syndicom rivista N.35
Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L'unione fa la forza!
Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L'unione fa la forza!
- No tags were found...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>syndicom</strong><br />
N. 35 Maggio-Giugno 2023<br />
<strong>rivista</strong><br />
Clima<br />
e lavoro
Pubblicità<br />
Risparmio, investimento o entrambi?<br />
Come si suol dire, «ogni goccia fa il mare»: questo detto vale tanto per il risparmio quanto<br />
per l’investimento. Il risparmio è una componente importante del successo finanziario, ma non<br />
è l’unico modo per accumulare denaro. Anche gli investimenti, infatti, sono uno strumento<br />
essenziale per incrementare il patrimonio a lungo termine.<br />
Qual è, dunque, la soluzione migliore per lei? Il risparmio,<br />
l’investimento o entrambi? La risposta è semplice:<br />
dipende dalla sua situazione personale, dai suoi<br />
desideri e dai suoi obiettivi. Abbiamo raccolto le informazioni<br />
più rilevanti per presentarle le diverse opzioni<br />
disponibili e i vantaggi che offrono.<br />
Il risparmio torna di nuovo appetibile:<br />
ecco cosa è successo<br />
Recentemente la BNS ha innalzato per ben quattro<br />
volte il tasso di riferimento; l’ultimo ritocco è del<br />
23 marzo 2023. Questi interventi, i primi dopo 16 anni,<br />
rappresentano un cambio di rotta che molti hanno definito<br />
«storico».<br />
Da alcuni mesi può beneficiare nuovamente di interessi<br />
positivi su diversi conti bancari, ad esempio con<br />
un tasso pari allo 0,75% 1 sul conto Zak o all’1,65% sul<br />
conto di risparmio Plus per un anno dalla data dell’apertura*. Dopo tanto tempo, quindi, il risparmio sul conto torna a essere<br />
un’opzione valida per far fruttare il suo patrimonio. Ma come sempre, se investe avrà maggiori probabilità di conseguire<br />
un rendimento più alto. E con un orizzonte d’investimento a lungo termine, al contempo il rischio rimane contenuto.<br />
Perché si risparmia?<br />
Sarà capitato anche a lei di dover affrontare spese impreviste per riparare l’auto o il cellulare o per una visita medica. O<br />
magari di sostenere spese che, per quanto programmate, risultano ugualmente onerose per il suo budget, come quelle per<br />
le vacanze o una formazione.<br />
Per gestire al meglio queste situazioni è importante avere una copertura finanziaria adeguata. Come possiamo garantircela?<br />
Mettendo da parte del denaro, in modo da creare una riserva che ci permetta di far fronte a eventi imprevisti senza<br />
trovarci in difficoltà economiche e di mantenere lo standard di vita abituale anche dopo aver sostenuto grosse spese in<br />
programma.<br />
In sintesi, il risparmio è una soluzione ottimale per accedere al patrimonio anche nel breve termine e coprire varie spese,<br />
previste e impreviste.<br />
Qual è la differenza rispetto a un investimento?<br />
Anche investendo può accantonare denaro per il suo futuro e per realizzare i suoi desideri. L’avere però non viene depositato<br />
su un conto di risparmio, bensì collocato in uno strumento finanziario, ad esempio in azioni, obbligazioni o fondi. In<br />
questo modo ha l’opportunità di conseguire rendimenti più elevati rispetto all’interesse applicato sul conto di risparmio.<br />
D’altro canto l’investimento comporta un rischio maggiore, poiché il rendimento che si ottiene dipende dall’andamento dei<br />
mercati finanziari. A ogni modo può definire personalmente l’entità del rischio che intende assumersi.<br />
Più alto è il rischio, maggiori sono le opportunità di guadagno, ma anche i rischi di perdita. Ognuno deve stabilire in piena<br />
libertà quali oscillazioni è disposto a tollerare, anche in base alla propria situazione di vita. Ovviamente, però, saremo lieti<br />
di aiutarla a prendere la decisione giusta: con alcune domande mirate individueremo la sua propensione al rischio e le<br />
proporremo diverse strategie d’investimento adeguate. E si ricordi: più lungo è l’orizzonte d’investimento, più basso è il<br />
rischio di perdita.<br />
Cosa scegliere, quindi? Risparmio, investimento o entrambi?<br />
Per decidere come gestire al meglio le sue finanze, è importante considerare la sua situazione personale, la sua tolleranza<br />
al rischio e i suoi obiettivi.<br />
Se è vero che il risparmio offre più sicurezza nel breve periodo, l’investimento può rivelarsi un’opzione più vantaggiosa a<br />
lungo termine. In fin dei conti, sono entrambi ottimi strumenti per costituire un patrimonio e ognuno dovrebbe scegliere<br />
l’opzione che preferisce in base a considerazioni personali.<br />
Benefici alla Banca Cler di tassi d’interesse positivi fino all’1,65%*<br />
sul conto di risparmio Plus.<br />
* Ulteriori informazioni e le condizioni su cler.ch/conto-risparmio-plus. Con riserva di modifica delle condizioni.<br />
1 Valido fino a un avere in conto di 25 000 CHF. A partire da 25 000 CHF, interesse dello 0,0%. In caso di sorpassi sul<br />
conto si applica un interesse debitore dell’11,5%.
Sommario<br />
4 Brevi ma utili<br />
5 L’ospite<br />
6 Dossier: Clima e lavoro<br />
15 Questionario<br />
16 Dalle professioni<br />
19 Diritto e diritti<br />
20 Politica<br />
23 Mille parole<br />
24 Eventi<br />
26 Un lavoro, una vita<br />
27 Cruciverba<br />
Care lettrici, cari lettori,<br />
la decarbonizzazione di un’economia fortemente<br />
dipendente dai combustibili fossili esige un<br />
quadro legislativo efficace che stabilisca gli<br />
obiettivi e, soprattutto, i mezzi per raggiungerli.<br />
Rispettare l’Accordo di Parigi richiede un<br />
cambiamento profondo e rapido del modo in cui<br />
produciamo, ci spostiamo e consumiamo. La<br />
maggior parte dei settori rappresentati da <strong>syndicom</strong><br />
consuma grandi quantità di petrolio e<br />
gas. Il disagio tra le nostre fila è palpabile: l’abbandono<br />
dei combustibili fossili potrebbe far<br />
temere la perdita di posti di lavoro.<br />
Ma non è questo che dice la legge sul clima su<br />
sui saremo chiamati a votare il 18 giugno. Come<br />
riassume l’USS (alle pagine 20-21), la legge dimostra<br />
e ribadisce che l’alleanza intorno a<br />
obiettivi chiari a favore di una massiccia riduzione<br />
delle emissioni di CO2 è sinonimo di misure<br />
che garantiscono, a breve termine, molti posti<br />
di lavoro dignitosi e utili (pag. 12). Spetta allo<br />
Stato diventare l’ambizioso architetto di questa<br />
società equa ed ecologica, come richiesto dall’iniziativa<br />
sindacale ginevrina «1000 posti di lavoro»<br />
(a pagina 22).<br />
Vogliamo aprire il dialogo, anche attraverso il<br />
questionario a pagina 15: che cosa significa una<br />
vera politica energetica per <strong>syndicom</strong> e per il<br />
mondo sindacale in generale? Per te in qualità di<br />
membro, cittadina e cittadino, genitore, donna,<br />
giovane o pensionata/o? La questione dell’occupazione<br />
nella transizione ecologica e sociale dipende<br />
anche da te.<br />
4<br />
6<br />
26<br />
Muriel Raemy, redattrice
4 Brevi ma utili<br />
Per un salario minimo \ In sella con <strong>syndicom</strong> \ Planzer verso un<br />
contratto \ Sciopero femminista \ Donne ancora discriminate \<br />
Aiuto ai media dalla politica? \ Vieni in colonia! \ Contatti<br />
Per un salario minimo<br />
<strong>syndicom</strong> sta raccogliendo firme per un<br />
salario minimo nel Canton Vaud e in<br />
alcuni cantoni della Svizzera orientale<br />
(Turgovia, San Gallo, Appenzello).<br />
L’obiettivo è di introdurre un salario minimo<br />
di 23 franchi lordi nelle varie costituzioni<br />
cantonali. Nelle città di Zurigo<br />
e Winterthur, i sindacati si sono battuti<br />
per un salario minimo, che sarà fissato<br />
a 23,90 franchi se verrà accettato dalla<br />
votazione popolare del 18 giugno. Un’iniziativa<br />
simile è stata lanciata in Vallese,<br />
un’altra è in preparazione a Friburgo.<br />
In sella con <strong>syndicom</strong><br />
Dal 26 al 29 maggio si sono svolti nel<br />
centro storico di Berna i campionati<br />
svizzeri di corrieri in bici. <strong>syndicom</strong> era<br />
presente come sponsor a sostegno del<br />
contratto collettivo di lavoro nel settore.<br />
Nel 2019, <strong>syndicom</strong> ha sottoscritto con<br />
Swiss Messenger Logistics un CCL.<br />
In questo modo, i dipendenti delle<br />
17 aziende che hanno aderito all’accordo<br />
beneficiano di condizioni di lavoro<br />
vantaggiose.<br />
Planzer verso un contratto<br />
Il Tribunale amministrativo federale ha<br />
confermato la multa inflitta a Planzer<br />
da Postcom (la Commissione postale<br />
federale). L’azienda aveva violato l’orario<br />
di lavoro massimo previsto per i distributori<br />
del settore. <strong>syndicom</strong> sta ora<br />
negoziando un contratto con Planzer<br />
per regolamentare gli orari di lavoro.<br />
Sciopero femminista<br />
Il 14 giugno eravamo in piazza! Un’onda<br />
viola ha attraversato la Svizzera per<br />
chiedere rispetto, tempo e denaro per<br />
una vera uguaglianza, qui e ora. Segui<br />
l’evento attraverso le diverse azioni sul<br />
sito 14giugno.ch<br />
Donne ancora discriminate<br />
4 donne su 10 guadagnano meno di<br />
5mila franchi al mese. E il 25% addirittura<br />
meno di 4’500 franchi, pur avendo<br />
un diploma. È quanto emerge dall’analisi<br />
pubblicata a maggio dall’USS,<br />
che perciò chiede almeno 5mila franchi<br />
mensili per tutti coloro che hanno<br />
concluso un apprendistato. Oltre a una<br />
tredicesima, misure severe contro la<br />
discriminazione salariale e l’assistenza<br />
all’infanzia come servizio pubblico.<br />
Aiuto ai media dalla politica?<br />
Calo drastico delle inserzioni, aumento<br />
dei costi delle materie prime, nuove<br />
abitudini dei lettori e una rivoluzione<br />
digitale alle porte. Da tempo i media<br />
sono in crisi: in Ticino questo ha portato<br />
a chiusure e licenziamenti. In occasione<br />
della sessione del Gran Consiglio,<br />
<strong>syndicom</strong> e ATG hanno sensibilizzato i<br />
politici sul tema, a tre anni dall’atto<br />
parlamentare con il quale si chiedeva<br />
che venisse avviato anche in Ticino<br />
un piano di aiuti ai media locali, sull’esempio<br />
del Canton Vaud. Perché, se i<br />
media sono deboli lo è anche la democrazia.<br />
Vieni in colonia!<br />
Anche quest’anno le Colonie dei Sindacati<br />
accoglieranno a RodiFiesso<br />
( Leventina) bambine e bambini da 5 a<br />
11 anni. Il primo turno va dal 29 giugno<br />
al 13 luglio, il secondo dal 15 al 29 luglio.<br />
Info e iscrizioni: coloniedeisindacati.ch<br />
oppure info@coloniedeisindacati.ch<br />
Contatti<br />
Segretariato <strong>syndicom</strong> Ticino e Moesano<br />
via Genzana 2, 6900 Massagno<br />
lu e gio 8.0012.00, mameve<br />
13.3017.30. email: info@<strong>syndicom</strong>.ch<br />
Tel. 058 817 19 61, Fax 058 817 19 66<br />
Cassa disoccupazione <strong>syndicom</strong><br />
lumagio 9.0011.30 me 14.0016.30<br />
cassa.disoccupazione@<strong>syndicom</strong>.ch<br />
Gruppo Pensionati Ticino e Moesano<br />
pensionati.<strong>syndicom</strong>.ch<br />
email: ernesto.fenner@bluewin.ch<br />
Agenda<br />
Giugno<br />
17<br />
Assemblea delegati <strong>syndicom</strong><br />
Berna, Bierhübeli. Info: dv@<strong>syndicom</strong>.ch<br />
18<br />
Votazioni federali<br />
<strong>syndicom</strong> raccomanda di votare<br />
SÌ per la legge sulla protezione del clima,<br />
NO all’imposizione minima dell’OCSE<br />
e infine SÌ per la legge COVID19<br />
25<br />
Gita annuale sezionale<br />
Visita alla Venaria Reale di Torino. Info<br />
e iscrizioni: info@<strong>syndicom</strong>.ch<br />
Agosto<br />
212<br />
Locarno Film Festival<br />
Questa edizione celebra i vent’anni di<br />
Open Doors, la sezione dedicata ai film<br />
del Sud del mondo. Info: www.pardo.ch<br />
2627<br />
100esimo Colonie sindacati<br />
Festeggiamenti alle Colonie, Rodi<br />
Fiesso. Info: coloniedeisindacati.ch<br />
Settembre<br />
10<br />
<strong>syndicom</strong> in festa<br />
RodiFiesso, Casa polivalente. Ore 10.00<br />
16.00: pranzo, giochi, spettacoli, atelier,<br />
musica. Info: www.<strong>syndicom</strong>.ch<br />
14<br />
Visita all’atelier dello scultore<br />
Casimiro Piazza<br />
Villa Luganese, ore 15.00. A cura del<br />
Gruppo d’interesse Pensionati Ticino<br />
e Moesano. Iscrizione facoltativa ma<br />
gradita a info@<strong>syndicom</strong>.ch<br />
<strong>syndicom</strong>.ch/agenda
L’ospite<br />
Noi, le Anziane per il clima, accusiamo<br />
la Svizzera di immobilità climatica. Siamo il<br />
gruppo di popolazione più colpito dalla canicola.<br />
Ma dobbiamo agire anche per proteggere le generazioni<br />
future da effetti ancora peggiori.<br />
Dall’autunno 2016 stiamo conducendo un’azione<br />
legale contro la Confederazione, affinché rispetti<br />
i suoi impegni per ridurre i gas serra. Siamo<br />
appena tornate da Strasburgo, dove abbiamo<br />
portato la nostra battaglia davanti alla Corte europea<br />
dei diritti dell’uomo (CEDU). Sono i nostri<br />
diritti fondamentali, il nostro diritto alla vita e<br />
alla salute, a essere violati. Tuttavia, né le autorità<br />
federali né i tribunali svizzeri, in particolare<br />
il Tribunale federale, hanno ritenuto necessario<br />
esaminare la nostra richiesta. In questo modo,<br />
collocano la crisi climatica al di fuori della legge.<br />
La CEDU, invece, ha trattato la nostra richiesta<br />
in maniera prioritaria: il 29 marzo scorso, per la<br />
prima volta nella sua storia, la Grande Camera<br />
della Corte ha esaminato gli effetti del riscaldamento<br />
globale in relazione ai diritti fondamentali.<br />
Nel corso di questa udienza pubblica, i due<br />
rappresentanti del governo svizzero hanno ammesso<br />
che non è stato calcolato il budget di<br />
anidride carbonica rimanente, ossia la quantità<br />
massima di anidride carbonica che il nostro<br />
paese può emettere fino al 2050. Per loro, un<br />
paese da solo non può risolvere la crisi globale.<br />
Siamo d’accordo, ed è per questo che chiediamo<br />
alla CEDU di fissare l’obiettivo, in modo che la legislazione<br />
abbia un effetto! La procedura chiarirà<br />
per la Svizzera e, come precedente, per tutti<br />
gli Stati del Consiglio d’Europa, se esistono<br />
obblighi in materia di diritti umani per ridurre il<br />
riscaldamento globale e, in caso affermativo,<br />
quali. Contiamo sulla CEDU per ricordare al nostro<br />
governo il suo dovere di proteggerci dalle<br />
conseguenze negative del riscaldamento globale<br />
e per assumersi gli impegni presi con la firma<br />
dell’Accordo di Parigi sul clima.<br />
Clima, sono in gioco<br />
i diritti fondamentali<br />
All’età di 20 anni, senza diritto di voto a<br />
livello federale, Anne Mahrer si è resa<br />
conto che se non si sarebbe occupata di<br />
politica, la politica si sarebbe occupata<br />
di lei e che, ai suoi occhi, stava trascurando<br />
due nozioni fondamentali: la parità<br />
tra donne e uomini e la protezione<br />
dell’ambiente. Dopo diversi mandati<br />
politici, sotto la bandiera dei Verdi, a<br />
livello comunale (1987–2001), cantonale<br />
(2001–2013) e nazionale (2013–2015),<br />
e di fronte all’emergenza climatica, non<br />
era proprio il caso di tirarsi indietro!<br />
Agire a livello giudiziario apre nuove<br />
prospettive. Anne Mahrer continua quindi<br />
a fare la sua parte come copresidente<br />
dell’associazione delle Anziane per<br />
il clima, che conta più di 2mila socie<br />
(anziane-clima.ch).<br />
5
Clima e lavoro:<br />
che fare?
8 Dossier<br />
Verso un lavoro<br />
ecologico e sociale<br />
Combattere il cambiamento climatico con misure socialmente eque: qual è la situazione attuale nei settori di <strong>syndicom</strong>?<br />
A che punto sono le misure concrete dei nostri partner sociali nelle loro aziende? Ecco una breve carrellata per<br />
avviare una riflessione più ampia sul tema.<br />
Allo stesso tempo, affermiamo che l’emergenza climatica è un’emergenza sindacale: sostenere la nascita di posti di<br />
lavoro verdi e sani per contribuire ad affrontare la crisi economica, sociale e ambientale è coerente con la nostra missione<br />
di difendere gli interessi dei lavoratori.<br />
Per <strong>syndicom</strong>, i servizi pubblici possono e devono giocare un ruolo decisivo: attraverso lo sviluppo del trasporto pubblico,<br />
la produzione di energie rinnovabili, la formazione e la ricerca. La riduzione dell’orario di lavoro è una questione<br />
sindacale che risponderebbe in parte alla complessa equazione della qualità della vita in un’economia decarbonizzata.<br />
Cosa ne pensate?<br />
Casse pensioni:<br />
un’idea radicale<br />
Per garantire un secondo pilastro stabile, le casse pensioni<br />
devono generare un rendimento e quindi investire<br />
in modo diversificato per proteggersi dai rischi. Il dramma<br />
è che attraverso le loro scelte d’investimento, queste<br />
istituzioni finanziarie, così come le banche e le compagnie<br />
assicurative, stanno favorendo un massiccio aumento<br />
della temperatura. Per Matteo Antonini, responsabile<br />
del settore Logistica e vicepresidente della Cassa pensioni<br />
Posta (CP), riportare all’ordine del giorno la questione<br />
della fusione dell’AVS con il 2° pilastro permetterebbe<br />
di porre fine a questo sistema di capitalizzazione così<br />
dannoso per il clima.<br />
Nell’attesa che questa rivendicazione sindacale venga<br />
reinserita nell’agenda politica, <strong>syndicom</strong> si impegna a<br />
far sì che gli investimenti effettuati dalla CP non contribuiscano<br />
più a finanziare aziende particolarmente inquinanti<br />
o che non rispettano i diritti umani e sociali. «Vogliamo<br />
una politica climatica coerente che non metta a<br />
rischio i depositi delle lavoratrici e dei lavoratori e il loro<br />
diritto a una pensione dignitosa. La CP deve, in via prioritaria,<br />
spingere i fondi in cui investe a spostare i loro<br />
portafogli verso investimenti sostenibili, come le energie<br />
rinnovabili o la microfinanza. Più gli investimenti sono<br />
neutrali dal punto di vista climatico, più sicuro sarà il finanziamento<br />
delle rendite».<br />
PostFinance:<br />
finanza sostenibile<br />
I proprietari e i clienti di PostFinance si aspettano giustamente<br />
che il denaro venga investito in modo neutrale<br />
per il clima. E PostFinance deve affrontare questa sfida.<br />
Ciò richiede mezzi d’investimento adeguati. Le soluzioni<br />
d’investimento neutrali dal punto di vista climatico hanno<br />
dimostrato in passato di essere comunque redditizie.<br />
Questo andamento dovrebbe accentuarsi ulteriormente,<br />
dato che la pressione sulle aziende per ridurre la loro impronta<br />
ecologica rimarrà alta. «Di conseguenza, l’attività<br />
bancaria neutrale dal punto di vista climatico diventerà<br />
presto non solo una necessità ecologica ma anche economica»,<br />
spiega David Roth, segretario centrale.
Dossier<br />
9<br />
Lavoro e transizione verso<br />
un’economia a emissioni zero<br />
Dal punto di vista dei lavoratori, la transizione rimodellerà profondamente<br />
il mercato del lavoro, creando sia rischi che opportunità:<br />
nuovi posti di lavoro ma anche, in alcuni casi, la distruzione di impieghi<br />
ora esistenti, la sostituzione di alcune professioni con altre<br />
nuove e la necessità di nuove competenze. Alcuni settori e regioni,<br />
in particolare quelli che dipendono da industrie ad alta intensità<br />
di carbonio, possono essere colpiti più di altri. Anticipare queste<br />
tendenze e il loro impatto sui lavoratori rappresenta per i<br />
sindacati un’opportunità per migliorare la comprensione dei cambiamenti<br />
in corso e la loro influenza sulla politica climatica.<br />
In questa prospettiva, in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo<br />
sostenibile delle Nazioni Unite, è fondamentale garantire una «transizione<br />
equa» e la creazione di impieghi dignitosi e di qualità. La<br />
partecipazione dei sindacati nella governance del processo politico<br />
è quindi particolarmente importante, tanto a livello internazionale<br />
che europeo. Il preambolo dell’Accordo di Parigi per il clima<br />
invita le parti a «riconoscere gli imperativi di una giusta transizione<br />
della forza lavoro», che ovviamente implica la partecipazione<br />
dei lavoratori.<br />
TRASPORTI<br />
ENERGIA E<br />
PRODUZIONE<br />
energie rinnovabili<br />
Dalle energie fossili alle<br />
INDUSTRIA<br />
Efficienza energetica,<br />
elettrificazione e<br />
naturali<br />
risparmio delle risorse<br />
Elettrificazione dei veicoli,<br />
riduzione del traffico,<br />
decentralizzazione<br />
logistica, bici<br />
COSTRUZIONI<br />
Ristrutturazione degli<br />
edifici, materiali<br />
sostenibili<br />
CHF<br />
responsabili<br />
Investimenti<br />
FINANZE<br />
TRANSIZIONE EQUA<br />
DIVERSIFICAZIONE<br />
ECONOMICA E<br />
POLITICA<br />
INDUSTRIALE<br />
GOVERNANCE E<br />
PARTECIPAZIONE<br />
SINDACALE<br />
ISTRUZIONE,<br />
FORMAZIONE E<br />
NUOVE<br />
COMPETENZE<br />
PROTEZIONE<br />
SOCIALE<br />
SVILUPPO DELLE<br />
CAPACITÀ DELLE<br />
ORGANIZZAZIONI<br />
SINDACALI<br />
Fonte: «Impliquer les syndicats dans la lutte contre le changement climatique<br />
pour construire une transition juste». Confederazione europea dei sindacati, 2018.
10 Dossier<br />
La Posta:<br />
logistica decentralizzata<br />
Delle catene di recapito efficienti e neutrali su distanze<br />
più brevi: la riorganizzazione delle consegne e dell’approvvigionamento<br />
è un tema cruciale. La logistica del futuro<br />
sarà costruita in parte con la Posta. Per il segretario<br />
centrale David Roth, si tratta di mantenere una rete ben<br />
sviluppata di uffici postali classici. «Per far fronte alla<br />
crescita esponenziale del traffico merci, è auspicabile<br />
una logistica decentralizzata. Questo è l’opposto di ciò<br />
che sta facendo il Consiglio federale, concentrando i servizi<br />
nei centri nevralgici».<br />
I clienti desiderano delle consegne sempre più rapide,<br />
ovunque e nel rispetto dell’ambiente, preferibilmente<br />
direttamente a casa loro. Si osserva un interesse crescente<br />
per questi servizi. Ecco perché il cosiddetto «ultimo<br />
miglio» è così cruciale per una politica ambientale adeguata.<br />
Oggi, la Posta Svizzera ha in dotazione circa 6mila<br />
veicoli a tre ruote e 583 veicoli a quattro ruote con trazione<br />
elettrica – alimentati da elettricità verde – che circolano<br />
per il recapito della posta. A partire dal 2025, i pacchi<br />
e le lettere nei centri urbani (ZH, BE, GE e BS)<br />
saranno recapitati senza emissioni di CO 2 . Un effetto che<br />
potrebbe essere ancora più incisivo se il recapito dei pacchi<br />
avvenisse anche con trasporti senza emissioni di carbonio.<br />
Le postine e i postini sono dotati di uniformi che permettono<br />
loro di svolgere il lavoro anche in estate. Il problema<br />
del riscaldamento climatico si pone più che altro nei depositi.<br />
Bruno Ribagnac, postino di Renens e membro della<br />
commissione del personale, si batte da anni per delle<br />
misure in grado di attutire le ondate di calore. «Molti locali<br />
sono antiquati, senza aria condizionata, con ventilatori<br />
vecchi e molto rumorosi. Di notte, i locali non possono<br />
essere ventilati per motivi di sicurezza, quindi al<br />
mattino fa già caldo: le temperature possono raggiungere<br />
i 33°. Non è facile lavorare in queste condizioni per tre<br />
ore o tre ore e mezza! Attraverso le commissioni del personale<br />
abbiamo chiesto salviettine rinfrescanti, bottiglie<br />
d’acqua. E l’aria condizionata. Nel 2021, abbiamo ottenuto<br />
un quarto d’ora di pausa<br />
in più, ma nel 2022 non<br />
ci è stato più concesso. Il<br />
problema è che la Posta<br />
non sembra avere un<br />
piano strategico per questi<br />
problemi, che in futuro<br />
si intensificheranno<br />
ulteriormente».<br />
AutoPostale:<br />
mobilità<br />
climaticamente<br />
neutra<br />
La mobilità è il settore che emette più gas serra in Svizzera:<br />
più di un terzo delle emissioni è causato dal trasporto<br />
di merci e persone (escluso il traffico aereo).<br />
Secondo Manuel Wyss, segretario centrale, la chiave è<br />
l’accessibilità a soluzioni di trasporto sostenibili. «Che lo<br />
vogliano o meno, molti dei nostri membri sono costretti<br />
a usare l’auto per recarsi al lavoro. Dei trasporti pubblici<br />
con una maggiore frequenza ma anche capillari, per esempio<br />
di notte, potrebbero competere efficacemente con<br />
l’automobile».<br />
Le rivendicazioni dei sindacati sono necessarie a diversi<br />
livelli, compreso quello legale. La Costituzione dovrebbe<br />
dare priorità ai trasporti pubblici rispetto a quelli privati,<br />
allo sviluppo dei trasporti pubblici adattato alla popolazione<br />
e alle aree urbane e rurali, e allo sviluppo di piste<br />
ciclabili. <strong>syndicom</strong> chiede inoltre che al momento di accordare<br />
concessioni di linee di autobus si tenga conto<br />
della contabilità climatica.<br />
La mobilità è un problema che riguarda anche le aziende.<br />
Swisscom, Swiss Post, Cablex e, naturalmente, AutoPostale<br />
hanno ridotto o stanno riducendo significativamente<br />
la loro flotta di veicoli con motore termico. La sostenibilità<br />
della produzione di elettricità e la durata di vita<br />
delle batterie e dei loro metalli preziosi sollevano la questione<br />
del nostro livello di consumo. Come possiamo ridurlo?<br />
Per <strong>syndicom</strong>, si tratta di capire quanto velocemente<br />
e a quale prezzo. Per Manuel Wyss: «Entro il 2040, anche<br />
i 2’400 veicoli della flotta di AutoPostale dovranno essere<br />
dotati di motorizzazioni alternative. Mentre <strong>syndicom</strong> sostiene<br />
l’ampliamento della flotta di AutoPostale nel suo<br />
complesso, il sindacato si attende dalla politica che,<br />
nell’ambito della legge sulla CO 2 , si faccia carico anche<br />
di un finanziamento per l’ampliamento della flotta di autobus».<br />
La durabilità della produzione di energia, la durata<br />
delle batterie e il loro contenuto di metalli rari pongono<br />
problemi ancora insoluti, così come il nostro livello<br />
di consumo.
Dossier<br />
11<br />
Corrieri in bici:<br />
i capricci della meteo<br />
«In inverno moriamo di freddo, in estate puzziamo», sorride<br />
Martin Gunn, corriere di Velokurier a Bienne. Le varie<br />
società di corrieri in bici attive nel nostro paese offrono<br />
servizi di recapito sicuri, personalizzati ed ecologici,<br />
con tempi di consegna molto brevi, e questo con tutte le<br />
condizioni atmosferiche possibili. Le colleghe e i colleghi<br />
di La Chaux-de-Fonds chiodano persino i loro pneumatici<br />
per poter circolare sul ghiaccio! Come guideranno<br />
in condizioni sempre più estreme? «I capricci del tempo<br />
non facilitano il nostro compito, ma se ad esempio dovessimo<br />
adattare i nostri orari, in modo da non guidare<br />
nelle ore più calde, perderemmo il vantaggio legato alla<br />
rapidità dei nostri servizi. I nostri clienti rischierebbero<br />
di richiedere così conducenti motorizzati, che nei loro<br />
veicoli dotati di aria condizionata non temono il caldo!».<br />
<strong>syndicom</strong> conta sul fatto che il CCL per i corrieri in bici<br />
venga dichiarato di obbligatorietà generale, contribuendo<br />
così a una concorrenza equa e giusta.<br />
Telecomunicazioni:<br />
risparmio energetico<br />
A lungo termine, il consumo energetico in costante aumento<br />
rappresenta una sfida enorme. Anche se non tutte<br />
le aziende di telecomunicazioni e ICT puntano ancora<br />
sull’elettricità verde, Swisscom è da tempo il secondo<br />
maggior acquirente di elettricità verde in Svizzera, dopo<br />
le FFS. L’azienda si affida a misure di risparmio di energia<br />
elettrica, come la riduzione della capacità di notte<br />
mediante spegnimenti automatici, o il raffreddamento<br />
con aria fresca direttamente sui dispositivi, in modo da<br />
non dover raffreddare l’intera stanza. «Alla Swisscom l’attività<br />
è neutrale dal punto di vista delle emissioni di CO 2<br />
dal 2020 e gli abbonamenti, le reti e i dispositivi dal 2022»,<br />
spiega Davy Neullas, ICT Application Manager e membro<br />
di <strong>syndicom</strong>.<br />
Se il parco veicoli viene elettrificato troppo lentamente,<br />
si continuano ad acquistare veicoli con motori a combustione:<br />
anche in questo caso, una chiara posizione politica<br />
aiuterebbe ad accelerare il processo. Per Davy Neullas,<br />
«i salari, le rendite, il telelavoro, la parità di genere,<br />
la salute sul lavoro, la formazione o la diversità sono temi<br />
che al momento sono molto più prioritari del cambiamento<br />
climatico. Una formazione adeguata sulle conseguenze<br />
del riscaldamento globale sarebbe apprezzata in<br />
azienda!».<br />
Infrastruttura di rete:<br />
ondate di calore<br />
«Nel novembre 2022, una frana nel comune<br />
grigionese di Brienz-Brinzauls ha rotto<br />
una linea in fibra ottica che collegava<br />
alla rete 17 abitazioni. In questo caso<br />
particolare, non ha più senso lasciare le<br />
linee sottoterra: nel 2023 verrà costruita<br />
una linea aerea», spiega Pascal<br />
Wicht, localizzatore di<br />
Cablex SA. Come costruttori, i<br />
nostri colleghi del settore delle<br />
infrastrutture di rete devono affrontare sfide particolari:<br />
«Sia in caso di pioggia, di tempesta o di neve, siamo tenuti<br />
a intervenire il più rapidamente possibile!». Le ondate<br />
di calore sono il rischio più importante a cui i dipendenti<br />
sono già esposti. E sono in aumento. Per la<br />
Svizzera, le ondate di calore dell’estate del 2022 dimostrano<br />
che i modelli climatici sono realistici: ci indicano<br />
che nei prossimi dieci anni, tra maggio e ottobre, potrebbero<br />
esserci in media 30 giorni tropicali all’anno. La legge<br />
federale sul lavoro non prevede soglie oltre le quali il<br />
lavoro debba essere interrotto. Tuttavia, i rischi per la<br />
salute causati dal numero crescente di ondate di calore<br />
richiedono regole più chiare e vincolanti, altrimenti la<br />
protezione della salute sarà inadeguata. Ecco perché l’Unione<br />
sindacale svizzera (USS) ha lanciato una campagna<br />
nel luglio 2022 per sancire per legge una soglia di temperatura<br />
al di sopra della quale il lavoro all’aperto debba<br />
cessare, senza conseguenze finanziarie per i dipendenti.<br />
<strong>syndicom</strong> sostiene questa rivendicazione di iscrivere tale<br />
soglia nella Legge sul lavoro.
12 Dossier<br />
Industria grafica:<br />
carta contro digitale<br />
Controllo aereo:<br />
grounding climatico<br />
Dopo la pandemia, è il clima che rischia di bloccare gli<br />
aerei. Sebbene la riduzione dei voli sia una buona notizia<br />
per la qualità dell’aria, non lo è necessariamente per le<br />
nostre colleghe e i nostri colleghi di skyguide. Il fornitore<br />
di servizi di navigazione aerea, che è quasi esclusivamente<br />
di proprietà della Confederazione, è attualmente<br />
finanziato attraverso tariffe applicate per ogni volo. A<br />
lungo termine, questo modello di finanziamento è in pericolo,<br />
anche se il lavoro rimane lo stesso nonostante la<br />
prevista riduzione dei movimenti degli aerei – cosa comunque<br />
auspicabile in vista delle temperature più calde.<br />
Per <strong>syndicom</strong>, la Confederazione deve prendere in considerazione<br />
un sostegno supplementare per preservare<br />
l’azienda e il suo know-how.<br />
La crisi climatica pone sfide importanti per l’industria<br />
grafica e la stampa di imballaggi: la carta e il cartone<br />
stanno diventando prodotti sempre più costosi. Viscom,<br />
l’associazione dei datori di lavoro e dei committenti<br />
dell’industria grafica svizzera, si impegna a favore di un<br />
uso responsabile della carta. Stampare tutto a tutti i costi?<br />
Per il segretario centrale Michael Moser, l’approccio<br />
completamente digitale non è però una risposta accettabile:<br />
«Il principio generale allettante, ma chiaramente<br />
falso, secondo cui i prodotti stampati causano CO 2 e quelli<br />
digitali no, al momento viene messo in discussione<br />
troppo poco. Le informazioni digitali vengono conservate<br />
sui nostri server e nel cloud per molto tempo, e quindi<br />
emettono ogni giorno CO 2 . Per non parlare dell’impronta<br />
ecologica rilasciata da dispositivi come smartphone,<br />
tablet ecc. Sono convinto del fatto che un prodotto stampato<br />
a impatto climatico zero, e che viene riciclato senza<br />
problemi, sia parte integrante di un’economia circolare<br />
e debba essere importante per una società che voglia veramente<br />
essere a impatto climatico zero. Se ben impostata,<br />
l’industria grafica può essere chiaramente parte<br />
della soluzione e non parte del problema».<br />
Angelo Zanetti, segretario centrale <strong>syndicom</strong> da poco in<br />
pensione, aggiunge che al momento il settore dell’industria<br />
grafica soffre di una mancanza di manodopera<br />
qualificata. «Non stiamo andando verso la<br />
scomparsa dei posti di lavoro, come avevamo<br />
temuto con l’arrivo della digitalizzazione.<br />
Dobbiamo fare tutto il possibile per mantenere<br />
l’attrattiva del settore e fare in modo che i<br />
posti di lavoro siano sostenibili dal punto di vista<br />
sociale e ambientale. Il CCL è uno strumento<br />
importante per assicurare la prossima generazione<br />
di dipendenti e per la formazione continua».<br />
La transizione energetica crea posti di lavoro<br />
Uno «sviluppo moderato»<br />
di energie rinnovabili<br />
permetterebbe la creazione di<br />
52 000<br />
POSTI A TEMPO PIENO<br />
In caso di<br />
«sviluppo accelerato»,<br />
questa cifra passerebbe a<br />
87 000<br />
POSTI A TEMPO PIENO<br />
Fonte: «Das Wertschöpfungs- und Arbeitsplatzpotential des beschleunigten Ausbaus<br />
der erneuerbaren Energien und der Energieeffizienz in der Schweiz», ZHAW, 2021.
Dossier<br />
13<br />
Libri:<br />
bilancio ecologico migliore<br />
Media:<br />
competenza scientifica<br />
La riduzione delle emissioni di CO 2 e la transizione ecologica<br />
pongono nuove sfide alla società. Ad esempio, molte<br />
redazioni non dispongono ancora di competenze sufficienti<br />
in materia di cambiamento climatico, economia<br />
ecologica e gestione delle conseguenze del cambiamento<br />
climatico. Il grande pubblico ha sempre più bisogno<br />
di queste conoscenze. «Siamo lieti che il media indipendente<br />
Republik abbia fondato il Climate Journalism<br />
Network Switzerland e il laboratorio sul clima. Chiediamo<br />
agli editori di mettere a disposizione risorse di personale<br />
in questo ambito», afferma Stephanie Vonarburg,<br />
responsabile del settore Media.<br />
Ci sono anche delle domande da porre: come<br />
dobbiamo comportarci con i negazionisti del<br />
cambiamento climatico? Gli articoli sul clima<br />
devono sempre contenere un’opinione<br />
contraria, spesso molto minoritaria? Le risposte<br />
a queste e ad altre domande devono essere trovate<br />
a livello di settore. Per Stephanie Vonarburg,<br />
la politica dei media deve essere ripensata<br />
a lungo termine. «Molti inserzionisti,<br />
da cui dipendono gli editori, mostrano scarso<br />
interesse per la protezione del clima. Ritireranno<br />
i loro soldi se c’è un conflitto di interessi?<br />
Questo influenzerà la copertura mediatica?<br />
In questo contesto, è necessario anche un<br />
maggiore sostegno pubblico ai media, per ridurre<br />
la dipendenza da fonti di finanziamento<br />
dannose per il clima».<br />
Negli ultimi trent’anni, il mondo dell’editoria si è evoluto<br />
verso una produzione industriale, secondo una logica<br />
di mercato che non solo è in contrasto con i lunghi tempi<br />
di scrittura e lettura, ma è anche ad alta intensità di<br />
risorse. La carta rappresenta oltre il 60 per cento dell’impronta<br />
di carbonio dell’editoria. Diventerà una risorsa<br />
complessa e il suo prezzo è già aumentato in modo notevole<br />
nell’ultimo anno. Questo significa che dovremmo<br />
passare al digitale? No, il bilancio ecologico dei libri rimane<br />
migliore di quello dei computer, che nel 2020 ha<br />
rappresentato il 10 per cento del consumo mondiale di<br />
elettricità e il 4 per cento delle emissioni globali di CO 2 .<br />
L’associazione SBVV (Schweizer Buchhandels- und Verlags-Verband)<br />
ha istituito un gruppo di lavoro interdisciplinare<br />
sulla sostenibilità per esaminare come ridurre<br />
concretamente il consumo di risorse. «Puntiamo a ridurre<br />
le emissioni di gas serra e a proteggere la biodiversità,<br />
e in questo contesto stiamo collaborando con altre associazioni<br />
e federazioni». Tanja Messerli, direttrice della<br />
SBVV, sottolinea gli obiettivi talvolta contrastanti dei tre<br />
settori specializzati dell’editoria, del commercio librario<br />
e dell’intermediazione: «Se l’intermediario effettua consegne<br />
meno frequenti per motivi ecologici, la libreria può<br />
perdere clienti perché l’aspettativa è quella di una consegna<br />
molto rapida. Cerchiamo di capire quanto siano<br />
sensibili i clienti e come possiamo responsabilizzarli».<br />
Melina Schroeter, la segretaria regionale responsabile di<br />
questo tema per la Svizzera francese, difende i salari e le<br />
condizioni di lavoro commisurati alle qualifiche e all’impegno<br />
dei librai. «Amazon e altri rivenditori esercitano<br />
una pressione sui prezzi e gli orari di apertura vengono<br />
ampliati per far fronte alla concorrenza. I clienti e le autorità<br />
pubbliche devono essere socialmente consapevoli<br />
quando acquistano libri».<br />
GRAPHIC DESIGN E IMPAGINAZIONE<br />
Cinzia Sigg vive a Biel-Bienne e dirige la sua agenzia<br />
aldine.ch. Specializzata in grafica eco-design, nelle<br />
sue creazioni integra riflessioni e approcci ambientali,<br />
sostenibili e solidali.<br />
Oltre alla sua attività, Cinzia è autrice di documentari<br />
per la sua associazione Héros Ordinaires ed è<br />
responsabile della comunicazione di Réseau Transition<br />
Suisse Romande.<br />
Fa anche volontariato con le associazioni rueAcoeur<br />
(assistenza e pasti per le strade di Biel-Bienne) e<br />
The Shifters Swizerland (per un’economia svizzera<br />
a basse emissioni di carbonio).<br />
Per saperne di più sul suo lavoro: www.aldine.ch
14 Dossier<br />
Quando i sindacati s’impegnano<br />
per una transizione giusta…<br />
REGNO UNITO<br />
28 000 persone sono impiegate nei principali<br />
siti legati all’industria del carbone,<br />
con un numero di lavoratori tre o quattro<br />
volte superiore nelle loro catene di approvvigionamento.<br />
Dopo diversi anni, la<br />
sezione locale del Congresso sindacale<br />
britannico (TUC) nel 2018 ha creato un<br />
gruppo che riunisce tutti i principali<br />
partner della regione – sindacati, organizzazioni<br />
dei datori di lavoro, partenariati<br />
locali (LEP) e ONG ambientaliste<br />
(Sheffield Climate Alliance e Amici della<br />
Terra) – per contribuire allo sviluppo di<br />
un piano di transizione regionale a basse<br />
emissioni di carbonio.<br />
BELGIO<br />
RISE (regione Vallonia), BRISE (regione di<br />
Bruxelles) e Arbeid & Milieu (regione<br />
Fiandre) hanno costituito reti di sensibilizzazione<br />
ambientale per fornire sostegno<br />
ai delegati sindacali sulle questioni<br />
ambientali, stimolare la consultazione<br />
sociale sul tema, rafforzare il raggio<br />
d’azione dei delegati e sensibilizzare i<br />
lavoratori e i loro rappresentanti in materia<br />
di ambiente.<br />
GERMANIA<br />
Nel 2020, il sindacato ver.di ha collaborato<br />
con il movimento dello sciopero del<br />
clima nell’ambito di una campagna nazionale<br />
sull’accordo tariffario nel settore<br />
del trasporto pubblico.<br />
FRANCIA<br />
Nel 2017, è stato costituito un consorzio<br />
di esperti, tra cui i sindacati, per l’ambizioso<br />
piano urbanistico verde «Grand Paris».<br />
Ha sostenuto lo sviluppo di occupazione,<br />
competenze e formazione nei<br />
settori trasporti, automotive, gestione<br />
delle acque, energia e rifiuti.<br />
SPAGNA<br />
L’Alleanza per il Clima riunisce più di 400<br />
ONG (Greenpeace, WWF e altre), sindacati,<br />
organizzazioni di cooperazione e<br />
sviluppo, associazioni di consumatori<br />
per promuovere la transizione verso un<br />
modello energetico rinnovabile, efficiente,<br />
sostenibile ed equo. Allo stesso<br />
tempo, i sindacati hanno preparato strumenti<br />
concreti per sensibilizzare i loro<br />
membri e rafforzare la loro capacità di<br />
affrontare le sfide del cambiamento climatico<br />
nel mondo del lavoro.<br />
ITALIA<br />
La Coalizione Clima 40, fondata nel 2015,<br />
riunisce oltre 200 organizzazioni del settore<br />
dei servizi, sindacati, aziende,<br />
scuole e università, oltre a migliaia di<br />
singoli cittadini. In Emilia-Romagna, ad<br />
esempio, ha collaborato con un processo<br />
partecipativo all’elaborazione del piano<br />
energetico regionale per il 2030, che<br />
fissa obiettivi ambiziosi, tra cui la riduzione<br />
delle emissioni di gas serra fino<br />
all’80% entro il 2050 e l’abbandono completo<br />
dei combustibili fossili nella produzione<br />
di elettricità.<br />
Fonti: Fédération européenne des syndicats, ANSA, Industriall global union.
Il clima e il vostro posto di lavoro<br />
Combattere il cambiamento climatico con misure socialmente eque: quali sono le realtà vissute dai soci <strong>syndicom</strong><br />
nei diversi settori? Qual è la situazione, quali sono le misure concrete nelle aziende dei nostri partner sociali? Siamo<br />
lieti di avere la vostra opinione: grazie in anticipo!<br />
Qual è la vostra attività?<br />
Cosa può fare in particolare la vostra azienda/settore per decarbonizzare e quindi combattere il cambiamento climatico?<br />
(ad esempio, bonus per il trasporto pubblico, riscaldamento con energie pulite, ristrutturazioni)<br />
Cosa può e deve fare il vostro datore di lavoro per mitigare l’impatto della crisi climatica sulla vostra azienda?<br />
(ad esempio, permessi retribuiti durante le canicole, aria condizionata)<br />
Uno degli obiettivi dei sindacati è la riduzione del tempo di lavoro. Questa misura riduce il rischio di disoccupazione<br />
legato alla scomparsa di alcune professioni, migliora la qualità di vita e riduce il consumo di energia da parte<br />
dell’economia e dei privati. Cosa ne pensate?<br />
Il vostro lavoro nel 2050: di quali competenze avrete bisogno per la vostra professione?<br />
Quale ulteriore formazione vorreste/potreste prendere in considerazione?<br />
QUESTIONARIO<br />
ONLINE<br />
OPPURE INVIARE AL<br />
SEGUENTE INDIRIZZO<br />
Redazione <strong>syndicom</strong><br />
Monbijoustrasse 33<br />
Casella postale<br />
3001 Berna
16<br />
Dalle<br />
professioni<br />
Il clima ci riguarda, tutte e tutti!<br />
La crisi climatica è una questione sindacale. Rivendichiamo<br />
misure ecologiche e vogliamo sensibilizzare i colleghi sulla<br />
decarbonizzazione sui luoghi di lavoro.<br />
relative al clima. Devono contare gli<br />
interessi dei dipendenti e non i desideri<br />
di profitto e di risparmio delle<br />
aziende. Dobbiamo pensare soprattutto<br />
anche a quelle colleghe e a quei<br />
colleghi che sono particolarmente minacciati<br />
dai rischi di salute o di infortunio<br />
a causa della crisi climatica.<br />
Consideriamo anche il servizio<br />
pubblico come una risorsa che dobbiamo<br />
utilizzare e promuovere. Possiamo<br />
lottare anche con investimenti<br />
pubblici e anche privati, compresi ad<br />
esempio quelli delle casse pensioni.<br />
La crisi climatica non è una finzione,<br />
non è uno scenario futuribile. Se<br />
non agiamo adesso, non potrà essere<br />
fermata. Se vogliamo avere la possibilità<br />
di un futuro degno di essere vissuto,<br />
deve cambiare qualcosa. Ci battiamo<br />
per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori<br />
del mondo e per una svolta ecologica<br />
socialmente giusta e sostenibile.<br />
Jane Bossard<br />
Il 30 settembre, ancora tutti in piazza per un futuro sociale e rispettoso del clima. (© Klimastreik Schweiz)<br />
Estati torride, inverni gelidi, alimenti<br />
sempre più cari o costi di riscaldamento<br />
inaccessibili? Le lavoratrici e i lavoratori<br />
sono i più colpiti dalle conseguenze<br />
del cambiamento climatico. In<br />
Svizzera, oggi ci sono già 2,5 gradi in<br />
più rispetto all’era preindustriale, e la<br />
tendenza è in aumento. Il riscaldamento<br />
del pianeta provoca ondate di<br />
calore, inondazioni, tempeste invernali;<br />
in altre parole, eventi meteorologici<br />
estremi. Questo a sua volta ha un<br />
impatto sull’economia, sulla nostra<br />
società e sui nostri colleghi in tutti i<br />
settori. Che si tratti di uffici postali o<br />
librerie surriscaldate nei centri città,<br />
di percorsi ghiacciati per gli addetti<br />
alla consegna dei pacchi e i corrieri in<br />
bicicletta, o di problemi di sostenibilità<br />
per i consulenti d’investimento di<br />
PostFinance.<br />
Sono cresciuta con questa crisi,<br />
con la consapevolezza che stiamo<br />
distruggendo il nostro pianeta e che<br />
qualcosa deve cambiare se vogliamo<br />
salvarlo e salvare noi stessi. Ricordo le<br />
immagini delle maree nere e delle specie<br />
di animali in estinzione, dell’abbattimento<br />
delle foreste tropicali, degli<br />
incendi e della siccità. Solo più tardi<br />
ho capito che tutto questo ci riguarda,<br />
anche noi esseri umani. Che ne<br />
siamo responsabili, ma che possiamo<br />
anche agire diversamente.<br />
Oggi è ancora più chiaro che tutto<br />
è collegato: condizioni di lavoro eque,<br />
un buon sistema sociale, un mondo<br />
in cui tutti possano vivere in pace e<br />
un’economia più verde e rispettosa<br />
dell’ambiente vanno di pari passo.<br />
L’una non può esistere senza l’altra,<br />
perché su un pianeta morto non c’è<br />
lavoro, né una società sociale, né pace,<br />
né vita.<br />
Affinché le generazioni future abbiano<br />
una possibilità, è necessario<br />
prendere l’iniziativa. Ora. Ma non a<br />
spese delle lavoratrici e dei lavoratori.<br />
Chiediamo una ristrutturazione ecologica<br />
dell’economia mondiale. Questo<br />
problema deve essere affrontato<br />
collettivamente e in modo socialmente<br />
equo, con il sostegno del sindacato!<br />
Non dobbiamo chiudere gli occhi davanti<br />
a questo problema, anzi!<br />
Le lavoratrici e i lavoratori devono<br />
essere coinvolti in questa discussione,<br />
devono poter influenzare le decisioni<br />
Grande manifestazione per il clima<br />
30 settembre, Berna, Piazza federale<br />
Mandiamo un segnale a favore del<br />
pianeta e contro le politiche che<br />
danneggiano il clima. È il momento<br />
di agire! I sindacati e il movimento<br />
per il clima lottano insieme per un<br />
futuro sostenibile sulla Terra, un<br />
obiettivo che è minacciato dal cambiamento<br />
climatico. Pertanto, vieni<br />
a Berna con noi per manifestare a favore<br />
di un futuro sociale e rispettoso<br />
del clima! Insieme mostriamo al<br />
mondo che siamo una forza propositiva<br />
e di rivendicazione!
«Questa lotta rappresenta il punto di partenza per cambiare una<br />
legge che non tutela chi si batte per i diritti dei colleghi» Marco Forte<br />
17<br />
Protezione contro i licenziamenti,<br />
ora tocca al Consiglio federale<br />
Il caso del licenziamento abusivo di una postina ticinese mostra<br />
tutte le lacune del Codice delle obbligazioni in materia: è ora che<br />
la Svizzera rispetti le convenzioni internazionali, chiede l’USS.<br />
Tutti con i passeggini, a difesa della postina e giovane madre, in un’azione sindacale del 2017. (© <strong>syndicom</strong>)<br />
«La mia battaglia è iniziata nel 2016<br />
quando ho chiesto di organizzare i giri<br />
di recapito per poter terminare il lavoro<br />
alle 12.30 e andare a prendere la<br />
mia bambina all’asilo nido. Lavorando<br />
al 60% e iniziando alle 7 del mattino<br />
potevo tranquillamente svolgere le ore<br />
previste dal contratto. A livello organizzativo<br />
non vi erano problemi in<br />
quanto nel recapito lettere non ci sono<br />
orari fissi, ma alla Posta non andava<br />
bene perché voleva il massimo della<br />
flessibilità. Ho continuato a insistere<br />
perché lo ritenevo importante non<br />
solo per me, ma per tutte le donne».<br />
A raccontare, dal palco del Primo<br />
Maggio a Bellinzona, è la postina ticinese<br />
che negli scorsi anni si è battuta<br />
per conciliare famiglia e lavoro. La Posta<br />
non ha voluto accontentare le sue<br />
richieste per non creare un precedente.<br />
E così la giovane donna e madre,<br />
nonché membro della Commissione<br />
del personale, è stata licenziata.<br />
Lacune legislative<br />
Si tratta di un licenziamento abusivo,<br />
come confermato dai tribunali ticinesi<br />
(in prima e seconda istanza). «Questa<br />
lotta – commenta il segretario regionale<br />
di <strong>syndicom</strong> Marco Forte – deve<br />
rappresentare il punto di partenza per<br />
modificare una legge che oggi non tutela<br />
chi si batte per i propri diritti e per<br />
quelli dei propri colleghi e colleghe».<br />
Le lacune del Codice delle Obbligazioni<br />
in materia di tutela contro il licenziamento<br />
sono molteplici. Le sanzioni<br />
(massimo sei mesi di salario per<br />
licenziamento antisindacale) non costituiscono<br />
un deterrente per il datore<br />
di lavoro né hanno carattere riparatorio.<br />
Inoltre, il Codice delle Obbligazioni<br />
non prevede il reintegro o la nullità<br />
del licenziamento. «È una grave lacuna<br />
che deve essere colmata», afferma<br />
Matteo Antonini, responsabile del<br />
Settore logistica. Da tempo, perciò,<br />
l’USS rivendica una modifica del Codice<br />
delle Obbligazioni per porre rimedio<br />
e rispettare così le convenzioni stabilite<br />
dall’Organizzazione internazionale<br />
del lavoro (OIL). Per questo, <strong>syndicom</strong><br />
e USS chiedono che la sanzione<br />
per gli abusi sia aumentata ad almeno<br />
24 mesi di salario. Infine, il giudice<br />
deve poter ordinare il reintegro se il<br />
lavoratore lo desidera.<br />
Tocca al Consiglio federale l’obbligo<br />
di far rispettare i trattati internazionali<br />
ratificati dalla Svizzera. Non proteggendo<br />
le lavoratrici (e chi li rappresenta,<br />
come la postina ticinese) e i lavoratori<br />
da licenziamenti abusivi, la<br />
Svizzera viola infatti le Convenzioni<br />
dell’OIL, che ha già inserito il nostro<br />
paese nella lista nera.<br />
Giovanni Valerio<br />
Indipendenti, guardare<br />
al futuro con ottimismo<br />
Patrizia Mordini è responsabile delle pari<br />
opportunità e membro del Comitato direttivo<br />
Nell’era dell’AI, da tempo il comitato<br />
del Gruppo d’interesse Freelance si preoccupa<br />
delle condizioni di lavoro del<br />
settore. Nel pomeriggio del 5 maggio,<br />
grafici, illustratori, giornalisti e altri<br />
freelance hanno scambiato opinioni su<br />
come affrontano il cambiamento, quali<br />
visioni hanno per la loro vita professionale,<br />
cosa li ispira e dove vedono i problemi.<br />
E su cosa può fare il sindacato<br />
per loro. Nel corso del workshop condotto<br />
da Sam Nüesch (Amt für Zukunft)<br />
diversi temi come l’autonomia temporale,<br />
la passione, la creatività, la curiosità,<br />
l’essere il capo di sé stessi, l’autoefficacia,<br />
l’amore per la libertà e forse<br />
anche la gloria sono stati contrapposti<br />
alle paure per il futuro, alla precarietà,<br />
alla previdenza per la vecchiaia, al dumping<br />
salariale, alla protezione in caso di<br />
malattia, alla burocrazia, al raggiungimento<br />
dei propri limiti. E alla solitudine.<br />
Tutti questi «guerrieri solitari», siano<br />
essi donne o uomini, sono entusiasti<br />
di poter fare rete e scambiare idee attraverso<br />
il sindacato. Sia online, come già<br />
fanno gli illustratori, sia fisicamente.<br />
<strong>syndicom</strong> dovrebbe offrire maggiori<br />
opportunità di scambio intersettoriale.<br />
<strong>syndicom</strong> offre già molti servizi per i<br />
freelance (sul sito nella sezione «my.<br />
<strong>syndicom</strong>»): consulenza legale, la cassa<br />
pensioni Freelance, modelli di contratti<br />
e contratti d’appalto, con basi di calcolo<br />
per il primo anno di una ditta individuale<br />
e molto altro ancora. Dal punto<br />
di vista politico, il settore Media sta lavorando<br />
per lanciare un’assicurazione<br />
contro la perdita di reddito per indipendenti.<br />
Andiamo avanti – insieme!
18<br />
«Alla fine, con le misure ottenute, si ha comunque<br />
una riduzione delle ore di lavoro effettive da svolgere» Daniel Hügli<br />
Swisscom, nuovo contratto<br />
Più vacanze, più equilibrio tra lavoro e vita privata, nuove tipologie<br />
di orario e nuovi modelli parttime adatti alle diverse fasi<br />
della vita. Ecco i punti salienti dell’ultimo contratto collettivo.<br />
Un giorno di vacanza in più: d’ora in<br />
poi 28 giorni fino a 49 anni, 30 giorni<br />
fino a 59 anni e addirittura 31 giorni a<br />
partire dai 60 anni. Il congedo maternità<br />
e paternità aumentato ed esteso:<br />
le madri potranno disporre di 20 settimane<br />
di congedo con salario pieno. I<br />
padri potranno usufruire di quattro<br />
settimane di congedo, anch’essi con<br />
salario al 100 per cento. Anche i genitori<br />
che adottano un bambino e le<br />
donne la cui compagna partorisce un<br />
figlio hanno diritto a quattro settimane<br />
di congedo.<br />
Sono soltanto alcuni dei miglioramenti<br />
ottenuti con il nuovo Contratto<br />
collettivo (CCL) di Swisscom, che entrerà<br />
in vigore il prossimo primo gennaio<br />
2024, regolando così le condizioni<br />
di lavoro di oltre 10mila dipendenti assoggettati<br />
al CCL e stabilendo anche il<br />
parametro di riferimento per i quadri.<br />
I frutti del gruppo di lavoro<br />
Le rivendicazioni di <strong>syndicom</strong> sono<br />
state preparate in seno al nostro gruppo<br />
strategico CCL, al quale hanno partecipato<br />
decine di iscritti. La delegazione<br />
negoziale – composta da otto<br />
membri che lavorano presso Swisscom<br />
e da tre dipendenti di <strong>syndicom</strong>,<br />
guidati da Daniel Hügli, responsabile<br />
del settore ICT – si è seduta al tavolo<br />
delle trattative con Swisscom per<br />
do dici lunghi mesi. In precedenza,<br />
con i nostri membri di Swisscom avevamo<br />
discusso approfonditamente<br />
dell’orario di lavoro e di altre rivendicazioni.<br />
Molti miglioramenti contrattuali<br />
In futuro, i dipendenti di Swisscom<br />
potranno cambiare più facilmente il<br />
loro grado di attività. Tali richieste saranno<br />
accolte se la situazione operativa<br />
lo permette: un eventuale rifiuto necessita<br />
di una giustificazione scritta.<br />
In particolare, l’idea è che i genitori<br />
possano, ad esempio, semplicemente<br />
ridurre il loro grado di attività al momento<br />
della nascita di un figlio, e aumentarlo<br />
di nuovo in seguito.<br />
Ulteriori miglioramenti: nessuno<br />
deve accettare svantaggi professionali<br />
per il fatto di lavorare in home office –<br />
e alla conclusione del CCL negozieremo<br />
nuovi regolamenti riguardanti<br />
l’home office. Inoltre, aumenteranno<br />
le indennità di formazione per i figli e<br />
il salario minimo.<br />
Part-time per i dipendenti più<br />
anziani<br />
I dipendenti over 60 possono ridurre il<br />
loro grado di attività fino al 40 per cento<br />
per un massimo di 24 mesi. Swisscom<br />
parteciperà alle conseguenze finanziarie<br />
di una tale riduzione. Sebbene<br />
esista un’opzione di veto formale<br />
per i quadri superiori, è stato definito<br />
un chiaro processo per cercare una soluzione<br />
condivisa.<br />
Verso una riduzione dei tempi<br />
di lavoro<br />
La nostra rivendicazione principale<br />
nella negoziazione è stata la riduzione<br />
dell’orario di lavoro effettivo, soprattutto<br />
quello settimanale. E rimaniamo<br />
su questa linea.<br />
<strong>syndicom</strong> ha potuto concordare<br />
con Swisscom la realizzazione di progetti<br />
pilota sui modelli di orario di lavoro<br />
e sull’organizzazione dell’orario<br />
di lavoro. Siamo certi che questo dimostrerà<br />
che la riduzione dell’orario<br />
di lavoro non solo è sostenibile, ma addirittura<br />
positiva per l’azienda.<br />
Dominik Fitze<br />
Con il nuovo contratto, partirà un progetto pilota per concordare nuovi modelli di orario di lavoro, orientati verso la riduzione di orario. (© <strong>syndicom</strong>)
Diritto e diritti<br />
19<br />
Da 15 anni lavoro in un centro logistico<br />
e smisto pacchi per il recapito.<br />
Quest’anno abbiamo sentito che in<br />
futuro tutti i dipendenti saranno<br />
sottoposti a controlli regolari. Il datore<br />
di lavoro ha il diritto di farlo?<br />
Venerdì scorso, mentre andavo nello<br />
spogliatoio, si sono avvicinate due<br />
guardie della sicurezza che volevano<br />
controllare il mio guardaroba e i miei<br />
effetti personali. Non capendone il<br />
motivo, ho rifiutato. Mi hanno poi detto<br />
che si trattava di una nuova direttiva<br />
del datore di lavoro e che avevano<br />
l’ordine di fare questi controlli. Il datore<br />
di lavoro non dovrebbe informare i<br />
dipendenti di questa nuova direttiva e<br />
avvisarli prima di applicarla?<br />
Gli agenti hanno quindi proceduto a una<br />
perquisizione corporale e mi hanno<br />
chiesto la chiave della mia auto privata<br />
parcheggiata di fronte all’edificio,<br />
che hanno poi controllato attentamente.<br />
A mio parere, questa è una violazione<br />
della mia libertà e della mia sfera privata.<br />
Rischio di essere licenziato se rifiuto di<br />
sottopormi a tale controllo?<br />
Risponde il servizio giuridico di <strong>syndicom</strong><br />
Ai sensi dell’art. 321d del Codice delle Obbligazioni (CO),<br />
il datore di lavoro può stabilire direttive per l’esecuzione del<br />
lavoro e dare istruzioni particolari. In linea di principio,<br />
i dipendenti sono tenuti a conformarsi. Le direttive devono<br />
essere correlate alle esigenze dell’azienda e all’esecuzione<br />
del contratto di lavoro per cui può quindi essere necessaria la<br />
sorveglianza dei dipendenti. Tuttavia, la sorveglianza o il<br />
controllo del comportamento dei dipendenti sul posto di<br />
lavoro sono vietati (art. 26 dell’ordinanza concernente la<br />
legge sul lavoro, OLL3). Quando i controlli sono necessari per<br />
altre ragioni, come in questo caso, devono essere concepiti e<br />
disposti in modo tale da non pregiudicare la salute e la libertà<br />
di movimento dei lavoratori.<br />
Dagli articoli 5 e 6 dell’OLL3 si evince che il datore di lavoro è<br />
obbligato a informare e consultare i dipendenti se emette<br />
una nuova direttiva che ha ripercussioni sulla libertà personale.<br />
Tale obbligo si basa anche sul principio della buona<br />
fede (art. 2 Codice Civile) . Inoltre, il datore di lavoro deve<br />
informare i lavoratori sulle persone che effettueranno i controlli,<br />
in particolare se ha incaricato un’agenzia di sicurezza<br />
privata.<br />
In effetti, il diritto del datore di lavoro di controllare i lavoratori<br />
è limitato dall’obbligo di proteggere la personalità del<br />
lavoratore ai sensi dell’art. 328 CO. Tale controllo deve quindi<br />
essere un mezzo appropriato, necessario e proporzionato per<br />
raggiungere l’obiettivo prefissato. I controlli a sorpresa del<br />
guardaroba e delle borse dei dipendenti senza il minimo<br />
sospetto di furto (controlli preventivi) devono essere regolamentati<br />
in un Contratto collettivo di lavoro, in una direttiva o<br />
nel contratto di lavoro individuale. Le perquisizioni corporali<br />
e dei veicoli privati, invece, violano la sfera privata del lavoratore<br />
e devono essere effettuate solo in caso di comprovato<br />
furto di beni mobili o di grave sospetto di tale reato, e solo la<br />
polizia è autorizzata a eseguirle.<br />
Sì, ma il licenziamento per tali motivi sarebbe ingiustificato<br />
ai sensi dell’art. 336a CO e tu potresti far valere il diritto a<br />
un’indennità fino a sei mesi di stipendio, ma solo in caso di<br />
perquisizione corporale o dell’auto da parte di guardie della<br />
sicurezza private.<br />
Le precedenti rubriche<br />
su internet
20 Politica<br />
5 motivi per votare Sì<br />
alla Legge sul clima<br />
La Legge federale sugli obiettivi in materia di protezione del<br />
clima, l’innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica<br />
(LOCli) è stata approvata a grande maggioranza dal Parlamento<br />
il 30 settembre 2022, come controproposta indiretta<br />
all’iniziativa sui ghiacciai. L’UDC ha lanciato un referendum<br />
contro questa legge, su cui saremo chiamati a esprimerci il<br />
18 giugno. I sindacati invitano a votare Sì: ecco perché.<br />
Testo: Reto Wyss, USS<br />
Foto: Iniziativa Legge sul clima<br />
1. Proteggere il clima significa<br />
anche proteggere i salariati<br />
Estati aride, inverni miti, frane e<br />
alluvioni: in Svizzera la crisi climatica<br />
si sta manifestando in modo<br />
più acuto e rapido che nel resto<br />
d’Europa. L’aumento delle temperature<br />
è particolarmente duro per le<br />
lavoratrici e i lavoratori, che si tratti<br />
di edilizia, agricoltura, trasporti,<br />
turismo o cure. La legge sulla protezione<br />
del clima promuove le misure<br />
necessarie per proteggersi e adattarsi<br />
agli effetti del cambiamento<br />
climatico.<br />
2. Creare i posti di lavoro del futuro<br />
Per noi sindacati, ossia per i dipendenti<br />
con redditi mediobassi e un<br />
costo della vita in costante aumento,<br />
è assolutamente fondamentale<br />
che la LOCli venga attuata come previsto,<br />
in quanto è assolutamente accettabile<br />
dal punto di vista sociale:<br />
se i datori di lavoro ricevono fondi<br />
per nuove tecnologie, queste devono<br />
essere sviluppate con i dipendenti e<br />
non devono essere introdotte contro<br />
di loro. I sindacati si impegneranno<br />
per far sì che ciò avvenga, sia a livello<br />
federale che nelle aziende. Il nostro<br />
obiettivo primario è la creazione<br />
di posti di lavoro sostenibili, sani<br />
e ben retribuiti. Gli «impieghi verdi»<br />
devono essere anche «lavori di quali<br />
Un SÌ alla Legge sul clima per generare fino a 50mila posti di lavoro entro il 2035. (© Iniziativa Legge sul clima)
«Secondo una stima dell’Università di Scienze applicate<br />
di Zurigo (ZHAW), lo sviluppo pur moderato delle energie<br />
rinnovabili creerà 50mila posti di lavoro entro il 2035»<br />
Reto Wyss, segretario centrale USS<br />
21<br />
tà». E questi posti di lavoro ci saranno<br />
perché, come stima uno studio<br />
dell’Università di Scienze Applicate<br />
di Zurigo (ZHAW), il solo sviluppo<br />
moderato delle energie rinnovabili<br />
creerà 50mila posti di lavoro aggiuntivi<br />
entro il 2035.<br />
3. Un vantaggio anche per i locatari<br />
L’attuazione della strategia energetica<br />
riduce la dipendenza dall’estero.<br />
La Svizzera diventa meno dipendente<br />
dalle carenze di approvvigionamento<br />
(gas russo) e i prezzi dell’energia<br />
diventano più stabili. Inoltre,<br />
gli 8 miliardi di franchi che attualmente<br />
vengono spesi all’estero per<br />
petrolio, gas e carbone saranno investiti<br />
qui. La legge sul clima prevede<br />
che la Confederazione promuova<br />
la sostituzione dei sistemi di riscaldamento<br />
a combustibili fossili e delle<br />
stufe elettriche fisse con la produzione<br />
di calore basata su energie rinnovabili<br />
e misure per migliorare l’efficienza<br />
energetica degli edifici<br />
attraverso la ristrutturazione, per un<br />
ammontare di 200 milioni di franchi<br />
all’anno per dieci anni. Se la<br />
Confederazione si fa carico di una<br />
parte dei costi di ristrutturazione, il<br />
margine per un eventuale aumento<br />
degli affitti si riduce notevolmente.<br />
Oltre a ridurre i costi grazie a un riscaldamento<br />
più economico, gli inquilini<br />
ne trarranno un beneficio finanziario.<br />
In ogni caso, è evidente<br />
che se i proprietari, i locatori, ricevono<br />
denaro dalla Confederazione<br />
per sostituire un sistema di riscaldamento,<br />
gli inquilini devono assolutamente<br />
trarne beneficio!<br />
4. Un ambiente sano fa parte<br />
del servizio pubblico<br />
Il riscaldamento globale colpisce la<br />
parte più povera della popolazione;<br />
questo vale anche per la Svizzera.<br />
Sono soprattutto le lavoratrici e i lavoratori<br />
scarsamente retribuiti a essere<br />
maggiormente esposti a temperature<br />
sempre più elevate e<br />
all’aumento dei rischi naturali. Infatti,<br />
riguarda soprattutto l’edilizia,<br />
l’agricoltura, i trasporti, il turismo e<br />
le cure. In questo contesto, la politica<br />
climatica deve essere intesa una<br />
volta per tutte per quello che è realmente:<br />
una necessità fondamentale<br />
e inevitabile per tutti. Il «cambiamento<br />
climatico» va inteso come un<br />
servizio pubblico, proprio come<br />
l’approvvigionamento energetico o<br />
il trasporto pubblico. È il progetto<br />
per il nostro futuro collettivo che<br />
avremmo dovuto affrontare insieme<br />
già molto tempo fa, invece di ignorarlo<br />
e poi abbandonarlo al mercato.<br />
Ciò ha solo aggravato i problemi<br />
utilizzando strumenti inefficaci<br />
come i programmi di compensazione<br />
e gli impegni facoltativi. Ciò che<br />
è urgentemente necessario, quindi,<br />
è un programma di miglioramento<br />
pubblico di vasta portata, e la LOCli<br />
ne è la pietra angolare.<br />
5. Abbiamo bisogno di un fondo<br />
per il clima!<br />
Gli investimenti attivati dalla LOCli<br />
sono molto importanti. Tuttavia,<br />
purtroppo, non sono affatto sufficienti<br />
per ridurre il livello di emissioni<br />
di gas serra in Svizzera a zero<br />
entro il 2050 – o anche prima, come<br />
sarebbe effettivamente necessario.<br />
Proprio per questo motivo, i sindacati<br />
sostengono anche l’iniziativa<br />
per un fondo per il clima, che chiede<br />
un’offensiva di finanziamento a<br />
lungo termine e socialmente equa<br />
per attuare la transizione ecologica.<br />
Questo fondo per il clima, che deve<br />
ancora essere istituito, non solo dovrebbe<br />
consentire investimenti pubblici<br />
in nuove infrastrutture e tecnologie,<br />
ma anche la formazione e la<br />
riqualificazione dei dipendenti e il<br />
sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori<br />
dei settori interessati. Conclusione:<br />
chi sostiene la legge sul clima<br />
dovrebbe logicamente firmare anche<br />
per l’iniziativa per un fondo per<br />
il clima.<br />
In dettaglio, l’iniziativa<br />
per un fondo per il clima<br />
Un’economia<br />
ecologica<br />
e giusta<br />
La transizione ecologica è una richiesta<br />
centrale dei sindacati da molti<br />
anni. Per noi, la svolta climatica è IL<br />
progetto collettivo per il futuro, che<br />
può essere attuato in modo efficace<br />
solo se negoziato collettivamente e<br />
democraticamente. La leva centrale è<br />
il rafforzamento del servizio pubblico.<br />
I modelli storici, come lo sviluppo<br />
della rete ferroviaria e la creazione<br />
delle Ferrovie federali svizzere (FFS)<br />
o la costruzione di centrali idroelettriche<br />
e della rete elettrica, dimostrano<br />
che i programmi pubblici collettivi<br />
sono essenziali in una logica di<br />
servizi accessibili a tutti nel lungo periodo,<br />
rispettando i limiti del nostro<br />
pianeta.<br />
È con questo stesso spirito che<br />
dobbiamo negoziare la svolta energetica.<br />
Il nostro approvvigionamento<br />
energetico, basato per quasi due terzi<br />
su petrolio e gas, non solo è estremamente<br />
dannoso per il clima, ma è anche<br />
assurdo dal punto di vista economico.<br />
L’enorme quantità di denaro<br />
che la Svizzera spende per gas e petrolio<br />
deve essere massicciamente investita<br />
nella promozione delle energie<br />
rinnovabili decentralizzate e nello sviluppo<br />
dei trasporti pubblici. Entrambi<br />
sono assolutamente essenziali per raggiungere<br />
rapidamente la neutralità climatica.<br />
Purtroppo questo non sta accadendo:<br />
mentre da un lato quest’inverno<br />
le energie rinnovabili hanno rappresentato<br />
solo l’11% del mix<br />
energetico (con il 53% di energia idroelettrica<br />
e il 36% di nucleare), dall’altro<br />
le FFS aumenteranno le tariffe del<br />
5%. Un aumento in assoluta contraddizione<br />
con le ambizioni (già esistenti)<br />
della Confederazione in termini di<br />
politica climatica e con tutti i principi<br />
di promozione dei trasporti pubblici,<br />
richiesti e ribaditi più volte dalla popolazione.<br />
Spetta allo Stato svolgere<br />
il suo ruolo di regolatore! Diamogli i<br />
mezzi votando Sì il 18 giugno!
22 Politica<br />
Per una transizione che<br />
crei nuovi posti di lavoro<br />
L’emergenza è climatica, ma anche sociale. Per rispondervi<br />
creando posti di lavoro, la Communauté genevoise d’action<br />
syndicale (CGAS) ha lanciato l’iniziativa «1000 emplois». Che si<br />
vota il 18 giugno, proprio come la legge federale sul clima.<br />
Testo: Davide De Filippo, presidente<br />
CGAS e cosegretario generale SIT<br />
Ambiziosamente, la nostra iniziativa<br />
«per la creazione di posti di lavoro<br />
sociali ed ecologici e la riduzione<br />
dell’orario di lavoro» (in breve, iniziativa<br />
«1000 emplois») propone di<br />
passare dalla gestione (punitiva)<br />
della disoccupazione alla riduzione<br />
della stessa, creando ciò di cui le disoccupate<br />
e i disoccupati hanno bisogno:<br />
ovvero posti di lavoro. Ma<br />
non un lavoro qualsiasi: un lavoro<br />
ecologico, sociale e sostenibile.<br />
In un contesto in cui nel Canton<br />
Ginevra si registra un’elevata disoccupazione<br />
e una sottoccupazione,<br />
e di fronte alle politiche dei<br />
datori di lavoro che espellono dal<br />
mercato del lavoro sia i giovani senza<br />
esperienza che i lavoratori più anziani<br />
«troppo costosi», occorre proporre<br />
un’alternativa seria e concreta<br />
alle proposte antifrontalieri. In che<br />
modo? Attraverso politiche pubbliche<br />
proattive. Le autorità pubbliche<br />
e le istituzioni non profit devono<br />
svolgere il loro ruolo essenziale di<br />
attori economici e non permettere<br />
più alla «mano invisibile» dell’economia<br />
di condurci dritti verso il baratro.<br />
Poiché non perseguono l’obiettivo<br />
del profitto, ma quello del<br />
bene comune, possono e devono<br />
creare posti di lavoro accessibili a<br />
tutti, stabili e adeguatamente retribuiti,<br />
a condizione che vengano dati<br />
loro i mezzi per farlo.<br />
L’iniziativa propone quindi la<br />
creazione di 1000 posti di lavoro<br />
all’anno quando il tasso di disoccupazione<br />
a Ginevra raggiunge il 5%.<br />
Mille posti di lavoro nei settori della<br />
transizione ecologica e dei servizi<br />
pubblici che rispondono alle esigenze<br />
della popolazione. 1000 posti<br />
l’anno sembrano tanti. Ma in realtà<br />
è poco rispetto alle esigenze di ristrutturazione<br />
termica degli edifici,<br />
mobilità, produzione e distribuzione<br />
di energia rinnovabile, rinaturalizzazione<br />
dell’ambiente urbano, gestione<br />
dei rifiuti. E di tanti altri<br />
settori della transizione. E non sono<br />
nemmeno tanti rispetto alle altre<br />
esigenze della popolazione: nei<br />
prossimi anni, dovranno essere creati<br />
migliaia di posti di lavoro nell’assistenza<br />
sanitaria, nell’assistenza<br />
prescolastica e parascolastica,<br />
nell’istruzione e nella formazione<br />
degli adulti per accompagnare la<br />
transizione, nell’assistenza agli anziani<br />
e in tanti altri settori essenziali<br />
per il benessere della popolazione.<br />
E lungi dal creare infiniti posti di lavoro<br />
nei servizi pubblici, l’iniziativa<br />
prevede un adeguamento del budget<br />
destinato alla creazione di questi<br />
posti di lavoro, in proporzione al<br />
tasso di disoccupazione.<br />
Non dimentichiamo che ogni<br />
nuovo posto di lavoro creato in questi<br />
ambiti porterà a nuovi posti di lavoro<br />
nel settore privato. In altre parole,<br />
quest’iniziativa va ben oltre la<br />
creazione di alcuni posti di lavoro<br />
nel settore pubblico: è piuttosto una<br />
dinamica economica, di transizione<br />
ecosociale, che si propone di dare<br />
nuovi impulsi.<br />
L’iniziativa propone anche di<br />
prendere due piccioni con una fava:<br />
chiede allo Stato di incoraggiare le<br />
aziende ad abbassare l’orario di lavoro<br />
a 32 ore senza ridurre i salari.<br />
Distribuendo la stessa quantità di<br />
lavoro su un maggior numero di lavoratori,<br />
si combatte la disoccupazione<br />
creando posti di lavoro, migliorando<br />
al contempo in modo<br />
significativo la qualità della vita di<br />
tutti: più tempo libero, più riposo,<br />
più svago, più attività creative e solidali.<br />
Ma anche più tempo per prendersi<br />
cura dei figli e dei propri cari e<br />
la possibilità di condividere meglio<br />
questo tipo di lavoro tra uomini e<br />
donne, il che, inoltre, corregge le disuguaglianze<br />
di reddito derivanti<br />
dal lavoro a tempo parziale a cui<br />
sono costrette molte lavoratrici.<br />
A poche settimane dalle elezioni,<br />
che hanno visto il governo di Ginevra<br />
oscillare verso destra, quest’iniziativa<br />
mobilita le lavoratrici e i lavoratori<br />
su un progetto progressista,<br />
all’opposto della regressione sociale<br />
condotta dalla destra.<br />
Dal sociale all’edilizia, fino all’alimentazione: ecco dove andranno i mille nuovi posti «verdi». (© SIT)<br />
L’iniziativa su<br />
1000emplois.ch
1000 parole<br />
La matita di Ruedi Widmer<br />
23
24 Eventi Il Primo Maggio festeggiato in tutta la Svizzera \ In visita al passato coloniale di<br />
Berna \ Omaggio al nuovo servizio di consulenza pensionistica del settore ICT \<br />
Il nuovo contratto Swisscom \ Un aiuto ai media ticinesi \ Pizza <strong>syndicom</strong><br />
4<br />
5<br />
6<br />
1<br />
2<br />
3
1. Il Gruppo d’interesse Migrazione di Zurigo al corteo del Primo Maggio nella città della Limmat (© <strong>syndicom</strong>)<br />
2 - 6. Istantanee della Festa dei lavoratori in tutta la Svizzera: Berna, Yverdon-les-Bains, Bellinzona, Lucerna e Zurigo (© <strong>syndicom</strong>)<br />
7. Il Gruppo d’interesse Migrazione al termine della visita guidata al passato coloniale di Berna, organizzata da Cooperaxion (© <strong>syndicom</strong>)<br />
8. La conferenza del settore ICT ha reso omaggio al lavoro di Hansruedi Schläppi e Edith Annaheim (secondo e terza da sinistra) per il servizio di consulenza<br />
pensionistica. Con loro, da sinistra: Daniel Hügli (responsabile settore) e i segretari centrali Franz Schori e Teresa Dos Santos Lima-Matteo (© <strong>syndicom</strong>)<br />
9. Il momento ufficiale della firma del contratto Swisscom. A destra, i rappresentanti di <strong>syndicom</strong>: Daniel Hügli e Teresa Dos Santos Lima-Matteo (© <strong>syndicom</strong>)<br />
10. I rappresentanti dei media davanti al Gran Consiglio ticinese, a Bellinzona, per sensibilizzare sulla crisi dei media locali (© <strong>syndicom</strong>)<br />
11. Pizza (e consulenza sindacale) offerta da <strong>syndicom</strong> ai lavoratori del centro postale di Zurigo-Mülligen (© <strong>syndicom</strong>)<br />
25<br />
7<br />
10<br />
8<br />
11<br />
9
26<br />
Un lavoro,<br />
una vita<br />
«In futuro, pensiero ecologista e difesa<br />
del lavoro dovranno andare a braccetto<br />
Nato a Basilea, cresciuto in Friuli Venezia-Giulia,<br />
Daniel Münger ha vissuto<br />
dapprima con i nonni materni e poi ha<br />
raggiunto da adolescente i genitori in<br />
Svizzera, nella regione di Basilea, e qui<br />
ha cominciato a lavorare come fabbro.<br />
Ha continuato poi la sua carriera nel<br />
campo delle telecomunicazioni, occupandosi<br />
della posa di cavi per PTT, oggi<br />
cablex. Negli anni Novanta si è fatto<br />
notare come militante sindacale ed è<br />
stato chiamato a lavorare nel sindacato<br />
dell’industria di allora (FLMO).<br />
Ha continuato quindi la sua carriera a<br />
Unia e poi nel Sindacato della comunicazione<br />
per approdare infine, dopo la<br />
fusione, a <strong>syndicom</strong>, di cui è stato presidente<br />
dal 2017 a oggi.<br />
Testo: Mattia Lento<br />
Foto: Pia Neuenschwander<br />
«Dobbiamo batterci per<br />
una digitalizzazione<br />
che metta al centro<br />
i bisogni di chi lavora<br />
Forse il mio percorso era già segnato<br />
nella mia storia personale e familiare.<br />
Sono cresciuto in Italia a contatto<br />
con la famiglia allargata di mia madre<br />
che ha supportato con convinzione<br />
la Resistenza contro l’occupazione<br />
nazifascista durante la guerra.<br />
Uno zio addirittura è salito sulle<br />
montagne con i partigiani e sua moglie<br />
faceva da staffetta. Dalla parte di<br />
mio padre, l’esempio è stato invece<br />
mio nonno, un contadino molto fiero<br />
del suo lavoro, poi diventato operaio<br />
d’acciaieria. Per lui la solidarietà era<br />
sempre al primo posto. Appena entrato<br />
in fabbrica, è stato uno dei primi<br />
ad aderire al sindacato dell’industria<br />
(FMLO), organizzazione con cui<br />
ho iniziato più tardi la mia carriera<br />
sindacale.<br />
È importante imparare dalla Storia,<br />
ma da sindacalista dico anche<br />
che è fondamentale saper guardare<br />
in avanti. Anche se è giunta l’età del<br />
mio pensionamento, continuo a<br />
pensare alle sfide che ci attendono in<br />
futuro. In questi anni mi sono speso<br />
per un servizio pubblico efficiente e<br />
credo che questa battaglia rimarrà<br />
una priorità anche per i prossimi decenni.<br />
Non si tratta di difendere semplicemente<br />
l’esistente, ma di creare<br />
le condizioni affinché il servizio pubblico<br />
diventi davvero innovativo.<br />
È fondamentale per l’economia, ma<br />
anche per la coesione sociale e la<br />
democrazia.<br />
Quando penso all’innovazione<br />
non posso non pensare alla digitalizzazione.<br />
La sfida è iniziata ormai da<br />
anni ma ora, con l’avvento dei sistemi<br />
di intelligenza artificiale, si è intensificata<br />
ancora di più. Non dobbiamo<br />
aver paura, ma batterci per<br />
una digitalizzazione che ponga al<br />
centro i bisogni della persona, del<br />
cittadino, di chi lavora. Per proteggere<br />
le persone dagli scossoni provocati<br />
dalla tecnologia dobbiamo fare affidamento<br />
alla formazione. In questo<br />
ambito, occorre ammetterlo, la Svizzera<br />
è all’avanguardia, ma dobbiamo<br />
continuare a mantenere alto il livello<br />
dell’offerta formativa, rendendola<br />
ancora più alla portata di tutti.<br />
Digitalizzazione sociale e formazione<br />
accessibile per tutte e tutti<br />
sono gli ingredienti che possono unire<br />
ancora di più il movimento per il<br />
clima e quello dei lavoratori. Nei<br />
prossimi anni, pensiero ecologista e<br />
difesa del lavoro dovranno andare a<br />
braccetto. Con le odierne tecnologie<br />
è davvero possibile lavorare meno a<br />
parità di salario, con effetti positivi<br />
sull’ambiente. Mentre la formazione<br />
è un antidoto anche contro l’esclusione<br />
di chi rischia di trovarsi fuori<br />
gioco per gli effetti della transizione<br />
ecologica, diventata ormai una necessità<br />
impellente per salvare il pianeta.<br />
Non sono certo i lavoratori o i<br />
paesi più poveri del pianeta a dover<br />
rimediare ai danni ambientali provocati<br />
da un’economia di mercato troppo<br />
spesso alla ricerca del solo profitto,<br />
a scapito di tutto il resto.
Impressum<br />
Redazione: Muriel Raemy e Giovanni Valerio<br />
(responsabili), Rieke Krüger<br />
Tel. 058 817 18 18, redazione@<strong>syndicom</strong>.ch<br />
Traduzioni: Alleva Translations, Alexandrine Bieri<br />
Correzione bozze: Petra Demarchi<br />
Illustrazioni: Katja Leudolph<br />
Layout e stampa: Stämpfli Kommunikation, Berna<br />
Notifica cambi di indirizzo: <strong>syndicom</strong>, Adressverwaltung,<br />
Monbijoustrasse 33, CP, 3001 Berna<br />
Tel. 058 817 18 18, Fax 058 817 18 17<br />
Inserzioni: priska.zuercher@<strong>syndicom</strong>.ch<br />
Abbonamenti: info@<strong>syndicom</strong>.com<br />
Gratis per i soci. Per gli altri: Fr. 35.– (estero: 50.)<br />
Editore: <strong>syndicom</strong> – sindacato dei media<br />
e della comunicazione, Monbijoustrasse 33,<br />
CP, 3001 Berna<br />
La <strong>rivista</strong> <strong>syndicom</strong> esce sei volte l’anno.<br />
Il prossimo numero uscirà il 7 settembre 2023.<br />
I termini riportati al maschile, laddove ambivalenti,<br />
sottintendono sempre il genere femminile.<br />
27<br />
Il cruciverba di <strong>syndicom</strong><br />
In palio un buono Coop di 40 franchi<br />
offerto da Coop protezione giuridica.<br />
La soluzione sarà pubblicata sul prossimo<br />
numero insieme al nome del vincitore.<br />
Non è previsto alcuno scambio di corrispondenza<br />
sul concorso. Sono escluse<br />
le vie legali. Inviare la soluzione entro il<br />
5 luglio a <strong>syndicom</strong>, via Genzana 2,<br />
6900 Massagno oppure per mail:<br />
info@<strong>syndicom</strong>.ch<br />
La soluzione del cruciverba dello scorso<br />
numero è DIRITTIDELLEDONNE. La vincitrice<br />
è Giovanna Kyburz di Coldrerio,<br />
a cui vanno in premio 100 grammi<br />
d’argento sotto forma di lingotti.<br />
Congratulazioni!<br />
Pubblicità<br />
IL NOSTRO SOGNO:<br />
UNA POLITICA<br />
CLIMATICA COERENTE.
Pubblicità<br />
Proteggiamo<br />
ciò che conta<br />
veramente<br />
Ghiacciaio del Gorner, Vallese<br />
Associazione svizzera per la protezione del clima l 8003 Zurigo