraversano le strisce pedonali di

Roma, salgono una scalinata, si trovano su di un set oppure

davanti ad uno specchio. Con altrettanto successo e talento,

Klein ha saputo dedicarsi alla fotografia di moda, tanto

da essere considerato uno degli autori di punta di Vogue.

Poliedrico, sfaccettato, innovatore, capace di fondere stili e

generi, cinema, fotografia e pittura; insomma un artista a tut-

Lo sguardo innovatore e anticonformista

di uno dei padri della street photography

di Nicola Crisci / foto William Klein

Cinecittà (Roma, 1956)

totondo. Nel 2013, all’età di 86 anni, sorprende tutti: prende

in mano di nuovo una macchina fotografica e, sessant’anni

dopo il suo libro Life is Good

and Good for You in New York, si

mette a raccontare Brooklyn con

immagini a colori che dimostrano

l’immutata vitalità del suo sguardo

e la sua voglia di continuare a

fotografare sempre con energia,

audacia e spirito di ribellione. La

rivista Professional Photographer

of America lo ha inserito al venticinquesimo

posto fra i cento fotografi

più influenti al mondo.

Pepsi (New York, 1955) Sophia Loren (Roma, 1960)

WILLIAM KLEIN

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