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Settembre 2022

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Polvere di stelle

A cura di Giuseppe Fricelli

Sarah Ferrati

Un mito irripetibile del teatro italiano

Nella sua arte era facile apprezzare

la perfetta interpretazione

di tutti i personaggi

cui dava vita in scena. L’atmosfera

magica che l’attrice creava è qualcosa

che ci incanta ancora oggi

ascoltandola in vecchie registrazioni.

Sarah Ferrati, con il suo intenso

sguardo ed i suoi meravigliosi occhi

espressivi, direi parlanti, sapeva

far trasparire e cogliere i sentimenti

più veri e profondi. Quando entrava

in scena era come se si mettesse in

contatto con l’autore che stava interpretando

e captava tutta l’attenzione

dello spettatore. La sua esile figura

riempiva il palcoscenico e tutto il

pubblico la seguiva rapito dall’inconfondibile

personalità. Le vibranti ed

infinite sonorità vocali che l’esecutrice

possedeva erano tali da poter realizzare

qualsiasi timbro di voce che

necessitava al momento. Quanta

musicalità nel fraseggio vocale uti-

lizzato dall’interprete! Le pause erano sempre giuste, magiche,

irripetibili. I fiati ed i respiri che realizzava in scena

erano degni di uno straordinario cantante. Il messaggio intimo,

profondo, vivo, il rigore tecnico che questa eccellente

attrice ci ha donato rimarranno come una pagina indelebile

nell’arte della recitazione. Il teatro vive di libertà espressiva

ma rispettosa del testo scritto: tutto questo Sarah Ferrati lo

sapeva bene. Leopardi diceva che la chiarezza è il primo desiderio

dello scrittore: «Non ho mai lodato l’avarizia dei segni

e vedo che spesse volte una virgola ben messa, dà luce

a tutto un periodo». Lo stesso Claude Debussy, che era un

perfezionista della dinamica musicale, riteneva che il compositore

dovesse coadiuvare l’esecutore con l’invito scritto

dalla “punteggiatura espressiva” nel brano composto. I

timbri di voce di Sarah Ferrati mi ricordano l’infinita varietà

di colori contenuti in una tavolozza utilizzata dai grandi pittori

impressionisti. A volte utilizzava una voce sospirata,

di Giuseppe Fricelli

Sarah Ferrati nel 1954 (ph. Paolo Monti)

grave ed intensa, da sembrare un filo di nebbia mattutina

o l’ultimo raggio di sole serale, divenendo poi all’improvviso,

con un cambiamento vocale, una vera furia travolgente,

come una tempesta. Termino il mio scritto dedicato a questa

grande interprete dicendo che è stata per me una gioia

immensa averla potuta ascoltare più volte, averla conosciuta

personalmente, averle parlato ed aver appreso da lei, imitandola

nella mia professione di pianista, alcuni respiri e

pause magiche. Sarah Ferrati è stata dunque un’attrice moderna,

un mito irripetibile del teatro italiano.

www.florenceartgallery.com

Nato nel 1948, Giuseppe Fricelli si è formato al Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze diplomandosi

in Pianoforte con il massimo dei voti. Ha tenuto 2000 concerti come solista e

camerista in Italia, Europa, Giappone, Australia, Africa e Medio Oriente. Ha composto musiche

di scena per varie commedie e recital di prosa.È stato docente di pianoforte per 44 anni presso

i conservatori di Bolzano, Verona, Bologna e Firenze.

SARAH FERRATI

7

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