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Polvere di stelle
A cura di Giuseppe Fricelli
Sarah Ferrati
Un mito irripetibile del teatro italiano
Nella sua arte era facile apprezzare
la perfetta interpretazione
di tutti i personaggi
cui dava vita in scena. L’atmosfera
magica che l’attrice creava è qualcosa
che ci incanta ancora oggi
ascoltandola in vecchie registrazioni.
Sarah Ferrati, con il suo intenso
sguardo ed i suoi meravigliosi occhi
espressivi, direi parlanti, sapeva
far trasparire e cogliere i sentimenti
più veri e profondi. Quando entrava
in scena era come se si mettesse in
contatto con l’autore che stava interpretando
e captava tutta l’attenzione
dello spettatore. La sua esile figura
riempiva il palcoscenico e tutto il
pubblico la seguiva rapito dall’inconfondibile
personalità. Le vibranti ed
infinite sonorità vocali che l’esecutrice
possedeva erano tali da poter realizzare
qualsiasi timbro di voce che
necessitava al momento. Quanta
musicalità nel fraseggio vocale uti-
lizzato dall’interprete! Le pause erano sempre giuste, magiche,
irripetibili. I fiati ed i respiri che realizzava in scena
erano degni di uno straordinario cantante. Il messaggio intimo,
profondo, vivo, il rigore tecnico che questa eccellente
attrice ci ha donato rimarranno come una pagina indelebile
nell’arte della recitazione. Il teatro vive di libertà espressiva
ma rispettosa del testo scritto: tutto questo Sarah Ferrati lo
sapeva bene. Leopardi diceva che la chiarezza è il primo desiderio
dello scrittore: «Non ho mai lodato l’avarizia dei segni
e vedo che spesse volte una virgola ben messa, dà luce
a tutto un periodo». Lo stesso Claude Debussy, che era un
perfezionista della dinamica musicale, riteneva che il compositore
dovesse coadiuvare l’esecutore con l’invito scritto
dalla “punteggiatura espressiva” nel brano composto. I
timbri di voce di Sarah Ferrati mi ricordano l’infinita varietà
di colori contenuti in una tavolozza utilizzata dai grandi pittori
impressionisti. A volte utilizzava una voce sospirata,
di Giuseppe Fricelli
Sarah Ferrati nel 1954 (ph. Paolo Monti)
grave ed intensa, da sembrare un filo di nebbia mattutina
o l’ultimo raggio di sole serale, divenendo poi all’improvviso,
con un cambiamento vocale, una vera furia travolgente,
come una tempesta. Termino il mio scritto dedicato a questa
grande interprete dicendo che è stata per me una gioia
immensa averla potuta ascoltare più volte, averla conosciuta
personalmente, averle parlato ed aver appreso da lei, imitandola
nella mia professione di pianista, alcuni respiri e
pause magiche. Sarah Ferrati è stata dunque un’attrice moderna,
un mito irripetibile del teatro italiano.
www.florenceartgallery.com
Nato nel 1948, Giuseppe Fricelli si è formato al Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze diplomandosi
in Pianoforte con il massimo dei voti. Ha tenuto 2000 concerti come solista e
camerista in Italia, Europa, Giappone, Australia, Africa e Medio Oriente. Ha composto musiche
di scena per varie commedie e recital di prosa.È stato docente di pianoforte per 44 anni presso
i conservatori di Bolzano, Verona, Bologna e Firenze.
SARAH FERRATI
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